martedì 13 gennaio 2009

...Eppur si muove

Qualcosa per fortuna inizia a muoversi per quanto riguarda la questione della centrale energetica a biomasse a Mafalda!
Infatti grazie alla risonanza che si sta dando alla questione, il consigliere regionale Massimo Romano ( Italia dei Valori) ha inviato una Interrogazione al Consiglio Regionale del Molise proprio in merito alla questione della Centrale a Biomasse. Tramite questa Interrogazione ha richiesto di seguire l’iter burocratico della centrale stessa e che il Governo regionale in qualunque altra occasione INFORMI a tempo debito le richieste da approvare.
Qui vi riportiamo il testo all’ordine del giorno 12/01/2009:

ORDINE DEL GIORNO

I sottoscritti consiglieri regionali

Visti

I documenti relativi alla programmazione dei fondi strutturali 2007/2013, con particolare riferimento alla delibera di approvazione del Por FESR e dello strumento attuativo S.A.R. nella parte in cui disciplinano le misure e le azioni riferite alle tipologie di impianti di energia rinnovabile ammissibili a finanziamento, ivi compresi gli impianti a biomasse;

considerato che

alcuni giornali locali riferiscono di casi ed episodi di particolare allarme sociale, nonché della nascita di comitati civici per promuovere azioni di sensibilizzazione ed informazione sociale connesse ad ipotesi di realizzazione di tale tipologia di impianti o assimilati;


preso atto
che gli obiettivi sanciti nel protocollo di Kyoto impongono un incremento della produzione energetica derivante da fonti rinnovabili;


rilevato che
il territorio molisano è stato già interessato dalla realizzazione di impianti energetici similari (Turbogas, Energonut ecc) nonché da ipotesi –fortunatamente scongiurate- di localizzazione di rifiuti tossici sul proprio territorio (Colle Alto) e che appare opportuno monitorare tali ipotesi con ogni opportuna istruttoria ambientale e burocratica, compatibilmente con le normative vigenti nonché con una costante informativa di carattere politico;

IMPEGNA
Il Governo regionale ad investire istituzionalmente il Consiglio regionale, eventualmente per il tramite delle commissioni consiliari competenti, mediante segnalazioni, approfondimenti, relazioni, tempestive informative preventive, informando adeguatamente le strutture e gli uffici regionali competenti l rilascio di pareri in conferenza di servizi od in altre sedi, rispetto a tutte le richieste che dovessero pervenire, da privati overo da enti pubblici, connesse ad impianti energetici di biomasse, di trattamento di rifiuti o assimilati.
Campobasso, 12.01.2009

Massimo ROMANO

16 commenti:

  1. IL VALENTINISMO E I SUOI EFFETTI SU MAFALDA

    analisi del retroterra politico per spiegare come si è arrivati alla centrale a biomasse


    (parte prima)

    GLI ERRORI DI VALENTINI
    Analizzare i principali errori di Valentini nel periodo 2004-2009, aiuta a capire come sia cresciuta negli anni la sua arroganza, il suo non ascoltare mai i cittadini per proseguire imperterrito per la sua via, anche quando questa è stata palesemente in contrasto con il volere collettivo.
    Gli errori principali:
    IL TUTOR.
    A Mafalda sanno tutti che questa figura, voluta dal sindaco e costata 15.000 euro l’anno, non è mai servita a niente. Nel comune di Mafalda, non si ha riscontro di alcuna attività del tutor che non potesse essere svolta dal personale già in organico. Aveva da ricambiare qualche favore che nulla aveva a che fare con l’interesse collettivo? Ci piacerebbe saperlo.
    E poi, perché inserire un tutor, una sorta di sostituto del sindaco, quando vi sono persone elette direttamente dal popolo? Allora a cosa servono il vice sindaco e gli assessori?

    LA PISTA CICLABILE ED IL SACRIFICIO DEI PINI IN VIA EMILIA.
    Se a farlo fosse stato un qualsiasi altro amministratore, Valentini non avrebbe esitato a sguinzagliare la componente radicale e ambientalista dei suoi sostenitori contro l’abbattimento dei magnifici pini. Invece lui li ha fatti fuori senza curarsi di demolire un pezzo della storia cittadina, oltre che un pregio ambientale. Va poi detto che la pista ciclabile, che ha sostituito i pini, viola le normative vigenti. Non è infatti possibile realizzare piste ciclabili con pendenza superiore al 5 per cento. Nel caso di via Emilia non si tratta di una piccola deroga, di un piccolo tratto che per forza maggiore supera il limite. E’ un salitone così ripido che è impensabile concepirci una pista ciclabile. La pista ciclabile, detto in altri termini, è illegale. La realtà la conosciamo tutti: sotto le spoglie di pista ciclabile si cela un marciapiede. Una delle tante menzogne che nel corso di cinque anni ci ha rifilato il nostro sindaco. Vale la pena di fare attenzione alla sua propensione alla bugia, è una caratteristica che purtroppo ricorre.

    IL PIANO DEL TRAFFICO.
    Compito di un amministratore è ascoltare i cittadini e, nel limite del possibile, risolvere i problemi, o almeno tentare di farlo. Con il piano del traffico Valentini ha invece iniziato a dimostrare come per lui non debba esistere il diritto di critica e di opinione. Guai a opporsi a una sua decisione. Diversamente come spiegare il malcontento diffuso, ancora oggi percepibile in proporzioni semmai cresciute, verso il piano del traffico? Ha riempito il paese di sensi unici, costringendo tutti a percorrere una marea di chilometri in più, se si considera tutto l’anno. Per ottenere cosa? Niente, assolutamente niente. I parcheggi non sono aumentati, mentre i disagi patiti dai cittadini sì. Perché le macchine, si voglia o no, crescono. Valentini ha proseguito imperterrito nell’applicare il piano del traffico, costato anche un bel po’ alle casse comunali e quindi ai cittadini. Non ha ascoltato nessuna delle numerosissime lamentele arrivategli e non si è minimamente preoccupato di iniziare una seria programmazione per creare altri parcheggi. Ha detto che col piano del traffico voleva restituire la piazza ai cittadini, togliendola alle macchine. Ha semplicemente complicato la vita a tutti, magari anche a se stesso. Tutto ciò pur di non ammettere che ha sbagliato, che quel piano del traffico non era il toccasana per tutti i mali. Ha costretto studenti e anziani a prendere l’autobus quasi alla periferia del paese. Immaginiamo cosa può voler dire per un anziano, che non ha più la forza di un ventenne, percorrere la salita accanto al vecchio edificio scolastico. E’ quello cui ci ha costretti Valentini col suo piano del traffico, mettendo le fermate dell’autobus lontane dal centro.
    Ma anche qui la propensione alla menzogna del sindaco è venuta fuori platealmente. Ha avuto il coraggio di dire che erano stati gli autisti degli autobus a lamentarsi, perché in piazza non riuscivano a girarsi con i mezzi. E’ una falsità inaudita che i cittadini devono conoscere. Hanno smentito questa bugia sia la società Larivera, contattata da alcuni cittadini, che gli autisti.
    Valentini non solo così ha tradito la fiducia dei cittadini che lo hanno votato, ha anche mentito – ancora una volta – a tutti.

    IL PROGETTO MAFALDA.
    E’ questo l’aspetto in cui trionfa la dottrina valentiniana: nessuna considerazione della volontà popolare, esercizio dispotico del mandato avuto dai cittadini, abuso disinvolto della menzogna, conflittualità degli interessi personali con quelli collettivi senza curarsi minimamente né degli aspetti legali né di quelli morali.
    Aldilà di alcuni aspetti che possono essere positivi, come l’installazione di pali eolici o solari, a contraddistinguere il progetto Mafalda è l’ostinazione con cui il sindaco vuole la centrale a biomasse.
    Valentini non si cura di essere al tempo stesso imprenditore e sindaco. Ricopre la carica di chi deve tutelare l’interesse collettivo, di tutti i cittadini, ma è anche colui che pensa al profitto. La Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno, di cui Valentini è il presidente, è uno dei principali sostenitori e investitori nel progetto della centrale a biomasse. Immaginiamo che un sindaco, di fronte ad un impianto del genere, avesse dei dubbi e arrivasse alla conclusione che è meglio opporsi alla biomasse. Normalmente direbbe no, è pacifico questo. Come può dire di no, invece, uno che è dentro fino al collo nel progetto, che deve lucrarci lui stesso attraverso la società di cui è a capo? Questo, signori, si chiama conflitto di interessi. Dovete pensare che in consiglio comunale, quando si approva una semplicissima concessione edilizia, il consigliere che è parente di chi costruisce deve lasciare l’aula, non può votare. Invece per un’enormità come la biomasse il sindaco-presidente di banca vota un provvedimento in cui lui è l’investitore!
    Ma perché Valentini non ha minimamente ascoltato il grido di dolore dei cittadini? Eppure la centrale a biomasse non ha incontrato il favore diffuso che lui avrebbe voluto. La risposta è semplice: la sua pienezza di sé, l’essere riuscito sempre a prevalere e soprattutto a prevaricare, gli ha tolto quel minimo di umiltà che gli avrebbe permesso di fare un passo indietro. Si comporta da sindaco come da presidente di una società privata, dimenticando che un comune non è proprietà privata, non gliel’ha lasciato il padre o se l’è comprato come ha fatto con la sua lussuosa Jaguar!
    Pensate che con l’affare delle biomasse gli si è spaccata anche la maggioranza. Come deve aver sofferto, incredulo che qualcuno mettesse in dubbio il suo pensiero, quando due suoi consiglieri comunali hanno esercitato un proprio diritto: avere dubbi.
    E anche con la centrale biomasse, ancora una volta, ha confermato la sua propensione alla menzogna. In Consiglio Comunale, mica al bar, ha detto di aver partecipato al convegno “Energia-Ambiente”, a Roma nel dicembre 2007, nel ruolo di sindaco e non di presidente della Bcc. E’ stato sbugiardato nello stesso Consiglio Comunale da un documento consegnato da un cittadino, verso il quale non ha esitato, nei giorni successivi, a manifestare il proprio rancore, non invitandolo all’incontro che ha tenuto su progetto Mafalda con i possessori di partita iva. La colpa di quel cittadino, che tutti conosciamo? Certo essere intervenuto in Consiglio e questo non si può fare, ma lo ha fatto per dimostrare le menzogne del sindaco!

    LA DOTTRINA “DEMOCRATICA” DI VALENTINI.
    Per il sindaco di Mafalda la parola democrazia è, in definitiva, solo una parola, da usare per gettare fumo negli occhi, scrivendola anche sulla lista, che si chiama “Intesa democratica”. La realtà è che dal suo vocabolario sono stati cancellati termini come dialogo, dibattito, confronto, critica, ma soprattutto ascolto. Non è più capace di ascoltare chi gli sta intorno, deve essere solo lui a parlare e gli altri basta che siano “yes men”, persone che sanno dire solo “sì”. E’ forse questo il concetto di democrazia che affonda le radici nell’antica Grecia? Ma è questo ormai il suo metodo. Lui considera i cittadini quali sudditi. Nel suo pensiero non contempla la possibilità che qualcuno possa pensarla diversamente e che magari meriti un attimino di ascolto, anche per capire cosa vuole dire, che disagio vuole testimoniare. No, con Valentini non si può. Spaccia per coraggio e lungimiranza ciò che è delirio di onnipotenza. Finge diplomazia mentre è un despota assoluto.
    Anni fa ebbe successo perché si scaglio contro i baroni dell’epoca. Oggi è lui il barone, l’arricchito, quello con le mani in pasta dappertutto, che confonde il pubblico col privato, che vede nei cittadini sudditi da ammansire alle sue mire di potere politico, sociale e, vista la questione biomasse, economico. Ecco chi abbiamo di fronte. E per questo un appello particolare va rivolto a quelle persone che in Valentini da sempre ripongono fiducia. Lo hanno fatto anche nelle ultime elezioni, nel 2004. Bene, proviamo a chiedere cosa pensano adesso molti di loro.
    E’ grazie a questa concezione assolutistica e dispotica del potere che Valentini ha potuto commettere i clamorosi errori elencati fin qui. Se solo per un attimo avesse avuto la bontà di ascoltare qualcun altro, e non solo se stesso, avrebbe qualche volta riflettuto, fatto un passo indietro. Non avrebbe peggiorato la qualità della vita dei mafaldesi e non li avrebbe spaventati a morte con un mostruoso progetto, fitto di incognite, che avrà come prima conseguenza la perdita di posti di lavoro alla Marrollo.
    Ha agito così perché è convinto di non dover mai rispondere del proprio operato di fronte ai cittadini. Neanche alle elezioni, sia chiaro, perché è convinto che lo si debba votare e basta, perché lui è Nicola Valentini, mica uno qualunque!
    Per questo è importante che i cittadini si riapproprino di ciò che è loro garantito dal primo articolo della Costituzione Italiana: la sovranità. Dimostriamoglielo nelle urne, non avrà il potere di guidare la matita che terremo in mano (anche se vorrebbe farlo).

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

    RispondiElimina
  2. vero vero vero!
    queste sono verità che in molti conoscono, ma ci sono ancora TROPPE persone che fino ad ora si sono tappate occhi ed orecchie!
    sveglia!

    TRILLI IL CAMPANELLINO

    RispondiElimina
  3. Le faccio i miei complimenti Belfagor.

    Questo redatto servirà un pò a tutti per riflettere sulla persona di Nicola Valentini, si voglia o no!
    Magari qualcuno lo incornicerà nella propria camera!

    SANTA VERITA’

    Sveglia

    RispondiElimina
  4. Belfagor Santo subito.

    Lo dice una persona che ha seguito 10 anni N.Valentini e sinceramente, è arrivata a capire il suo modo di fare.
    Uno che dice che “con la testa dei Mafaldesi ci gioco a pallone”…
    Caro il tuo tempo è finito.

    RispondiElimina
  5. Un sentito grazie al Consigliere Regionale Massimo Romano che ha mostrato sensibilita' per l'impianto a biomasse del Progetto Mafalda,credo che la Regione non potra' tacere di fronte ad una opera di tale importanza.
    Mi chiedo se non arrivava l'idea delle biomasse, l'area industriale di Marrollo veniva dismessa??? Non credo forse riduceva l'attivita' o la riconvertiva.
    Altra domanda: Marrollo e Valentini non sono gia' soci in affari in altre societa' a San Salvo e a Vasto?????
    Non possiamo quindi pensare ad un giudizio distaccato del Sindaco Valentini su questa idea della biomassa anzi c'e' un forte interesse di parte.
    In ultimo, viste le necessita' di alimentazione di questa centrale a biomassa per unmilionetrecentomilaquintali di scarti agricoli che sfido chiunque a reperirli in zona, e tenuto conto che queste centrali vanno mantenute funzionanti, sempre, cosa bruceranno in mancanza di scarti agricoli ??????
    Nuovi posti di lavoro:saranno tantissimi i camion necessari per approvigionare questa centrale, pochi posti per personale della zona perche' le aziende che installano la centrale hanno loro personale specializzato.
    Auguri cittadini Mafaldesi.

    RispondiElimina
  6. Con attenzione ho osservato come viene mantenuto il paese di Mafalda in questi ultimi anni e mi chiedo come un turista lo possa apprezzare oltre il bel clima presente.
    Strade di collegamento piene di buche e rovi ai lati,una viabilita' a sensi unici privi di logica dove nemmeno chi ha il garage riesce a riporre l'auto. Nel paese quando piove in alcune strade scorre l'acqua come in un fiume in quanto i chiusini sono otturati.
    La piazza che e' un cantiere da tempo privo di sicurezze e segnaletica.
    Diversi operai Comunali andati in pensione e non sostituiti ma si e' appaltato tutto all'esterno ritengo in modo sbagliato e antieconomico. Poteva essere una opportunita' per giovani Mafaldesi di trovare lavoro come operai comunali, ora per le piccole e grandi manutenzioni bisogna attendere le ditte esterne, la conseguenza e' una scarsa cura della manutenzione e il piu' totale abbandono della cura del paese.
    D'estate e' ritornata a mancare l'acqua perche' manca l'operaio che vigila sul serbatoio e sul acquedotto.
    In compenso abbiamo due o tre assistenti alla sosta che "terrorizzano" chi parcheggia male.
    La pulizia del paese lascia a desiderare, quando tira vento volano carte e ogni cosa ovunque. Concentriamoci sulle biomasse cosi questi problemi passano in sordina ma chi ritiene di amministrare bene dovrebbe avere gli occhi per vedere il proprio paese nello stato in cui si trova altrimenti i famosi turisti scelgono altre realta'.

    RispondiElimina
  7. Sono curioso di leggere la seconda parte! Quando ci delizierai ancora, caro Belfagor?

    RispondiElimina
  8. Mi congratulo con il fantasma del Louvre, Belfagor.
    Aspettando con ansia la seconda parte, le ripropongo le mie congratulazioni.

    Ken Shiro

    RispondiElimina
  9. BELFAGOR FOR PRESIDENT!!!!!!
    VOGLIO E DEVO COMPLIMENTARMI CON LUI!!!
    MI AUGURO VIVAMENTE CHE IL SUO CONTRIBUTO NON VENGA MENO NELLE PROSSIME SETTIMANE!!
    BELFAGOR: ILLUMINACI SEMPRE PIù!!
    con stima e gratitudine...un mafaldese

    RispondiElimina
  10. ENEL, DUE NUOVI IMPIANTI EOLICI IN MOLISE

    (ANSA) - ROMA - Aumenta' la capacita' produttiva di energia eolica di Enel. Sono infatti entrati in esercizio gli impianti eolici di Enel Green Power di Acquapruzza 2 - il piu' grande realizzato nel 2008 dal gruppo - e Monterosso, entrambi in Molise. Con questi impianti, si legge in una nota, si possono soddisfare i consumi annuali di circa 38.500 famiglie, evitando l'emissione in atmosfera di 78mila tonnellate di CO2, mentre con l'entrata in servizio di questi impianti, Enel Green Power aumenta del 21% la capacita' installata da questa fonte in Italia rispetto al 2007.

    I nuovi impianti sono costituiti da 42 pale eoliche, per una potenza installata totale di 39 MW. La produzione attesa e' di circa 88 milioni di kilowattora all'anno. Gli impianti messi in marcia nella regione si aggiungono a quello di Frosolone 1 che e' stato rinnovato nel 2006. Insieme i tre impianti contano 50 aerogeneratori, per una potenza di circa 46 MW: produrranno a regime 105 milioni di kilowattora, capaci di soddisfare i consumi annui di 38.500 famiglie, evitando l'emissione in atmosfera di 78mila tonnellate di CO2, gas serra ritenuto tra i principali responsabili del cambiamento climatico. (ANSA, 07/01/2009).

    RispondiElimina
  11. ECO-ENERGIA: COLDIRETTI, CON 2009 VIA A INCENTIVI BIOMASSE

    (ANSA) - ROMA, 8 GEN - La diatriba tra Russia e Ucraina sulle forniture di gas che ha provocato la chiusura dei rubinetti verso l'Unione europea mette in evidenza la necessita' di evitare ogni forma di dipendenza e differenziare sempre piu' le fonti di approvvigionamento energetico. Lo rileva Coldiretti nel rendere noto che, sulla prima Gazzetta Ufficiale del 2009, e' stato pubblicato il decreto del ministero dello Sviluppo economico che da' il via libera agli incentivi per la produzione di energia elettrica da parte di piccoli impianti, installati in aziende agricole e stalle, alimentati a biomassa agricola come le colture energetiche, i residui di potature o letame proveniente dagli allevamenti. Si tratta - sottolinea Coldiretti - di un passo importante dell'Italia verso il raggiungimento degli impegni fissati dalla Commissione Ue che fissa l'obiettivo del 20% di produzione di energia rinnovabile entro il 2020. Il Decreto introduce una tariffa omnicomprensiva di 0,22 euro/kW in ''conto energia'' per l'energia prodotta da impianti di potenza inferiore ad 1 Mw alimentate a biomasse e biogas. Viene previsto inoltre - continua Coldiretti - un coefficiente di moltiplicazione dei certificati verdi, titoli destinati ad incentivare sul mercato la produzione di energia elettrica da parte di impianti della stessa potenza elettrica. Il testo, anche se sara' necessario un adeguamento delle tariffe, va nell'auspicata direzione - conclude Coldiretti - di assicurare l'avvio dei necessari finanziamenti al settore agroenergetico. Il mantenimento di un trattamento economico di favore riservato ad impianti di potenza medio-bassa rappresenta inoltre una opportunita' per molte imprese agricole. (ANSA, 08/01/2009)

    RispondiElimina
  12. Giustissimo! Il futuro dell'energia rinnovabile,come dice la Coldiretti, sono appunto degli impianti a biomasse di piccole dimensioni;0,5 o 1 Mw installati in aziende agricole e stalle alimentati da scarti dell'agricoltura locale!E perchè il nostro sindaco, nell'ultimo consiglio comunale,ci ha letto un documento della Coldiretti, che sappiamo bene come la pensa in materia, dicendo che la stessa fosse d'accordo all'installazione di centrali da 1 a.....non sappiamo quanti Mw??
    Una cosa che non sopporto sono le bugie, soprattutto se dette da una persona abbastanza adulta!Non prendeteci in giro!

    RispondiElimina
  13. Chiedo a Belfagor di continuare a illustrarci al più presto il ‘‘Valentinismo’’ e i suoi effetti su Mafalda sperando che si sveglino un po’ tutti …Purtroppo se il Sindaco è riuscito in tutti questi anni a fare indisturbato i propri interessi a discapito dei suoi concittadini è dovuto anche alla scarsa informazione che vi è tra i mafaldesi stessi. Quindi Belfagor illuminaci tu!
    Colui che è alla ricerca della verità

    RispondiElimina
  14. Complimenti a tutti gli assessori per la serietà, l'impegno e la grande informazione che hanno dimostrato riguardo alla centrale a biomasse.
    Attenzione, sarete responsabili di ciò che accadrà in futuro!
    Un mafaldese

    RispondiElimina
  15. complimenti per il vostro blog! è davvero interessante... siamo solidali per il vosto impegno nel difendere i nostri diritti.
    ci auguriamo per il bene di tutti che la centrale (termovalorizzatore come dice il nostro amato sindaco!) non venga costruita! un saluto a tutti!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  16. Rispetto Mafalda i Mafaldesi perchè sono le mie origini , mi unisco alla protesta dei giovani mafaldesi ed aggiungo un piccolo commento l'ITALIA va male grazie alle persone come il sindaco di Mafalda che sperpera il denaro pubblico per i tutor. In un comune grande come Mafalda il sindaco potrebbe trovare anche il tempo di dare assistenza agli anziani ( visto che poi una parte sono anche suoi cari ) altro che delegare un tutor.

    RispondiElimina