martedì 3 febbraio 2009

Tana libera tutti


Cari utenti avevamo dato una settimana di tempo a tutti voi per farci conoscere il vostro punto di vista, anche se ormai era abbastanza chiaro, sulla questione centrale a biomasse a Mafalda.
Quale metodo più efficace di un innocente sondaggio?
Dovevate dal vostro computer rispondere in coscienza ad una domanda:

“SEI FAVOREVOLE ALLA CENTRALE A BIOMASSE A MAFALDA?”
Risposta n1: assolutamente si
Risposta n2: non sono convinto ma si
Risposta n3: non sono convinto ma no
Risposta n4: assolutamente no

Gli utenti ad esprimere il proprio voto sono stati numerosi, ben 162 e ha vinto questo sondaggio con il 59% (96 voti) la risposta n. 4 “ASSOLUTEMENTE NO”.
Fin qui tutto regolare, è ovvio che in un blog di persone che si dichiarano contrarie ad una centrale a biomasse l’esito sia negativo, ma ciò che ha stupito un po’ tutti è stato il voto del 34% degli utenti che ha risposto “assolutamente si”.
Ci ha lasciato molto perplessi non la diversità di opinione (assolutamente lecita) ma il fatto che in questo blog a parte un utente che si è fimato …Nzo (e che ha dato molto materiale su cui discutere ai nostri utenti) nessun altro si è MAI manifestato a favore di questo progetto!
Dopo aver dedotto che tutti i favorevoli alla biomasse visitavano il nostro blog ma non “osavano” commentare abbiamo esplicitamente invitato tutti ad intervenire, ma argomentando e cercando di andare oltre la banale risposta dell’assolutamente si, e soprattutto cercando di superare la solita accusa di essere di parte!
Beh, (scusate la familiarità di linguaggio) dopo numerosi inviti qualche coraggioso rigorosamente anonimo c’è stato; la sterilità delle motivazioni che ha addotto non ha convinto praticamente nessuno perché a parte qualche parere personale e teorie pseudo-scientifiche non ci ha fornito nulla. Chiediamo nuovamente a questi utenti di continuare a scriverci ma questa volte con criterio in modo tale che non si rendano “comici” agli occhi dei nostri utenti che dimostrano di essere sempre più preparati sull’argomento in questione.
Infine possiamo dire di aver raggiunto il nostro obbiettivo: scoprire se tutte le persone che la pensano diversamente da noi “Giovani mafaldese” visitano il nostro blog; c’è da dire che hanno provato a non farsi scoprire ma la tentazione è stata troppo forte…è proprio il caso di dire: “TANA LIBERA TUTTI”!!!

34 commenti:

  1. Adesso sappiamo con assoluta certezza che siamo osservati! E da ben 56 persone!
    Avanti! Venite fuori! Sappiamo che ci siete! Illuminateci! Rendeteci partecipi delle tesi che supportano il vostro "assolutamente si"!
    Possibile che su 56 convinti sostenitori non ce ne sia uno in grado di spiegarci le sue motivazioni?!?! Allora quello che penso di voi ha trovato conferma...!

    F.to: E' facile immaginare cosa penso di loro

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  2. I risultati dell' "indagine" non possono che rendermi soddisfatto. E'vero che ben pochi di quel 38% dei sostenitori della "biomassa" non hanno argomentato e non sono intervenuti, ma per dovere di cronaca (... e con gli "onori delle armi" essendosi firmata)in un paio post del 30 l'amica Carmela,con dovizia di particolari tecnici, negava che la centrale potesse produrre inquinamento (...soprattutto un particolare tipo d'inquinamento). Ho confutato la sua tesi, e sto aspettando che eventuakmente mi risponda.
    Questo è il bello di poter avere un dialogo con una persona che non concorda con il tuo parere, e forse resterà della sua convinzione, perchè anche gli altri frequentatori si possano fare un idea di cosa possa significare la costruzione della centrale ... quello che avremmo voluto ci fosse spiegato da "altri" che si arrogano il diritto di decidere per la popolazione tutta. Restando in attesa dei pareri di una "consulta" di esperti internazionali e "super partes" (... che non è detto mi possano convincere di essere in errore)come promesso dall' Amministrazione, continuo a sostenere la "vostra causa" (... ho notato molto fermento e un esplodere di idee negli ultimi blog... continuate così)
    Gerardo

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  3. Caro Silvio, ti scrivo per annunciarti che oggi, 2 febbraio, rassegno le mie dimissioni dal gruppo Pdl della Camera per iscrivermi al gruppo misto.

    ... una massa crescente di italiani in eterna attesa del rilancio della terra promessa della democrazia liberale e che invece si sono ritrovati di fronte alla prospettiva di una democrazia vuota di contenuti e tendenzialmente autoritaria ...

    ... Il Parlamento è oggi ridotto al rango di cane da slitta del governo, costretto a correre sotto i colpi di frusta dei voti di fiducia (11, mentre 44 delle leggi approvate su un totale di 45 portano la firma del governo) con cui approvare decreti legge che meriterebbero invece ampio, autonoma e approfondita discussione e correzione da parte dei rappresentanti del popolo ...

    ... la condizione pre-agonica della democrazia parlamentare italiana alla quale spesso tu alludi con insofferenza parlando di 'lacci e lacciuoli' per sottolineare l'impaccio che provi di fronte alle regole e alle procedure ...

    Dalla lettera di dimissioni dal gruppo Pdl della Camera inviata a Silvio Berlusconi dall'on. Paolo Guzzanti il 2 febbraio 2009

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  4. LIBERARSI DAL VALENTINISMO SCONFIGGENDO ALLE URNE IL DESPOTA

    Nella precedente analisi si è parlato del ricambio interno al centrosinistra per arrivare alla liberazione di Mafalda dall’oppressione di Nicola Valentini. Il quale, ricordiamo, è il principale responsabile del mostro a biomassa e di altri errori che hanno reso la vita dei mafaldesi più difficile e di qualità inferiore. E’ però emerso che è abbastanza inverosimile un ricambio all’interno, insomma l’ipotesi che qualcuno dello stesso schieramento scalzi definitivamente Valentini. Inverosimile non significa impossibile, ma molto difficile e paradossalmente è anche questa una conseguenza del valentinismo.
    Orbene, si può passare a questo punto a valutare l’altra alternativa, che appare più praticabile:
    la vittoria di una lista avversaria, che sconfigga l’attuale sindaco e lo mandi a casa (politicamente, si chiede scusa per la precisazione, ma siccome quello non fa che parlare di attacchi personali, anche e soprattutto quando non sono tali…).


    OBIETTIVO N.1: RASSICURARE UNA POPOLAZIONE SPAVENTATA E SOGGIOGATA

    Gli avversari di Valentini saranno chiamati prima di ogni altra cosa a questo compito: riportare la serenità a Mafalda. Sarà importante far capire ai cittadini che è possibile avere un’amministrazione comunale che non li discrimina in nemici e amici, come ha sempre fatto Valentini (anche se ultimamente la schiera dei nemici, come lui considera chi non esegue i suoi ordini, è notevolmente in crescita). Chi sfiderà il sindaco uscente dovrà quindi riappacificare il paese, far capire che non farà, come chi lo ha preceduto, un ricorso sistematico a uno strumento esecrabile come la vendetta politica.
    Bisognerà far capire che dopo tanti anni è arrivato il momento di liberarsi dal valentinismo e dall’ideatore di questa dottrina. Occorrerà farlo capire soprattutto a chi ha votato Valentini, dimostrando come nell’ultimo mandato abbia tradito la fiducia, ricorrendo con una disinvoltura ancora più accresciuta che in passato alla menzogna politica. E per avere fiducia anche da chi è rimasto deluso da Valentini, sarà importante convincere il proprio elettorato di riferimento che è il momento di tendere la mano a chi sta dall’altra parte. In poche parole: dimenticare i rancori del passato, la cui responsabilità quasi esclusiva è proprio del sindaco.


    OBIETTIVO N. 2: ANNUNCIARE CON PRECISIONE I RIMEDI AI DISASTRI CAUSATI DA VALENTINI

    Non dovrà certo essere l’unico argomento della campagna elettorale, ma sarà importante marcare la discontinuità con la precedente amministrazione (autrice di biomasse, piano del traffico, tutor e altro). Il compito non sarà difficile, perché in questi ultimi anni la popolazione di Mafalda ha già fatto capire chiaramente cos’è che non gradisce, fra i provvedimenti adottati da Valentini. Allora sarà il caso di annunciare come si intende porre rimedio agli errori più clamorosi e dannosi commessi dal sindaco. Tutto ciò senza dichiarare di voler resettare e annullare tutto quanto è stato fatto dai predecessori. Ma almeno su alcuni punti bisognerà dire a chiare lettere cosa si vuole fare (sempre gli stessi argomenti, in fondo: biomasse, piano del traffico ecc.).


    OBIETTIVO N. 3: UN PROGRAMMA CONCRETO E APPLICABILE CHE NON DIMENTICHI LE ESIGENZE DEI CITTADINI

    Dopo aver dichiarato come si vuole rimediare agli errori valentiniani, ovviamente giungerà il momento di annunciare cosa si vuole fare. Il programma amministrativo andrà stampato e diffuso su internet, rimediando così alla buffonata politica che fece proprio Valentini nel 2004, quando presentò due foglietti A5 alla popolazione dove parlava solo di banche e metano (chissà come mai…). Perciò il programma andrà esposto con chiarezza e trasparenza, indicando come e dove si vuole intervenire (ad esempio sulle strade, che Valentini ha trascurato forse di proposito per far sì che certi lavori provinciali, e non, arrivassero poco prima delle elezioni per carpire voti alla gente). Il programma dovrà essere snello e non contenere cose impossibili; i dettagli potranno essere trattati anche in futuro, ma sarà bene che di questi si occupino coloro che si candideranno.


    OBIETTIVO N. 4: COMPORRE UNA LISTA VINCENTE

    Come per i dettagli del programma, anche la composizione della lista andrà analizzata con cura, ma questo spetterà soprattutto a chi si farà carico di mettere su un insieme di persone capaci, determinate e con una certa dotazione elettorale di base (dura lex sed lex, purtroppo si vince con i voti oltre che con le idee).
    In ogni caso lo sfidante di Valentini dovrebbe:
    • non portare la barba (se maschio)
    • avere preferibilmente un’auto meno lussuosa
    • essere una persona che al bar e in mezzo alla gente non va solo in periodi elettorali
    • avere una discreta capacità dialettica e chiarezza espositiva
    • non perdere facilmente le staffe di fronte alle provocazioni


    OBIETTIVO N. 5: UNA CAMPAGNA ELETTORALE SERENA, DETERMINATA E EFFICACE

    Da tempo il principale ingrediente delle campagne elettorali di Mafalda è il veleno. Questo anche perché Valentini ha sempre giocato dietro le quinte, spargendo le tossine indirettamente e facendo sì che gli avversari, invece, le sputassero in pubblico. Bisognerà fare attenzione a questo aspetto, specie stavolta che di vedere diossine lanciate nell’atmosfera c’è il rischio reale con la centrale a biomassa. Sarà fondamentale non cedere alle pungolate valentiniane, alle menzogne politiche che diffonde artatamente in ogni campagna elettorale, non rispondere a chi applaudisse provocatoriamente in comizio e non tirare fuori fatti strettamente privati com’è accaduto l’ultima volta.
    Lo sfidante di Valentini dovrà sorridere mentre parla, qualche volta condire con ironia le proprie argomentazioni, non attaccare mai – MAI – il privato degli avversari. E se succede che lo facciano a lui, liquidare con poche frasi la cosa, rispedendo al mittente le infamità eventualmente subite.
    Non bisognerà parlare di gente che torna dalla campagna ogni 5 anni, di spine nel cuore, di comunismo, ma di Mafalda, delle sue bellezze, della sua qualità della vita e della salute oggi minata da un mostruoso progetto e da una gestione disastrosa dell’amministrazione comunale. Temi politici, amministrativi, non interferenze nella vita privata altrui (Valentini perderà così l’argomento principe della sua fortuna politica).
    In tante occasioni il sindaco ha fatto apparire se stesso come una vittima, come qualcuno che vuole cambiare le cose ed è ostacolato dai poteri forti. Quei poteri forti sono morti – letteralmente – da un pezzo e lui ne parla ancora, come se fosse ancora un trentenne e stesse negli anni 80. Oggi è lui il despota, il potere forte, il riccone (letteralmente!), è lui da cacciare, come lui stesso sostiene che fece nel 1975.
    “A chi la tocca la tocca”…, oggi tocca a lui e chi è chiamato per questo nobile compito deve essere all’altezza, nonché capace di rassicurare i mafaldesi che li libererà dal valentinismo.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  5. Biomassa e politica.

    Devo registrare che c’è da parte di molti giovani la voglia di partecipare alle scelte che toccano la comunità mafaldese, prova ne è il Blog aperto per avere, anche per loro, uno spazio di partecipazione al dibattito sui vari temi della politica locale . Anche se non condivido tutte le loro convinzioni in ordine alla “Biomasse” a Mafalda, devo, tuttavia, rilevare che la voglia di esserci e di far sentire la voce è di per sé un fatto positivo e, perché no, anche rivoluzionario per la nostra comunità, abituata a sonnecchiare e a lasciare che la politica , vista come scenario di lotta per il potere e per gli interessi di parte, venga praticata da pochi e ben noti personaggi. I giovani hanno una notevole mole di energia che, se ben incanalata verso gli ideali della vita, può dare un contributo di notevole rilevanza sociale. Spero che queste energie fresche non si disperdano ma si uniscano alle altre, senza badare al colore politico, ed insieme si impongano alla politica mafaldese per segnare quel rinnovamento di cui si avverte tanto il bisogno. Superare gli steccati ideologici è salutare perché il bene comune appartiene a tutti, sia alla destra che alla sinistra, purchè ci sia da parte di ciascuno la volontà di guardare lontano, oltre il proprio orticello. I giovani hanno voglia di esserci in questo processo, ma spesso rinunciano perché è troppo complicato entrare e sopravvivere nel mondo della politica, per i troppi e incomprensibili interessi in gioco. La nostra comunità è spaccata, rissosa, devastata da lotte senza senso ove non contano le ragioni dell’individuo ma quelle del gruppo di appartenenza, e il tentativo di uscire fuori dal coro diventa un atto da combattere con ogni sorta di angheria. La mia speranza è che si crei discontinuità con il passato e si arrivi alla formazione di una nuova classe dirigente, trasversale, formata principalmente da giovani, ai quali riconoscere ampi spazi di autonomia affinchè nella loro azione emergano sentimenti veri, sinceri, universalmente riconosciuti , al fine di eliminare le tante incomprensioni sedimentate in tanti anni di vita politica.
    Dopo questa premessa, che riporta al centro del dibattito la vera questione politica, che è la lotta per il potere che si sta combattendo in nome della Biomasse, invito i giovani a partecipare alle iniziative con forza ma anche con grande equilibrio, al fine di non far esacerbare gli animi , e lasciare, quindi, agli opportunisti , presenti nei due schieramenti, di continuare a pescare nel torbido. Dal dibattito, purtroppo, emergono solamente posizioni estreme, che da una parte vedono la distruzione della vita, dall’altra benefici senza alcuna conseguenza dannosa per l’ambiente. In questa visione manichea c’è spazio solamente per i facinorosi, di destra e di sinistra, i quali conquistano la platea e diffondono slogan dannosi per la convivenza civile. Il dibattito così estremizzato non porta a capire bene la complessità dei problemi e facilita , attraverso la contrapposizione frontale, la compattazione delle posizioni su due fronti, nei quali è facile imporre le già collaudate e litigiose leaderschip alle prossime elezioni amministrative, con buona pace per chi si batte per il cambiamento.
    Abbiamo bisogno per costruire il nostro futuro di liberare le energie sane potenzialmente presenti nella nostra comunità e di metterle a disposizione del bene comune, senza discriminazioni e senza egoismi.

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  6. fuori dai cori.
    La “Biomasse” fa parte della cosiddetta energia alternativa e rinnovabile, energia che favorisce l’abbassamento dei gas serra nell’aria e allo stesso tempo produce energia elettrica altrimenti ottenuta dai prodotti non rinnovabili ed inquinanti. Con la “Biomasse” si bruciano gli scarti delle lavorazioni agricole in un forno nel quale , in base alle normative comunitarie, devono verificarsi condizioni ottimali di combustione, con controlli automatici, perché non si abbia immissione nell’atmosfera di polveri sottili oltre una certa soglia ,nè immissione di ossidi di azoto e di zolfo, o di altre sostanze pericolose.
    La legge prevede che i forni costruiti per tale scopo abbiano dei sistemi di controllo automatici al fine di non ottenere nei fumi di scarico sostanze nocive per la salute. A tale scopo si usano filtri e sostanze reagenti che hanno il compito di ridurre la quantità di polveri sottili e di neutralizzare le sostanze acide che possono essere immesse nell’atmosfera. Come si sa, ci sono anche sostanze acide che possono essere immesse nell’atmosfera. Come si sa, ci sono anche altri inquinanti che si possono formare e che sono dannosi per la stessa salute dell’uomo, principalmente ne sono due, entrambi eliminabili nel processo di combustione, data la loro decomposizione alle alte temperature, o fatti assorbire, per la parte non decomposta, da sostanze chimiche, principalmente usato è il carbone attivo . Queste sostanze, la diossina e la benzopirina, quando finiscono nell’aria, per via di un processo di combustione non perfettamente controllato, possono costituire un pericolo per la nostra salute e causare l’insorgenza di tumori.
    Al fine di non turbare eccessivamente l’equilibrio ambientale, è importante il dimensionamento dell’impianto per valutare le polveri prodotte dai mezzi di trasporto e il disequilibrio nel bilancio ambientale tra anidride carbonica prodotta dalla massa vegetale che brucia, e immessa nell’ambiente, e anidride carbonica sottratta all’ambiente, nella costruzione della stessa massa vegetale, attraverso la fotosintesi clorofilliana. Tale disequilibrio è tanto più sfavorevole quanto maggiore è la distanza di approvvigionamento, lo stesso vale per le polveri prodotte dai mezzi di trasporto.
    Ora, se un pericolo esiste per il mal funzionamento di un impianto, o per immissione di rifiuti organici al posto degli scarti organici , e se questi impianti sono largamente diffusi negli altri paesi della comunità europea, vuol dire che per scongiurare il pericolo basta far rispettare, con controlli efficaci, le norme restrittive imposte dal DPCM 8 marzo
    Si sa anche che l’Italia è il paese delle contraddizioni, e fidarsi è bene,non fidarsi è meglio , come un antico detto popolare recita, anche se ad ogni luogo comune c’è sempre un altro luogo comune che recita il contrario, in modo che la ragione alla fine non sta da nessuna parte. Da questo circolo vizioso, al fine di evitare strumentalizzazioni contrapposte, si esce dando la parola al popolo, attraverso lo strumento del referendum, in modo da lasciare al popolo stesso il diritto di scegliere il proprio destino. Questa è anche la mia posizione per dare voce a chi teme il pericolo per la salute e per fugare, allo stesso tempo, ogni sospetto sulla natura non trasparente degli interessi in gioco.

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  7. 8000 (ottomila) comuni in Italia,
    e questi vengono a scegliere Mafalda?

    Non c'è fumo senza fuoco.
    A noi il fumo, a loro l'arrosto.

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  8. Non firmo per evitare personalismo, i ringraziamenti o le sceneggiate. Capisco che per certi è importante acquisire visibilità al costo di farsi l'auto promozione, in modo esplicito, firmando con lo stesso nome, o implicito, sotto altro nome. A me non interessa; l'importante è il contenuto. La sostanza. Il mio ego non necessita di essere accarezzato. Dico le cose se le ritengo giuste, e la firma crea un presupposto; condiziona chi legge a orientare i suoi sensi nella lettura ,in positivo o in negativo, per decifrare il messaggio. Siamo fatti così, noi italiani, cerchiamo sempre l'ennesimo senso nascosto dietro le parole. Siamo un popolo di speculatori, scrutatori diffidenti della bontà e sincerità altrui. La vita c'insegna; è vero. Ma spesso non c'azzecca, e sfoga in pettegolezzo e subdola diffamazione. Misto di rancore e gelosia. Ma altrettanto di incosciente coscienza della propria vacuità, di un vuoto senso della vita. Perché non si è protagonisti della propria vita, si cerca di riscattarsi implorando qualcuno (anche un qualsiasi) di darci attenzione, di riconoscerci. Questo lo capisco, ma non mi coglie, non lo necessito. Questo lo capisco, e lo ritengo pericoloso. Porta a aggregarsi al branco. Se Germano Molino o Nicola Masciulli possono avere interessi da difendere promuovendo costo che costi il Progetto Mafalda, che interessi deve difendere Catia Di Renzo? Se non quello di essere una protagonista, una che adesso conta. Non ha mica lei i centomila euro, minimi, da investire? oppure sbaglio? il suo conto è altro? E gli altri consiglieri o membri della giunta, quale è la loro ragione? Difendere una causa giusta? Difendere i loro investimenti? Diventare attori della propria vita vuota? Per questo tanti dei nostri, e non parlo solo di Mafalda, uomini o donne pubbliche o chiunque abbia nelle mani, compreso il nostro geometra municipale e i altri responsabili con poteri di veto o di assenso, una minima facoltà di costringere o determinare l'esistenza altrui, sono cosi mediocri. Il loro unico scopo esistenziale è essere; essere qualcuno ai occhi dei altri; essere un qualcosa nella propria esistenza. Il resto, la competenza, l'efficienza, è accessorio. Un inevitabile assoluto necessario accessorio. Perché non ne sono assolutamente capaci. Poveracci non è colpa loro. Ma la Cosa Pubblica non è lo studio di un psichiatra. Ci sono altri modi più soddisfacenti, per tutti, di soddisfare il senso della vita. E poi un mediocre non sopporta di essere chiamato tale. Egli tende, per evitare di essere smascherato, a circondarsi di persone a suo medesimo livello, persone facilmente domabili e che in nessun modo lo contrastano. Cosi la mediocrità si estende come una muffa. E noi siamo il frutto marcio?

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  9. Per puntualizzare.

    A quanto sembra dal contenuto di alcuni commenti, nella scuola d'obbligo la materia con maggiore partecipazione sia il corso di religione e non le scarne ore di istruzione civica per un'educazione alla cittadinanza.(***)

    In una amministrazione comunale come quella di Mafalda, l'unica persona indispensabile è il segretario comunale. Tutte le altre persone possono anche scambiarsi i posti, l'amministrazione comunale funzionerà lo stesso. Il segretario comunale è l'unico dei funzionari che può da oggi a l'indomani lasciare il posto e aprire uno studio legale d'avvocato, tutti gli altri a malapena hanno consentito un titolo di studio o una formazione professionale, magari alle scuole serali, e sarebbero di certo imbarazzati di lasciare il posto aspramente meritato.

    Facciamo la lista dei sindaci da quando l'Italia è Repubblica: qualche licenza di scuola media inferiore o diploma di un istituto professionale ma nessun laureato. E questo non è mai stato un problema, i sindaci sono stati votati eletti e anche rieletti, il comune non è mai stato commissariato per inadempienza ai doveri o incompetenza delle giunte. (A volte c'era da chiedersi se questo non fosse stato un bene.)

    Il segretario comunale è il legale del comune, opera ma non discute le decisioni prese fin quanto la sua responsabilità giuridica non viene messa in causa. Lui si occupa del buon funzionamento dei uffici, della gestione al quotidiano del personale, gli assenti per congedo o per malattia, la redazione dei atti ufficiali e le lettere, dei processi verbali del Consiglio comunale o le decisioni della Giunta. Senza di lui nessuna decisione o atto pubblico può essere ultimato. La sua responsabilità è conseguente, responsabilità giuridica e penale.(**)

    La cosi tanto sgridata figura del tutor, che l'attuale sindaco giustifica dicendo che non è stato una sua invenzione ma la trovata nei statuti comunali come redatti dalla precedente giunta (tutto vero e documentato) ma che lui intanto non a trascurato di applicare, non è per affiancare il sindaco o fare atto di presenza in sua assenza (cosi come certi lo presentano paragonandolo al vice-sindaco) ma per tener d'occhio e controllare il segretario e fin quanto non c'è niente da firmare fa lui, il tutor. Riducendo l'operato del segretario a una macchinetta per autografi.

    Il segretario comunale, l'ultima primavera, se n'è andato e tutti hanno potuto venire a conoscenza dei rapporti che si erano creati a l'interno dell'amministrazione comunale seguendo la trasmissione televisiva "Mi manda Rai 3" e leggendo la dovuta risposta pubblicata sulla stampa dall'interessato messo in accusa.
    Se il segretario sapeva qualcosa, il suo dovere professionale di legale gli imponeva la riservatezza. E cosi è stato. Per il resto è solo politica da politicante/i.

    L'unico eletto (ma qui ci vorrebbero delle virgolette) con una laurea ha preso otto voti. E adesso è capogruppo di maggioranza. Ha potuto essere ripescato al prezzo (per la democrazia) di un gioco di sedie musicali. Gli eletti eletti sono diventati membri della giunta e consiglieri dimissionari, i non-eletti eletti hanno preso i loro posti di consiglieri. Valentini non abbandona mai i suoi amici anche al disprezzo del voto popolare.

    Dunque, lo stato di avanzamento della nostra democrazia vuole che poco importa i peli superflui o l'italiano acciaccato, quello che importa è quanto è larga la tribù o se si vuole il clan familiare e la clientela. Nell'ultima elezione uno dei migliori dei eletti ha raccolto trentasei voti, un massimo nel conteggio finale. E di lui oggi nessuno ne parla più o l'ha mai sentito parlare in riunioni pubbliche, seppure sia componente della giunta, un assessore con tanto d'incarico non ben definito.

    Per il meccanismo della legge elettorale nelle amministrative comunali il candidato sindaco è una figura extra partes (fuori gioco, lui comunque sarà eletto; magari a fare da capogruppo a l'opposizione), sono i (candidi) candidati della lista che raccolgono i voti e non il candidato sindaco.

    Cosi, per vincere un'elezione bisogna saper fare un calcolo a ritroso. Valutare per ogni candidato il suo capitale di voti: la larghezza della sua parentela, la superficia dei suoi debitori, il volume dei suoi clienti. Se il proposto candidato è nelle categorie professionali: medico o para medicale (ci si raccomanda sempre al suo medico o a l'infermiere), insegnante di scuola superiore (i genitori sono sempre preoccupati dalla riuscita dei loro figli), imprenditore titolare di un'azienda (nessuno vuole perdere il posto di lavoro ed è grato di averlo potuto ottenere); e che in più ha una numerosa parentela. Questo è un buon candidato da candidare. Poi si incartoccia il tutto con una velina (la carta e non la signorina) bianca o rossa (se la bianca e già presa). Et voilà! It's in the pocket. Per il resto, a la volontà di Dio, si vedrà quando saranno insediati (dal verbo sedersi; come sedersi sulle promesse o sedersi sul programma o sedersi sulla propria coscienza).

    Andiamo avanti cosi da generazioni. E vogliamo perdurare cosi da cromosomi in cromosomi in questo modo per altrettante generazioni? È una domanda che vi pongo.

    Ma la risposta non si metterà su carta bollata a l'esito del scrutinio del 7 giugno 2009, la risposta si intraprende da oggi. Con la volontà (ci vuole volontà, molta) di ciascuno di cambiare e di cambiarsi.

    Valentini si ripresenta, lo sappiamo. Riccioni non sappiamo, ma questo non c'interessa. Nessuno vuole più dare un voto perso per poi farsi prendere in giro e poi gridare come pulcelle al tradimento. Siete sverginati. Il non voto: l'astensione o il voto nullo (con le varianti: ci sputo sopra (disprezzevole) o ne faccio un imbottito (ironico)), non è adeguato perché lascia le cose perdurare tale e quale a come sono. Ci si mette da parte, ci si toglie dalle scatole (e qualche candidato sindaco questo l'ha già preso in conto). Il voto si costruisce. Da oggi.

    Poco importa (per non dire un'altra parola) che il pelo sia biondo o castano, lungo o corto, che lo abbia sulla faccia o altrove; l'importante è che il prossimo governo locale (*) sia composto da persone che siano coscienti delle loro responsabilità e responsabili delle loro coscienze. Vedremo in questi giorni, in questa occasione di dibattito democratico iniziato (come iniziativa) dalla società civica, se qualcuno (tredici sarebbe un buon numero) trascurato o dimenticato o a l'insaputa di se stesso si farà riconoscere da tutti.


    Alea iacta est (Il dado è tratto, o lanciato se si vuole)

    (*) Governo locale, perché ha più conseguenza sulla vita quotidiana di ciascuno di noi le decisioni prese dai Signori del Municipio che quelle prese dal Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

    (**) Le competenze della Segreteria Comunale (il segretario):
    - Responsabile dei Affari legali
    - Redige e verifica i Contratti
    - Gestisce il Personale
    - Sovrintende allo svolgimento delle Funzioni Pubbliche
    - Coordina le attività dei Responsabili degli Uffici e Servizi
    - Presiede le Commissioni di Gara, formali o informali, di Concorso e di Selezione

    (***) Voi penserete: ma questo c'è l'ha veramente con la religione. Si è vero! C'è l'ho con questa religione di stato risultante dai Patti Lateranensi del 11 febbraio 1929 e di come oggi vengono ancora applicati malgrado la fine del regime fascista e la Legge Fondamentale (la Costituzione) della Repubblica Italiana. Per il resto non sono un integralista laico e sono del parere che le coscienze non si comandano ne si governano ma che si rispettano. Ognuno è libero di dare il proprio senso alla propria vita senza necessitare di un direttore (di coscienze) e della sua brachetta.
    Ma se la coscienza è cosa degna di rispetto, i mezzi per acquisire coscienza non sono da disprezzare. L'istruzione pubblica, il dibattito democratico delle idee non sono momenti di improvvisazione, si prepara, si impara. A rispettare l'altro e ad ascoltarlo anche se la sua argomentazione non coincide con la propria, senza sbarazzarsene di un rovescio di mano ma cercando di condividere (nei limiti della ragione) una visione comune del buonsenso, cioè del possibile. Ad ascoltare anche chi non è sulla lista dei amici o dei devoti.

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  10. DRING! DRING! DRING!

    il postino suona sempre tre volte

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  11. In campagna elettorale il sindaco Nicola Valentini ha detto: Forse io non sono capace di tutto, ma so circondarmi di persone competenti.

    F.to uno che purtroppo ha votato per lui

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  12. Dimmi anonimo che c'è? Guarda che non faccio piu il postino eh eh anche se presto mi diletterò in qualcosa di simile...

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  13. risposta all'anonimo che ha scritto il 3 febbraio un commento intitolato: biomassa e politica.
    In questo blog c'è libertà di opinione e parola, ma facciamo tutti attenzione a non approfittarne troppo.
    Diciamo questo per evitare che questi costanti inviti a scendere in politica rivolti ai giovani mafaldesi siano perpetrati.
    Noi non ci interessiamo della vita politica Mafaldese ma della questione centrale a biomasse nel territorio di Mafalda.
    Se citiamo il Sindaco Nicola Valentini molto spesso è solo perchè è stato lui a proporre questo progetto ed è lui che con molta determinazione lo sta portando avanti e promuovendo.

    grazie per la vostra costante attenzione

    gruppo "Giovani Mafaldesi".

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  14. ho letto molti commenti che ho ritenuto un tantino fuori luogo:
    al commento dell'utente che ha parlato di "biomassa e politica":
    un albero per essere bello e rigoglioso deve essere sano.
    di un albero noi conosciamo diverse parti: ci sono le foglie così lucenti e verdi, ci sono i rami, robusti e vitali, ma ci sono anche le radici INDISPENSABILI PER LA VITA dell'albero stesso.
    Se le radici sono malate di conseguenza tutto l'albero non avrà la possibilità di sopravvivere a lungo.
    i giovani mafaldesi rappresentano le foglie, dunque devono ancora crecere ed imparare molto, non devono di certo montarsi la testa e dimenticarsi del fatto che sono le radici quelle che sostengono il tutto.
    consiglerei a tutti coloro che la pensano così a smetterla di fare interventi di questo tipo perchè distolgono l'attenzione da quello che è l'obbiettivo principale di questo blog e di questi ragazzi.

    a belfagor dico che:
    ho sempre apprezzato i suoi interventi, ma ultimamente li trovo un tantino saccenti.
    Dico questo perchè spesso si commette l'errore di cercare risposte chissà dove, senza renderci conto del fatto che le abbiamo a nostra disposizione.

    per l'anoniomo che ha scritto il commento "per puntualizzare"direi che sappiamo tutti che la figura del segretario comunale è molto importante, è per questo che esiste!

    f.to quello che sa per certo che anche questa notte valentini non dormirà.

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  15. Caro BELFAGOR
    Le Sue divagazioni, fra cui le ultime sulle, per così dire, "caratteristiche" dei due ipotetici candidati atti a sconfiggere il "valentinismo" (... virgolettato perchè trattasi di un neologismo, non lo troveremo nella Treccani se non fra qualche anno... e grazie soprattutto ai sui "trattati") sia da destra, che da sinistra mi hanno divertito; e, confesso, ero in trepita attesa dopo il primo del successivo apporto.
    Ma confrontando la "sintesi" che fa di tali caratteristiche (... non vado nel concreto delle sue argomentazioni, soprattutto al riguardo dell'obiettivo N° 1... la dimostrazione che la popolazione non sia più spaventatata, e ancor meno soggiogata può esserlo questo stesso blog) noto che candidato di "destra" sembra (... eccezion fatta per la barba, contro cui, penso Lei abbia, una "fobia") il "negativo" della "foto" del nostro attuale primo cittadino in ogni caso la stessa "istantanea", non è che Stia proponendo di candidarlo a destra ... il che non sarebbe improbabile visto la "storia"!!
    In ogni modo, al di là degli scherzi (... mi auguro che nel frattempo abbia acquisito un po di "spirito" in più... anche sei avrei preferito un pò di "corpo") trovo importanti e pregnanti gli obiettivi 2 e 3.
    Credo anche io che non basti solo "cancellare", o prometterlo di farlo, qualche linea per terra o "togliere il pane" a qualche pensionato (... onde evitare disguidi: il tutor), per uscire dal valentinismo come tu auspichi. Il che ci porta al punto 3:un programma non solo basato su negazioni di quello che altri (... nel bene e nel male) abbiano fatto, un programma non ambiszioso, ma sicuramente "realizzabile"... e soprattutto condivisibile da parte della popolazione "anche in seguito" con la loro partecipazione alle iniziative di rilievo... quello che è mancato e ci è stato "negato".
    Aggiungerei, quindi, una "caratteristica" alle Sue descrizioni e per entrambi gli schieramenti (... anche se forse è implicito nei sui trattati, và comunque ribadidito) che sia "democratico", nel senso greco della parola (... e che ci restituisca l' "agorà" dove nell'antichità si esercitava tale nobile arte), che è poi quello di cui hanno peccato i "ducetti" del passato.

    @ KUNTA KINTE (... l'anonimo delle 16,30)
    ho apprezzato molto la tua lezione di botanica, ma le foglie e le radici levorano all'unisono: le foglie senza l'acqua che gli forniscono le radici seccano, e le radici senza i processi delegati alle foglie muoiono insieme all'albero!
    C' è poi da dire (... non per tutti gli albero è ovvio) che le radici lasciano al proprio destino le foglie per mantenersi vitali e "in letargo"...
    Nessuno spinge i giovani ad entrare nell' "agone" politico, ma nemmeno mortifichiamo, qualora sia una loro libera scelta, le loro "ambizioni" a misurarsi (... e smettiamola con il : "zitto tu che sei piccolo e non capisci"). Stanno dimostrando attraverso il loro operato di sapersi confrontare e di saper discutere (... cosa che manca a coloro che sono "in letargo" e si svegliano ad ogni "primavera"; n.d.r: sembra che in questo "cambiamento climatico", non so se dovuto all'effetto serra, anche le stagioni siano mutate e che la primavera venga, come gli anni bisestili... ogni 4 anni)... che siano i benvenuti!!

    Un saluto deluso (... per una ennesima "nomination" mancata)
    Gerardo

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  16. Scusate, mi era sfuggito l'intervento dei "Giovani Mafaldesi"...non sò se la "firma" sia a nome di tutti(...confronto "democratico" all'interno del gruppo), nel qual caso avremmo assicurato KUNTA KINTE, oppure un "millantato" uso della stessa.
    Comunque penso che il vostro apporto sia necessario, per non vincere solo questa di battaglia, ma per un futuro della comunità.

    Un saluto "di domanda"
    Gerardo

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  17. Ai Giovani Mafaldesi dico che apprezzo il loro entusiasmo ma purtroppo ho l'impressione che dietro alla grande disponibilita' del Sindaco ci siano solo menzogne, Avete scritto in piazza "no alle biomasse a Mafalda, Vi ha risposto pubblicamente "Si puo' fare" Ha detto che si fara una consultazione popolare ma aveva gia' sottoscritto le convenzioni con le ditte per installare questi impianti.
    E' sconcertante come si possa arrivare a tanto.
    Apprezzo gli ultimi interventi perche' sono interessanti e ricchi di contenuto.
    f.to un attento osservatore.

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  18. Caro dott. Gerardo (da oggi sarò più confidenziale),
    la democrazia, che poi è una delle più alte espressioni della libertà, è certamente implicita nei miei trattati. Anzi, è la conditio sine qua non dell'abbattimento del valentinismo! Belfagor è per l'alternanza, non per un signore con la barba che infeuda un paese.
    La barba? Beh... insomma, è preferibile che chi rimarrà agli annali quale liberatore di Mafalda dal valentinismo non la porti, anche solo per una questione di differenza. Adesso ci manca solo che Valentini tagli la sua per dispetto...

    A proposito sindaco, ma quando pubblica sul sito internet del comune quella delibera di cui le ho parlato? Credo che l'aspetti non solo quel salame di Belfagor.

    A "Un attento osservatore": delle menzogne politiche del sindaco non si ha ancora la piena consapevolezza riguardo l'entità. Sindaco intervenga di persona, altrimenti elencheremo una per una le sue bugie politiche, abbiamo tempo da qui a giugno (e non cominci con la solita storia della strumentalizzazione politica, lei ha iniziato la campagna elettorale da un pezzo, girando per le case e facendosi rivedere chissà perché al bar e in piazza). Venga qui, sindaco, la aspettiamo e come promesso si combatte a armi pari (non le piace? Fa niente, noi siamo democratici e manteniamo le promesse).

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  19. Una "barba", vale bene una messa!
    ...Sic!!

    Ringrazio per il tono confidenziale (... mi adeguerò), ma non mi hai spiegato se il lei del passato era di "distacco" o "deferenza" verso le mia vecchie "radici"

    un saluto "citante"
    Gerardo

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  20. Buonasera dott. Davidde, noi del gruppo "giovani Mafaldesi" siamo felici ed onorati della sua costante attenzione nei nostri confronti; dubitare è un diritto di tutti ed informarsi meglio anche, ma attenzione: a volte bisogna evitare di esagerare.
    Mettere in discussione persino la nostra coesione ed il fatto che ciò che rispondiamo a nome dei "giovani mafaldesi" sia a nome di tutti è un tantino eccessivo.
    Ovviamente i componenti del gruppo sono liberi di fare ciò che vogliono e di comportarsi di conseguenza, ma in linea di massima sulla questione biomasse siamo tutti d'accordo. Dunque è questo l'argomento di discussione principale nel nostro blog, ed è questo quello a cui noi rispondiamo.
    Se componenti stessi del gruppo o utenti vogliono fare della politica ben venga, ma non lo farà mai nessuno a nome dei "giovani mafaldesi".
    Certi di aver confutato ogni dubbio e di aver concluso la questione, la invitiamo a continuare a scriverci sia sulle email che nel blog.
    arrivederci

    gruppo "giovani mafaldesi"

    RispondiElimina
  21. APPELLO

    A che ciascuno di noi utilizzi il telefonino per
    TESTIMONIARE E INTERROGARE
    foto o filmini, da soli o in gruppo diciamo la nostra.

    La distilleria D'AURIA a ORTONA, il cementifico di LENTELLA
    chi ci passa prenda il telefonino e lo filmi cosi
    nessuno potrà negare i fatti o raccontare frottole e
    tutti vedranno con i propri occhi

    ABBIAMO IL POTERE NELLE MANI SI CHIAMA VERITA

    Con il telefonino, una bella panoramica sulla valle del Trigno
    San Salvo, Lentella, la zona industriale con la MARROLLO
    Repalda Vicchie, u lache de Mezzettare, Castellerce e l'acquapuzze
    U munumente e lu strescione, la chiazze preme e dope l'esproprie
    Lu campesante de l'ésene e la panorameche che ze vede da elle

    FACEMELE VEDE E DECEMELE CHE È STU PAESE

    A voce alta o vece bassa, in monologo o in coro
    diciamo a la faccia di tutti quale è la nostra opinione

    In strada o al bar o dal benzinaio o in municipio
    interroghiamo i nostri "rappresentanti" da noi eletti

    CON UN SEMPLICE TELEFONINO

    Le foto e i filmati INVIAMOLI A QUESTO BLOG per mail

    giovanimafaldesi@libero.it

    con un commento descriviamo il loro contenuto
    dicendo: ho inviato una foto/un filmato che racconta questo e questo

    IL GRUPPO GIOVANI MAFALDESI LI METTERÀ IN LINEA


    ps Solo i cafoni che si sottomettono ai lor signori si vergognano di quello che sono,
    noi di Mafalda siamo fieri e di essere ripaldesi non ci vergogniamo!
    (ma caché regule de scretture z'avessema da, no?)

    ---------------------------------------------------------------------

    APPELLO

    A che ognuno di noi parli, telefoni, invii sms
    a chi conosce nei paesi vicini
    per dirgli del "PROGETTO MAFALDA"
    perché venga
    al prossimo incontro organizzato dal comitato "Mafalda Viva".

    ---------------------------------------------------------------------

    sono fiero di voi giovani mafaldesi, sono un pò meno fiero delle persone (se è giusto definirle persone) che ci rappresentano.
    io amo il mio paese è mi piace proprio per il fatto che è arretrato a confronto con le grandi città. se avrei voluto il progresso sarei andato a vivere a Roma o Napoli o Milano, ma ho investito sulla mia vita a MAFALDA pensando di creare qualcosa di buono di genuino come il mio paese che mi permettesse di vivere degnamente. Ma ecco che arriva di nuovo il Nostro Nicola Valentini, NO sindaco, MA PADRE ETERNO di MAFALDA, da quel maledetto giorno che i miei concittadini gli hanno messo in mano le redini della banca, è diventato il PADRE ETERNO di MAFALDA.


    "MIO SIGNORE NICOLA VALENTINI TU CHE VIVI E REGNI NEI SECOLI DEI SECOLI, ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA."

    PREGHIAMO...........................

    RINUNCI ALLA CENTRALE, IL NOSTRO NON è UNO SCHIERAMENTO POLITICO,(VISTO CHE MOLTA GENTE DEL SUO GRUPPO CI APPOGGIA) (DIFATTI CREDO CHE ORMAI NON HAI PIù NEMMENO UN GRUPPO COSì UNITO COME LO è STATO PER QUALCHE DECENNIO),MA è UN VERO ATTACCAMENTO ALLE RADICI DEL NOSTRO PAESE, RIPETO IL NOSTRO PAESE ,(CI è COMPRESO ANCHE LEI CHE SI è ORMAI TRASFERITO A VASTO). NOI NON VOGLIAMO IL PROGRESSO ANCHE PERCHE I NOSTRI NONNI CI HANNO INSEGNATO CHE IL PROGRESSO è REGRESSO. LA NOSTRA RICCHEZZA VIENE DALL'INTERNO. LA NOSTRA RICCHEZZA è NEI VALORI VERI DELLA VITA. SOLO IL FATTO DI PENSARE AD UN PROGGETTO COSì GRANDE SOLO PER FINI ECONOMICI PERSONALI, FA DI LEI LA PERSONA PIù POVERA DI QUESTO MONDO. SI VERGOGNI PER QUELLO CHE HA FATTO E STA FACENDO.

    PER IL BENE DELLA NOSTRA MAFALDA, QUINDI PER IL NOSTRO BENE ED IL SUO BENE, FACCIA UN PASSO INDIETRO E CERCHI DI RIMEDIARE.

    F.TO ARTù

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  22. @ Belfagor
    Rivedendo la tua descrizione del potenziale candidato di "destra" (...anche a seguito di alcune "note" mossemi)noto che non poni i limiti di età che avevi espresso per quello di "sinistra"...omissione voluta o semplice dimenticanza?!
    Grazie per un tuo eventuale chiarimento.
    Gerardo

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  23. @ per l'"anonimo" delle 22,15
    non mi ripeto...anzi datelo per assodato in ogni mio eventuale futuro intervento (... e vi saranno, non accogliendo il tuo invito)sulla questione dell'aninimato; una delle cose che sono implicite nella "democrazia" è quello di poter "parlare" e nel caso specifico "scrivere" (...è uo dei cardini che i nostri "padri fondatori",e precisamente all'art. 19, hanno voluto nella nostra Carta Costituzionale).
    Se poi tu sei uno di quelli che "pensa" che questo diritto/dovere si possa "delegasre", ti auguro di vivere bene in un mondo di "sudditi".
    Un saluto "costituzionale"
    Gerardo

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  24. Fuori dai cori.
    Il dibattito che si sta facendo su questo blog va oltre la ragione della sua nascita, e credo sia positivo perche la "Biomasse", per quanto di rilevante impatto sociale, è pur sempre uno dei tanti argomenti toccati dalla politica. Ora, volendo spostare il discorso su un piano generale, ci domandiamo qual è il compito della politica e come gli amministratori si attrezzano per affrontare i problemi concreti della vita collettiva. Per non lasciare spazio alla casualità, l’amministrazione si dota di un progetto, ovvero, di un piano generale nel quale si individuano le risorse e si fissano gli obiettivi operativi. C’è un obiettivo generale, ed è quello a cui tendono tutti gli altri, il miglioramento del benessere sociale. Compito della politica è , quindi, creare benessere per tutti, in modo da eliminare disagi e rendere la vita più vivibile, e perché no, anche più felice. Qui nasce spontanea una domanda, a cui a nessuno è dato di eludere la risposta, se si vuole interpretare le esigenze di una collettività. Certo, la risposta non è facile trovarla se si pensa che la felicita è qualcosa di inafferrabile, spesso personale, legato a quel mondo interiore che si costruisce attraverso l'eredità che riceviamo dalla specie di appartenenza e dal processo di socializzazione.
    Noi siamo abituati a misurare il grado di benessere sulla base dei servizi che le amministrazioni ci mettono a disposizione, e tralasciamo altri aspetti, di natura non materiale, che rendono la vita sicuramente migliore. Naturalmente, e qui mi pare che non ci sia disaccordo in chi legge quanto vado scrivendo, bisogna soddisfare prima quei bisogni materiali di sopravvivenza, che sono indispensabili per la stessa nostra vita, poi, siccome non basta, (e lo vediamo da come l'uomo si sente in un contesto sociale come il nostro, caratterizzato dal mito della concorrenza, che ha stracciato ogni norma etica) bisogna volgere lo sguardo altrove per cercare di individuare quale altro ingrediente aggiungere per farci vivere meglio. Il tempo è oro, come si dice, ed in questa espressione c'è tutto il dramma del nostro tempo perche corriamo verso una meta, raggiunta la quale, senza fermarci, riprendiamo la corsa verso altre mete, in una corsa incessante in cui non troviamo nemmeno il tempo di gratificarci per quanto noi abbiamo ottenuto. Nella corsa incontriamo sicuramente persone che stanno sulla nostra strada, che ci intralciano il cammino, con cui veniamo in conflitto perche anche gli altri cercano quello che cerchiamo noi. La concorrenza che si genera , e i conflitti conseguenti, portano l’individuo a rafforzare il proprio egoismo e a generare una forte spinta verso l’individualismo. In questo processo di accaparramento di beni materiali, l’uomo costruisce il proprio status sociale, che è la posizione che egli occupa nella società. Noi siamo inseriti in questo vortice, spesso inconsapevoli, ma lo facciamo perche, e qui c'è il paradosso della vita, abbiamo bisogno di maggiore ricchezza , per accedere a maggiori consumi, al fine di avere maggiori rapporti sociali: come dire che chi ha più cose , ha di conseguenza più conoscenze, e le conoscenze ci fanno sentire maggiormente protetti e in armonia con gli altri. Ma come, non si è detto che la corsa genera egoismo, quindi individualismo? E vero, ed è proprio qui che c'è il paradosso della nostra esistenza: cerchiamo l'inserimento sociale attraverso la ricchezza senza preoccuparci che per ottenere la ricchezza si calpesta l'armonia sociale. Allora, che fare? Suggerirei ai prossimi amministratori di Mafalda di favorire l’accrescimento del benessere spirituale coinvolgendo tutti attraverso molteplici iniziative che abbiano come riferimento l’arte, la cultura, lo sport, le attività ludiche, le manifestazioni collettive,le iniziative di volontariato per offrire solidarietà ai più deboli. In tal modo si ottiene integrazione e solidarietà sociale, l’opposto di quanto le tante amministrazioni che si sono succedete ci hanno offerto.

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  25. Caro dott. Gerardo,

    rispondo anche alla sua domanda sul darsi del lei. Non è distacco, né deferenza, ma solo una rispettosa abitudine di Belfagor appresa nell'accademia dove è stato addestrato.
    Per quanto concerne l'età del candidato, è vero che per quello della lista avversaria non l'ho indicata. La ragione principale è che lo sfidante non deve liberare se stesso, prima che Mafalda, dal pesante e opprimente fardello del valentinismo, ha quindi meno vincoli. Poi possiamo dire che nel centrosinistra di Mafalda chi ha più di 47 anni (l'età di Obama) corre il rischio di essere troppo vicino anagraficamente al sindaco. Significa che a quelli di una certa età, di centrosinistra, si può chiedere di votargli contro, ma non addirittura di candidarsi contro, o quanto meno è più difficile che lo facciano.
    Per l'età minima, il numero 27 aveva un significato "psicologico": gli anni che aveva Valentini quando diventò sindaco la prima volta. E' evidente che anche in questo caso la lista avversaria non soffrirà di questo complesso.
    Quindi, concludendo, la lista avversaria avrà meno complessi da superare, ma un compito difficile, nobile, arduo e audace: liberarci dal valentinismo.

    F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)

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  26. inviterei tutti i lettori di questo blog, ma soprattutto chi si stà muovendo per creare una (nuova lista) a MAFALDA, compreso il caro dottor Davidde, di leggere attentamente dall'inizio alla fine, (non solo le prime due righe)tutto ciò che ha scritto l'anonimo del 4 febbraio delle 12.39.

    MI RACCOMANDO DOTTORE TUTTO QUELLO CHE C'è DA FARE SI DEVE FARE SOLO E SOLTANTO PER LA COLLETIVITà QUINDI SOLO PER IL BENE NOSTRO E DELLA NOSTRA MAFALDA,
    NON PER VENDICARE COSE PASSATE O PER RABBIA NEI CONFRONTI DI POSSIBILI EX ALLEATI.
    Non sto accusando nessuno ne tantomeno lei,
    ma pensi bene ai veri fini per cui lei e noi dobbiamo combattere DEMOCRATICAMENTE( quindi per maggioranza) dentro e fuori da un'amministrazione comunale, anche in un futuro prossimo.

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  27. ho dimenticato di mettere una fetenzia di pseudonimo artù

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  28. IN MOLTI NON HANNO ANCORA CAPITO CHE I MAFALDESI HANNO UN SOLO ED UNICO OBBIETTIVO: SCONFIGGERE LA BIOMASSE E CHI CE LA PROPONE.
    POI LE ALTRE QUESTIONI SONO DI SECONDARIA IMPORTANZA, COMPRESA LA QUESTIONE DI UNA TERZA LISTA ASSOLUTAMENTE INUTILE E CHE AVVANTAGGERA' SOLO VALENTINI.
    PS. NON SI CONOSCE ANCORA IL NOME DELLA SECONDA!

    f.to fetente

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  29. @ fetente rispondo:
    se mai nascerà una terza lista, il sou obbietivo primario, sarà quello di combattere con tutte le armi possibili il "progetto mafalda", perchè ti assicuro che non è scrivendo quttro baggianate su un "blog intelligente" che si riuscirà a bloccare il progetto, ma abbiamo bisogno di azioni concrete.
    f.to artù

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  30. leonardo ritirati.forse sono stato duro ma sappi che questo non è il tuo mestiere...mi hai deluso,hai sempre detto:"la politica non fa per me" ed ora sei diventato un semplice burattino...penso che hai capito chi sono...
    un tuo ex amico

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  31. egregio dottor onorevolissimo Gerardo Davidde,
    un semplice consiglio:lascia perde il computer e pensa a fa bene le ricette! oppure segui un corso di informatica!
    un tuo paziente fedele(purtroppo)

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  32. io sono un sostenitore del progetto mafalda. sarei anche disposto a esprimere le mie ragioni ma sinceramente, non lo ritengo possibile in quanto non voglio rischiare di ricevere poi una fucilata da parte vostra. è inutile affermare"fatevi avanti" se poi al malcapitato gli date addosso in mille. la vostra è democrazia?non credo... vi lascio,sperando in un cambiamento anzi, ve lo auguro con tutto il cuore perché siete giovani e state affrontando difficoltà superflue, parola di un vecchio politico ormai in "pensione"...
    Gianni R.

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  33. SECONDO ME VALENTINI HA UN PIANO ASCOLTATE TUTTI....LUI DI NOI NON GLIE NE FREGA UN BEL NIENTE ALLORA SICCOMè LUI STA CALCOLANDO LA SUA PROVABILITà DI VITA NEL NOSTRO PAESE PRIMA KE QUALCUNO LO FACCIA FUORI E SOPRATUTTO SA QUANDO VELENO HA DENTROP DI SE INFATTI è STATO RINOMINATO SCANNA SIRP PERCHè E MOLTO PIù VELENOSO DI UNA VIPERA KE SI TROVA NELLE NOSTRE ZONE.....QUINDI RITO
    RNANDO A NOI HA PENSATO ALLA BIOMASSA E SECONDO VOI PERCHè????PERCHè PENSA KE QUALCUNO INVECE DI BUTTARE RIFIUTI ECOLOGICI CI BUTTI LUI E CON IL SUO VELENO E LE SUE CENERI INQUINANDO TUTTA MAFALDA METTE FINE ALLA POPOLAZIONE MAFALDESE...QUESTO è IL SUO OBBIETTIVO..........IL POVERO MAFALDESE

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