sabato 17 gennaio 2009

IL "VALENTINISMO" SECONDO BELFAGOR:

IL VALENTINISMO E I SUOI EFFETTI SU MAFALDA

analisi del retroterra politico per spiegare come si è arrivati alla centrale a biomasse

(parte prima)

GLI ERRORI DI VALENTINI
Analizzare i principali errori di Valentini nel periodo 2004-2009, aiuta a capire come sia cresciuta negli anni la sua arroganza, il suo non ascoltare mai i cittadini per proseguire imperterrito per la sua via, anche quando questa è stata palesemente in contrasto con il volere collettivo.
Gli errori principali:
• IL TUTOR.
A Mafalda sanno tutti che questa figura, voluta dal sindaco e costata 15.000 euro l’anno, non è mai servita a niente. Nel comune di Mafalda, non si ha riscontro di alcuna attività del tutor che non potesse essere svolta dal personale già in organico. Aveva da ricambiare qualche favore che nulla aveva a che fare con l’interesse collettivo? Ci piacerebbe saperlo.
E poi, perché inserire un tutor, una sorta di sostituto del sindaco, quando vi sono persone elette direttamente dal popolo? Allora a cosa servono il vice sindaco e gli assessori?

• LA PISTA CICLABILE ED IL SACRIFICIO DEI PINI IN VIA EMILIA.
Se a farlo fosse stato un qualsiasi altro amministratore, Valentini non avrebbe esitato a sguinzagliare la componente radicale e ambientalista dei suoi sostenitori contro l’abbattimento dei magnifici pini. Invece lui li ha fatti fuori senza curarsi di demolire un pezzo della storia cittadina, oltre che un pregio ambientale. Va poi detto che la pista ciclabile, che ha sostituito i pini, viola le normative vigenti. Non è infatti possibile realizzare piste ciclabili con pendenza superiore al 5 per cento. Nel caso di via Emilia non si tratta di una piccola deroga, di un piccolo tratto che per forza maggiore supera il limite. E’ un salitone così ripido che è impensabile concepirci una pista ciclabile. La pista ciclabile, detto in altri termini, è illegale. La realtà la conosciamo tutti: sotto le spoglie di pista ciclabile si cela un marciapiede. Una delle tante menzogne che nel corso di cinque anni ci ha rifilato il nostro sindaco. Vale la pena di fare attenzione alla sua propensione alla bugia, è una caratteristica che purtroppo ricorre.

• IL PIANO DEL TRAFFICO.
Compito di un amministratore è ascoltare i cittadini e, nel limite del possibile, risolvere i problemi, o almeno tentare di farlo. Con il piano del traffico Valentini ha invece iniziato a dimostrare come per lui non debba esistere il diritto di critica e di opinione. Guai a opporsi a una sua decisione. Diversamente come spiegare il malcontento diffuso, ancora oggi percepibile in proporzioni semmai cresciute, verso il piano del traffico? Ha riempito il paese di sensi unici, costringendo tutti a percorrere una marea di chilometri in più, se si considera tutto l’anno. Per ottenere cosa? Niente, assolutamente niente. I parcheggi non sono aumentati, mentre i disagi patiti dai cittadini sì. Perché le macchine, si voglia o no, crescono. Valentini ha proseguito imperterrito nell’applicare il piano del traffico, costato anche un bel po’ alle casse comunali e quindi ai cittadini. Non ha ascoltato nessuna delle numerosissime lamentele arrivategli e non si è minimamente preoccupato di iniziare una seria programmazione per creare altri parcheggi. Ha detto che col piano del traffico voleva restituire la piazza ai cittadini, togliendola alle macchine. Ha semplicemente complicato la vita a tutti, magari anche a se stesso. Tutto ciò pur di non ammettere che ha sbagliato, che quel piano del traffico non era il toccasana per tutti i mali. Ha costretto studenti e anziani a prendere l’autobus quasi alla periferia del paese. Immaginiamo cosa può voler dire per un anziano, che non ha più la forza di un ventenne, percorrere la salita accanto al vecchio edificio scolastico. E’ quello cui ci ha costretti Valentini col suo piano del traffico, mettendo le fermate dell’autobus lontane dal centro.
Ma anche qui la propensione alla menzogna del sindaco è venuta fuori platealmente. Ha avuto il coraggio di dire che erano stati gli autisti degli autobus a lamentarsi, perché in piazza non riuscivano a girarsi con i mezzi. E’ una falsità inaudita che i cittadini devono conoscere. Hanno smentito questa bugia sia la società Larivera, contattata da alcuni cittadini, che gli autisti.
Valentini non solo così ha tradito la fiducia dei cittadini che lo hanno votato, ha anche mentito – ancora una volta – a tutti.

• IL PROGETTO MAFALDA.
E’ questo l’aspetto in cui trionfa la dottrina valentiniana: nessuna considerazione della volontà popolare, esercizio dispotico del mandato avuto dai cittadini, abuso disinvolto della menzogna, conflittualità degli interessi personali con quelli collettivi senza curarsi minimamente né degli aspetti legali né di quelli morali.
Aldilà di alcuni aspetti che possono essere positivi, come l’installazione di pali eolici o solari, a contraddistinguere il progetto Mafalda è l’ostinazione con cui il sindaco vuole la centrale a biomasse.
Valentini non si cura di essere al tempo stesso imprenditore e sindaco. Ricopre la carica di chi deve tutelare l’interesse collettivo, di tutti i cittadini, ma è anche colui che pensa al profitto. La Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, di cui Valentini è il presidente, è uno dei principali sostenitori e investitori nel progetto della centrale a biomasse. Immaginiamo che un sindaco, di fronte ad un impianto del genere, avesse dei dubbi e arrivasse alla conclusione che è meglio opporsi alla biomasse. Normalmente direbbe no, è pacifico questo. Come può dire di no, invece, uno che è dentro fino al collo nel progetto, che deve lucrarci lui stesso attraverso la società di cui è a capo? Questo, signori, si chiama conflitto di interessi. Dovete pensare che in consiglio comunale, quando si approva una semplicissima concessione edilizia, il consigliere che è parente di chi costruisce deve lasciare l’aula, non può votare. Invece per un’enormità come la biomasse il sindaco-presidente di banca vota un provvedimento in cui lui è l’investitore!
Ma perché Valentini non ha minimamente ascoltato il grido di dolore dei cittadini? Eppure la centrale a biomasse non ha incontrato il favore diffuso che lui avrebbe voluto. La risposta è semplice: la sua pienezza di sé, l’essere riuscito sempre a prevalere e soprattutto a prevaricare, gli ha tolto quel minimo di umiltà che gli avrebbe permesso di fare un passo indietro. Si comporta da sindaco come da presidente di una società privata, dimenticando che un comune non è proprietà privata, non gliel’ha lasciato il padre o se l’è comprato come ha fatto con la sua lussuosa Jaguar!
Pensate che con l’affare delle biomasse gli si è spaccata anche la maggioranza. Come deve aver sofferto, incredulo che qualcuno mettesse in dubbio il suo pensiero, quando due suoi consiglieri comunali hanno esercitato un proprio diritto: avere dubbi.
E anche con la centrale biomasse, ancora una volta, ha confermato la sua propensione alla menzogna. In Consiglio Comunale, mica al bar, ha detto di aver partecipato al convegno “Energia-Ambiente”, a Roma nel dicembre 2007, nel ruolo di sindaco e non di presidente della Bcc. E’ stato sbugiardato nello stesso Consiglio Comunale da un documento consegnato da un cittadino, verso il quale non ha esitato, nei giorni successivi, a manifestare il proprio rancore, non invitandolo all’incontro che ha tenuto su progetto Mafalda con i possessori di partita iva. La colpa di quel cittadino, che tutti conosciamo? Certo essere intervenuto in Consiglio e questo non si può fare, ma lo ha fatto per dimostrare le menzogne del sindaco!

• LA DOTTRINA “DEMOCRATICA” DI VALENTINI.
Per il sindaco di Mafalda la parola democrazia è, in definitiva, solo una parola, da usare per gettare fumo negli occhi, scrivendola anche sulla lista, che si chiama “Intesa democratica”. La realtà è che dal suo vocabolario sono stati cancellati termini come dialogo, dibattito, confronto, critica, ma soprattutto ascolto. Non è più capace di ascoltare chi gli sta intorno, deve essere solo lui a parlare e gli altri basta che siano “yes men”, persone che sanno dire solo “sì”. E’ forse questo il concetto di democrazia che affonda le radici nell’antica Grecia? Ma è questo ormai il suo metodo. Lui considera i cittadini quali sudditi. Nel suo pensiero non contempla la possibilità che qualcuno possa pensarla diversamente e che magari meriti un attimino di ascolto, anche per capire cosa vuole dire, che disagio vuole testimoniare. No, con Valentini non si può. Spaccia per coraggio e lungimiranza ciò che è delirio di onnipotenza. Finge diplomazia mentre è un despota assoluto.
Anni fa ebbe successo perché si scaglio contro i baroni dell’epoca. Oggi è lui il barone, l’arricchito, quello con le mani in pasta dappertutto, che confonde il pubblico col privato, che vede nei cittadini sudditi da ammansire alle sue mire di potere politico, sociale e, vista la questione biomasse, economico. Ecco chi abbiamo di fronte. E per questo un appello particolare va rivolto a quelle persone che in Valentini da sempre ripongono fiducia. Lo hanno fatto anche nelle ultime elezioni, nel 2004. Bene, proviamo a chiedere cosa pensano adesso molti di loro.
E’ grazie a questa concezione assolutistica e dispotica del potere che Valentini ha potuto commettere i clamorosi errori elencati fin qui. Se solo per un attimo avesse avuto la bontà di ascoltare qualcun altro, e non solo se stesso, avrebbe qualche volta riflettuto, fatto un passo indietro. Non avrebbe peggiorato la qualità della vita dei mafaldesi e non li avrebbe spaventati a morte con un mostruoso progetto, fitto di incognite, che avrà come prima conseguenza la perdita di posti di lavoro alla Marrollo.
Ha agito così perché è convinto di non dover mai rispondere del proprio operato di fronte ai cittadini. Neanche alle elezioni, sia chiaro, perché è convinto che lo si debba votare e basta, perché lui è Nicola Valentini, mica uno qualunque!
Per questo è importante che i cittadini si riapproprino di ciò che è loro garantito dal primo articolo della Costituzione Italiana: la sovranità. Dimostriamoglielo nelle urne, non avrà il potere di guidare la matita che terremo in mano (anche se vorrebbe farlo).

F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

IL VALENTINISMO E I SUOI EFFETTI SU MAFALDA

analisi del retroterra politico per spiegare come si è arrivati alla centrale a biomasse

(parte seconda)

Dopo che nella prima parte sono stati analizzati i principali errori commessi dal sindaco di Mafalda, perché si comprenda la genesi del progetto biomasse è importante osservare il condizionamento che la sua dottrina ha operato su società e politica mafaldesi.

GLI EFFETTI DEL VALENTINISMO
Valentini da 34 anni ripete la favoletta che vuole indottrinare qualche giovane che diventi un suo successore politico. Chiacchiere. Uomini con quel carattere non sopporterebbero mai un rivale e si guardano bene dal produrne con le proprie mani. Ecco il suo ritratto: il leader è lui, come un diamante è per sempre.
Allora, è conoscendo la sua dose smisurata di ego che si può meglio comprendere perché sia arrivato a essere il sordo despota di oggi. Negli anni ha fatto di tutto per promuovere l’assenza di spirito critico, ha sempre preteso di confezionare lui stesso le opinioni per tutti. E guai a pensarla diversamente.
I risultati sono catastrofici: per arrivare a ribellarsi alla sua dottrina, parecchi valentiniani hanno dovuto prima digerire piano del traffico, tutor, barzelletta delle cappelle cimiteriali, vendetta spropositata per la casa canonica contro il parroco, lavori inutili in piazza e alla casa che fu del sacerdote don Luigi ecc.
Solo quando la misura è diventata estremamente colma sono arrivati i pareri contrari anche di fedelissimi di Valentini.
Negli anni ha cercato di creare un sistema politico dove fosse impensabile che a amministrare andasse qualcuno senza la sua benedizione. E quando ha vinto le elezioni chi non gli garbava, è tornato in campo lui stesso per riportare le lancette dell’orologio indietro di trenta anni (e nonostante la statura politica di cui si fregiava, ha praticamente pareggiato con l’avversario).
Del potere tenuto troppo a lungo non beneficia mai la popolazione, la quale viene privata della dinamicità, dell’innovazione che può arrivare solo da forze fresche e giovani.
Su Valentini ricade la responsabilità, almeno politica, di aver reso difficile il ricambio amministrativo, dentro e fuori la lista che, con cinico opportunismo politico, seguita a far passare di sinistra. Seguendo la dottrina allora in voga nel Pci, nel 1975 era importante entrare nei posti di comando dell’amministrazione, senza escludere un’alleanza con forze di centro, per poi occupare stabilmente la centrale del potere e, attenzione, far sì che il sistema durasse a lungo. Per sempre. Ed è questo che spiega perché ancora oggi non riesce a farsi da parte, a pensare che possa esservi un altro sulla poltrona che, nella sua mente, è sua e basta, direttamente o indirettamente.
Ecco perché è arrivato a commettere errori come tutor, piano del traffico, finta pista ciclabile, pessima figura a “Mi manda Rai3” per le cappelle, cantiere in piazza permanente, spreco inaudito per il doppione del circolo anziani e, ciliegiona sulla torta, centrale a biomasse. Il mostro ambientale e occupazionale è figlio del valentinismo, senza questa dottrina mai e poi mai un sindaco avrebbe potuto concepire e accelerare le pratiche per partorire un’enormità del genere. E, oso rivolgermi direttamente a lui, non provi a giocare la carta dell’attacco personale ai suoi danni: il discorso è puramente politico – lei è il sindaco – e se c’è qualche accenno ad attività imprenditoriali personali è solo perché lei ha mescolato le due cose.

ALCUNE DELLE ARMI CHE VALENTINI USERA’ IN CAMPAGNA ELETTORALE
A parte i sotterfugi e le pressioni sui singoli che raramente diventano di dominio pubblico, non è difficile conoscere in anticipo gli argomenti che Valentini userà per convincere il proprio elettorato e gli indecisi. Intanto cercherà di giocare sull’effetto nostalgia, sui bei tempi che furono e sul fatto che i suoi elettori non possono votare che lui. Quindi punterà sul voto ideologico, cercherà di far presa su chi non ha mai votato una lista diversa dalla sua, o da lui sostenuta nel corso degli anni. E oltre a far leva sulla fidelizzazione, su un senso di appartenenza, cercherà di convincere che dall’altra parte vi sono i poteri forti (da qual pulpito…).
Sempre in tema di ideologia e senso di appartenenza, cercherà di radicalizzare i suoi sostenitori, provando a esacerbare il loro rancore verso chi la pensa diversamente. Si vedranno facce arrabbiate come mai è accaduto nella storia di Mafalda, anche perché la campagna elettorale durerà molto a lungo. Valentini proverà in tutti i modi a incrementare il conflitto sociale, la separazione fra “buoni” e “cattivi”, confidando che questo porterà i suoi a sceglierlo senza esitazioni, per poi pensare a come convincere gli indecisi.
Difenderà tutte le scelte fatte durante questo ultimo mandato, ma soprattutto ripartirà sempre da quel mitico 1975, quando divenne per la prima volta sindaco. Dirà di aver creato la stragrande maggioranza dei posti di lavoro a Mafalda. Caro Valentini, il lavoro è un diritto garantito dalla costituzione e dalla legislazione italiana, non da lei.

DIMENTICAVO…
Sa sindaco qual è l’impressione che ha dato in questo quinquennio? Quella di voler sperimentare fino a che punto i mafaldesi le sarebbero stati fedeli, magari sottomessi, mentre faceva di tutto per ignorare le loro più normali esigenze quotidiane. Gli ha peggiorato la qualità della vita per pensare a biomasse, cappelle, tutor e vendette politiche.
Già, la vendetta politica. Non ha capito che un sindaco non trama vendetta? E che diamine! Anche solo per aumentare il consenso, per far vedere che è buono, paterno, conciliante…
Vorrei congedarmi da lei ricordando cosa le disse l’avvocato della trasmissione Mi manda Rai3: errare è umano, perseverare è diabolico.

F.to BELFAGOR (Il fantasma del Louvre)

36 commenti:

  1. BREVE CRONOLOGIA DELLA QUESTIONE BIOMASSE A MAFALDA

    Valentini presentò il progetto Mafalda nel consiglio comunale che, vista l'occasione, si tenne in una sede insolita. Era il 27 dicembre 2006 e fu ricavato un salone nella palestra comunale dove, di fronte ad una nutrita platea, il sindaco presentò il suo progetto per salvare il paese dallo spopolamento. Oltre ai consiglieri era presente il venezuelano Leonardo Alcalà, in rappresentanza della comunità che di lì a poco avrebbe dovuto iniziare a trasferirsi a Mafalda. Occorre evidenziare che in quella seduta si parlò soprattutto di ripopolamento e solo di striscio dell'argomento energia. Fu pronunciata anche la parola biomasse, assieme a eolico e solare, ma nessuno - nessuno - poteva all'epoca immaginare cosa sarebbe accaduto un paio di anni dopo. In buona sostanza si parlò di ripopolamento e di persone che dal Venezuela erano disposte a tornare nella nazione di origine, l'Italia, portando corposi investimenti oltre che carne fresca per ridare respiro a un paese che, come tanti, invecchiava e perdeva abitanti, causa denatalità e emigrazione. Non si scese nel dettaglio della produzione di energia, non si poteva ancora farlo, era solo il primo passo; per cui, a questo punto, la domanda se Valentini già avesse in mente di arrivare alla centrale a biomassa, con conseguente chiusura di Marrollo, può anche essere legittima, ma non è suffragata da prove.
    Il 2006 era ormai finito e il 2007 passò senza che si parlasse di ripopolamento e di investimenti energetici. In realtà Valentini andava avanti spedito e si avviava a dare forma al mostruoso progetto che, il 13 settembre 2008 in consiglio comunale, avrebbe assunto le sue reali sembianze:
    - chiusura di uno stabilimento di prefabbricati con relativa perdita di posti di lavoro
    - apertura di una centrale a biomassa dalle mille incognite ambientali e salutari
    - arrivo in paese di misteriosi investitori
    - e, classica ciliegia sulla torta, conferma che il sindaco stesso era un investitore attraverso la banca presieduta.
    Fu lo stesso Nicola Valentini ad ammettere candidamente, in seguito alla domanda di un consigliere di minoranza, che era lì da sindaco e da imprenditore. Incredibile ma vero, e possono testimoniarlo le numerose persone che erano ad assistere al consiglio. Peccato che nella delibera redatta alcuni giorni dopo non compaia questo particolare (né la domanda, né la risposta del sindaco).
    Il sindaco spiegava anche perché si rimangiava la promessa di indire un referendum popolare (fatta nel dicembre 2006). Disse che prima bisognava informare la popolazione, poi si poteva chiederle un parere. Ma allora perché andavano già al galoppo le procedure per impiantare la centrale a biomassa? Perché approvare già la convenzione con la Dafin se tutto sarebbe dovuto essere sottoposto al parere popolare? Il referendum, in verità, era stato nascosto sotto il tappeto. E’ bastato sollevarlo per dimostrare la promessa non mantenuta perché troppo scomoda.

    ARRIVIAMO AI GIORNI NOSTRI
    Solo dopo il consiglio del 13 settembre 2008 la comunità mafaldese comincia a capire cosa l’aspetta, inizialmente in sordina, poi in modo clamoroso, come vedremo fra poco.
    Nel mese di ottobre si avvia la costituzione di un comitato civico, si chiama Mafalda Viva, si definisce apolitico ed è contrario alla centrale a biomassa. Nel frattempo il sindaco incontra i giovani, ai quali ha inviato un corposo dossier sul progetto Mafalda a casa. All’incontro la partecipazione non è quella che Valentini avrebbe voluto, ma come sempre si lancia in uno dei suoi monologhi.
    Intanto il comitato esce allo scoperto e invia una lettera al sindaco, dove esprime una serie di perplessità e spiega quali danni alla salute può produrre l’impianto.
    All’inizio di dicembre la minoranza organizza un incontro, al quale partecipano molte persone. Tra i relatori c’è anche il vice presidente della provincia di Campobasso, Michele Borgia. Si schiera contro la biomasse ed è un esponente di centrosinistra: Valentini non ha l’appoggio politico del suo stesso schieramento.
    Rimane un mistero invece se Marrollo chiude o meno. Agli atti risulta che la distilleria e la centrale sorgeranno al posto dello stabilimento, ma un operaio interviene e spiega che in fabbrica i dirigenti continuano a ripetere di non saperne nulla. Mistero.

    Intorno alla metà di dicembre due consiglieri comunali di maggioranza si schierano contro la centrale e assieme ai colleghi di minoranza chiedono che se ne discuta in consiglio. La maggioranza non è unita, qualcuno osa ribellarsi a Valentini. Incredibile ma vero.
    Prima del consiglio arriva l’assemblea del comitato Mafalda Viva. I relatori sono di livello, si esprimono con chiarezza, ma forse chi sorprende di più è, paradossalmente, il professore di economia che chiarisce di non essere contrario, né favorevole. Egli dice che un impianto del genere conviene solo quando il barile di petrolio costa 150 dollari e che, soprattutto, la vocazione economica di questo territorio è agricola e turistica, peculiarità che sarebbero definitivamente sotterrate qualora si costruisse una centrale del genere. I dubbi aumentano: se conviene solo col barile a 150 dollari (adesso è a meno di 40), com’è che si rende produttiva una centrale a biomassa? Forse bruciandoci qualcosa di diverso dagli arbusti e dai rami tagliati con la potatura? Mistero, uno dei tanti in questa faccenda.
    A fine anno si tiene il consiglio comunale e durante la discussione spesso il pubblico borbotta, poi un cittadino interviene e dimostra una bugia del sindaco. Questi aveva affermato di aver partecipato all’incontro di Roma, nel dicembre 2007, nella veste di sindaco. Il documento che il cittadino sbatte sul tavolo dice un’altra cosa: Valentini era lì come presidente della Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno. Tant’è che il capogruppo di minoranza Egidio Riccioni aveva chiesto che il sindaco abbandonasse la seduta di consiglio comunale per conflitto di interessi. Niente da fare, secondo Valentini non c’è nessun conflitto. Una bugia più grande del palazzo del suo “amato” compaesano, buonanima, Iuliani.
    Inizia il nuovo anno e accade qualcosa che deve aver sorpreso abbastanza il sindaco. Un gruppo di giovani si unisce e inizia a dare battaglia. Hanno il vantaggio della freschezza, dell’istruzione, dell’entusiasmo, della conoscenza dei mezzi di comunicazione. Lo svantaggio è, inevitabilmente, l’inesperienza, ma fa niente, a questo si ovvia e comunque dimostra che sono autonomi e spontanei.
    Sono coraggiosi i Giovani Mafaldesi e si fanno conoscere con clamore: uno striscione in piazza, enorme e visibile a tutti, con scritto “Sindaco rinunci alla biomassa per il bene della nostra Mafalda”.
    Per Valentini è troppo, come osano! (per capire il personaggio, e il politico, si rimanda alla lettura de “Il valentinismo e i suoi effetti su Mafalda”, scritto sempre da Belfagor e disponibile su questo blog). Li invita in comune per la sera stessa, dove gli tende una trappola. Si fa infatti trovare con i suoi consiglieri e, nel frattempo, ha fatto avvisare tramite messaggini sul cellulare altri giovani favorevoli alla centrale. Doveva essere solo una presentazione, un’ufficializzazione della propria costituzione, invece i Giovani Mafaldesi si trovano loro malgrado a affrontare il primo scontro, sia con l’amministrazione sia con gli altri giovani. Tengono abbastanza bene il confronto, nonostante il sindaco si lanci nel solito monologo. Però un assessore chiama “bambocci” i Giovani Mafaldesi, mentre un altro amministratore va oltre e, non si capisce fino a che punto sottovoce, usa un termine più pesante, sinonimo di ebete, rivolgendosi a una ragazza.
    Intanto trovare chi è favorevole alla centrale a biomassa è diventato molto più difficile. Tanti a Mafalda cominciano a parlare, tanti ammettono di aver sostenuto Valentini in passato, ma di non essere più disposti a farlo dopo la questione biomasse.
    I Giovani Mafaldesi aprono un blog su internet (questo), dove danno voce a chi non ne aveva, a chi non avrebbe mai affrontato direttamente, e da solo, un sindaco tanto avvezzo alla vendetta politica.
    Questa è la storia, finora, della centrale a biomassa di Mafalda. E’ giusto chiedersi perché non siano usciti prima i documenti, ma forse è il caso di fare anche le seguenti considerazioni:
    - Prima di settembre 2008 non c’era l’ufficializzazione che il sindaco volesse il mostro a biomassa
    - Una comunità che non è abituata a scontrarsi con l’amministrazione comunale in modo così forte ha reagito in tempi ragionevolmente brevi
    - Chi avesse voluto fornire documenti o testimonianze o opinioni, come avrebbe potuto farlo prima che esistesse questo blog? Non dimentichiamo che una persona che da sola si scontra con Valentini deve avere preparazione, dialettica, coraggio e, infine, essere inattaccabile, perché quello si vendica politicamente alla prima occasione, lo conosciamo
    Ecco perché, a giudizio di Belfagor, c’è chi si è fatto avanti solo adesso, perché ha trovato il coraggio, la condivisione di una preoccupazione e il luogo giusto per esprimersi senza rischiare in solitaria (ancora una volta si rimanda alla lettura de “Il valentinismo e i suoi effetti su Mafalda”).
    Belfagor, senza questo blog e quello di Fasciano (dove precedentemente interveniva) non sarebbe mai apparso, per questo vanno ringraziati i Giovani Mafaldesi per il coraggio dimostrato.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  2. Bravi, bravissimi“Giovani Mafaldesi”, Vi faccio i più sinceri complimenti. Siete uniti in gruppo solo da pochi giorni per il problema “centrale biomasse” e avete già dato tantissimo.
    Che preparazione!? Che dinamismo!!! Altro che “bambocci” come siete stati apostrofati da qualcuno!? Immagino quanto sarebbe migliore la nostra Mafalda se fosse amministrata da Voi al posto di questi signori. Più di un anno fa’ per mezzo di un manifesto, v’invitai a scendere in campo, per una politica diversa nel nostro paese, che ne ha cosi tanto bisogno. Comunque grazie per l’impegno che state dando. Grazie per questo blog che consente a tutti di esprimere la propria opinione. Peccato però che quasi la totalità dei commenti vengano espressi in maniera anonima, manifestando cosi, anche un messaggio di paura. Per fare in modo che certe filosofie amministrative non continuino ad affermarsi c’è bisogno di analisi,ma poi di diagnosi, di preparazione, ma soprattutto c’è bisogno di ciò che spesso non abbiamo: il coraggio! C’è bisogno che il popolo smetta di subire in silenzio e che alzi la testa, che faccia il proprio dovere,ma che rivendica anche i propri diritti. C’è bisogno che alzi il suo senso civico, che sia meno fazioso e più obbiettivo, meno egoista e più solidale. Che non veda dall’altra parte tutto il male e dalla propria tutto il bene. Per far questo, per far si che una migliore filosofia si affermi c’è bisogno di pionieri, di chi indirizza di chi lotta e non solo su questo blog. C’è bisogno che più di qualcuno ci metta la propria faccia, la propria persona rischiando direttamente. Se non sbaglio Vasco Rossi in una sua canzone dice” Ma dove sono gli UOMINI, dove sono quelli che”…… Il grande Gaber in un suo monologo dice: “Un uomo solo che grida il suo NO è un pazzo, milioni di uomini che gridano lo stesso NO possono davvero cambiare il mondo. Ciao Fausto

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    1. Bravo Fausto,condivido appieno il tuo pensiero e complimenti per il testo che è senz'altro molto ben scritto!Dici assai bene: Mafalda ha bisogno di UOMINI, in primis di quelli come te. Ciao.

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  3. Però adesso bisogna completare il quadro,

    dando ulteriori chiarimenti su gli azionisti della DAFIN SPA.
    - SANPAOLO FIDUCIARIA S.P.A., nota anche come SANPAOLOFID SPA con sede a Milano?
    - THERMO FINANCE S.P.A., ???
    - MORENO ALFONSO TOMAS, ???
    Continuando ad interrogare la bd del CERVED.

    Poi qualcuno spiegasse ai non addetti ai lavori come mai
    una società costituitasi il 5/12/2007 e con data di inizio attività il 12/12/2007,
    la cui attività economica dichiarata è la LOCAZIONE IMMOBILIARE Dl BENI PROPRI E SUB-LOCAZIONE,
    con un ragazzo di 24 anni come amministratore unico, la cui unica referenza professionale di dirigente è una società di produzione di siti web, la Webink.it, nata nel 2007,
    si ritrovi ditta promotrice per la realizzazione di due centrali a biomasse, solida e liquida, da 20 Mw (totale cumulato di 40 Mw),
    senza presentare nessuna esperienza in questo campo di attività ne garanzie di un saper fare confermato e dunque garante del funzionamento corretto di questo impianto.

    E mai possibile?
    Ma in che paese viviamo? Il paese dei burattini e dei burattinai!!?

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  4. Avete molte armi a vostra disposizione..bravi e continuate cosi!!

    Chiudete e fate chiudere tutti i conti correnti della BCC di mafalda e boicottate tutte le attività commerciali ed agricole ad essa connesse

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  5. E' molto bello vedere un adulto che confida nella forza e nella volontà di un gruppo di giovani che sta lottando per il bene del paese. Signor Fausto la sua fiducia nei loro confronti è davvero incoraggiante. Magari la pensassero tutti come Lei.


    Ale

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  6. Il sig. Belfagor nella Sua puntuale elencazione degli eventi che ci ha portato fin qui, e' impreciso in un particolare. Si sapeva gia' a giugno/luglio 2008 che c'era questi progetti in istruttoria, non lo sapeva il popolo ma i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza lo sapevano e qualcuno ci ha dormito sopra, le conseguenze sono queste.
    Per Mafalda ci vuole un ricambio di amministratori, drastico, persone nuove con voglia di fare, fuori dai soliti schemi e che lavorino per il bene di Mafalda.
    Ricordo che su richiesta di un comitato promotore firmai per rivedere il piano traffico poi nulla si e' fatto.
    Ripensateci bene dato che tra pochi mesi si scelgono i nuovi amministratori con le elezioni.

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  7. per l'anonimo che parla di "ricambio generazionale" ti ricordo che al momento l'unica candidatura avanzata è quella di Nicola Valentini attuale sindaco, amministratore ormai da 30 anni...e parli di rinnovamento?!

    f.to f.i.

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  8. Mi scuso con i GIOVANI MAFALDESI se occupo lo spazio del loro blog, ma essendo stato tirato in ballo da un anonimo che non si firma (neppure con uno pseudonimo) mi sento nel dovere di precisare, benché lo abbia già fatto "pubblicamente" ... sarà sfuggito all'"anonimo-anonimo", che le firme raccolte dal Comitato promotore per il referendum, non erano quelle per indire la consultazione, ma avevano il semplice scopo di sollecitare il Sindaco nella stesura di un Regolamento per l'attuazione del REFERENDUM POPOLARE ( di cui il Comune, pur prevedendo tale istituto nel proprio Statuto era privo) sono state consegnate al primo cittadino di Mafalda ... e che non hanno sortito alcun risultato (...questa la considerazione che si ha delle espressioni "popolari").
    Dopo dei tempi, che l'"anonimo-anonimo" potrà aver interpretato come un abbandono della questione (... il "dormirci sopra" del suo commento) e sollecitazioni da parte della Prefettura al riguardo, il Comune si è sì fornito di tale regolamento (novembre 2007), ma in tempi e con un testo tali (... per inciso non né ha fornito copia, come prassi avrebbe voluto, al Comitato, che prevede che le eventuali consultazioni debbano essere presentate l'anno precedente per l'anno successivo e che non possono svolgersi se ci sono elezioni di qualsivoglia tipo nel periodo di aprile-giugno individuato come il solo possibile nello Statuto... e il ben attento "anonimo-anonimo", visto che ce lo ricorda, sa che c'è una elezione per il rinnovo del Amministrazione a Mafalda e, addirittura, una Europea) che di fatto non permette di realizzare il referendum, se non nel 2010.

    IL PRESIDENTE DEL COMITATO "PRO REFERENDUM" - Dott.Gerardo DAVIDDE

    Approfitto, visto che ci sono, di "entrare" nel vostro blog per qualche considerazione "mia".
    Vedo che l'argomento "politico-amministrativo" ( sollevato dallo stesso "anonimo-anonimo") va per la maggiore nella vostra "posta"; lo riprende il buon "Fausto", è stato oggetto del farneticante commento di "...nzo"... è il disquisire, nelle sue lezioni sul "valentinismo" da parte di "Belfagor"....
    io terrei ben distinte la vostra lotta dalle questioni istituzionali, per non essere tacciati di "appartenenze" e limitare il vostro operato.
    Al buon Belfagor vorrei far alcuni "commenti" su alcune sue affermazioni
    (...ma nessuno - nessuno - poteva all'epoca immaginare cosa sarebbe accaduto un paio di anni dopo...la domanda se Valentini già avesse in mente di arrivare alla centrale a biomassa, con conseguente chiusura di Marrollo, può anche essere legittima, ma non è suffragata da prove...) è sta contraddetto dall'intervento di "anonimo-anonimo" che ci ha ricordato della presentazione pubblica avvenuta la scorsa estate in PIAZZA, quella che sparirà dopo i lavori in corso, e che poi è lo stesso propinatici in successive situazioni, senza per altro entrare in "particolari" , se non sulla localizzazione (la zona industriale) dal primo cittadino... ma forse il buon Belfagor, forse per la sua natura eterea è sprovvisto di immaginazione;
    mentre è ben informato e documentato su "fatti e misfatti" del sindaco Valentini e del suo "curricula"... è forse egli molto vicino allo stesso o e un "successore" deluso (...ripete la favoletta che vuole indottrinare qualche giovane che diventi un suo successore politico...)...o, sempre, per la sua natura eterea, può accedere a "documentazioni" inaccessibili ai comuni mortali, oppure, senza che noi lo sappiamo, questi sono già oggetto di catalogazione nel museo del Louvre in cui si aggira quale anima in pena... ci renda edotti!!

    Chiudo ringraziando anche i GIOVANI MAFALDESI per la loro iniziativa, e la naturalezza della stessa ... che vi confesso mi riporta indietro nella memoria e negli anni, comunque se mi volete, alla faccia dell'anagrafe, posso esservi vicini...

    Gerardo (questa non è una firma ufficiale!!)

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  9. errata correge:
    l'approvazione del Regolamento è del 2008 e non del 2007 come erroneamente riportato nel commento precedente

    Gerardo

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  10. La frase di Belfagor

    "...ma nessuno - nessuno - poteva all'epoca immaginare cosa sarebbe accaduto un paio di anni dopo... la domanda se Valentini già avesse in mente di arrivare alla centrale a biomassa, con conseguente chiusura di Marrollo, può anche essere legittima, ma non è suffragata da prove"

    è riferita ad un preciso momento del passato: le impressioni a caldo all'indomani del consiglio comunale del 27 dicembre 2006.
    Ogni considerazione su tale frase va fatta tenendo conto del contesto temporale a cui si riferisce.

    Comunque è vero: Belfagor non immagina, proprio per niente.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  11. Dottore pensa a farti trovare

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  12. Purtroppo eccomi di nuovo nel vostro blog, e per motivi non legati alla "biomassa" (... ma mi riprometto di intervenire anche su quella!!) per una precisazione:
    non so se il commento provenga da "anonimo-anonimo" (oppure da un "anonimo-anonimo-anonimo"), e non so se interpretarlo quale una "minaccia" (nel senso "vediamoci fuori e ne discutiamo") oppure un appunto ad una presunta "assenza" assistenziale, nel qual caso:
    -se è un mio assistito gli ricordo che ci sono degli orari in cui il mio studio è aperto (esposti all'ingresso della mia porta) che invito ad osservare anche a lui;
    -se non è un mio assistito gli faccio garbatamente notare
    1) che non sarebbero affari suoi...
    2) che il medico di base, in quanto vincitore di concorso, per il Comune di Mafalda è solo il sottoscritto altri professionisti "operanti" in loco non avrebbero ragione di esserci... benché non facciano niente di illegale
    3) se qualvolta mi assento sono sempre sostituito, nel mio studio o presso altri recapiti, da colleghi... cosa che molto spesso non fanno altri.

    A Belfagor: giusta e legittima la precisazione, mi dispiace solo che affermi di non "avere immaginazione"... è deprimente!!!

    Gerardo

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  13. Al buon Dott. Gerardo DAVIDDE,

    - Nel merito della sua frase “le firme raccolte dal Comitato promotore per il referendum, non erano quelle per indire la consultazione, ma avevano il semplice scopo di sollecitare il Sindaco nella stesura di un Regolamento per l'attuazione del REFERENDUM POPOLARE”, mi permetta di dire che questa sua affermazione è una ricostituzione a posteriori. Chi raccoglieva le firme e chi firmava aveva ben preciso nella sua testa che lo faceva allo scopo di indire il Referendum Contro il Piano Traffico. Poi se il firmatario sia stato oggetto di manipolazione (non consultazione ma semplice sollecitare, come Lei dice) lascio l'opinione pubblica rispondere.

    - Qui si presume che chi interviene è capace di intendere e di volere, e pertanto di distinguere tra la favola e l'informazione documentata, lo stile letterario e la tesi sostenuta. Ma può sempre esserci qualche lettore disattento o malintenzionato nel suo leggere.

    - Mi permetta, con tutto il mio rispetto per la Sua pubblica presa di parola, di farle notare che il Suo supputare la velleità di manipolazione o di intenzioni secondi nell'esposto di Belfagor non sono da me condivise – questa è la mia opinione.

    UN LETTORE ATTENTO

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  14. Ci risiamo,
    non sò cosa possa essere stato detto da chi raccoglieva le "firme" (... non le ho raccolte tutte io personalmente... la maggior parte, se ne deve dare merito, sono state raccolte grazie all'impegno di tutti gli aderenti al Comitato), ma all'inizio della "campagna" di raccolta avvenuto in piazza (...sempre quella che sparirà) sono stato ben preciso sul fatto che si trattasse di una ennesima "prova" per sollecitare l'Amministrazione a provvedere alla regolamentazione (visti anche gli unitili appelli della Prefettura... ho dato lettura della copia della lettera pervenuta al Sindaco, e p.c. a me,...e che è stata anche esposta nella sede del Comitato);
    per altro, il "motivo" era ben espresso nell'intestazione dei fogli ( copia ancora in possesso del Comitato ed originali inviati, come già detto al primo cittadino) per la raccolta delle firme... quindi non abbiamo adulterato un ben nulla!!
    UN LETTORE ATTENTO, probabilmente non è, anche, un "ascoltatore attento", se era presente in piazza... e forse un lettore che ogni tanto si "distrae" se firmatario di uno dei moduli circolanti.
    Non ho dubbi, quanto affermi che ci possano essere dei "lettori malintenzionati" fra i frequentatori del blog... altrimenti non sarei costretto a queste continue puntualizzazioni ( ... GIOVANI MAFALDESI scusatemi per l'ennesima volta), e proprio per questo scinderei i vari aspetti di questa "complessa faccenda"... per non ridurla, senza i debiti approfondimenti e le giuste rimostranze, solo un "chi non è con me, è contro di me".
    Se ho capito bene il fine di questo "dibattito" interno è quello di giungere ad un "leale" confronto di opinioni e alla possibiltà che i cittadini si possano esprimere... e anche decidere su questioni così importanti e non essere esautorati perché, forse, hanno sbagliato nell'attribuire, per delega, il "potere" a persone sbagliate (... questo è bipartisan!!)... comunque l'esperienza del Comitato mi rendono alquanto dubbioso che ciò possa avvenire!!
    Rispetto, anche io, la Sua opinione (... altrimenti non sarei democratico), ma vorrei capire, e per questo l'ho stuzzicato, cosa vuole Belfagor: non vuole la "biomassa", o non vuole meramente Valentini?
    Ad maiora Gerardo

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  15. Gentile dott. Gerardo,
    ma perché si ostina a domandarsi cosa vuole Belfagor, chi può essere, perché non ha immaginazione (chissà, forse è una macchina). Ammesso che ve ne sia uno, che importanza può avere il fine di Belfagor? Cos'è, serve per un qualche trattato scientifico capire questo misterioso e conturbante fantasma?
    Belfagor ha già detto chiaramente che non risponderà a giochetti insidiosi a esclusione che, anche indirettamente, mirassero all'identificazione. La sua domanda, così come alcune sue ipotesi in altri interventi, vanno in quella direzione. Sono costretto a ignorare tali richieste, mi spiace.
    Nel mio trattato sul valentinismo mi pare di aver spiegato come biomassa e Valentini siano il risultato di una dottrina che negli anni si è rafforzata fino a produrre il risultato odierno. E lei viene a chiedermi se sono anti-Valentini o anti-biomasse? Le due cose non sono scindibili, sono un legame chimico.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  16. Leggendo i commenti mi domandavo: come mai BELFAGOR riferendosi a se stesso utilizza sempre la forma autoreferenziale e mai il pronome personale di prima persona maschile singolare: io. Come un'ordinaria persona fa spontaneamente.
    Forse il Sior BELFAGOR è soggetto al sindrome del nostro Sire d'Arcore, Sua Emittenza Nazionale, alias Tessera P2 1827: schizo-mitomania acuta, follia delle grandezze (ovvio per qualcuno che porta dei tacchetti).
    E poi ci faccia il piacere di non montare su cavalli troppo grossi: trattato. Ma di che si tratta? di una cospirazione, o congiura. Apri un vocabolario e ne legga la definizione.

    Fto. non risponderò ai commenti d'insulto che mi saranno indirizzati

    P.S. Un grazie definitivo a tutti voi cittadini che ci avete permesso di vivere per la terza volta l'esperienza applicata del berlusconismo, un grazie sincero per averci dato questo governo cosi attento al bisogno della piccola gente, a non ignorare le loro più normali esigenze quotidiane.

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  17. Io sono un abitante di un paese limitrofo a Mafalda per cui non conosco ne le vicissitudini legate alla persona del sindaco Valentini ne le questioni politiche che interessano il paese se non per mezzo di quel che ho letto in questo blog.
    Vorrei chiedervi, a questo punto, come mai per una decisione così importante come la creazione di una centrale a biomasse il suddetto sindaco non lascia esprimere al popolo la sua opinione magari attraverso un referendum?
    Grazie...

    Ale

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  18. Anch'io non sono di Mafalda ma leggendo i vari commenti e le notizie per come stanno evolvendo mi sono fatto una idea ben chiara.
    In altre realta' per iniziative molto meno impattanti, hanno organizzato ben altri dissensi, ovvio che qui siamo in presenza di una persona che fa il Sindaco come fosse una azienda Sua, anche la Banca la considera Sua, la realta' e' un modo di operare in spregio al rispetto della volonta' dei cittadini.
    Parlando con chi di biomasse se ne intende e descrivendo il luogo dove si vuole fare ci si chiede: "quale turismo volete promuovere con una ciminiera che sovrasta la natura, a chi volete vendere i prodotti della terra con quelle polveri/veleni sopra??? Quanta acqua dovra' utilizzare quella centrale tenuto conto che nei paesi spesso manca l'acqua.???
    Si vergogni il Sindaco a voler prendere decisioni cosi importanti senza una consultazione del popolo, senza un serio confronto con la gente dove a parlare non sia solo Lui.
    Il progetto Mafalda non e' altro che la centrale a biomassa, il resto fa da contorno/copertura perche' altrimenti il Sindaco che vuole produrre energia comincia dal tetto degli edifici pubblici, dalla palestra che con pannelli solari/fotovoltaici e senza inquinare produce energia. Non ho visto niente di questo nel progetto come non si parla di geotermia che non e' una scienza occulta.
    f.to Gelso

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  19. Finalmente "ti ho beccato bambolina"...
    quello che vai affermando nella tua ultima risposta come i due problemi (biomassa/valentinismo) siano inscindibili lo dici solo ora e non lo hai fatto nel tuo "escursus storico" (... ti invito a rileggerlo con attenzione).
    Del resto "non c'voleva a zingara per anduvinnà a fortuna",come si dice dalle mie parti, visto che il "Sindaco" Valentini lo ha esplicitamente detto nell'ultimo consiglio che si ricandiderà alla prossima tornata elettorale per portare a termine il PROGETTO MAFALDA (... evidentemente il "giovane discepolo", che citi nel tuo scritto ancora deve nascere... e, tenendo conto dell'età media, dovremmo attendere ancora un altro "ventennio").
    Con queste premesse, anche se credo sempre nella buona fede di ognuno e nel dialogo per arrivare alla soluzione dei problemi (... per questo forse mi busco tante fregature??) non posso che essere contro chi si propone in prima persona quale autore dello "scempio" o di un eventuale ed improbabile "sicario" (... mentre tu mi sembri visceralmente avverso alla "persona" e non all'"idea"... prendila come una mia considerazione personale).
    Ti faccio quindi una proposta visto che sia io che tu ci siamo "schierati" avverso questo binomio inscindibile (anche se per diversi motivi) liberiamo questo blog , che mi sembra essere sorto nello spirito di dialogo e comprensione dei problemi da parte dei GIOVANI MAFALDESI, da questioni amministrative (mi sono più volte espresso in tal senso) e creiamo un nuovo blog dove disquisire con chi vuole di questi aspetti.
    Lasciamo ai giovani il loro spazio anche per formarsi al "dialogo" , al confronto sui temi e a costruirsi la coscienza di nuovi amministratori del futuro (... quello che mi è parso di capire, grazie anche alle tue "lezioni", sia mancato nello scorso trentennio).
    Premetto, qualora sia accolta la mia proposta, di avere ben poche conoscenze di come si realizzi un blog... ma confido che qualche giovane mi possa venire in aiuto (... potete contattarmi, non sono un "anonimo").

    -A Fto. non risponderò ai commenti d'insulto che mi saranno indirizzati

    visto quello che scrivi (... e l'insulto sarebbe di già questo) saresti ben accetto in un eventuale blog di nuova costituzione e se potrebbe "parlare"...nel caso che ciò avvenga, e qualora tu non voglia palesarti, scegli almeno uno pseudonimo... sono arrivato già al terzo "anonimo" nella giornata di oggi!!

    Gerardo

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  20. Perchè scindere la questione amministrativa da quella ambientale?
    Dopotutto il luminare Valentini vuole la centrale per questioni ricollegabili alla sua attività privata....o no? Ah già, dimenticavo, il progetto Mafalda....che stupido che sono.
    Ragazzi il conflitto di interessi è bene che venga reso noto a tutti per capire il perchè di tante cose...

    F.to Non Mafaldese.

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  21. "non risponderò ai commenti d'insulto che mi saranno indirizzati"
    Ringrazi chi ha votato Berlusconi o chi ha votato Valentini? Perche coincidono a pennello!

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  22. infatti sono daccordo con lei Gelso. Io non credo che la centrale a biomasse sia la soluzione migliore per una zona come la nostra. Mi pare di capire che il sindaco in passato abbia cercato di limitare lo spopolamento del paese; e ora invece cosa sta facendo?Lo sta portando direttamente alla "distruzione".Io credo che fare davvero del bene a Mafalda voglia dire ristrutturare la palestra, la vecchia scuola, (come anche lei ha detto) installare un impianto fotovoltaico o eolico (per dirne una!), l'installazione di una linea ADSL ecc. Inoltre, se il sindaco è davvero così interessato al guadagno, perchè non aprire un centro turistico che possa richiamare molte persone da tutta Italia???

    Tuttavia, per tornare al discorso Referendum (e su questo punto c'è sicuramente qualcuno più preparato di me)mi sembra di ricordare che occorre raccogliere un certo numero di firme affinchè se ne possa richiedere uno. E' così?

    Ale

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  23. Gentile dott. Gerardo,
    prima o poi qualcuno le chiederà "ma come fa a prendersela con Belfagor", ma lasciamo stare. Mi dice che solo nell'ultimo intervento ho parlato di biomassa e Valentini come di due cose inscindibili? Si sbaglia lei, caro dottore. Le dimostro perché: in cima a tutti questi nostri commenti c'è il mio lungo intervento-trattato sul valentinismo e i suoi effetti su Mafalda. Legga l'introduzione della seconda parte, che le copio ugualmente qui:

    "Dopo che nella prima parte sono stati analizzati i principali errori commessi dal sindaco di Mafalda, perché si comprenda la genesi del progetto biomasse è importante osservare il condizionamento che la sua dottrina ha operato su società e politica mafaldesi".

    Non significa forse legame ben preciso e, mi auguro, ben descritto fra Valentini e biomassa? La pensi come vuole, ma magari prima chieda a tutti gli altri, giovani compresi, cosa hanno capito loro del mio scritto che, le ricordo, è precedente a questo nostro scambio epistolare.
    Mi dice che sono visceralmente avverso alla persona... ma processare le intenzioni è sempre un esercizio insidioso e pericoloso (ora capisce perché non immagino, perché baso le mie tesi su prove reali, verificabili). Io ho trattato soprattutto l'aspetto politico, è vero. Embè? Non è forse la politica che ha dato origine al dramma di cui stiamo disquisendo qui? Poi ci saranno altri, mi auguro anche lei, a spiegare altri aspetti, come i danni alla salute, all'ambiente ecc. E' con il contributo di tutti che si arriva ad una comprensione più esaustiva possibile, non chiedendo a chi ci sta antipatico di andarsene.

    A proposito, mi invita chiaramente ad abbandonare questo blog per lasciare "ai giovani il loro spazio anche per formarsi al dialogo, al confronto sui temi e a costruirsi la coscienza di nuovi amministratori del futuro". A parte che io non condiziono i giovani e nemmeno i vecchi, ma propongo spunti di riflessione, le faccio una controproposta: una specie di referendum, DA LEI PROMOSSO, con oggetto "Si vuole che Belfagor lasci il blog?".

    Lo faccia, dottore, e Belfagor sarà pronto ad andare via con una sacca appesa ad un bastone da portare sulle spalle e ogni tanto si fermerà per strada a leccarsi le ferite.

    Ma è proprio sicuro che vincerebbe? Pensa che la maggioranza degli utenti, a partire dai Giovani Mafaldesi, vogliano che il fantasma del Louvre sparisca per sempre?
    A lei la scelta del referendum anti-Belfagor, agli utenti del blog - anche e soprattutto tacitamente - la decisione se Belfagor deve restare.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  24. mi associo ai ringraziamenti fatti a quei cittadini che ci hanno dato questo governo cosi attento ai bisogni della piccola gente, ecc.ecc.
    E approfitto per ringraziare anche tutti gli altri cittadini, quelli che ci hanno dato il governo precedente cosi stabile e coeso che un giorno si ed un altro pure,i ministri manifestavano contro il governo stesso.

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  25. Signor, Belfagor, Dottor Davidde,Lettore Attento e tutti gli altri sapete cosa Vi propongo io?
    DI CAPIRE COME FARE PER FERMARE LA CENTRALE A BIOMASSE!
    E’quella che mi preoccupa e ci preoccupa. I ricorsi e quant’altro facciano il loro corso,ma noi, noi cittadini dobbiamo fare di più. Non stiamo facendo il massimo. Il tempo non gioca a nostro favore. So già cosa pensa Belfagor, ma pensare che il tutto si possa risolvere con le prossime elezioni amministrative è molto rischioso. Signori il fatto che questo è ciò che vuole il Sindaco non Vi fà pensare che può essere Lui ad esserne avvantaggiato? E poi ancora una volta facciamo quello che vuole lui?Secondo me bisognerebbe individuare una comune strategia e concretizzarla il più presto possibile, altrimenti finiremo solo per fare bei discorsi su questo blog. Saluti.

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  26. sono già troppi medici in politica ,mio caro dottore...io mi accontenterei che lei ,come tutti i suoi colleghi, si prendessero cura dei propri ammalati con lo stesso impegno e dedizione che dedica alle sue comunicazioni in questo blog.
    Nulla di più personale,sia chiaro

    Un anziano del suo paese

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  27. in realtà io penso che le prossime elezioni amministrative possano sistemare qualcosa in quanto il sindaco stesso ha affermato in Consiglio Comunale che lui si ricandiderà come primo cittadino e che chi voterà per lui VOTERa' AUTOMATICAMENTE A FAVORE DELLA CENTRALE A BIOMASSE, questo sarà il referendum di cui parla lui! quindi cerchiamo di pensarci bene prima di mettere la X sul foglio elettorale!

    f.to IO CI VEDO BENE

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  28. CARO BELFAGOR,
    LA VERITà SPLENDE DI LUCE PROPRIA MA SE BEN ESPRESSA, ADDIRITTURA RIFULGE!
    AVREI VOLUTO SCRIVERE DUE RIGHE IN SUA DIFESA MA SONO GRATO DI NON AVERLO FATTO: NESSUNO, ME COMPRESO SAREBBE STATO IN GRADO DI ESSERE ALTRETTANTO CHIARO.

    CON SIMPATIA
    TEACHER

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  29. Dato il malcontento della popolazione nei confronti dell'installazione di una centrale a biomasse nel territorio di Mafalda ritengo che il sindaco non sia così stupido da aspettare l'esito delle votazioni per prendere una decisione a riguardo...io credo che nel momento in cui si saprà il nome del "vincitore" sarà già troppo tardi..

    Ale

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  30. per ora il tar molise ha bloccato tutto (anche a livello burocratico) quindi non è così.
    la cosa che deve essere chiara a tutti è: se c'è la volontà politica cose di questo genere si fanno, l'unica "arma" che hanno in mano i mafaldesi è proprio quella delle imminenti elezioni!
    chi non abita qui non può capire l'opportunismo del signore che ci rappresenta.


    f.to IO CI VEDO BENE

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  31. Per Un Anziano del suo paese

    non vedo perché non si possano fare entrambe le cose... partecipare a questo blog per trovare una risposta di benessere impegnandosi ad evitare che aumentino i rischi per la salute delle popolazione futura (... ma forse questo a Lei non interessa visto che si considera "anziano")
    Per quanto mi riguarda penso di fare la mia professione con "scienza e coscienza" e il partecipare ad un pubblico dibattito non mi sottrae "tempo" all' assistenza... avrei più perplessità verso i "colleghi" che non partecipando, fosse anche come spettatori, agli interessi della comunità il che potrebbe farla illudere che si interessino alla sua "salute".
    (Per inciso lei è il 4° anonimo-anonimo della giornata!!!)

    Per l'amico Belfagor
    Non mi sembra di aver "indetto" alcun referendum (.. fosse anche in modo occulto, né di avere rivalse di supremazia "intellettuale" su di Lei) sulla fuoriuscita di Belfagor dal blog, tutt'altra era la mia proposta: quella di uscirne entrambi, e casomai formare un nostro blog, insieme a tanti "anonimi" su eventuali tematiche "comportamentali" di noi adulti, lasciando ai giovani gli spazi in cui si stanno muovendo abbastanza bene.

    Per il buon Fausto
    Concordo con te che il problema sia quella di trovare il sistema per bloccare IL MOSTRO (... che io vedo nella centrale ed altri identificano in altro) per quello penso che si debbano avere percorsi distinti (... che inevitabile che si incroceranno):
    - ai "giovani" il loro spazio
    - ai "politici" le loro decisioni
    - al Comitato "Mafalda viva" di promuovere una informazione tecnico-scientifica, come dai principi espressi all'atto della loro costituzione e ribaditi nell'assemblea
    - e il loro spazio a quanti si vogliano aggiungere... anziani, commercianti, imprenditori... sia per motivi personali, di categoria etc.
    purché si "centri" il problema e si possa giungere a una decisione che sia della popolazione tutta di Mafalda (... ma anche dei paesi limitrofi) sulla questione... fosse anche di approvazione del progetto , ma nei crismi e nel rispetto delle espressioni di quanti dovrebbero subirne le conseguenze (tanti) e di quanti se ne avvantaggeranno (pochi).
    Concordo, ma pensavo fosse chiaro, che non si risolve tutto con le prossime elezioni, e per questo sono stato critico con alcuni dei "bloggisti" (... penso sia un neologismo e non sono tanto sicuro che esista!!)
    A te che hai sempre dimostrato molta fantasia di stuopirmi con qualcosa di "nuovo"

    Un caloroso saluto a tutti (per inciso non mi avete sottratto alla mia normale attività... lo si può evidenziare anche dall'orario in cui invio i commenti... "intelligenti pauca") Gerardo

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  32. Francamente non capisco la posizione de Dott. Gerardo DAVIDDE. E' vero che la sua suscettibilità ha potuta essere stuzzicata, sebbene nessuno abbia fatto il nome del dottore prima che lui stesso lo faccia, ma non era certo il dottore l'unico iniziatore di questo consulto/sollecito. Il tutto a iniziato con la frase dell'anonimo anonimo (18 gennaio 2009 20.59, in questa pagina): “Ricordo che su richiesta di un comitato promotore firmai per rivedere il piano traffico poi nulla si è fatto.” che concludeva la sua riflessione: “Per Mafalda ci vuole un ricambio di amministratori, drastico, persone nuove con voglia di fare, fuori dai soliti schemi e che lavorino per il bene di Mafalda.”. L' anonimo anonimo è arrivato a parlare del ' Referendum Contro il Piano Traffico' come una esemplificazione della sua precedente frase: “Si sapeva già a giugno/luglio 2008 che c'era questi progetti in istruttoria, non lo sapeva il popolo ma i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza lo sapevano e qualcuno ci ha dormito sopra, le conseguenze sono queste.”
    Casomai chi avrebbe dovuto sentirsi messo in causa, aggiungo 'giustamente messo in causa', sono i nostri politici locali, i nostri eletti, i nostri rappresentanti. Ma di loro non vedo ne traccia ne commenti ne parole riportate. Sono essi ancora vivi?
    Questo blog è uno spazio pubblico, che intervengano. Alla pari del Consigliere Comunale Gruppo AN di Palata Angelo Del Gesso e del Consigliere Provinciale Cristiano Di Pietro. Che intervengano e si confrontino al dibattito aperto, come 'coraggiosamente' (per riprendere un'espressione di Fausto Matassa) ha fatto il Dott. Gerardo DAVIDDE. O più distanziato con un comunicato stampa che di certo il gruppo 'Giovani Mafaldesi' pubblicherà. Io stesso ho richiesto una dichiarazione pubblica del Consigliere comunale Nicola Masciulli che ha ricevuto la delega all'Ambiente e Territorio e che è anche capo della Protezione Civile per il territorio di Mafalda (commento del 17 gennaio 2009 8.45, pagina 'L’ALBERO DEI SOLDI ESISTE SOLO NELLA FAVOLA DI PINOCCHIO'), in quanto il Cons. com. Nicola Masciulli è pienamente politicamente abilitato a pronunciarsi nel merito del presente caso, e politicamente direi: è tenuto a farlo. Tacendo lui come pure gli altri, danno pienamente senso alla richiesta dell'anonimo anonimo:
    “Per Mafalda ci vuole un ricambio di amministratori, drastico, persone nuove con voglia di fare, fuori dai soliti schemi e che lavorino per il bene di Mafalda.”.
    Ma forse questo è il passaggio che più ha irritato il dottore o coloro che chiedono di distinguere tra politica e effetti delle decisioni politiche, che invitano ad “avere percorsi distinti”.

    Qui vorrei 'spezzare una lancia' (UN LIBERO PENSATORE dixit) a favore del Dott. Gerardo DAVIDDE e dire: I commenti sull'impegno professionale e/o politico del dottore sono 'agricoli' e comunque fuori luogo se non di facile uso a sapore 'paesano'.

    UN LETTORE ATTENTO

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  33. D'accordo con UN LETTORE ATTENTO, sul fatto che d'accordo o meno con il Dott. Gerardo (che conosco personalmente, tanto per mantenere la trasparenza che distingue me e i miei amici "giovani mafaldesi"), sia veramente un comportamento infantile quello di chi mischia il suo lavoro con la sua idea a riguardo.
    Senza commentare tutti i commenti spezzerei una lancia dicendo che il suo lavoro (per quel poco che ne ho avuto bisogno grazie a Dio) lo fa in maniera diligente, inoltre se è un dottore si preoccupa per la salute dei suoi pazienti/paesani e questa centrale (VERO PUNTO DI CUI SI DOVREBBE DISCUTERE) conveniente o no, valentini o no, sicuramente non sarà un toccasano per nessuno... se non forse per qualche portafogli...

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  34. ps. quindi non cadete cosi in basso da farvi dare degli infantili da un ragazzo dei GIOVANI mafaldesi per piacere, è umiliante per voi quanto è noioso per me!
    Se siete qui perche la pensate come noi AIUTATECI con commenti utili, se siete qui perche siete a favore della centrale DISCUTETE di quella con noi, non chiediamo altro...

    Se poi vorrete apriremo un blog di gossip mafaldese in cui prendere in giro chiunque, promesso, e io sono bravo a fare queste cose! :-)

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  35. AVRETE QUELLO CHE MERITATE,l'onestà avrà il sopravvento sulla foga di rubare soldi al povero cittadino per poi innalzare case...

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