giovedì 29 gennaio 2009

Egidio Riccioni risponde:

“A l'onorato, perché non ancora onorevole, Consigliere comunale e Capogruppo dell'opposizione in Consiglio comunale di Mafalda Egidio Riccioni, saremmo noi lettori, e occasionalmente commentatori, di questo blog aperto al dibattito democratico dal gruppo Giovani Mafaldesi, se Lei prendesse la pena e la penna per farci partecipi di un Suo intervento pubblico, come già avvenuto a merito del Consigliere comunale di Palata Angelo Del Gesso e del Consigliere provinciale Cristiano Di Pietro, e come già ripetutamente, ma non ancora recepito, furono invitati in tal senso il Sindaco di Mafalda Nicola Valentini e l'Assessore con delega all'ambiente e al territorio Aureliano Nicola MASCIULLI.
Ovviamente tale invito può essere accolto da tutti gli eletti del popolo di Mafalda, San Felice, Tavenna, Lentella, Tufillo, Dogliola, Fresagrandinaria, Montenero di Bisaccia e di altri comuni che si sentono coinvolti dal "Progetto Mafalda" e la costruzione della centrale a biomasse da esso previsto”.


Mafalda lì 29/01/2009

Cari utenti di questo blog,
apro questo mio breve scritto con una altrettante breve premessa: rispondo ora che sono stato invitato pubblicamente, per dovere, necessità e perchè i miei concittadini sanno che rispondo con estrema chiarezza e trasparenza a tutto ciò che mi viene chiesto, in qualunque sede io mi trovi, cosa possibile perché io sono sempre a contatto con loro. Sul blog dei giovani mafaldesi non sono intervenuto prima per evitare che il duro lavoro che stanno facendo questi giovani venga etichettato come un’appendice dell’operato mio e del gruppo di opposizione.
Detto questo, credo sia palese la mia approvazione sia per il lavoro di questi ragazzi sia per tutti gli utenti che scrivono perchè ritengo sia importante e necessario conoscere il punto di vista dei miei concittadini.
Ringrazio l’utente che mi augura di diventare onorevole, anche se, a dirla tutta chi mi conosce sa che ho sempre prediletto l’attività amministrativa a quella legislativa.
Nelle vesti di capogruppo di opposizione al consiglio comunale, mi sento di far sapere a tutti, che non credo che il mio compito possa limitarsi alla pubblicazione di qualche articolo sul giornale come hanno fatto gli amici Del Gesso e Di Pietro (anche se ho apprezzato e condiviso) e colgo l’occasione per salutarli e ringraziarli del loro interessamento verso un problema che hanno perfettamente compreso non essere solo degli abitanti di Mafalda bensì anche di quelli dei comuni dell’intero comprensorio.
Ricordo che io sono SEMPRE intervenuto in Consiglio Comunale con scontri anche impetuosi per difendere Mafalda (la veridicità di quanto affermo si può verificare consultando le delibere consigliari,che sono documenti pubblici), ho sempre espresso a nome mio e del gruppo che rappresento con veemenza e convinzione la COMPLETA E TOTALE CONTRARIETA’ A QUESTO PROGETTO CHE L’ATTUALE AMMINISTRAZIONE STA ORGANIZZANDO NELL’INTERESSE O VANTAGGIO DI “QUALCUNO” CONTRO QUELLO DI TUTTI I MAFALDESI E CHE NON PORTERA’ NULLA DI BUONO AI CITTADINI IN TERMINI DI OCCUPAZIONE, QUALITA’ DELLA VITA,AGRICOLTURA, SALUTE, ECONOMIA E TURISMO.
Infine ricordo sia all’utente che mi ha invitato che a tutti gli altri che leggeranno questo mio scritto che la prima assemblea pubblica di denuncia contro la realizzazione della suddetta centrale è stata organizzata proprio dal mio gruppo presso la sala consiliare del Comune lo scorso dicembre; in quell’incontro sono intervenuti oltre ai consiglieri di minoranza (Riccioni Egidio, Mastragostino Luciano, Mastrangelo Biondo), Don Silvio Piccoli, l’assessore provinciale con la delega alle questioni ambientali Michelino Borgia ed Antonio Fasciano che grazie al suo blog ha fatto giusta informazione ed ha comunicato a tutti coloro che non ne erano ancora a conoscenza cosa stava succedendo a Mafalda in tempo reale.
Successivamente c’è stata la costituzione ed il primo convegno del comitato cittadino “Mafalda Viva”, fino ad arrivare a gennaio quando si è creato il gruppo dei “Giovani Mafaldesi” con i quali posso affermare in tutta tranquillità che possiamo collaborare nel rispetto dei reciproci ruoli che ricopriamo al fine di raggiungere l’obbiettivo comune (la non realizzazione della centrale a biomasse) per il bene di tutti.
In conclusione ringrazio il blog dei “giovani mafaldesi”, che considero essere un importantissimo mezzo di comunicazione, soprattutto per l’ospitalità che mi hanno offerto concedendomi la possibilità di replica.
Saluto cordialmente tutti voi con la promessa di essere sempre a disposizione per il bene comune nell’interesse dei mafaldesi.



Egidio Riccioni

sabato 24 gennaio 2009

SIMPATICI O ANTIPATICI: QUESTO è IL PROBLEMA.


< Mafalda lì,22/01/2009

Egregio sig. Sindaco di Mafalda Nicola Valentini
Esordiamo con una frase da lei stesso divulgata:
“Carissimi giovani, il primo compito di un Sindaco è quello di governare per fare in modo che i suoi abitanti siano felici e che il territorio sia prospero”.
Ad aprire la lettera che precede la presentazione del “Progetto Mafalda” a noi giovani, fa da cornice questa SPLENDIDA frase da Lei pronunciata che non può far altro che trovare la nostra approvazione con quelli che sono i Suoi nobili intenti.
Però come è possibile che le nostre perplessità sul progetto si acuiscano proprio leggendo questa lettera?!
Forse la differenza è data proprio dalla diversa concezione che abbiamo per quanto riguarda la “Felicità dei cittadini” e “La prosperità del territorio”. Crediamo che i cittadini siano felici se spronati a PARTECIPARE, se INVOGLIATI a dire ciò che pensano, se resi PARTE ATTIVA di un progetto, in definitiva i cittadini sono felici quando si sentono TRANQUILLI! Siamo certi che il territorio si possa definire “prospero” nel momento in cui non aleggi su di esso il minimo rischio di contaminazione.
Lei sindaco ha aperto il dibattito con Noi giovani nella sala consiliare pronunciando delle frasi a nostro avviso molto costruttive:”Ragazzi bravi, siate critici, dubitate, siete giovani, è così che imparerete a pensare!”
Noi di dubbi ne abbiamo molti signor sindaco, ed è proprio in virtù di questi che ci resta davvero difficile capire una cosa: perché in nessuno dei ”numerosi”incontri con la cittadinanza che lei stesso ha detto di aver organizzato, non ha mai citato l’esistenza di tantissimi scienziati di caratura mondiale, che reputano deleterio per il territorio e per la salute dei suoi abitanti un INCENERITORE?
Perché proprio Lei che brama giovani dubbiosi non ha MAI menzionato queste cose?
E’dunque le nostre incertezze prendono corpo a tal punto da farci pensare: “Vuole dei giovani che siano realmente scettici o che facciano finta di esserlo?” e subito dopo “Non è che trovarsi di fronte a ragazzi che sanno davvero ragionare arrechi in primo luogo alla sua persona e poi al suo operato un po’ troppe grane?
È stato più volte menzionato il vocabolo “TERMOVALORIZZATORE” ma, come Lei saprà, il suo uso non è corretto; difatti l’Italia è l’unico Paese in Europa che si ostina ad utilizzare questo termine al posto di INCENERITORE poiché ingannevole e non allarmista. Numerose ricerche scientifiche affermano che i prodotti alimentari ottenuti da materie prime coltivate in prossimità di INCENERITORI contengono sostanze come FERRO, NICHEL, TITANIO, SILICIO, ACCIAIO, TUNGSTENO, MERCURIO, PIOMBO estremamente e nocive per la salute umana. Ricercatori di fama mondiale affermano che “nessun filtro industriale può trattenere le sostanze pericolose emesse dalle loro ciminiere”. È proprio in questo terreno che affondano le radici del nostro scetticismo sull’argomento e la conseguente incompatibilità che c’è tra ciò che Lei afferma e ciò che noi Studiamo.
Avendola ormai più volte sentita parlare, abbiamo colto nei suoi discorsi la ridondanza di concetti a dir poco perfetti quali PARTECIPAZIONE POPOLARE e DEMOCRAZIA: ci duole doverla correggere un’altra volta, ma in concreto non è stato riscontrato nulla.
Le veniamo incontro proprio in questo senso, propinandole un giusto esempio di DEMOCRAZIA.
Le chiediamo ufficialmente di organizzare al più presto una consultazione popolare a maggioranza relativa (non attribuendosi i favori degli astenuti naturalmente, rispettando così le coscienze di chi non si sente di esprimere nessun parere in merito) e non di mascherare le prossime elezioni amministrative da referendum pro o contro centrale a biomasse, in quanto pensiamo che la politica sia un altro affare.
In seguito a questa richiesta, paghi di esserci definitivamente scrollati di dosso le critiche concernenti una “possibile strumentalizzazione” da parte nostra in prospettiva delle prossime elezioni amministrative le chiediamo di rifletterci in modo tale che a trionfante sarà la “DEMOCRAZIA”.

Certi di ricevere una immediata risposta, La congediamo augurandole buon lavoro.

Gruppo “Giovani mafaldesi” >


Questo è il testo integrale di un comunicato inviato al Comune di Mafalda da parte del gruppo giovani mafaldesi, la lettera è stata consegnata e fatta protocollare da un componente del gruppo proprio questa mattina. Nella lettera come potete vedere chiediamo ufficialmente al Sindaco una CONSULTAZIONE POPOLARE.
Siamo ormai alla terza lettera, ma il sindaco continua a non dare cenni di interesse o la minima risposta...GLI SAREMO FORSE ANTIPATICI?

giovedì 22 gennaio 2009

Progetto Mafalda: leggo le prime due pagine e poi penso “SOGNO O SON DESTO”?

Qualche sera fa ho deciso di rileggere il fascicolo mandato dall’amministrazione comunale, a tutti i ragazzi Mafaldesi in 240 copie, che espone il progetto del Comune per far a detta del sindaco "RISORGERE MAFALDA" (bah!?).
Sapete una cosa? Questa lettera ha sortito in me l’effetto contrario a quello per cui è stata mandata: mi sembra contenga un gran numero di cose “buffe” che, anche in buona fede, non approvo e mi lasciano perplesso… !Prima di continuare a commentarlo, vi allego le due pagine a cui faccio riferimento, in modo tale da, poter ragionare insieme a voi!





Procedo nella lettura e vi elenco alcune perplessità, insomma incongruenze che mi sono balzate agli occhi leggendo: tanto per non buttare troppa carne al fuoco, come ho già detto analizzerò solo le prime due pagine:

sono solo alla seconda riga e vedo che si esplica il desiderio di far felici i cittadini e di rendere prospero il territorio.
Bhè! Non coincidono con quello che sta accadendo, infatti buona parte (per non dire gran parte) dei Mafaldesi è davvero incerta.Esempio lampante è la formazione del gruppo “Giovani mafaldesi”, il comitato cittadino "Mafalda Viva", il vociferare in paese e non ultimi i disaccordi che si sono verificati all’interno della maggioranza.

Sono a metà della prima pagina e si parla di costruire e condividere progetti con la popolazione e, anche qui ho storto il naso!
Certo, non si può dire che il dialogo con la popolazione non ci sia stato del tutto, ma QUANTO è stato costruttivo? QUANTO è contata l’opinione pubblica? Per ora direi... PER NIENTE!

Per quanto riguarda il territorio (argomento diffusamente trattato nella prima pagina) sono certo che sarà il primo a risentire di un progetto quale una centrale energetica a biomasse!
Insomma,abbiamo analizzato più volte le conseguenze che questo progetto avrà sull’ambiente e conseguentemente sull’agricoltura: di questo ne siamo più certi!
Per non parlare dei danni che la popolazione subirà,mi spiace dover essere ripetitivo ma per fare giusta informazione non si deve di certo dimenticare tutto ciò.

Lo stesso concetto viene più o meno ribadito più avanti quando si parla di sinergia tra ambiente, industria e territorio, di ENERGIA PULITA e di integrazione con l’agricoltura. Parole davvero belle se ci dimentichiamo che tra i progetti c’è una centrale che PRODUCE – tra le varie cose - DIOSSINA e non aria fresca!!!

La domanda sorge spontanea: “ma se questa centrale è cosi nociva, perchè lo Stato consente di farla e da anche incentivi?”. Si parli tanto di indipendenza dai grandi petrolieri, dunque qualunque opzione alternativa è sicuramente ben accetta, senza pensare al fatto che ci sono tantissime cose ufficialmente riconosciute nocive ma allo stesso tempo assolutamente legali o perché indispensabili o perché negli interessi di qualche potente.
Nel nostro caso il "progetto Mafalda" NON è Nè INDISPENSABILE E TANTOMENO UTILE…

Il resoconto della prima pagina mi sembra gia che non sia il massimo.

Volto pagina.
Non voglio discutere e dilungarmi troppo in questa sede sul progetto riguardante le famiglie venezuelane,che ci sarà modo di commentare, ma in questo foglio leggo che Mafalda viene descitta come un PARADISO per i venezuelani e non! Eppure in altre sedi, dalle stesse persone, ho sentito dire l'esatto opposto, come che Mafalda rappresenta un paese da risollevare e rilanciare (pagina 1)!! I
nsomma, penso che la situazione di Mafalda sia soggetta all’argomento di cui si parla, inoltre credo che tutti questi servizi dovrebbero essere a disposizione dei cittadini a prescindere; metaforicamente posso affermare che sarebbe come avere una casa con una bellissima stanza degli ospiti MA con la propria camera allo sfascio…!
Ben vengano gli stranieri, ma i servizi vanno assicurati comunque e non solo nel caso in cui arrivino loro.
Riguardo il punto 3 mi permetto di chiedere e chiedermi: per chi è l’accoglienza di cui si parla, per persone che intendono visitare una splendida torre di almeno 50m che butta fumo?

Ma passiamo alle regole che l’amministrazione si prefissa (a metà di pag. 2):
senza neanche passare ai punti c’è subito una citazione di Andy Warhol che non sembra proprio essere a tema infatti dice “avere la terra e non rovinarla credo sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare"... NO COMMENT!

Le regole sono:
- La scelta di un settore industriale PULITO (a livello etc etc.. come leggete sul file).e questo l’abbiamo gia ampiamente commentato sopra.
-Sostenibilità… ditemi quale intraprendenza viene richiesta per questo progetto? quale ditta Mafaldese sarà coinvolta? Quale talento verrà espresso?
-Partecipazione popolare… vedi sopra, ossia il solito discorso sulla mancanza di un vero e produttivo dialogo!

In queste prime due pagine della lettera l’amministrazione si riempie la bocca di concetti "perfetti" quali la partecipazione popolare, il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza alle culture diverse…
ma nel concreto??
Nel concreto l’opinione pubblica è importante solo all’apparenza così come la salvaguardia dell’ambiente (noi stessi "giovani mafaldesi" siamo stati invitati ad "avere dubbi" e "criticare" dal sindaco in persona).
Nella TEORIA si parla di diverse energie alternative, nel CONCRETO c’è solo un progetto di energia alternativa (che per definizione dovrebbe essere rinnovabile, anche se io ho seri dubbi anche su questo, perchè non vedo come rinnovare il LEGNO che viene bruciato) che si sta portando avanti a livello burocratico e non solo... e non stiamo parlando né dell’eolico né del fotovoltaico purtroppo.

Aspetto di conoscere il vostro parere in merito a queste prime due pagine.

Leonardo

martedì 20 gennaio 2009

AMANTE DELLA NATURA? NO GRAZIE.

Introduciamo questo articolo, invitando i nostri utenti ad avere pazienza, se non rispondiamo subito significa che ci stiamo informando o stiamo raccogliendo il materiale.
Andando oltre, arriviamo al nocciolo della questione, rispondiamo all’utente che si firma “UN LETTORE ATTENTO” che in data 17/01/2009 e successivamente in data 19/01/2009 ha esplicitamente chiesto di conoscere il punto di vista del Consigliere Comunale Nicola Masciulli in merito alla questione Centrale a biomasse nel territorio di Mafalda. Il consigliere infatti, ha la responsabilità di occuparsi di questioni Ambientali e Territoritoriali all’interno della maggioranza consiliare. Non è secondario il fatto che egli stesso sia capo della Protezione Civile nel territorio di Mafalda. Dunque nessuno più di lui dovrebbe conoscere le questioni ambientali,ovviamente non è detto che sia così e tantomeno se ne interessi davvero.
Infatti non risulta negli atti pubblici né un suo commento, o una sua presa di posizione (sia a favore che contro la centrale a biomasse), tantomeno un sussulto. L’unica cosa che risulta agli atti è la sua presenza nel consiglio comunale del 26/11/2008, il cui ordine del giorno era “PROCEDURA DI AUTORIZZAZIONE DI UN IMPIANTO PER PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E VAPORE DA FONTE RINNOVABILE”, dunque il consiglio in cui la maggioranza si è espressa favorevole riguardo la costruzione della centrale a biomasse di cui stiamo parlando: presenti il Sindaco e cinque consiglieri della maggioranza(tra cui lo stesso Nicola Masciulli) e tre consiglieri della minoranza.
Tutti i presenti parteciparono alla votazione, alla fine i voti favorevoli sono stati SEI (Valentini Nicola, Barattucci Angiolino, Di Grande MariaGrazia, MASCIULLI NICOLA AURELIANO, Molino Germano e Palmisciano Nicolino) mentre i voti contrari sono TRE (Riccioni Egidio, Mastragostino Luciano e Mastrangelo Biondo).

Dunque non c’è bisogno di aggiungere altro, il consigliere comunale è favorevole e confermerà il suo voto in favore anche nel seguente consiglio comunale, quello del 30/12/2008, lo stesso in cui MariaGrazia Di Grande voterà contro e Barattucci Angiolino sarà assente.
Qui vi riportiamo la documentazione inerente all’argomento trattato come sempre consultabile da voi.
Ci riserviamo di contattare il consigliere Nicola Masciulli per sapere se ha finalmente qualche dichiarazione da fare.

lunedì 19 gennaio 2009

Assemblea del comitato cittadino "MAFALDA VIVA" del 20/12/2008

Ecco il tanto richiesto video...

Risposta inviata a Cristiano Di Pietro

Anche in questo caso siamo stati solleciti nel rispondere all'invito fattoci da Cristiano Di Pietro. Qui vi postiamo l'email che ci ha mandato e la nostra risposta:

15\01\2008
Cari giovani mafaldesi,
il 31 gennaio l'associazione culturale il fare (www.ilfare.org)organizza a Montenero un incontro per parlare di energie alternative.
Interverrano il Presidente D'Ascanio, il Dott. Vatinno esperto del Ministero dell'Ambiente e ci sarò io come moderatore.
Credo che sia un'occasione per portare le vostre ragioni davanti a numerosi cittadini ed alla stampa.
Sarei felice di darvi voce, fatemi sapere se interverrete.
La mia mail: cristianodipietro@gmail.com
Cordialmente
Cristiano Di Pietro




Mafalda, lì 19/01/2009

Gent.mo Sig. Cristiano Di Pietro
Dopo aver letto con attenzione il Suo invito “recapitatoci” attraverso il blog da noi gestito e dopo averne valutato adeguatamente l’opportunità, Tutti noi membri del gruppo “Giovani mafaldesi” Le esprimiamo quanto segue:
siamo Tutti lusingati della Sua considerazione, perché ciò vuol dire innanzitutto che siamo riusciti ad attirare la dovuta attenzione attraverso i mezzi di informazione e comunicazione (lettere, blog, articoli sui quotidiani, etc..) che sono a nostra disposizione.
Godiamo, dunque, del giusto credito.
La ringraziamo particolarmente, dunque! Tuttavia, riteniamo doveroso informarLa che il gruppo - con ogni probabilità - è costretto a declinare il Suo invito e a non partecipare all’incontro organizzato dall’associazione culturale “Il fare” in data 31/01/2009.
Con la dovuta chiarezza Le evidenziamo, infatti, che la partecipazione al suddetto incontro costituisce per noi membri del gruppo un problema, in primo luogo, logistico (al momento la maggior parte dei componenti è fuori Mafalda, visto che in prevalenza il gruppo è costituito da giovani universitari). Non possiamo, dunque, assicurare una nostra presenza in occasione dell’appuntamento pubblico al quale Lei ci invita.
Ad ogni modo, a rischio di ripeterci, La ringraziamo.
Ci teniamo ad evidenziare, comunque, che il gruppo “Giovani mafaldesi” sta organizzando un proprio incontro/dibattito che fornirà l’opportunità a Tutti gli interessati (e - ci auguriamo - anche a Lei, a cui è rivolto sin da ora il nostro invito) di conoscere il punto di vista del gruppo stesso in merito all’argomento che tanto ci vede impegnati in questo momento. Da circa due settimane, infatti, il gruppo ha avviato il proprio cammino di ricerca e di studio, indispensabili per affrontare con correttezza e fermezza la questione “Progetto Mafalda”, riguardo alla quale è nostro obiettivo fare chiarezza il più possibile.
Le nostre idee in merito all’argomento “centrale a biomasse” sono chiare e ferme.
Orbene, al momento ci affidiamo fiduciosi al canale informativo che ci ha permesso fino ad ora di comunicare e di opporci – con la dovuta libertà e con il giusto senso critico – al progetto: il blog “www.giovanimafaldesi.blogspot.com”. Se vuole consideri questo nostro comunicato come ufficiale quindi da leggere davanti a tutti i partecipanti a quest’assemblea a cui siamo stati invitati.

Concludendo, non ci resta che augurarLe un buon lavoro.

Il Gruppo “Giovani mafaldesi”

sabato 17 gennaio 2009

IL "VALENTINISMO" SECONDO BELFAGOR:

IL VALENTINISMO E I SUOI EFFETTI SU MAFALDA

analisi del retroterra politico per spiegare come si è arrivati alla centrale a biomasse

(parte prima)

GLI ERRORI DI VALENTINI
Analizzare i principali errori di Valentini nel periodo 2004-2009, aiuta a capire come sia cresciuta negli anni la sua arroganza, il suo non ascoltare mai i cittadini per proseguire imperterrito per la sua via, anche quando questa è stata palesemente in contrasto con il volere collettivo.
Gli errori principali:
• IL TUTOR.
A Mafalda sanno tutti che questa figura, voluta dal sindaco e costata 15.000 euro l’anno, non è mai servita a niente. Nel comune di Mafalda, non si ha riscontro di alcuna attività del tutor che non potesse essere svolta dal personale già in organico. Aveva da ricambiare qualche favore che nulla aveva a che fare con l’interesse collettivo? Ci piacerebbe saperlo.
E poi, perché inserire un tutor, una sorta di sostituto del sindaco, quando vi sono persone elette direttamente dal popolo? Allora a cosa servono il vice sindaco e gli assessori?

• LA PISTA CICLABILE ED IL SACRIFICIO DEI PINI IN VIA EMILIA.
Se a farlo fosse stato un qualsiasi altro amministratore, Valentini non avrebbe esitato a sguinzagliare la componente radicale e ambientalista dei suoi sostenitori contro l’abbattimento dei magnifici pini. Invece lui li ha fatti fuori senza curarsi di demolire un pezzo della storia cittadina, oltre che un pregio ambientale. Va poi detto che la pista ciclabile, che ha sostituito i pini, viola le normative vigenti. Non è infatti possibile realizzare piste ciclabili con pendenza superiore al 5 per cento. Nel caso di via Emilia non si tratta di una piccola deroga, di un piccolo tratto che per forza maggiore supera il limite. E’ un salitone così ripido che è impensabile concepirci una pista ciclabile. La pista ciclabile, detto in altri termini, è illegale. La realtà la conosciamo tutti: sotto le spoglie di pista ciclabile si cela un marciapiede. Una delle tante menzogne che nel corso di cinque anni ci ha rifilato il nostro sindaco. Vale la pena di fare attenzione alla sua propensione alla bugia, è una caratteristica che purtroppo ricorre.

• IL PIANO DEL TRAFFICO.
Compito di un amministratore è ascoltare i cittadini e, nel limite del possibile, risolvere i problemi, o almeno tentare di farlo. Con il piano del traffico Valentini ha invece iniziato a dimostrare come per lui non debba esistere il diritto di critica e di opinione. Guai a opporsi a una sua decisione. Diversamente come spiegare il malcontento diffuso, ancora oggi percepibile in proporzioni semmai cresciute, verso il piano del traffico? Ha riempito il paese di sensi unici, costringendo tutti a percorrere una marea di chilometri in più, se si considera tutto l’anno. Per ottenere cosa? Niente, assolutamente niente. I parcheggi non sono aumentati, mentre i disagi patiti dai cittadini sì. Perché le macchine, si voglia o no, crescono. Valentini ha proseguito imperterrito nell’applicare il piano del traffico, costato anche un bel po’ alle casse comunali e quindi ai cittadini. Non ha ascoltato nessuna delle numerosissime lamentele arrivategli e non si è minimamente preoccupato di iniziare una seria programmazione per creare altri parcheggi. Ha detto che col piano del traffico voleva restituire la piazza ai cittadini, togliendola alle macchine. Ha semplicemente complicato la vita a tutti, magari anche a se stesso. Tutto ciò pur di non ammettere che ha sbagliato, che quel piano del traffico non era il toccasana per tutti i mali. Ha costretto studenti e anziani a prendere l’autobus quasi alla periferia del paese. Immaginiamo cosa può voler dire per un anziano, che non ha più la forza di un ventenne, percorrere la salita accanto al vecchio edificio scolastico. E’ quello cui ci ha costretti Valentini col suo piano del traffico, mettendo le fermate dell’autobus lontane dal centro.
Ma anche qui la propensione alla menzogna del sindaco è venuta fuori platealmente. Ha avuto il coraggio di dire che erano stati gli autisti degli autobus a lamentarsi, perché in piazza non riuscivano a girarsi con i mezzi. E’ una falsità inaudita che i cittadini devono conoscere. Hanno smentito questa bugia sia la società Larivera, contattata da alcuni cittadini, che gli autisti.
Valentini non solo così ha tradito la fiducia dei cittadini che lo hanno votato, ha anche mentito – ancora una volta – a tutti.

• IL PROGETTO MAFALDA.
E’ questo l’aspetto in cui trionfa la dottrina valentiniana: nessuna considerazione della volontà popolare, esercizio dispotico del mandato avuto dai cittadini, abuso disinvolto della menzogna, conflittualità degli interessi personali con quelli collettivi senza curarsi minimamente né degli aspetti legali né di quelli morali.
Aldilà di alcuni aspetti che possono essere positivi, come l’installazione di pali eolici o solari, a contraddistinguere il progetto Mafalda è l’ostinazione con cui il sindaco vuole la centrale a biomasse.
Valentini non si cura di essere al tempo stesso imprenditore e sindaco. Ricopre la carica di chi deve tutelare l’interesse collettivo, di tutti i cittadini, ma è anche colui che pensa al profitto. La Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, di cui Valentini è il presidente, è uno dei principali sostenitori e investitori nel progetto della centrale a biomasse. Immaginiamo che un sindaco, di fronte ad un impianto del genere, avesse dei dubbi e arrivasse alla conclusione che è meglio opporsi alla biomasse. Normalmente direbbe no, è pacifico questo. Come può dire di no, invece, uno che è dentro fino al collo nel progetto, che deve lucrarci lui stesso attraverso la società di cui è a capo? Questo, signori, si chiama conflitto di interessi. Dovete pensare che in consiglio comunale, quando si approva una semplicissima concessione edilizia, il consigliere che è parente di chi costruisce deve lasciare l’aula, non può votare. Invece per un’enormità come la biomasse il sindaco-presidente di banca vota un provvedimento in cui lui è l’investitore!
Ma perché Valentini non ha minimamente ascoltato il grido di dolore dei cittadini? Eppure la centrale a biomasse non ha incontrato il favore diffuso che lui avrebbe voluto. La risposta è semplice: la sua pienezza di sé, l’essere riuscito sempre a prevalere e soprattutto a prevaricare, gli ha tolto quel minimo di umiltà che gli avrebbe permesso di fare un passo indietro. Si comporta da sindaco come da presidente di una società privata, dimenticando che un comune non è proprietà privata, non gliel’ha lasciato il padre o se l’è comprato come ha fatto con la sua lussuosa Jaguar!
Pensate che con l’affare delle biomasse gli si è spaccata anche la maggioranza. Come deve aver sofferto, incredulo che qualcuno mettesse in dubbio il suo pensiero, quando due suoi consiglieri comunali hanno esercitato un proprio diritto: avere dubbi.
E anche con la centrale biomasse, ancora una volta, ha confermato la sua propensione alla menzogna. In Consiglio Comunale, mica al bar, ha detto di aver partecipato al convegno “Energia-Ambiente”, a Roma nel dicembre 2007, nel ruolo di sindaco e non di presidente della Bcc. E’ stato sbugiardato nello stesso Consiglio Comunale da un documento consegnato da un cittadino, verso il quale non ha esitato, nei giorni successivi, a manifestare il proprio rancore, non invitandolo all’incontro che ha tenuto su progetto Mafalda con i possessori di partita iva. La colpa di quel cittadino, che tutti conosciamo? Certo essere intervenuto in Consiglio e questo non si può fare, ma lo ha fatto per dimostrare le menzogne del sindaco!

• LA DOTTRINA “DEMOCRATICA” DI VALENTINI.
Per il sindaco di Mafalda la parola democrazia è, in definitiva, solo una parola, da usare per gettare fumo negli occhi, scrivendola anche sulla lista, che si chiama “Intesa democratica”. La realtà è che dal suo vocabolario sono stati cancellati termini come dialogo, dibattito, confronto, critica, ma soprattutto ascolto. Non è più capace di ascoltare chi gli sta intorno, deve essere solo lui a parlare e gli altri basta che siano “yes men”, persone che sanno dire solo “sì”. E’ forse questo il concetto di democrazia che affonda le radici nell’antica Grecia? Ma è questo ormai il suo metodo. Lui considera i cittadini quali sudditi. Nel suo pensiero non contempla la possibilità che qualcuno possa pensarla diversamente e che magari meriti un attimino di ascolto, anche per capire cosa vuole dire, che disagio vuole testimoniare. No, con Valentini non si può. Spaccia per coraggio e lungimiranza ciò che è delirio di onnipotenza. Finge diplomazia mentre è un despota assoluto.
Anni fa ebbe successo perché si scaglio contro i baroni dell’epoca. Oggi è lui il barone, l’arricchito, quello con le mani in pasta dappertutto, che confonde il pubblico col privato, che vede nei cittadini sudditi da ammansire alle sue mire di potere politico, sociale e, vista la questione biomasse, economico. Ecco chi abbiamo di fronte. E per questo un appello particolare va rivolto a quelle persone che in Valentini da sempre ripongono fiducia. Lo hanno fatto anche nelle ultime elezioni, nel 2004. Bene, proviamo a chiedere cosa pensano adesso molti di loro.
E’ grazie a questa concezione assolutistica e dispotica del potere che Valentini ha potuto commettere i clamorosi errori elencati fin qui. Se solo per un attimo avesse avuto la bontà di ascoltare qualcun altro, e non solo se stesso, avrebbe qualche volta riflettuto, fatto un passo indietro. Non avrebbe peggiorato la qualità della vita dei mafaldesi e non li avrebbe spaventati a morte con un mostruoso progetto, fitto di incognite, che avrà come prima conseguenza la perdita di posti di lavoro alla Marrollo.
Ha agito così perché è convinto di non dover mai rispondere del proprio operato di fronte ai cittadini. Neanche alle elezioni, sia chiaro, perché è convinto che lo si debba votare e basta, perché lui è Nicola Valentini, mica uno qualunque!
Per questo è importante che i cittadini si riapproprino di ciò che è loro garantito dal primo articolo della Costituzione Italiana: la sovranità. Dimostriamoglielo nelle urne, non avrà il potere di guidare la matita che terremo in mano (anche se vorrebbe farlo).

F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

IL VALENTINISMO E I SUOI EFFETTI SU MAFALDA

analisi del retroterra politico per spiegare come si è arrivati alla centrale a biomasse

(parte seconda)

Dopo che nella prima parte sono stati analizzati i principali errori commessi dal sindaco di Mafalda, perché si comprenda la genesi del progetto biomasse è importante osservare il condizionamento che la sua dottrina ha operato su società e politica mafaldesi.

GLI EFFETTI DEL VALENTINISMO
Valentini da 34 anni ripete la favoletta che vuole indottrinare qualche giovane che diventi un suo successore politico. Chiacchiere. Uomini con quel carattere non sopporterebbero mai un rivale e si guardano bene dal produrne con le proprie mani. Ecco il suo ritratto: il leader è lui, come un diamante è per sempre.
Allora, è conoscendo la sua dose smisurata di ego che si può meglio comprendere perché sia arrivato a essere il sordo despota di oggi. Negli anni ha fatto di tutto per promuovere l’assenza di spirito critico, ha sempre preteso di confezionare lui stesso le opinioni per tutti. E guai a pensarla diversamente.
I risultati sono catastrofici: per arrivare a ribellarsi alla sua dottrina, parecchi valentiniani hanno dovuto prima digerire piano del traffico, tutor, barzelletta delle cappelle cimiteriali, vendetta spropositata per la casa canonica contro il parroco, lavori inutili in piazza e alla casa che fu del sacerdote don Luigi ecc.
Solo quando la misura è diventata estremamente colma sono arrivati i pareri contrari anche di fedelissimi di Valentini.
Negli anni ha cercato di creare un sistema politico dove fosse impensabile che a amministrare andasse qualcuno senza la sua benedizione. E quando ha vinto le elezioni chi non gli garbava, è tornato in campo lui stesso per riportare le lancette dell’orologio indietro di trenta anni (e nonostante la statura politica di cui si fregiava, ha praticamente pareggiato con l’avversario).
Del potere tenuto troppo a lungo non beneficia mai la popolazione, la quale viene privata della dinamicità, dell’innovazione che può arrivare solo da forze fresche e giovani.
Su Valentini ricade la responsabilità, almeno politica, di aver reso difficile il ricambio amministrativo, dentro e fuori la lista che, con cinico opportunismo politico, seguita a far passare di sinistra. Seguendo la dottrina allora in voga nel Pci, nel 1975 era importante entrare nei posti di comando dell’amministrazione, senza escludere un’alleanza con forze di centro, per poi occupare stabilmente la centrale del potere e, attenzione, far sì che il sistema durasse a lungo. Per sempre. Ed è questo che spiega perché ancora oggi non riesce a farsi da parte, a pensare che possa esservi un altro sulla poltrona che, nella sua mente, è sua e basta, direttamente o indirettamente.
Ecco perché è arrivato a commettere errori come tutor, piano del traffico, finta pista ciclabile, pessima figura a “Mi manda Rai3” per le cappelle, cantiere in piazza permanente, spreco inaudito per il doppione del circolo anziani e, ciliegiona sulla torta, centrale a biomasse. Il mostro ambientale e occupazionale è figlio del valentinismo, senza questa dottrina mai e poi mai un sindaco avrebbe potuto concepire e accelerare le pratiche per partorire un’enormità del genere. E, oso rivolgermi direttamente a lui, non provi a giocare la carta dell’attacco personale ai suoi danni: il discorso è puramente politico – lei è il sindaco – e se c’è qualche accenno ad attività imprenditoriali personali è solo perché lei ha mescolato le due cose.

ALCUNE DELLE ARMI CHE VALENTINI USERA’ IN CAMPAGNA ELETTORALE
A parte i sotterfugi e le pressioni sui singoli che raramente diventano di dominio pubblico, non è difficile conoscere in anticipo gli argomenti che Valentini userà per convincere il proprio elettorato e gli indecisi. Intanto cercherà di giocare sull’effetto nostalgia, sui bei tempi che furono e sul fatto che i suoi elettori non possono votare che lui. Quindi punterà sul voto ideologico, cercherà di far presa su chi non ha mai votato una lista diversa dalla sua, o da lui sostenuta nel corso degli anni. E oltre a far leva sulla fidelizzazione, su un senso di appartenenza, cercherà di convincere che dall’altra parte vi sono i poteri forti (da qual pulpito…).
Sempre in tema di ideologia e senso di appartenenza, cercherà di radicalizzare i suoi sostenitori, provando a esacerbare il loro rancore verso chi la pensa diversamente. Si vedranno facce arrabbiate come mai è accaduto nella storia di Mafalda, anche perché la campagna elettorale durerà molto a lungo. Valentini proverà in tutti i modi a incrementare il conflitto sociale, la separazione fra “buoni” e “cattivi”, confidando che questo porterà i suoi a sceglierlo senza esitazioni, per poi pensare a come convincere gli indecisi.
Difenderà tutte le scelte fatte durante questo ultimo mandato, ma soprattutto ripartirà sempre da quel mitico 1975, quando divenne per la prima volta sindaco. Dirà di aver creato la stragrande maggioranza dei posti di lavoro a Mafalda. Caro Valentini, il lavoro è un diritto garantito dalla costituzione e dalla legislazione italiana, non da lei.

DIMENTICAVO…
Sa sindaco qual è l’impressione che ha dato in questo quinquennio? Quella di voler sperimentare fino a che punto i mafaldesi le sarebbero stati fedeli, magari sottomessi, mentre faceva di tutto per ignorare le loro più normali esigenze quotidiane. Gli ha peggiorato la qualità della vita per pensare a biomasse, cappelle, tutor e vendette politiche.
Già, la vendetta politica. Non ha capito che un sindaco non trama vendetta? E che diamine! Anche solo per aumentare il consenso, per far vedere che è buono, paterno, conciliante…
Vorrei congedarmi da lei ricordando cosa le disse l’avvocato della trasmissione Mi manda Rai3: errare è umano, perseverare è diabolico.

F.to BELFAGOR (Il fantasma del Louvre)

articolo del 16/01/2009 del Nuovo Molise



QUESTO E' L'ARTICOLO USCITO SULLA PRIMA PAGINA DEL NUOVO MOLISE DEL16/01/2009.
STIAMO ATTIRANDO L'ATTENZIONE E TROVIAMO SOLIDARIETA' ANCHE DA ALCUNI POLITICI LOCALI. QUI VI POSTIAMO L'ARTICOLO, CHE COME TUTTI I PRECEDENTI POTRETE ANDARE A VISITARE ANCHE SUL SITO UFFICIALE DEL NUOVO MOLISE.
DEL GESSO – Presidente Circolo AN Palata –Consigliere Comunale

BIOMASSA - SOSTEGNO AI GIOVANI MAFALDESI e ai Cittadini.
Voglio intervenire sulla questione BIOMASSE di Mafalda dopo i vari lappelli e proteste dei giovani di Mafalda perché oltre a conoscere alcuni di loro ( Ricordo che sono stato candidato alla Provincia nel Collegio di Palata e molti giovani di Mafalda mi hanno sostenuto), sono cittadino e abitante dello stesso Territorio ( infatti Palata e vicinissima a Mafalda)e sento che la questione Biomasse mi interessa direttamente tanto quanto i Mafaldesi.
Per quanto di mia conoscenza la Biomassa è un impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili . Il problema sta nel trovare il giusto compromesso tra un inquinamento accettabile e tollerabile dalla salute che rappresenta il costo da pagare in termini di salute e il vantaggio economico derivante dallo sfruttamento della biomassa che rappresenta il comfort che l'uomo chiede in cambio per una vita più comoda . Purtroppo però la questione in oggetto ha anche un’altra faccia quella del rischio inquinamento. Infatti, l’impianto , oltre ad avere un impatto negativo sul territorio, porterebbe pochi vantaggi alla comunità, a fronte di un rischio di vulnerabilità dell’intero territorio. Capisco che l’impianto possa portare alla creazione di qualche posto di lavoro e un po’ di euro nelle casse del Comune, ma secondo me TROPPO POCO se si tiene conto dei rischi ambientali che l’insediamento industriale porterebbe. Per mantenere attivo l’impianto sono necessari enormi quantitativi di legname che non è assolutamente reperibile sul posto. Il che significa che ogni giorno, il territorio mafaldese e limitrofo sarà attraversato da mezzi carchi di legname.
Secondo alcuni specialisti la centrale a biomassa prevede combustioni considerevoli con produzione di polveri fini e ultrafini che ricadrebbero sul territorio circostante. Inoltre le particelle primarie originate dalle emissioni dei fumi, anche considerando l’adozione di sistemi innovativi e tecnologici in grado di ridurre la loro veicolazione, costituiranno sempre fonti primarie d’inquinamento, dovute a reazioni a catena nell’atmosfera di composti chimici, quali ossido di azoto, zolfo e ammoniaca, riconducibili principalmente ai processi di combustione di materiale legnoso. Ritengo che l’aspetto della convenienza economica riguardante lo sfruttamento della Biomassa sia anche troppo “ gonfiata “. Inoltre questa corsa alla biomassa energetica provoca anche tensioni sui mercati delle risorse agricole alimentari di base (mais, riso e canna da zucchero sono saliti di prezzo) e determina sconcerto e indecisione nel mondo agricolo.
Tutta da verificare la corsa alle bioenergie nei Paesi tropicali: se ciò significa finalmente un accesso
all’energia nelle aree rurali, forse può anche funzionare, ma se si scatenano le multinazionali a
imporre monocolture, per di più tutte con OGM, e con contratti tutti a favore dei Paesi importatori,
assisteremo ad un ulteriore disastro socio-ambientale.
Il rischio reale è di veder fiorire troppe iniziative del tipo mordi-e-fuggi, con ripercussioni sull’intero ciclo energetico. Un altro problema reale di questo impianto che sarà di circa 20 mega watt , è che se l’azienda non riuscisse a reperire la legna necessaria per la combustione , potrebbe ricorrere ad esempio al “cdr”, il Combustibile da Rifiuto, con tutte le conseguenze inquinanti legate all’emissione in atmosfera di diossina e nanopolveri, che trasformerebbero l’impianto in una sorta di inceneritore. Per impianti come questi lo Stato dà circa 15 milioni di euro l’anno di incentivi per 15 anni, rendendoli appetibili agli imprenditori. Se la centrale venisse realizzata, la Società darebbe al Comune, pochi euro, a fronte di un contributo milionario.
Un documento dell’ONU-FAO (aprile 2007) ben evidenzia opportunità e rischi derivanti da una incontrollata e “globalizzata” corsa alle biomasse ed evidenzia il rischio delle ricerca unicamente del massimo profitto (sfruttamento di terreni già fertili, anziché ripiantumazione in zone marginali da sottrarre alla desertificazione, riconversione da “food” a “no food” delle colture tradizionali di cereali ed oleaginose), senza troppi scrupoli riguardo alla trasformazione di vaste aree in piantagioni monoculturali con la stessa devastante politica economica delle piantagioni di canna da zucchero o di soia o di cotone, ecc.
Il consiglio che mi permetto di dare ai Giovani Mafaldesi è prima di tutto di fare una Petizione Popolare, raccogliere più firme possibili in modo che si comprenda bene cosa pensano veramente i cittadini di Mafalda. Inoltre, se non sia già stato fatto , costituire una Commissione che Valuti:
o lo studio di fattibilità;
o lo studio di impatto ambientale;
o il piano industriale ( se presentato dalla Società).

Al Sindaco di Mafalda invece voglio inviare un messaggio – Valuti bene la questione biomasse se non vuole essere ricordato come il primo Sindaco che ha distrutto il proprio Territorio, infondo anche lui come il resto dei Mafaldesi, è abitante della stessa TERRA. Il tutto potrebbe rivelarsi un bumerang.

Il Presidente Circolo AN
“Vittoria Alata “ Palata
Consigliere Comunale Gruppo AN
Angelo Del Gesso

venerdì 16 gennaio 2009

L’ALBERO DEI SOLDI ESISTE SOLO NELLA FAVOLA DI PINOCCHIO:

L’apertura di una centrale a biomasse nel territorio di Mafalda e nello specifico nell’attuale sede S.M.I MARROLLO è ormai per fortuna di dominio pubblico. Tra coloro che PRETENDONO chiarezza ed informazione ci siamo noi, il gruppo “Giovani Mafaldesi” a cui (come del resto a tutti) non va proprio di prendere per oro colato tutto ciò che ci viene detto! Dunque nel momento stesso in cui veniamo a conoscenza di qualcosa, ci mettiamo all’opera e cerchiamo le fonti esatte della notizia, ed è proprio questo quello che è successo nel momento in cui abbiamo letto il commento dell’utente che si firma “Gandalf “ che ha postato gli estremi della società DAFIN s.p.a che, a detta sua è una società di ceramiche. Ringraziamo Trasgressivo per averci anticipato, ma anche noi ci siamo informati meglio ed abbiamo trovato tutti i dati relativi alla VERA SOCIETà DAFIN SPA che è una società con sede legale a Chieti (Ch) via Sant’Antonio Abate 4. Questa società si è costituita in data 5\12\2007 presso il notaio Ferrari Paolo di Lanciano al repertorio 5974. La società DAFIN ha un capitale sociale di SEI MILIONI DI EURO ed un unico rappresentante legale, tale D’AURIA FRANCESCO NATO AD ORTONA (CH) L’11\2\1984 RESIDENTE AD ORTONA, NOMINATO AMMINISTRATORE UNICO DELLA SUDDETTA SOCIETA’ IL 2\09\2008, CON UNA DURATA DEL MANDATO DI TRE ANNI.

I soci di questa società sono:
- SANPAOLO FIDUCIARIA S.P.A , SOCIETA’ PER AZIONI, CON UN CAPITALE POSSEDUTO DI 3.000.000,00 DI EURO (50%)
- THERMO FINANCE S.P.A, CON UN CAPITALE POSSEDUTO DI 2.000.000,00 DI EURO (33,33%)
- MORENO ALFONSO TOMAS, CON UN CAPITALE POSSEDUTO DI 1.000.000,00 DI EURO (16,67%)

Questi sono i dati ESATTI della società DAFIN che verrà ad investire a Mafalda nel caso in cui la realizzazione delle due centrali a biomasse (solida e liquida) da 20 Mw ciascuna dovesse andare in porto.

Per i non addetti ai lavori, specifichiamo che il 50% della quota sociale, quindi la metà, è coperta da una FIDUCIARIA: la società fiduciaria è un'impresa che assume l'impegno di amministrare i beni per conto terzi, la rappresentanza di titolari di azioni e/o obbligazioni o l’organizzazione contabile di aziende appartenenti a terzi. La società fiduciaria è sottoposta a particolari controlli pubblici. Si tratta di una società per azioni con un capitale sociale minimo indicato dalla Banca d'Italia, soggetta a revisione contabile obbligatoria, non soggetta a fallimento bensì a liquidazione coatta amministrativa. la fiduciaria è TIPICA DI CHI NON VUOLE APPARIRE COME SOCIO in società di capitali e NON RENDERE PUBBLICO QUINDI IL SUO NOME. Questa regola vale anche in caso di fallimento della società in cui la fiduciaria figura come titolare delle quote di capitale.
Decreto Legislativo n. 415 del 1996 La nuova regolamentazione ha stabilito:
- L’obbligo di inserimento nella denominazione sociale della espressione “società di intermediazione mobiliare”.

Ricordiamo a tutti che l’AMMINISTRATORE UNICO DI QUESTA SOCIETA’ E’ UN RAGAZZO DI 24 ANNI, è strano che un ragazzo così giovane abbia già conseguito il titolo di studio idoneo per amministrare una società con un tale capitale. Ma la domanda che continua a ronzarci nella testa è: se questa società è composta da persone che non hanno nulla a che vedere con Mafalda e con il nostro territorio perché è coperta da una fiduciaria? Perché i soci non vogliono far apparire il loro nome?
Siamo ansiosi di leggere i vostri commenti, in tutti i casi qui sotto vi riportiamo la documentazione inerente all’argomento, che come sempre voi stessi potrete consultare.

In questo “Progetto Mafalda” sono troppi i punti oscuri o comunque poco chiari, ma prima di congedarvi ci teniamo a ripetervi che abbiamo bisogno della collaborazione di tutti voi utenti a cui chiediamo di essere sempre vigili, perché il gatto e la volpe sono dietro l’angolo, pronti a sottoporvi il “progetto scientificamente provato ed economicamente goloso” dell’albero dei soldi.


giovedì 15 gennaio 2009

QUESTA SI CHE SI CHIAMA RETTIFICA:

Inutile ripetere che il gruppo “Giovani Mafaldesi” persegue la verità e la giusta informazione, quindi come per l’articolo pubblicato il 14 gennaio (“Il documento della discordia”) rispondiamo anche all’utente che si firma “Se due più due fa quattro allora i conti tornano”che, in data 12\01\2009 ha postato un commento in cui ha stilato l’elenco degli amministratori della banca di Credito Cooperativo (BCC), ciò che ha scritto è vero, ma i dati pubblicati NON SONO ESATTI in quanto il suddetto è un vecchio consiglio di amministrazione della BCC.

L’attuale consiglio di amministrazione della banca di Credito Cooperativo in carica dal 29\04\2008 per la durata di tre anni è costituito da:

AMMINISTRATORI:

- presidente del consiglio di amministrazione: VALENTINI NICOLA
- vicepresidente del consiglio di amministrazione: TASCONE COSTANTINO
- consigliere: DI NARDO GIOVANNI ANTONIO
- consigliere: GIORGETTA PIETRO
- consigliere : DI SANTO ANTONIO
- consigliere ROBERTO GIOVANNI
- consigliere: MARROLLO ANTONELLA

…EPPUR SI MUOVE (PARTE SECONDA)

Una delle regole fondamentali nel nostro blog è la trasparenza ad ogni costo, e quindi nel momento in cui vi diamo un’informazione, pubblichiamo anche la fonte o il documento stesso in modo tale che voi stessi ne possiate prendere atto e commentare come riterrete più opportuno, chiaramente restando nei limiti!

Vi comunichiamo che l’interessamento al “Progetto Mafalda” cresce, difatti, in data 12\01\2009 il consigliere Regionale Massimo Romano (Italia Dei Valori) ha mandato un’Interrogazione alla Regione (vedi doc. “eppur si muove parte prima”); Del 13\01\2009 è invece la notizia che lo stesso consigliere Massimo Romano ha inviato un altro documento ai signori GIOVANNI DI RENZO (Direttore Generale), ing. ANTONIO CAMPANA (Dirigente servizio protezione e tutela ambiente), Arch. ROSSELLA PETRELLA (servizio per l’impatto ambientale) con la richiesta di poter visionare tutti i documenti inerenti al “Progetto Mafalda” e sapere a che punto sono le procedure burocratiche che, come ricorderete tutti, sono state improvvisamente accelerate negli ultimi mesi.

mercoledì 14 gennaio 2009

IL DOCUMENTO DELLA DISCORDIA

Per dovere di cronaca noi “Giovani mafaldesi” dobbiamo prendere atto di tutto ciò che viene scritto sul nostro blog ed attestarne la veridicità, quindi in riferimento ad un commento lasciato da “Belfagor” in cui c’è scritto che il sindaco Nicola Valentini in Consiglio Comunale ha dichiarato pubblicamente che al congresso dell’Enel “ENERGIA-AMBIENTE Progetti, Iniziative, Investimenti tra Italia e America Latina” tenutosi a Roma il 21 novembre 2007 ha presentato l’ormai noto a tutti “Progetto Mafalda” in veste di sindaco di Mafalda. È stato smentito da un cittadino che nella stessa sede aveva con se il documento in questione su cui era edita a chiare lettere la partecipazione di Nicola Valentini per l’appunto, che presentava il “Progetto Mafalda” nelle vesti di PRESIDENTE DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO. Qui vi riportiamo la pagina specifica del documento in questione che tutti potrete consultare:

Mettiamo definitivamente i puntini sulle i...

L'aspetto più importante, dopo quello della salute, che ci riguarda in prima persona per ciò che concerne la realizzazione della centrale a biomasse è quello del lavoro!
Un punto, questo, sul quale i promotori del "Progetto Mafalda" ed in particolar modo il sindaco Valentini, hanno puntato molto. Ci hanno detto:" porterà molti posti di lavoro, circa 3000, tra
addetti all'impianto e camionisti". Scusate la titubanza, ma a noi "giovani mafaldesi" il dubbio è venuto ed, andandoci ad informare bene sulla questione, abbiamo capito come stanno le cose!
Siamo andati a vedere il progetto definitivo della Dafin s.p.a.,ovvero la società che dovrebbe venire ad installare l'impianto, ed abbiamo visto che, alla voce"aumento occupazionale", veniva
letteralmente citato:" 18 addetti specializzati nel settore, per il funzionamento dell'impianto ed 8 persone per la manutenzione dello stesso"; per un modesto totale di 26 persone esclusi i camionisti!
Quindi i circa 3000 posti di lavoro che si potrebbero creare saranno precari, nel senso che verranno posti in essere solo nel breve lasso di tempo in cui la centrale sarà in costruzione, ovvero 4-5 anni!
E quante imprese mafaldesi potranno essere coinvolte nella realizzazione dell'impianto? Volete saperlo? Nessuna,per il semplice fatto che, a Mafalda, non ci sono ditte specializzate nel settore!
Sappiamo inoltre, che l'impianto dovrebbe essere realizzato nell'attuale sede della SMI prefabbricati, che conta all'incirca un centinaio di operai che sono anche specializzati ma non in biochimica!
Una domanda sorge spontanea:"che fine faranno queste persone?" Per renere l'idea, facciamo qualche piccolo conticino. Di questi 100 operai, 30 circa potranno essere mandati in prepensionamento
ed altri 30 potranno lavorare nella centrale come camionisti e addetti alla manutenzione. Ne rimangono 40, persone giovani come noi, con un futuro dinanzi e molto spesso con una famiglia sulle spalle;
che fine faranno queste 40 persone? Giudicate voi...

Lettera al sindaco

Questa lettera è stata recapitata al sindaco Nicola Valentini tramite raccomandata:

12 gennaio 2009

Al Sindaco del Comune di Mafalda
Nicola Valentini

Comunicato informativo

Sig. Sindaco,
è Nostra premura informarla relativamente a quanto segue.
Il gruppo “Giovani Mafaldesi” ha dato avvio alla propria attività di ricerca e mobilitazione, ritenuta assolutamente indispensabile ai fini di una fondata messa in discussione del “Progetto Mafalda” da lei presentato ed ha attivato, dunque, tutti i canali necessari al fine di portare a realizzazione quello che sarà, con ogni probabilità, solo il primo di una serie di futuri momenti di informazione e dibattito in ordine al “progetto” stesso.
Lei stesso non potrà non convenire insieme al gruppo che le scrive sull’indiscutibile brevità di un termine di soli “…sette giorni…” da lei proposto (per così dire…e in ogni caso mai oggetto di accordo tra le parti interessate!) in occasione di quello che è stato soltanto il primo, informale e precipitoso momento d’incontro (4 gennaio 2009, Sala Consiliare), frutto unicamente di un gioco di reciproche provocazioni avutesi, nella mattinata stessa del 4 gennaio, tra lei ed il gruppo che oggi la informa.
Orbene, al solo scopo di non fornire a lei e ai suoi amministratori l’opportunità di sottovalutare – o (addirittura denigrare) – l’attivismo del gruppo dinanzi ad un “apparente” silenzio a soli sette giorni dalla costituzione dello stesso, il gruppo le comunica espressamente, a mezzo della presente, la propria ferma intenzione di non attenersi ad alcun tipo di termine (se non deciso con il consenso del gruppo stesso) e di avvalersi – stante la delicatezza e la complessità della questione che ci vede coinvolti – di tutto il tempo che verrà ritenuto necessario per lo studio e la preparazione di un primo degno ed accurato momento di informazione e di messa in discussione del progetto de quo.
Il gruppo “Giovani Mafaldesi”, concludendo, coglie l’occasione per rinnovarle ancora una volta l’invito a partecipare all’incontro che verrà organizzato dal gruppo medesimo e della cui data (ancora da fissarsi) lei verrà informato con tutto il dovuto anticipo.
Certi di essere stati chiari e comprensibili come sempre, le auguriamo un buon lavoro per il Bene di Mafalda e dei suoi Cittadini!

Il gruppo “Giovani Mafaldesi”

martedì 13 gennaio 2009

...Eppur si muove

Qualcosa per fortuna inizia a muoversi per quanto riguarda la questione della centrale energetica a biomasse a Mafalda!
Infatti grazie alla risonanza che si sta dando alla questione, il consigliere regionale Massimo Romano ( Italia dei Valori) ha inviato una Interrogazione al Consiglio Regionale del Molise proprio in merito alla questione della Centrale a Biomasse. Tramite questa Interrogazione ha richiesto di seguire l’iter burocratico della centrale stessa e che il Governo regionale in qualunque altra occasione INFORMI a tempo debito le richieste da approvare.
Qui vi riportiamo il testo all’ordine del giorno 12/01/2009:

ORDINE DEL GIORNO

I sottoscritti consiglieri regionali

Visti

I documenti relativi alla programmazione dei fondi strutturali 2007/2013, con particolare riferimento alla delibera di approvazione del Por FESR e dello strumento attuativo S.A.R. nella parte in cui disciplinano le misure e le azioni riferite alle tipologie di impianti di energia rinnovabile ammissibili a finanziamento, ivi compresi gli impianti a biomasse;

considerato che

alcuni giornali locali riferiscono di casi ed episodi di particolare allarme sociale, nonché della nascita di comitati civici per promuovere azioni di sensibilizzazione ed informazione sociale connesse ad ipotesi di realizzazione di tale tipologia di impianti o assimilati;


preso atto
che gli obiettivi sanciti nel protocollo di Kyoto impongono un incremento della produzione energetica derivante da fonti rinnovabili;


rilevato che
il territorio molisano è stato già interessato dalla realizzazione di impianti energetici similari (Turbogas, Energonut ecc) nonché da ipotesi –fortunatamente scongiurate- di localizzazione di rifiuti tossici sul proprio territorio (Colle Alto) e che appare opportuno monitorare tali ipotesi con ogni opportuna istruttoria ambientale e burocratica, compatibilmente con le normative vigenti nonché con una costante informativa di carattere politico;

IMPEGNA
Il Governo regionale ad investire istituzionalmente il Consiglio regionale, eventualmente per il tramite delle commissioni consiliari competenti, mediante segnalazioni, approfondimenti, relazioni, tempestive informative preventive, informando adeguatamente le strutture e gli uffici regionali competenti l rilascio di pareri in conferenza di servizi od in altre sedi, rispetto a tutte le richieste che dovessero pervenire, da privati overo da enti pubblici, connesse ad impianti energetici di biomasse, di trattamento di rifiuti o assimilati.
Campobasso, 12.01.2009

Massimo ROMANO

Ultime dalla stampa

In questo breve articolo comparso su "Il Quotidiano del Molise" di martedì 13 Gennaio, sono riassunte le vicende che hanno caratterizzato la nostra opera di informazione nei paesi limitrofi.
La lettera/volantino in questione, la trovate su questo blog nel post "Per i cittadini dei paesi limitrofi a Mafalda".
Buona lettura...

Fare clic sull'immagine per ingrandirla

lunedì 12 gennaio 2009

domenica 11 gennaio 2009

Un nuovo "amico"

Questa mattina Mafalda si è svegliata con una sorpresa... Il monumento ai caduti di guerra si è unito alla nostra protesta sfoggiando una mascherina antipolvere e una fascia da sindaco che riportava la scritta "No alla biomassa".

Non sappiamo chi siano gli artefici di questo gesto goliardico ma certo è che NON E' OPERA NOSTRA!

Ci è sembrato comunque opportuno portarvi a conoscenza di quanto successo sia perchè è in linea con la nostra idea di protesta pacifica e sia perchè, in fin dei conti, lo consideriamo un gesto estremamente simpatico.

sabato 10 gennaio 2009

Il nostro punto di vista

Siamo davvero felici per il fatto che il nostro blog abbia avuto un tale successo e che tutte queste persone si stiano interessando al “Progetto Mafalda”.
Ammettiamo di aver fatto l’errore di dare per scontate molte cose, ma dopo aver letto determinati commenti ci sentiamo in DOVERE di rispondere e fare chiarezza una volta per tutte onde evitare questo genere di polemica in futuro.
Prima di tutto invitiamo i gentili utenti a FIRMARSI. Se questi non vogliono esporsi rendendosi riconoscibili utilizzando il proprio nome e cognome rispettiamo la loro scelta, ma almeno chiediamo di usare un qualunque nomignolo fittizio così sappiamo volta per volta con chi stiamo parlando e come rispondere.

Seconda cosa invitiamo gli utenti più “nervosi” ad abbassare i toni: abbiamo deciso di creare questo blog affinché ci fosse possibile comunicare non solo con i nostri compaesani o coloro che abitano le zone limitrofe alla nostra ma anche e soprattutto per conoscere punti di vista, modi di pensare diversi e condividere esperienze e vissuti che non ci appartengono e da questi trarre insegnamento…insomma per far sapere a tutti che ESISTIAMO e che ci stiamo muovendo in tal senso. Non amiamo certamente le censure, preferiamo rispondere alle provocazioni senza alimentarlo, ma se la soglia della decenza sarà oltrepassata saremo costretti anche a eliminare i commenti indecenti.Il blog è ancora giovane ma tutti i componenti del gruppo “Giovani Mafaldesi” sanno il fatto loro e sono preparati in merito all’argomento e al destinatario delle discussioni. È questo il motivo per cui ci prendiamo tempo per riflettere e non pubblichiamo tutto il materiale che abbiamo subito: non vogliamo dire cose scontate o banali e non vogliamo fare confusione tra mille argomenti.

Terza cosa, i video per ora riportati sono presi da Youtube, ma non per questo sono da sottovalutare: Beppe Grillo è un comico non uno scienziato, certo, ma sappiamo tutti essere ben informato sulle cose di cui parla, e lo ha dimostrato diverse volte, mentre il dr. Montanari non ha bisogno di scusanti, per chi non lo conoscesse basta visitare il suo sito www.stefanomontanari.net. Sono stati quindi inseriti perché HANNO UN LORO SENSO e spiegano in modo sintetico, e tramite persone più informate e che sanno parlare meglio di noi, esattamente cosa sono le centrali a biomasse, i danni che provocano all’ambiente e alla salute e non ultimo, il fatto che se c’è conflitto d’interesse è impossibile decidere le cose razionalmente.
Troviamo dunque decisamente poco opportuni i rimproveri che ci sono stati mossi in tal senso.
Ci viene puntato il dito contro perché riteniamo ingiusto che la fortuna di pochi sia il prezzo da pagare per tutti gli altri e che la legalità e il rispetto per il prossimo siano portati avanti ad ogni costo? Bè il nostro intento è chiaro: evitare che si costruisca una centrale energetica a biomasse nel territorio di MAFALDA. Qualora abbiate dei dubbi di qualunque genere, avanzateli e noi saremo più che lieti di rispondere e discuterne CIVILMENTE. Quindi l’invito è per i nostri “sostenitori” e non di scrivere commenti possibilmente sensati ed evitare inutili provocazioni…

In conclusione vorrei diciamo al signor “Anonimo” che lo ringraziamo per l’attenzione dimostrata ma che forse avrebbe dovuto prestare più attenzione a quello che è scritto nel nostro PER ORA PICCOLO blog così saprebbe che il termine TERMOVALORIZZATORE è in disuso e ormai vietato dalla Comunità Europea poiché ingannevole: si chiama INCENERITORE.

GRAZIE , ASPETTIAMO DI LEGGERE I VOSTRI COMMENTI E SAPERE COSA NE PENSATE; qui, per fortuna, C’E ANCORA LIBERTÀ DI PAROLA.

“Giovani mafaldesi"

giovedì 8 gennaio 2009

L'incontro con l'amministrazione


Come tutti ben saprete, sull’onda delle voci che ormai girano a Mafalda e dintorni e grazie anche ai numerosi articoli pubblicati in questi ultimi giorni su vari giornali molisani, il gruppo “Giovani Mafaldesi” è riuscito ad ottenere dal sindaco di Mafalda la promessa di un incontro/dibattito con ospite lo stesso sulla questione relativa “centrale a biomassa”.
Se ne sta parlando tanto in questi giorni e, quindi, ci teniamo particolarmente a fornirvi anche la nostra versione dei fatti.

Nella mattinata di domenica 4 gennaio un gruppo di giovani mafaldesi si è riunito nella piazza centrale di Mafalda (…Piazza della Libertà… denominazione più che mai opportuna nonché entusiasmante per l’operato del gruppo!) ed ha proceduto all’affissione di uno striscione sul balcone di una cittadina consenziente, che riportava la frase “Sindaco rinunci alla biomassa per il bene della nostra Mafalda” firmato “Giovani Mafaldesi”.
Questo gesto da noi compiuto per sensibilizzare popolazione su quelli che risultano essere i rischi e le conseguenze connessi alla realizzazione ed all’insediamento della succitata “centrale” (..tanto sponsorizzata dal nostro sindaco!) e l’amministrazione sul dissenso profondamente sentito da una consistente pluralità di giovani mafaldesi in relazione a quello che è stato presentato con la denominazione di “Progetto Mafalda”.Il caso ha voluto che proprio in quel momento il sindaco passasse di lì e, richiamata la sua attenzione dai componenti del gruppo stesso sul messaggio contenuto nello striscione, ha subito affermato: “Si può fare, rinunciare alla biomassa, si può fare” (frase ormai in voga…come sembra!).Nonostante il suo invito a discutere della questione nell’immediata serata (tra l’altro nella sala consiliare) sia apparso sin da subito – a dir poco – poco conveniente per noi ragazzi, è stato accettato dal gruppo senza tentennamenti.

Nel corso di una breve riunione tenutasi nel pomeriggio stesso arrivammo ad una conclusione: ci saremmo presentati in Comune con un formale invito Che vi riporto qui in fondo) scritto ad averlo ospite quanto prima ad un dibattito pubblico da noi organizzato.
Potrà sembrarvi strana la scelta di presentarsi a un presunto dibattito per chiederne un altro! In realtà, la scelta da noi compiuta non ci è apparsa assolutamente così assurda in quanto il sindaco non è un tecnico qualificato e neanche noi!
Quindi, perché si abbia un vero dibattito, è necessaria la presenza di esperti!!! È questo il tipo di dibattito che noi vogliamo!Preparammo, quindi, una richiesta scritta e ci presentammo all’incontro.Nella sala era presente un gran numero di giovani, tra i quali alcuni “favorevoli”, mobilitati probabilmente dal richiamo delle solite sirene, e molti altri, uniti a noi, contrari al progetto.
La sorpresa l’ha riservata il sindaco, il quale – forse per spirito di squadra (!?) – ci ha accolti in presenza di alcuni membri della maggioranza consiliare.

In quanto richiedenti l’incontro e in quanto parte che che necessitava (ed ancora necessita!) di risposte a molti quesiti, ci aspettavamo di ottenere la parola per poter porre il nostro quesito, ma cosi non è stato!
Il sindaco ha preso da sé la parola ed ha esordito con un’elencazione degli avvenimenti riguardanti il “Progetto” fino ad allora accaduti.Dopo alcuni minuti il ragazzo scelto dal gruppo “Giovani Mafaldesi” come portavoce, dopo aver chiesto la parola al sindaco (ciò dimostra in tutta evidenza il disequilibrio che può facilmente caratterizzare un dibattito organizzato e gestito dal sindaco stesso, a differenza di uno in cui questi assumerebbe la sola veste di ospite!), ha cercato di sottolineare che lui – come tutti coloro che in quel momento erano da lui rappresentati – non desideravano affatto tenere un dibattito (forse troppo semplicisticamente indetto!) ma soltanto presentare una formale richiesta in modo tale da concedere a tutti l’opportunità di tornare ai propri affari, compreso il sindaco stesso che aveva dichiarato essere anche non in piene condizioni di salute quella sera.
Fu questo il momento in cui un assessore comunale si concesse la libertà di definire il giovane portavoce “mammoccio” (per dirla dialettalmente!) o, in ogni caso, (per intenderci) “bamboccio”.Ovviamente questo episodio ha scaldato molto gli animi e, da questo momento, il modo di parlare, i toni e gli argomenti cambiarono: il sindaco iniziò a parlare prima di un nuovo dibattito futuro organizzato dal comune e poi esclusivamente a favore della “centrale” approfittando dell’occasione per dare inizio ad un suo comizio (che noi, di certo, non volevamo!).Successivamente ci sono stati ulteriori scambi di parole “poco simpatiche” tra un altro membro della ammistrazione ed una ragazza appartenente al gruppo “Giovani Mafaldesi”.

I nostri tentativi di ottenere una risposta dal sindaco sull’invito al dibattito (tentativi in un primo momento presi sul ridere) hanno avuto comunque i loro frutti: il sindaco stesso, infatti, dopo diverse sollecitazioni a fornirci una risposta definiva, ha affermato: “SI, CI SARÒ”.
L’obiettivo di farci identificare come nuovo soggetto di confronto relativamente alle questioni legate al c.d. “Progetto Mafalda”e quello di ottenere un incontro alla presenza anche del sindaco Valentini è stato così – tra qualche peripezia – raggiunto!


Qui sotto vi riportiamo la lettera che è stata data al sindaco la sera dell'incontro:


Mafalda, lì 4-01-2009

Al Gent.mo Sig.
Sindaco di Mafalda
Nicola Valentini

All’Amministrazione Comunale

p.c. Alla cittadinanza mafaldese

Oggetto: Comunicato Costituzione Gruppo “Giovani Mafaldesi”

Premesso che

- è stato presentato un progetto denominato “Progetto Mafalda” che coinvolge profondamente ad oggi e per il futuro prossimo l’intera comunità cittadina mafaldese nonché la realtà ambientale e sociale del nostro territorio;
- che sorgono fisiologicamente ed inevitabilmente profondi dubbi relativi ai rischi per la salute dei singoli concittadini, all’impatto ambientale sul nostro incontaminato territorio, ai pregiudizi “potenzialmente inevitabili” che il nostro centro andrebbe a subire in termini di economia del turismo;
si comunica

la spontanea ed inevitabile costituzione di un gruppo di giovani mafaldesi interessato a conoscere, in modo più approfondito, il summenzionato progetto (rischi, conseguenze, motivi per i quali la cittadinanza tutta non è stata interpellata in alcun modo), a manifestare le nostre perplessità in merito ed ad opporsi, sin da oggi, con continuità e veemenza alla realizzazione del progetto, qualora saranno riscontrati dati contrari alla positività del progetto.

La presente, dunque, al solo scopo di informare il sindaco, l’amministrazione comunale e l’intera cittadinanza della istituzione del suddetto gruppo come nuovo soggetto di confronto e della prossima realizzazione degli obiettivi sopracitati.

Distinti saluti

Il gruppo “Giovani mafaldesi”

mercoledì 7 gennaio 2009

Per i cittadini dei paesi limitrofi a Mafalda

Vi riporto il testo della lettera inviata a molti cittadini dei paesi limitrofi a Mafalda:

Cari cittadini,

vi invitiamo a riflettere su quello che sta succedendo in questi giorni a Mafalda:
il sindaco e l’amministrazione comunale, contro la volontà di gran parte della popolazione mafaldese, sta portando avanti il cosiddetto “Progetto Mafalda” che, se portato a termine, sconvolgerebbe la naturale ed incontaminata bellezza dei nostri piccoli centri della Valle del Trigno.
A scrivervi è il gruppo di “Giovani mafaldesi”, costituitosi spontaneamente al fine di fare estrema chiarezza e, se necessario, impedire con mezzi democratici la realizzazione del suddetto progetto. Il “Progetto Mafalda” prevede l’installazione di un impianto di produzione di energia di 20 megawatt alimentato a biomasse (solide e liquide) che sorgerà nell’attuale sede del gruppo S.M.I. (Marrollo), sita nella zona industriale di Mafalda e quindi ADIACENTE AL FIUME TRIGNO!

Cosa dovrebbe spingere i cittadini dei paesi limitrofi a sollevare insieme a noi dubbi e contestazioni?

Centri come Tufillo, Dogliola, San Felice, Montemitro, Fresagrandinaria, Lentella, ecc, devono prendere coscienza di un fatto ASSOLUTAMENTE INCONTESTABILE: la distanza di tali centri dal suddetto impianto risulta, per alcuni dei comuni citati, addirittura inferiore rispetto a quella che separa il centro abitato di Mafalda dalla stessa centrale a biomasse.
Le dimensioni che la stessa assumerà saranno senza ombra di dubbio notevoli ed allarmanti in termini di impatto ambientale: basti pensare che la centrale raggiungerà altezze pari a 40 metri per il solo impianto ai quali si aggiungeranno altri dieci con la canna fumaria.
RIFLETTETE GENTE SULLE INEVITABILI COMPLICAZIONI CHE TALE INSEDIAMENTO PRODURRÀ NEL NOSTRO TERRITORIO IN TERMINI DI AMBIENTE TURISMO ED ECONOMIA.

…NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA…

· COSA SONO LE CENTRALI A BIOMASSE?
Sono grossi INCENERITORI che bruciano ogni giorno enormi quantità di biomassa.
· COS’È LA BIOMASSA?
Legna da ardere, rifiuti animali, residui agricoli, resti di lavorazione industriale, ma anche, secondo l’attuale legislazione, rifiuti urbani.
PER FAR FUNZIONARE GROSSE CENTRALI, QUANTE SOSTANZE INQUINANTI VENGONO IMMESSE NELL’ARIA?
La combustione trasforma le biomasse ma anche i rifiuti relativamente innocui in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili…
I veri inquinanti emessi nell’aria, come monossido di carbonio, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, polveri fini ed ultrafini (NANO POLVERI) NON POSSONO ESSERE trattenute da nessun tipo di filtro industriale!
QUANTI CAMION CIRCOLEREBBERO NELLE NOSTRE STRADE?
La realizzazione di una centrale a biomassa significherebbe fare arrivare 8.000 camion l’anno.
CHE ALTERNATIVE CI POSSONO ESSERE?
Il CRIBE (Centro Interuniversitario di Ricerca sulle Biomasse da Energia a Pisa) sostiene che il futuro delle biomasse è nei piccoli e piccolissimi impianti (da 0,5-1 megawatt). In questo modo, evitando impianti di grosse dimensioni si diminuirebbe la circolazione di autocarri che andrebbero ulteriormente ad aumentare la emissione di CO2 incrementando inevitabilmente l’inquinamento atmosferico.
· I MEDICI COSA NE PENSANO?
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Ravenna ha approvato un documento ufficiale concernente le implicazioni sulla salute umana degli impianti di incenerimento che bruciando materiali estremamente vari, emettono un gran numero di sostanze chimiche di diverso pericolo.

martedì 6 gennaio 2009

In risposta all'assessore

In risposta all'assessore Di Renzo, la quale ha affermato, nel dibattito tenutosi presso la sala consiliare del Comune di Mafalda, che il 90% dei casi di tumore sono causati da cibi... siamo pienamente d'accordo... le facciamo spiegare il perchè:

Prof. Montanari sugli inceneritori


Sentiamo cosa ci dicono medici e ricercatori, veri esperti, e non affidiamoci alle chiacchiere di politicanti vari. C'è in ballo la salute di tutti!!!

lunedì 5 gennaio 2009

Benvenuti


Iniziamo con le presentazioni: siamo "giovani mafaldesi" che si sono spontaneamente riuniti per informarsi ed informare voi lettori su quelli che sono i REALI PERICOLI dell'eventuale attivazione di una centrale energetica a biomassa nel territorio di Mafalda.

Ci stiamo muovendo in molte direzioni perchè le nostre perplessità sono tante e riguardanti diversi punti del progetto, ve le elencheremo da oggi su questo blog, quindi vi invitiamo a tornare spesso...

Vi introduciamo soltanto che la nostra prima iniziativa ha già avuto i primi risultati, infatti il nostro invito all'amministrazione del Comune di Mafalda di partecipare a un dibattito pubblico, organizzato dal nostro gruppo, è stato accolto.

Potete anche saperne di piu leggendo l'articolo sul quotidiano Oggi Nuovo Molise a questo collegamento www.nuovomolise.net.