Dall'articolo di Rossano D'Antonio del 4 febbraio 2009 pubblicato su Il Quotidiano del Molise:
Quale sede della biomasse è stato individuato lo stabilimento di “Marrollo prefabbricati”, che dovrebbe essere quindi riconvertito in centrale e distilleria. Bilancio occupazionale di questa prima operazione: 200 lavoratori a casa con la chiusura di Marrollo, 46 nuovi posti dichiarati con la biomasse.
Intanto, secondo indiscrezioni, la Dafin avrebbe avvicinato il cittadino che ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo. L’incontro sarebbe avvenuto in un ristorante e il ricorrente non vi sarebbe andato da solo, ma assieme a due esponenti del comitato “Mafalda viva”, che ha anch’esso presentato un ricorso al Tar. Il rappresentante dell’azienda avrebbe detto di aver saputo solo adesso delle proteste dei cittadini. Se confermato, suonerebbe piuttosto strano.
Bilancio occupazionale: 200-46=154 lavoratori a casa
La Dafin avrebbe avvicinato il cittadino che ha fatto ricorso al Tar, incontrandolo in presenza di due esponenti del comitato “Mafalda viva”, che ha anch’esso presentato un ricorso al Tar. Che ne è?
Questo nostro caro Sindaco,non prende in considerazione niente e nessuno.Pur di attuare il SUO progetto ucciderebbe i suoi famigliari. Che persona perfida,arrogante,arrivista,pezzo di m.... F.to Libanese
Signor sindaco, si rende conto che ci ha dato l'ennesima dimostrazione di come faccia ricorso alla menzogna politica? Lo fa con una disinvoltura che definire allarmante è un eufemismo. Sa di chi era il dovere, per primo, di informare quella ditta che in paese si protestava e che i mafaldesi non erano "gente a bassa reattività sociale"? Era sua, sindaco, era della persona che si chiama Nicola Valentini e che nelle occasioni indossa anche la fascia tricolore. Ci si riconosce per caso? Se non ha informato la Dafin che la sua gente urlava contro la centrale a biomassa, lei ha omesso mica un dettaglio, sa? Come è stato possibile che questo rappresentante abbia incontrato il cittadino autore del ricorso al Tar e gli abbia detto di aver saputo con tanto ritardo delle proteste? Eppure è da un pezzo che sono nati comitati e che sente la gente urlare contro il suo mostruoso progetto. In tutto ciò lei, Nicola Valentini, ha una responsabilità politica grave. E non si arrabbi se sul blog trova qualcuno che glielo dice. Lei qui non ha il potere di togliere la parola.
Montefalcone del Sannio Impianto x produzione di energia- Potenza 22,50 MWe alimentato da oli vegetali, in motori endotermici da società S.E.T. srl (a responsabilità limitata?!?!?) di Trivento..... da primonumero 04/02/09 Stiamo diventando la pattumiera del centro sud. F.to UN LETTORE INCAZZATO.....
Fuori dai cori. Per Belfagar Apprezzo i tuoi interventi soprattutto per la chiarezza e l'eleganza del tuo eloquio. Non so chi tu sia, ma permettimi di darti del "tu" per rendere la comunicazione meno formale e più confidenziale. Vanti una "buona conoscenza" dei fatti di Mafalda e del Sindaco Valentini, tant'è che ti spingi in giudizi netti, inappellabili, senza tentennamenti, il che farebbe pensare che tu sia del nostro comune o che la tua vita si sia svolta fra la nostra popolazione. Chi rimane a contatto con la popolazione, ed ha la passione per la politica, non lascia correre quanto di perverso è stato fatto dall'amministrazione Valentini, se non altro per tacitare la coscienza, e non aspetta l'apertura di un blog per fare attacchi personali trincerandosi dietro l'anonimato. Poichè ti ritengo una persona onesta intellettualmente, devo dedurre che non c’eri negli anni passati e che quella sicurezza di giudizio ti venga elusivamente da fonti indirette, quelle fonti del centro-destra che ti sostengono, e che vedono nei tuoi attacchi un’occasione in più per demolire il diabolico Valentini, specialmente se sei di sinistra, come si evince dai tuoi interventi. Io nella mia vita sono stato abituato a fare il contrario: ho sempre agito alla luce del sole quando mi sembrava opportuno dipingere qualcuno a tinte forti (qui rimango nell’anonimato perché ai lettori può interessa solamente il contenuto delle mie riflessioni). Dopo questa prima parte, mi preme andare avanti per far capire a tutti perché io interveng . Ebbene, caro Belfagor, lo faccio perche le tue analisi, anche se considerate buone, hanno il difetto di riproporre la solita contrapposizione tra due schieramenti ormai obsoleti, e tu sai benissimo che nella contrapposizione, (anche se dai consigli al centrodestra per evitare scontri forti) il Valentini è maestro incontrastato, La tua visione dualistica degli schieramenti non fa evolvere la politica verso la ricerca di energie nuove; anzi, in una situazione di stallo, con il Valentini da una parte, ormai dato per certo da te, la controparte non avrebbe altra scelta che riproporre il consunto Riccioni:la solfa è sempre la stessa , e i cittadini saranno gabbati ancora una volta, con buona pace delle tue analisi! Io da modesto osservatore della vita politica locale, ritengo che debba esserci una evoluzione verso la ricerca di energie fresche, anche di schieramenti trasversali, non per ingenerare confusione ma per far ritrovare alla nostra comunità quell’armonia perduta, ricostruendo l’integrità e la solidarietà sociale con progetti comuni e mirati.(vedasi l’altro mio intervento del 4 febbrai2009). Se ciò non avverrà, continueremo a leggerti nel prossimo blog, magari aperto dallo schieramento contrario.
Si scomodasse anche il Vaticano o il Padre Eterno con tutti i santi del cielo. Valentini vi ha infarinati bene bene. Venga pure il referendum consultivo o l'ira popolare. Tanto a lui che glie ne frega. L'affare è fatto e voi sarete sempre i soliti pesciolini, non vi resterà che l'aria fritta da odorare.
Caro Fuori dai cori, a diverse sue affermazioni, supposizioni e deduzioni non posso rispondere per motivi già spiegati in precedenza (il classico gioco a esclusione). Mi preme sottolineare, inoltre, che non ho fatto nessun nome sul candidato che dovrà sfidare Valentini: sarà deciso nelle sedi opportune, dalle persone che vorranno compiere il nobile gesto di liberarci dal valentinismo. Mi sono limitato a elargire dei consigli, criticabili certo, ma che sono solo consigli, nulla di più. E tali consigli possono riguardare, perché no, anche energie fresche. Quella che lei chiama "visione dualistica" non è originata da uno schema ideale e perfetto per ogni situazione, ma da pragmatismo. Sarebbe difficile a Mafalda avere più di due liste alle elezioni, perché è un paese piccolo e può essere non facile trovare i candidati. Allora, visto che anche in passato sono falliti i tentavi di orchestrare una partita a tre, vale la pena di indirizzare le energie e l'informazione, rendendo edotti i cittadini che poi si faranno una propria opinione, sulla soluzione che appare più praticabile. La mia risposta finisce qui, con un ultima precisazione: nel mio corpo insegnano anche a come uscire vivi (in senso metaforico) quando si è braccati.
da un inserto pubblicitario della SOCIETA' MERIDIONALE INERTI SMI Srl
Per costruire bisogna avere una professionalità sicura e buoni materiali; bisogna, però, anche saper vedere quello che non c'è ancora. Questa filosofia per la concretezza di metodi e obiettivi, unita ad una grande capacità di previsione e rispetto per l'ambiente, ha ispirato il Gruppo Marrollo sin dall'inizio. Era il 1955 quando l'attuale presidente, Calogero Riccardo Marrollo, fondò il nucleo del futuro gruppo con un'impresa individuale per la costruzione di strade. Da allora una crescita continua, contraddistinta da investimenti in energie, tempo, capitali, risorse umane e tecnologia ha caratterizzato il cammino di questo dinamico imprenditore che faceva nascere, a distanza di 10 anni circa, la Società Meridionale Inerti SMI.
ci vogliono le maniere forti ormai, perche' le chiacchiere z l port lu vend se vogliamo ottenere qualcosa. Bisogna attirare i media se vogliamo ottenere un po' di ascolto, far conoscere il problema a piu' gente possibile.
ci vogliono le maniere forti ormai, perche' le chiacchiere z l port lu vend se vogliamo ottenere qualcosa. Bisogna attirare i media se vogliamo ottenere un po' di ascolto, far conoscere il problema a piu' gente possibile.
Sunday, November 23, 2008 ENI's shame It was meant to be a secret project, with backhand dealings and discussions between a few corrupt, or at best incompetent, government officials and the oil company ENI. Absolutely no involvement of the people. Just like during colonial times, they took out a map of Abruzzo and decided where and when to start drilling. No questions asked. And not just an oil rig here or there, but thirty-five per cent of our land. No newspaper reports, no citizen councils, no transparent reports for the public. Nada.
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In Italy, approval of building plans usually take months. People have waited up to two years to get permits to build garage units for their homes. It is remarkable that in this case all permits were given to ENI in the space of only 2 weeks, by the city of Ortona and by the region of Abruzzo.
Why were all environmental concerns ignored?
Why did the city officials of Ortona, ultimately, give in so easily to ENI, without informing the people, or themselves for that matter, about the consequence of oil rigs, refinery plants and pipelines in the midst of a wine district? Without ever opening honest discussions? Without acknowledging their conflicts of interest? The answer is simple: greed and corruption.
The mayor of Ortona, was and still is, Nicola Fratino, who stands to gain enourmously from the oil refinery plant. He was elected in a center-right coalition in the same political party as Italy’s current prime minister, Silvio Berlusconi. The party is called Forza Italia.
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Aside from Mr. Fratino, here are other members of CIA:
Societa’ meridionale inerti SRL: Located in Vasto they specialize in building residential and commercial real estate. The head of the company is Calogero Marrollo, also at the head of the association of industry owners called Confindustria Abruzzo. Confindustria Abruzzo has also publicly declared its support to the oil desulfurization plant.
Marrollo Costruzioni SRL: This company was founded by same Calogero Marrollo of above.
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from site: Save the Montepulciano d'Abruzzo http://savethemontepulciano.blogspot.com/2008/11/it-was-meant-to-be-secret-project-with.html
Ortona Mafalda, Mafalda Ortona. Il copione è lo stesso. In inglese o in italiano le parole sono le stesse: corruzione, incompetenza, conflitto d'interessi, disinformazione, sindaco, Marrollo. U sistemu. Vedeva bene Antonio Fasciano quando in dicembre intitolava un suo post: “Progetto Mafalda” Un progetto di Marrollo. Valentini, Valentini. Grande minuscolo uomo. Il burattinaio burattino. L'uomo di mano di Marrollo. Il fattore di Marrollo. Ortona, il sindaco Nicola Fratino. Mafalda, il sindaco Nicola Valentini. Ortona, il sindaco di destra. Mafalda, il sindaco di sinistra. Ortona, la distilleria D'Auria trasloca. Mafalda, la Dafin (D'Auria finanza) s'insedia. Ortona, in mezzo ai vigneti il Centro Oli. Mafalda, in mezzo ai oliveti la Centrale a Biomasse. E in mezzo a Mafalda e Ortona il capo orchestra e burattinaio in capo Calogero Riccardo Marrollo.
beh..cosa c'è da dire..questo è l'uomo che ci rappresenta..vorrei ricordare al nostro caro sindaco che in quel lontano giorno in palestra parlava di consulta popolare e referendum..forse ha problemi di memoria ma abbiamo abbastanza prove per fargli rinfrescare la memoria..caro signor sindaco le ricordo che siamo in un paese democratico e non soggetto a regimi totalitari o monarchici..
In un precedente intervento ipotizzavo che senza centrale forse Marollo non chiudeva una struttura come la Smi quindi non licenziava tutti gli operai, dopo questi ultimi blog mi sono convinto che dietro tutto questo affare legato alla biomassa ci sia proprio un nuovo interesse del gruppo Marollo che guarda caso oltre alla Smi ha qualche attivita' legata ai rifiuti per cui una centrale a biomassa puo' anche smaltire rifiuti, e tutti sapete quali interessi ci sono dietro i rifiuti. A pensare male a volte ci si azzecca. f.to un amico degli onesti.
Tra le attività sviluppate dal Gruppo Marrollo grande importanza ha assunto l'ecologia, tanto da generare una apposita divisione nella SMI che si occupa di trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti.
In apposite aree autorizzate ed attrezzate la SMI e la consociata CIAF Ambiente provvedono allo stoccaggio ed al trattamento di rifiuti di origine industriale sia liquidi che solidi.
La SMI si interessa prevalentemente di smaltimento di rifiuti solidi speciali, inerti, non tossici e nocivi e del loro recupero e riutilizzo in due discariche nei comuni di Rocca San Giovanni ed Ortona.
La consociata CIAF Ambiente opera prevalentemente nel trattamento di rifiuti tramite l'estrazione di sostanze nocive ed il loro reinserimento nei cicli produttivi.
- Una biografia del Cav. Calogero Riccardo Marrollo -
CALOGERO RICCARDO MARROLLO CONFERMATO PER IL SECONDO MANDATO A PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO
La conferma, unanime, è avvenuta nel corso della riunione della Giunta di Confindustria Abruzzo, tenutasi il 21 gennaio scorso [2007], a Teramo. Alla riunione del massimo organismo degli Industriali abruzzesi erano presenti, tra gli altri, i Presidenti delle Associazioni ed Unioni Industriali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, della Piccola Industria, dei Giovani Imprenditori, dell’ANCE Abruzzo, di Federturismo Abruzzo e della Consulta Servizi Innovativi. Calogero Riccardo Marrollo, nato a Scerni (CH) nel 1934 e residente a Vasto, 5 figli, opera nel settore dell’Industria dell’edilizia e dei prefabbricati da più di cinquant’anni. Con la sua iniziativa ha costruito una tra le più importanti e solide realtà imprenditoriali abruzzesi, gestita e amministrata interamente dalla sua famiglia. Il GRUPPO MARROLLO, infatti, con le aziende MARROLLO COSTRUZIONI srl, SOCIETA’ MERIDIONALE INERTI srl, CIPRIANI ARTESIO srl (costruzioni edili stradali), Sigma 90 srl (operante nel settore ecologia), CIAF Ambiente srl, Marrollo Services srl, Società 2000 srl (operante nel campo della ricettività e delle attività congressuali), Tecnoasfalti srl, rappresenta un brillante esempio di sviluppo endogeno sul territorio che oggi da occupazione a circa 450 addetti, con un fatturato complessivo di circa 50 M euro. Tra le opere più significative realizzate dal Gruppo ricordiamo la costruzione di grandi impianti per primarie società italiane quali AGIP, FIAT, ENEL, Ferrovie dello Stato, ANAS, Autostrade, ecc., l’Interporto di Bologna, ipermercati COOP, il megaparcheggio in piazza 8 agosto a Bologna, ecc.. Il Presidente di Confindustria Abruzzo vanta una notevole esperienza anche all’interno dell’Organizzazione imprenditoriale, avendo già ricoperto importanti cariche associative: Presidente dell’Associazione Industriali di Chieti dal 2002, è stato vice presidente nazionale dell'A.N.E.P.L.A. (Associazione Nazionale Estrattori e Produttori Lapidei e Affini). Attualmente membro della Giunta nazionale di Confindustria, è Presidente dell'A.R.C.C.E.A. (Associazione Regionale Cave Calcestruzzi e Affini) e consigliere della CCIAA di Chieti. Cavaliere della Repubblica, è stato Governatore del Rotary Internazionale per il distretto 2090 (comprendente Abruzzo, Marche, Molise, Umbria e Albania) nell’anno 2001/02. All’atto della sua conferma, il Presidente Marrollo ha tracciato alcune linee che caratterizzeranno il Suo mandato, evidenziando l’impegno a rendere CONFINDUSTRIA Abruzzo sempre più incisiva e propositiva sui temi della politica economica e occupazionale della regione, in linea con le indicazioni date a livello nazionale dal Presidente di Confindustria Montezemolo. Il nuovo Presidente regionale ha quindi espresso il bisogno di dover implementare il confronto con tutte le espressioni istituzionali, politiche, sociali e culturali regionali, per l’individuazione e la soluzione di tutti quei problemi che impediscono o ritardano lo sviluppo socio economico del Territorio. In particolare, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di richiamare la Regione al suo ruolo guida e il mondo politico ad una maggiore e reale attenzione alle istanze e alle proposte provenienti dal mondo imprenditoriale e civile, chiedendo che, superando logiche e schematismi di parte, si pervenga alla definizione di una programmazione regionale realmente capace di incidere sull’ampliamento e il rafforzamento della base produttiva, e quindi dei livelli occupazionali, intervenendo su fattori di sviluppo, quali la ricerca e l’innovazione, la capitalizzazione delle PMI, la semplificazione amministrativa, il potenziamento della dotazione infrastrutturale, la valorizzazione delle risorse umane ed ambientali, il riequilibrio territoriale.
OPERAZIONE MARE CHIARO: è stata condotta dalla Polizia Stradale e dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Pescara e ha visto il coinvolgimento di diversi territori Italiani quali Catania, Bari, Chieti, Campobasso, Lombardia, Veneto, Toscana con il primato dell'Abruzzo. Una vera e propria associazione a delinquere che vedeva coinvolta la malavita del Sud, Nord e Centro, con ha portato all'arresto cautelare di 16 persone e alla denuncia di altre 78 per il reato di disastro ambientale. La ditta Ciaf Ambiente Srl di Atessa (Chieti) era il “polo” dell'organizzazione, con l'ausilio di personale dipendente e di esperti chimici, falsificavano i formulari per il trattamento dei rifiuti che venivano convogliati presso la ridetta ditta. Successivamente senza nessun trattamento, con documentazione falsificata di trasporto, venivano confluiti in Puglia presso lo stabilimento della Hidrochemical Service Srl con sede a Taranto, dove venivano versati, attraverso una condotta sottomarina a 300 m dalla costa, nelle acque dell'Adriatico
(LE MANI DELLA CRIMINALITA’ SULL’ABRUZZO, Associazione di Consumatori ed Utenti – Antiusura e Antiracket, e.mail: codici.abruzzo@codici.org – sito: www.codici.org http://www.codici.org/le_tematiche/lotta_alla_criminalita/documento_criminalita_abruzzo.pdf)
Fuori dai cori. I giovani e la politica. In uno dei miei interventi ho messo in evidenza come per rinnovare il modo di far politica ci sia bisogno di giovani perché posseggono “energie fresche” Qualcuno ha obiettato che i giovani sono come le foglie, e che le radici, rappresentate dall’esperienze dei meno giovani, hanno maggiore importanza. Se vogliamo rimanere nel campo botanico, devo far notare che la fotosintesi clorofilliana avviene grazie alle foglie e alla presenza in esse della clorofilla. Con la fotosintesi clorofilliana si ottiene la riduzione del gas serra e la produzione di materia organica per la nostra alimentazione. Altro che funzione secondaria delle foglie!!! Chi ha voluto sminuire la funzione dei giovani con una metafora si ritrova a fare i conti con una diversa realtà. Io voglio ragionare, senza ricercare metafore da utilizzare per rafforzare una idea, ma trovare attraverso un’analisi meno superficiale , le giuste ragioni per dire che i giovani devono farsi avanti per prendere le redini della politica mafaldese, senza, tuttavia, voler escludere persone più mature dal gruppo dirigente . In tanti anni la politica è stata vissuta solamente come scontro tra persone, con rancori che si sono diffusi a tutti gli strati sociali, paralizzando ogni forma di dialogo. Le frequentazioni tra persone di diverso orientamento politico sono considerate contaminanti, quindi da evitare. Persino negli affetti amicali si insinua il tarlo della divisioni, imponendo alle persone comportamenti adeguati per non essere sottoposte agli sberleffi o ad altre forme di ilarià. Qualcuno pensa che io stia esagerando, ma vi assicuro che sulla pelle si percepisce, specialmente in prossimità delle scadenze elettorali, un clima di diffidenza reciproca che impone ad ognuno frequentazioni all’interno del proprio gruppo. Qui la razza non c’entra, eppure i metodi di divisione, di sospetto, di diffidenza, di prevaricazione, di potenziale vendetta sono gli stessi che si utilizzano verso gli stranieri, anche se cambia il modo di veicolare i messaggi avvelenati. In questo clima i sentimenti più retrivi si sono diffusi e la comunicazione è diventata di tipo etnocentrico, con chiusure nette verso il gruppo opposto, e aperture all’interno dello stesso gruppo: capannelli di persone in piazza si formano in base alla collocazione politica, a distanze dovute, e si guardano in cagnesco, ciascuno con l’orecchio proteso per afferrare il pensiero dell’avversario. Non voglio a questo punto trovare i responsabili, ma ci sono e sono visibili da tutti, e sono quelle persone che puntualmente fanno da corollario al potere politico, dal quale trovano interessato consenso: persone senza alcuna sensibilità e con poca cultura. Come si esce da un groviglio di sentimenti negativi sedimentati in tanti anni di vita politica? Serve un ricambio generazionale, di energie fresche, di quelle energie che non hanno assorbito la contaminazione sociale, perché distaccati dalla politica e perché giovani di età. Qualcuno può dubitare dicendo che i giovani sono portatori spesso di sentimenti che si annidano all’interno della famiglia, ed in parte è vero, ma un conto è la negatività vissuta sulla propria pelle, un altro è la negatività vissuta attraverso il racconto. I giovani da inserire in politica devono avere anche un buon grado di istruzione, perché la cultura , con la sensibilità che trasmette, è capace di eliminare le incomprensioni tra persone e di costruire una società migliore. Accanto ai giovani, certo, devono esserci persone formate, di esperienze vissute, ma vale anche qui la regola che la cultura fa la differenza Leggo nel blog raccomandazioni , inutili e fuorvianti, di non pensare alla terza lista, come se le due liste fossero già acquisite e formate. Qui si parla di vero rinnovamento, con aggregazioni allargate e trasversali, quindi di una prima e vincente lista.
Dal quotidiano IL TEMPO, edizione Abruzzo cronaca di Lanciano-Vasto Quindici indagati tra i rifiuti Inchiesta della Procura di Lanciano. Verifiche sulla presenza di sostanze tossiche di FRANCESCO FLAMMINIO
ATESSA - Associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento di rifiuti tossici e alla violazione delle leggi speciali in materia di tutela ambientale. E' questa l'imputazione con cui il sostituto procuratore della Repubblica di Lanciano Rosaria Vecchi, ha iscritto nel registro degli indagati 15 persone, tra cui il presidente dell'Associazione Industriali della provincia di Chieti Calogero Marrollo. L'imprenditore è indagato in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della Ciaf Ambiente, la società di Atessa che si occupa del trattamento dei reflui delle lavorazioni industriali. Un atto dovuto quello della magistratura, anche se Marrollo di fatto non si occupa direttamente della gestione della Ciaf, che viene invece diretta da Pierangelo Dacome, a sua volta indagato per gli stessi reati. Il blitz è scattato ieri mattina, quando agenti della polizia stradale di Lanciano e carabinieri del nucleo operativo ecologico di Pescara, si sono presentati ai cancelli della Ciaf per eseguire alcuni controlli. Verifiche necessarie a stabilire la presenza nell'impianto di sostanze tossiche. Sulla vicenda la Procura frentana ha imposto il riserbo più assoluto, ma sembra che siano state evidenziate alcune irregolarità. Le indagini erano comunque partite diversi mesi fa dopo una denuncia del Comitato Costambiente, che aveva presentato un esposto alla polstrada di Lanciano e al corpo forestale dello Stato. Un esposto a cui erano allegati diversi pareri del consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro e dell'Arta. Secondo la relazione dell'istituto di ricerca, "nei pressi della Ciaf sono stati rilevati picchi altissimi di inquinanti aromatici, pari a circa 70 microgrammi per metro cubo, a fronte di un massimo consentito dalla legge di 10 microgrammi". Anche per l'Arta l'impianto aveva ottenuto l'autorizzazione a trattare rifiuti tossico-nocivi con un iter burocratico non corretto e soprattutto le tipologie di sostanze che potevano essere smaltite, necessitavano di tecnologie e impianti di cui l'azienda non disponeva. Di qui la decisione della Regione Abruzzo di revocare, lo scorso aprile, l'autorizzazione al trattamento di oltre 500 tipologie di rifiuti, di cui 313 pericolosi. Questi gli indagati: Luigi Antonio Bontempi e Giorgio Gregori di Roma; Corrado Pappagallo, di Molfetta; Calogero e Angelo Marrollo di Vasto; Pierangelo Dacome, di Castel Frentano; Giuseppe Forgione e Franco Gavioli, entrambi di Fiumicino; Costantino e Giuseppe Mangifesta e Walter Bellia, di Campomarino; Antonio Costantino di Taranto; Danilo Bustreo, di Massanzago (Padova); Gianfranco Jeroncich, di Mogliano Veneto (Treviso); Alessio Altieri, di San Salvo. Il magistrato ha disposto perquisizioni presso le società Ciaf Ambiente, con sedi ad Atessa e Vasto; Hidrochemical Service, con sedi a Taranto e a Lanciano; Di Florio, di Lanciano; Hidro Alluminio, di Atessa; Italcarles, di Cepagatti (Pescara); Autotrasporti Forgione, di Fiumicino; Magnesia Costantino & Autospurgo Molise, di Campomarino; Ambiente e Tecnologia, di Bitonto (Bari); Seab, di Chieti Scalo; Ecoservice, di Corridonia (Macerata); Ecos, di Barberino Val d'Elsa (Firenze); Paradivi Servizi, di Catania; Laterlite, di Lentella; Stabilimento Eni, Scerne di Pineto; Transedil, di Napoli. (2004)
E’ fissato per mercoledì mattina, al Tribunale di LANCIANO, l’udienza preliminare del processo ai danni di 33 persone coinvolti nell’inchiesta “Mare chiaro”.Gli indagati, 16 dei quali, il 18 marzo del 2004 finirono agli arresti su disposizione del Gip Marika Ponziani, dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzato al traffico illecito di rifiuti, di disastro ambientale e falso. Le indagini della polizia stradale di Lanciano, come si ricorderà, accertarono un traffico di rifiuti tossici he dalla Ciaf ambiente azienda della Val di Sangro di cui è rappresentante legale Calogero Marrolo, attuale presidente di Assoindustria Abruzzo, venivano sversati nel mare di taranto. Secondo le accuse furono smaltiti 90 mila tonnellate di liquami. Tra gli indagati, l'ex direttore commerciale dell'azienda, Luigi Antonio Bontempi, l'ex direttore tecnico Pierangelo Dacome. Dall'inchiesta è uscito, invece, pulito Calogero Marrollo e il figlio Angelo, quest'ultimo componente del CdA. Nell'Aprile scorso, l'associazione CostAmbiente, che con un esposto diede il via alla maxi-inchiesta della Procura di Lanciano, ha chiesto alla Regione Puglia e alla Provincia di Taranto di costituirsi parte civile. “Crediamo che sia un dovere civico per i cittadini e residenti della Val di Sangro seguire questo processo, frutto della prima e più grande inchiesta italiana nel settore dei rifiuti liquidi - spiega Pasquale Colantonio presidente di CostAmbiente-.E' sconvolgente, il silenzio della Regione Puglia e della Provincia di Taranto che hanno subito, secondo quanto riscontrato dalle forze dell'ordine il danno ambientale, non ritenendo opportuno costituirsi parte civile. I cittadini si aspettano che la giustizia una volta ricostruito tutta la vicenda punisca i colpevoli in base al principio chi inquina paga, sancito dall'Ue e ripreso dalla normativa nazionale. E' chiaro che vi è anche la consapevolezza dei cittadini che la nostra giustizia è di manica larga, che le leggi punitive sono farraginose, e le scappatoie risultano infinite, mentre troppi malfattori sfuggono al carcere. Rimane ferma, però la fiducia agli inquirenti e alle forze dell'ordine che hanno dimostrato di essere l'unico baluardo di fronte al dilagare delle attività criminose nel campo ambientale. Ci auguriamo che il governo centrale metta fine al riordino della materia riguardo ai reati ambientali. Il primo passo è stato fatto nell'aprile scorso, conclude Colantonio, con l'approvazione del disegno di legge che prevede l'inserimento nel libro II del Codice Penale di nuovi reati con pene, proporzionali al crescente grado dii offesa all'ambiente; dal pericolo concreto al danno fino al disastro ambientale oltre alla responsabilità amministrativa a carico delle società e delle persone giuridiche.
Sui rifiuti tossici gettati in mare, gli arrestati iniziano ad ammettere responsabilità
LANCIANO - Il giudice delle indagini preliminari Ciro Riviezzo ieri ha interrogato Luigi Bontempi e Pierangelo Dacome, nelle rispettve qualità di responsabile commerciale e direttore tecnico dell'azienda «Ciaf Ambiente» di Atessa (Chieti).
I due avrebbero parzialmente ammesso il falso delle bolle di accompagnamento dei carichi di rifiuti, che non venivano trattati, escludendo invece ogni responsabilità in merito all'associazione per delinquere e al disastro ambientale. In pratica, avrebbero dichiarato di essersi limitati ad organizzarne il trasporto, sostenendo di non sapere che i rifiuti venivano scaricati in mare, a Taranto.
Oggi è previsto l'interrogatorio nel carcere di Trani di Corrado Pappagallo, 50 anni di Molfetta, responsabile commerciale e direttore tecnico della «Hidrochemical Service», difeso dall'avv. Leonardo Lanucara. Altri due dipendenti dell'azienda tarantina, Giuseppe Schettino, 27 anni di Bernalda, addetto agli impianti; ed Emiliana Elena Ingrosso, 33 anni di Leporano, segretaria, sono agli arresti domiciliari. Il campomarinese Giuseppe Mangifesta sarà interrogato dal gip del Tribunale di Larino.
I reati ipotizzati dal pubblico ministero Rosaria Vecchi sono l'associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, il disastro ambientale e il falso materiale. Le indagini dovranno accertare se gli sversamenti abbiano provocato la contaminazione delle falde acquifere. I carabinieri del Noe hanno scoperto la base operativa del traffico illegale nell'azienda «Ciaf», del gruppo Marrollo.
I rifiuti, senza subire alcun tipo di trattamento, venivano poi trasferiti alla Hidrochemical, azienda che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti chimici, che provvedeva a sversarli in mare.
In carcere sono finiti Luigi Antonio Bontempi, 51 anni di Roma, responsabile commerciale della Ciaf ambiente; Pierangelo Dacome, 67 anni di Castel Frentano (Chieti), direttore tecnico della Ciaf; Giuseppe Forgione, 64 anni di Fiumicino (Roma), autotrasportatore; Gianluca Fanelli, 31 anni di Vasto (Chieti), addetto all'organizzazione dei trasporti della Ciaf; Giuseppe Mangifesta, 34 anni di Campomarino, figlio del titolare dell'omonima ditta; Andrea Ranallo, 26 anni di San Salvo (Chieti), addetto al laboratorio della ditta Laterite; e Raimondo Imbrò, 42 anni di Siracusa, amministratore della ditta Paradivi servizi. Altri indagati hanno ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari: Giovanni Carnevale, 41 anni di Bari; Giorgio Gregori, 53 anni di Roma, autista della ditta Forgione; Luigi Lucchetti, 41 anni di Grottaferrata (Roma), autista della ditta Forgione; Angelica Marra, 26 anni di Atessa (Chieti), segretaria centralinista della Ciaf; Francesco Rossiello, 34 anni di Bari, amministratore della ditta Ambiente e tecnologie; Ubaldo Sideri, 50 anni di Corridonia (Macerata), amministratore della ditta Ecological Molise Ecom.
Settantotto le persone denunciate a piede libero. Le indagini legate all'operazione «Mare Chiaro», partite nell'aprile del 2004, sono state supportate da appostamenti, pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sequestri, ispezioni e analisi di laboratorio. Gli agenti della polizia stradale di Lanciano si accorsero che i camion carichi di rifiuti industriali diretti alla «Ciaf» di Atessa si trattenevano all'interno dello stabilimento per pochi minuti, mentre per i trattamenti a cui dovevano essere sottoposti occorrevano dalle sette alle otto ore. Secondo gli inquirenti, la «Ciaf» forniva documenti attestanti avvenuti trattamenti mai effettuati sui carichi di rifiuti.
Il tutto avveniva con la complicità di altre aziende del settore: la «Paradivi servizi» di Priolo Gargallo (Catania), la «Ambiente e Tecnologia» di Bitonto (Bari), la «Laterlite» di Lentella (Chieti) e la «Ecom» di Limosano (Campobasso). I reflui a loro volta finivano nel mare antistante il golfo di Taranto attraverso la condotta sottomarina, a circa trecento metri dalla costa. (www.mytermoli.com, 5/03/2006)
LANCIANO (CHIETI) - Passa al Tribunale di Taranto l’inchiesta nazionale sul traffico di rifiuti industriali pericolosi liquidi, denominata «Mare Chiaro», che portò a 16 arresti, tra cui 5 abruzzesi, il 13 marzo 2006. Lo ha deciso oggi il gup di Lanciano Massimo Canosa che ha accolto la richiesta di incompatibilità territoriale avanzata da alcuni legali degli indagati, molti denunciati a piede libero, che in totale sono 33, accusati di associazione a delinquere finalizzate al traffico illecito di rifiuti, distruzione ambientale e falso. In merito al procedimento penale si erano costituite parti civili Legambiente Abruzzo e Federconsumatori di Taranto, e il Ministero per l’Ambiente. L'inchiesta, coordinata dal pm Rosaria Vecchi, portata avanti dalla Polstrada di Lanciano ed il Noe di Pescara, fece luce su un giro illegale di smaltimento di rifiuti tossici e nocivi che transitavano nello stabilimento Ciaf Ambiente di Atessa (Chieti), accertando lo smaltimento di 90 mila tonnellate di rifiuti, per un giro d’affari di 15 milioni di euro.
La Ciaf fu ritenuta presuntivamente al centro del malaffare; l’azienda abruzzese avrebbe ricevuto rifiuti provenienti da varie regioni,in particolare dalla raffineria di Priolo Gargallo (Catania),quindi da Lombardia, Veneto, Marche, Molise e Puglia. Allo stabilimento Ciaf di Atessa tali rifiuti venivano falsamente trattati e ripartivano, tal quali, con bolle ugualmente false, verso la Hidrochemical di Taranto, dove i rifiuti sarebbero stati sversati direttamente in mare. Nel corso dell’azione investigativa un sub vigile del fuoco tarantino, che filmava i fondali marini, fu colto da malore e ricoverato per intossicazione. In merito alla vicenda gli ambientalisti abruzzesi raccolsero sei mila firme di proteste contro la Ciaf, il cui stabilimento venne chiuso e poi riaperto dalla Regione Abruzzo.(www.lagazzettadelmezzogiorno.it, 25/6/2008)
La Regione Abruzzo ha autorizzato la riapertura della Ciaf ambiente di Atessa (Chieti) sollevando le protesta dai circoli di Legambiente di Atessa e Paglieta, che hanno chiesto una commissione regionale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Secondo l'associazione, si tratta di “un'autorizzazione alla riapertura data alla chetichella”. Per i presidenti dei due circoli, Maurizio Calabrese e Luzio Nelli, componenti anche del direttivo regionale di Legambiente, “sono stati lesi i diritti elementari di democrazia nella gestione dei beni comuni”.
La Ciaf fu al centro dell'inchiesta denominata Mare Chiaro nell'ambito della quale, il 13 marzo 2006, sedici persone furono arrestate e 62 denunciate - in Abruzzo, Molise e altre regioni - per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi e disastro ambientale.
Le indagini avevano appurato che, in due anni, circa 90 mila tonnellate di rifiuti liquidi, che transitavano alla Ciaf da varie parti d'Italia, erano finite nel mare di Taranto.
A seguito di controlli dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, la Ciaf venne chiusa per sei mesi per sforamento dei limiti di inquinamento. Dopo numerose manifestazioni di protesta da parte di cittadini e ambientalisti, seguirono le promesse di massima attenzione ambientale da parte dell'assessore regionale all'ambiente, Franco Caramanico.
”La pianificazione ambientale è stata disattesa - dichiarano Calabrese e Nelli. L'Abruzzo conosce una vera e propria escalation di fenomeni eco-criminali legati allo smaltimento illegale dei rifiuti. E' assurdo che, dopo la vicenda che ha coinvolto la Ciaf, neppure il Comune di Atessa sia stato coinvolto nella revoca della sospensione”. (www.ecosportello.org, 16/04/2007)
Legambiente e Ciaf: «il no del Ministero è sempre più vicino»
ATESSA. Legambiente e CostAmbiente hanno ottenuto una prima significativa vittoria, con il dossier sulla Ciaf Ambiente (dicembre 2008) inviato alla Commissione Via/Vas del Ministero dell'Ambiente. Da notizie che giungono agli autori direttamente da Roma, il dossier è stato utilissimo ed è servito da stimolo alla immediata riapertura dell'istruttoria: quindi il "no definitivo" alla compatibilità ambientale dell'impianto appare sempre più vicino. Il corposo dossier elaborato dalle due associazioni ambientaliste ricostruisce i complessi passaggi dell'iter autorizzativo dell'impianto: dal 2000, anno in cui la Regione Abruzzo rilasciò la prima autorizzazione al trattamento di rifiuti non pericolosi, ad oggi, soffermandosi anche sull'aspetto giudiziario con l'inchiesta "Mare Chiaro", conclusasi con il rinvio a giudizio di 33 persone, tra i quali i manager dell'azienda. Al dossier sono state allegate anche alcune ortofotocarte (fotografie aeree) della zona dove sorge l'impianto Ciaf. Il raffronto tra la situazione dell'anno 2000 (ante-Ciaf) e quella del 2006 (post-Ciaf) è emblematico: «prima, infatti», spiega Legambiente, «l'area era classificata nell'urbanistica comunale di Atessa come "esclusivamente industriale" mentre oggi è quasi del tutto completata la conurbazione attorno all'impianto, con la realizzazione di un complesso commerciale-artigianale che modifica sostanzialmente la situazione di riferimento». Ed è principalmente per questo motivo che la stessa Commissione Via/Vas esprime perplessità circa le conseguenze sulla popolazione che potrebbero verificarsi in seguito ad eventuali incidenti all'impianto. L'inchiesta Mare Chiaro a giugno scorso è passata al Tribunale di Taranto quando venne accolta la richiesta di incompatibilità territoriale avanzata da alcuni legali degli indagati. (Indymedia Abruzzo, italy.indymedia.org, 19/01/2009)
RAPPORTO ECOMAFIA 2008, numeri e storie della criminalità ambientale Il caso Abruzzo http://www.nonlasciamolifare.org/download/rapporto_ecomafia2008.pdf
Fanghi tossici, l’intrigo porta in Puglia (Lorenzo Colantonio, L'Espresso, 28 gennaio 2007) http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local//1491367
CENTRO OLI DI ORTONA
Dossier sul Centro Oli di Ortona http://www.lancianonline.altervista.org/?p=211
Nomi e Cognomi da non dimenticare http://apocalisseitalia.blogspot.com/2008/02/chi-vuole-mangiare-con-centro-oli.html
Liberta' di Parola http://maurovanni.blogspot.com/2008/03/riccardo-calogero-marrollo-il.html
cari amici miei le nostre battaglie non stanno dando buoni frutti!!!!!!!! e questo mi dispiace credo che sia ora di partire con la guerra e che vinvano i migliori buttiamo a terra quest'aministrazine di fasulli e riprendiamoci la nostra mafalda!
I blog che precedono ci dovrebbero fare riflettere, se l'ecologia si fa in questo modo per la centrale di Mafalda non ci sono grandi prospettive, c'e' troppa disinvoltura nella gestione di questi veleni. Secondo me, bisogna passare ad una protesta un poco piu' "vivace", Vi ricordate la protesta degli agricoltori per le quote latte? siccome nel basso molise ci sono importanti attivita' agricole, perche' non fare una protesta contro quel tipo di centrale a biomassa di Mafalda, sotto il palazzo della Regione Molise.Se occorre ci si va coi Trattori, creare un blocco procedendo a passo di lumaca.Il tutto restando nella legalita' Chiedere un incontro con Il Presidente Iorio, lamentando con quanta disinvoltura e scarsa istruttoria si e' autorizzato quella centrale, Solo cosi si da il giusto risalto al problema che creera' questo impianto, sopratutto alla luce di quanto si leggeva sopra. f.to Nicolino il Grande
Il Molise lascialo stare al di là dal ponte... però dagli un'occhiata di tanto in tanto post pubblicato in Diario, il 6 febbraio 2009 .
Non so se avete sentito parlare del "Progetto Mafalda", una centrale a biomasse che deve sorgere sull'attuale sito industriale della SOCIETA` MERIDIONALE INERTI Srl (SMI) del Cav. Riccardo Calogero Marrollo. In voi, anche se siete forestieri al nostro Molise, "una regione che presenta tanti vantaggi", mi preoccuperei. Dopo tutto c'è soltanto il fiume Trigno che ci divide e l'aria e l'acqua sono analfabeti delle geografie politiche.
In fatti abbiamo tanto da condividere, incominciando dal nostro vastese cavaliere, da Ortona a Mafalda non c'è che un passo si chiama D'Auria. Da voi si chiama Distilleria D'Auria, da noi DAFIN (D'Auria finanziaria, amministratore unico: D'Auria Francesco, il figlio di 24 anni). Chiude a Ortona e riapre a Mafalda. Lo smaltimento della vinaccia non sarà più un problema, si smaltirà nel bruciatore della Centrale. Il cervello dell'operazione è sempre lui, il Cav., l'uomo di mano in questo caso è Nicola Valentini, presidente della Banca di Credito Cooperativo (BCC) della valle del Trigno con sede a San Salvo, ma opportunamente anche Sindaco di Mafalda. La trama del Centro Oli di Ortona si ripropone identica. Perché cambiare un copione già collaudato! Senza dimenticare l'operazione MARE CHIARO e la CIAF AMBIENTE di Atessa (CH) (proprietà Gruppo Marollo) in cui è implicata la LATERLITE di Lentella(CH) - questa è a cinque chilometri a linea d'aria dalla SMI (in territorio vostro). Un limpido futuro ci è promesso.
ma avete notato il fatto che sono stati arrestate segretarie ed austisti di camion, ma Calogero ed Angelo Marrollo se la sono cavata con una bugia della e buona?
Marrollo contro i vincoli naturalistici sul Parco Nazionale della Costa Teatina venerdì 14 marzo 2008
E' dovuto solo passare un po' di tempo. Solo pochi giorni e le prime, dure critiche alla legge regionale che ha sospeso, fino al 31 dicembre 2008, ogni rilascio di autorizzazioni a costruire nuovi insediamenti industriali insalubri di prima classe, sono puntualmente arrivate. A dire il vero, c'era da aspettarsi anche da chi potessero arrivare. Da chi ha maggiori interessi anche all'insediamento del Centro Oli dell'Eni: la parte padronale. Infatti, la legge regionale sospende di fatto anche ogni iniziativa intesa a costruire il petrolchimico.
Ed in particolare, ad attaccare la legge regionale è, manco a dirlo Calogero Riccardo Marrollo, presidente di Confindustria Abruzzo. In sostanza Marrollo dice che la legge blocca lo sviluppo della regione. Poiché di fatto sono sospese le autorizzazioni per l’insediamento di nuove industrie insalubri classificate di prima classe, c'è da chiedersi cosa intenda per sviluppo Marrollo e l'Associazione da lui presieduta. Evidentemente, come ci hanno abituato gli industriali, per sviluppo deve intendersi incremento del profitto, nel modo più facile e più rapido. Che questo sviluppo passi per la distruzione di un territorio e per l'azzeramento del diritto alla salute dei cittadini, poco importa. E' evidente anche, che oltre al modello di sviluppo finora adottato, chi detiene le redini del sistema produttivo non ha voglia di andare. Un sistema produttivo che sfrutta fino ad esaurirla, ogni risorsa disponibile. Solo ragionando con la logica padronale, si possono considerare dannosi dei limiti imposti per legge, con il fine di proteggere un'area di elevato pregio ambientale, come quello del Parco Nazionale della Costa Teatina.
Immaginiamo che ... il sindaco Nicola Valentini risponda alle lettere inviate dal gruppo Giovani Mafaldesi. Immaginiamo che ... in un ripensamento, il sindaco accetti di organizzare una consulta democratica sulla realizzazione della centrale a biomasse. Immaginiamo che ... il risultato di questa espressione popolare sia negativa per le decisioni amministrative finora prese.
E poi ...
Secondo voi che succede? a) il sindaco, sconfessato dal popolo, si dimette. b) il sindaco resta in carica ma convoca un consiglio comunale straordinario avendo a l'ordine del giorno il divieto assoluto su l'intero territorio comunale di ogni attività industriale o altra su cui esistono gravi dubbi sulla loro innocuità per la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio. c) il sindaco non può prendere in considerazione il risultato perché è invalidato per vizio di forma. d) il sindaco ritiene che il risultato della consulta non è vincolante e la ignora.
A voi la scegliere.
Ma secondo voi il Nostro Sindaco Nicola Valentini vi darà la corda per impiccarlo?
Questa via è impraticabile. Un vicolo cieco. E finché resterete con questo obiettivo, ad aspettare. Finché perderete tempo, lui ne guadagnerà. Il tempo sta dalla sua parte.
La strada deve essere un'altra.
Scuotersi. Contattare le persone che qui vicino o più lontano avranno a subire le conseguenze della realizzazione di questo progetto. Scrivere a chi ha incarichi istituzionali e farlo sapere. Rivolgersi ai media: giornali, radio, tv o web. Organizzare manifestazioni con cartelloni o striscioni davanti ai Palazzi del Potere, incominciando dal Municipio di Mafalda e risalendo, anche con mezzi di trasporti agricoli, alla Provincia e alla Regione. Siamo o non siamo in un paese democratico? Oppure il Regime non è mai finito!?
Questa è gente che non rispetta neanche se stessa, figuriamoci se rispetta una ipotetica espressione popolare.
In tutta la vicenda della centrale a biomassa ci sono alcune variabili che il sindaco Valentini non aveva calcolato. Prima di tutto non immaginava che la gente avrebbe reagito così vivacemente e con ricorsi al Tar (e ha definito questo una pugnalata alle spalle); in secondo luogo è arrivato un gruppo di giovani che pensava di domare e umiliare in quattro e quattr'otto. Sappiamo che le cose non sono andate e non stanno andando così. Perciò Valentini ha dovuto cambiare strategia in corso d'opera, agendo in due principali direzioni:
• Far credere che comunque vada la centrale a biomassa si farà, che "quell sta tutt appust", e la recente approvazione della Regione potrebbe aiutarlo a sostenere questa posizione. Si sta facendo di tutto per far passare questo messaggio, col collaudato metodo: indottrinamento di valentiniani doc, ai quali è affidata come sempre la diffusione. Quindi: poiché ormai non ferma più nessuno la centrale, è inutile che vi sbracciate. Di conseguenza, secondo Valentini, i mafaldesi si troverebbero di fronte al fatto compiuto, come i genitori contrari a un matrimonio che, dopo la fuga degli sposi, devono ingoiare il rospo e farsene una ragione. Le cose non stanno esattamente così e certo non si meraviglierà più nessuno dell'ennesima prova pratica del principio numero uno del valentinismo: la menzogna politica.
• Ma Valentini sta anche diffondendo il messaggio che il suo sfidante (il cui nome ancora non conosciamo), quand'anche vincesse, non solo troverebbe il fatto compiuto (la centrale), ma che addirittura ne sarebbe lieto, potendo egli continuare questo grandioso progetto. Il messaggio subliminale contenuto è un capolavoro della spesso menzognera comunicazione valentiniana. Provo a spiegarlo: chiunque diventi sindaco porterà avanti il progetto Mafalda e la centrale a biomassa, per questo non è meglio che a farlo sia io, il grande e ineguagliabile Nicola Valentini?
Sindaco, naturalmente le cose non stanno così e noi lo sappiamo bene, vero? Lei sa che sarà molto difficile far iniziare i lavori prima delle elezioni, per una serie di ragioni: tecniche, legali e anche politiche. Però le piace far sembrare che il suo frutto sia già stato concepito. Vorrebbe farci credere che è già stato ingravidato il grembo che dovrà partorire il mostro a biomassa, mettendoci di fronte al fatto compiuto e proponendoci, come sempre, un'unica via d'uscita, come sempre scelta da lei per tutti: il matrimonio riparatore con le elezioni ancora una volta vinte da lei. Non andrà così...
Un'ultima cosa: la smetta di facilitare la diffusione della balla che i Giovani Mafaldesi sono pilotati dai "contrapartit", dai suoi nemici, anche sul blog. Qui regna una parola che lei ha cercato di cancellare dal vocabolario dei mafaldesi: DEMOCRAZIA! Come vede, qualche volta c'è ancora della brace sotto la cenere... la stiamo attizzando e sta diventando un bel fuocherello.
sul Sito della Valle del Trigno, il sito dedicato a tutti gli abitanti della Valle del Trigno: http://www.valletrigno.net/ MAFALDA - ASSEMBLEA "MAFALDA VIVA"
con un altro articolo “La ciminiera dei miracoli” che rinvia al blog Ortonacity [ Città, inquinamento, salute, abusi politici: local_Network di Informazione ]
l'articolo inizia cosi: “E se usassimo l'alcool ed i fumi della distilleria D'Auria, che già inquina moltissimo le falde acquifere e la qualità dell'aria a Ortona [...], in alternativa al trip collettivo dei pubblici amministratori e governatori vari della regione, ...”
per continua la lettura: http://ortonacity.ilcannocchiale.it/2008/01/13/la_cimiera_dei_miracoli.html
vi raccomando la visita guidata della Distilleria D'Auria S.p.a a questo indirizzo ufficialissimo: http://www.distilleriadauria.it/stabilimento.html
da Agenzia del master in Giornalismo dell'Università degli Studi di Teramo (AMATER) http://www.amater.it/?q=node/215
CENTRO OLI: MARROLLO (CONFINDUSTRIA), CHIEDEREMO 10% DANNI
TERAMO, 22 MAG 08 - "Se il Centro Oli non si fa è meglio, prenderemmo comunque il 10% per i danni". Lo ha detto il presidente della Confindustria abruzzese, Calogero Marrollo, che ha anche riconosciuto il coinvolgimento di alcune sue aziende nei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Ortona. Una dichiarazione che ricalca quella del segretario della presidenza regionale Lamberto Quarta, il quale, alcune settimane fa, aveva affermato: "Qualora si impedisse la realizzazione del Centro Oli, l'Eni potrebbe fare causa alla Regione Abruzzo".
L'Eni ha ottenuto tutti i permessi necessari per la realizzazione dell'impianto. Il Consiglio regionale del 4 marzo 2008 ne ha bloccato l'iter sospendendo, fino a fine anno, ogni rilascio di concessioni per la costruzione di industrie classificate come insalubri di prima classe nell'area della costa teatina. Non è chiaro su quali basi l'Eni e le aziende coinvolte potrebbero avanzare pretese nei confronti della Regione Abruzzo.
Nel Consorzio Imprese Abruzzesi (Cia), pronto a partecipare ai lavori per la realizzazione del Centro Oli di Ortona, figurano la Società Meridionale Inerti Srl e la Marrollo Costruzioni, che fanno capo al presidente di Confindustria e la Buonefra Srl, di cui è socio il sindaco di Ortona Nicola Fratino. Il fronte del "no al Centro Oli" denuncia un conflitto d'interessi, ma Fratino ha tenuto a puntualizzare: "L'azienda di cui sono socio fa parte del consorzio, ma il settore in cui è attiva non ha nulla a che vedere con i lavori per la costruzione del Centro Oli. E' un aspetto che non ha affatto influito sul mio ruolo di amministratore".
La Comunità Europea, con la direttiva 35 del 2003, sulle scelte in materia di ambiente obbliga le istituzioni ad informare adeguatamente cittadini e associazioni, coinvolgendoli nel processo decisionale. Il Comitato Natura Verde denuncia violazioni della normativa e preannuncia il ricorso alla Corte Europea contro la Regione Abruzzo e il Comune di Ortona.
Il destino del Centro Oli appare incerto. Un ampio movimento, che annovera tra le sue fila semplici cittadini, ambientalisti, medici, produttori di vini, cantine sociali, operatori turistici, associazioni di categoria, la Provincia di Chieti e quasi tutte le amministrazioni dei comuni limitrofi, annuncia battaglia. Il presidente della Regione Ottaviano Del Turco, da sempre a favore della realizzazione dell'impianto, negli ultimi tempi mostra un atteggiamento più cauto. Preferisce non esprimersi sulla vicenda, in attesa di conoscere i risultati della valutazione d'impatto sanitario (Vis) richiesta dal Consiglio Regionale. (AMATER)
dal sito di notizie online Prima da Noi http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=18088
Nuova battaglia in arrivo, ad Ortona una discarica per l'amianto
ORTONA, 01/12/2008 - Una discarica per l'amianto ad Ortona? La notizia gira da qualche giorno e la Regione avrebbe già avviato l'iter per questa mega riserva di materiale pericoloso profondo 15 metri e pronto a contenere quasi 250 mila metri cubi di amianto. Tutto nascerebbe tra le località Taverna Nuova tra Casino Vezzani e Villa Grande, zone la cui ricchezza è rappresentata da ettari ed ettari di vigneti e oliveti di ottima qualità. Dopo la battaglia contro il Centro Oli (ancora tutta da combattere) pare proprio che per gli ortonesi non ci sia tempo per stare tranquilli. Contrario alla discarica, però, questa volta anche il Comune che starebbe pensando di portare la faccenda in un consiglio comunale straordinario. La richiesta per varare questo nuovo progetto è stata avanzata a giugno 2007 dalla Società Meridionale Inerti di Vasto. Ad aprile 2008 si è tenuta anche una conferenza di servizi. Si è ancora in attesa dei pareri dell'Arta e dell'Asl ma una volta ricevuto il via libera la strada sarebbe decisamente in discesa. «Come sempre», accusa Tommaso Sarchese, componente esecutivo regionale dei Verdi, «gli iter autorizzativi che interessano il nostro territorio per impianti di particolare impatto ambientale vanno avanti, molto spesso senza che nessuno ne sappia niente, senza che la popolazione, i cittadini interessati siano al corrente di quello che altri stanno decidendo per loro». Il sito ha già ospitato una discarica, sempre dello stesso privato, di materiali non pericolosi. «Da qualche anno», continua Sarchese, «è stato lasciato tutto in abbandono e anziché bonificare e ripristinare l'area si vuole realizzare una discarica di valenza regionale per amianto». I Verdi apprezzano la posizione del comune di Ortona ma sprona tutti gli enti interessati (Arta-Asl-Regione) «e soprattutto gli abitanti ed i coltivatori della intera zona ortonese, nonché le organizzazioni agricole e le cantine sociali esprimano una netta contrarietà al progetto». Inizia una nuova battaglia per gli ortonesi.
dal blog ApocalisseItalia http://apocalisseitalia.blogspot.com/2008/12/marrollo-e-lamianto.html
Marrollo e l'amianto 01/12/2008
Calogero Marrollo, l'amatissimo presidente regionale di Confindustria Abruzzo, deve avere un debole per Ortona. Prima ci voleva costruire la raffineria e non aveva perso tempo a far parte del consorzio delle aziende costruttrici, adesso ci vuole fare una discarica di amianto.
La Società Meridionale Inerti Vasto (S.M.I.) vuole costruire in località Taverna Nuova tra Casino Vezzani e Villa Grande una discarica di amianto di 250 mila metri cubi. Ancora una volta in mezzo alle viti per la produzione del vino DOC, ancora una volta come se quella terra fosse inutile, se i contadini che la lavorano fossero inutili.
Questa gente qui gioca a fare l'imprenditore dentro l'orticello chiamato Abruzzo. Credono che se non ci sono ciminiere o industrie in una zona possono fare tutto quello che vogliono. Un terreno coltivato a viti e ulivi per loro equivale al deserto dell'Arabia Saudita.
E pensare che Calogero ha anche il diploma della scuola agraria. Si vede che non ha capito molto, o non era molto attento a scuola. Infatti adesso si e' messo a fare il cementificatore.
Quali sono i grandi imprenditori d'Abruzzo ? Marrollo che vuole fare il centro oli (=raffineria) e la discarica di amianto ? Oppure Toto e' un grande imprenditore che vuole fare un mega cementificio a ridosso del parco della Majella ?
Oppure dobbiamo contare sulle grandi perle dell'imprenditoria Italiana come la Snam Rete Gas dell'Eni che sta costruendo il centro di compresione del gas a Sulmona (10 posti di lavoro?) e ci vuole portare venti posti di lavoro con una raffineria a Ortona ?
Ricordiamoci chi e' Calogero e quanto bene vuole alla nostra regione
dal sito di notizie online Prima da Noi http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=19006&page=1
AD ORTONA ANCHE LA GRANA DELLA DISCARICA D'AMIANTO
ORTONA, 05/02/2009 - Il coordinamento per la Tutela della Costa Teatina ha organizzato per venerdì prossimo (ore 11 Sala Rotary) un incontro per illustrare le ragioni del no per la discarica d'amianto. Le motivazioni del netto dissenso sono nate «dopo lo studio del progetto inerente la discarica della società proponitrice Smi», assicura il coordinamento, «in cui appunto previa ricopertura di un altra discarica esistente-sempre della stessa società-, nascerà una nuova discarica regionale per lo smaltimento dell'amianto contenuto in matrici cementizie». La conferenza sarà supportata da materiale video del sito e con approfondimenti prodotti nel merito delle osservazioni che il Coordinamento depositerà all'ufficio Via regionale . Sono stati invitati il sindaco Nicola Fratino e tutto il Consiglio Comunale, «per generare una condivisione quanto più allargata nel rigettare il suddetto progetto». Il comitato «non trova congrue le argomentazioni che la ditta proponente allega, poiché è vero che l'Abruzzo è pieno di discariche abusive piccole e grandi, ma questo flagello non sarà fermato da discariche autorizzate, tanto più se queste comportano ulteriore consumo del suolo, ma solo dal potenziamento dei controlli in tutto il territorio, supportando tangibilmente quei corpi che si sono distinti in questo, come la forestale; inoltre ci vuole una rivalutazione profonda dei beni pubblici come collante straordinario di una collettività, e non più come terra di nessuno da dare in pasto al più furbo». «Bisogna ripensare la pianificazione del territorio», continua il coordinamento, «non si può fare tutto dappertutto, l'Abruzzo è già pieno di poli industriali che per loro frammentazione non permettono controlli adeguati, l'Abruzzo e già pieno di siti industriali dismessi, erodere paesaggi, o territori con vocazioni che potrebbero essere una valida risposta per una economia del futuro sempre più alla ricerca di identità e salubrità, per noi è semplicemente anacronistico».
05/02/2009 9.43
vedi anche http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=19006&page=0
E' scontro sull'inceneritore di Cerratina
LANCIANO, 05/02/2009 - L'associazione Culturale Frentania Provincia contro l'auto candidatura del presidente del Consorzio di Cerratina ad ospitare un inceneritore nel nostro territorio.
Dafin: "Non sapevamo delle proteste" (leggi l'articolo di R. D'Antonio pubblicato su Il Quotidiano del Molise di ieri 7 febbraio http://www.monteneronline.it/news2/2009/feb09.htm#cittadino)
Che qualcuno, che non sia un privato cittadino, che sarebbe accusato di non rappresenta che se stesso, prenda carta, penna, busta e francobolli per informare questi signori di cosa sta succedendo a Mafalda per evitargli di fare una figuraccia. Qualcuno, un comitato civico o un gruppo costituito di cittadini, venga in soccorso e tolga dall'ignoranza questi competenti signori che prendono decisioni per noi. Pubblicate le lettere, inviatele ai giornali. E se qualcuno di loro a l'educazione di fare una risposta, pubblicatelo.
I mandanti: (in ordine cronologico)
Leonardo Alcalà, intermediario non ben precisato cittadino venezuelano -- senza domicilio fisso --
Banca Di Credito Cooperativo Della Valle Del Trigno Mafalda - San Salvo S.C. A R.L. Nicola Valentini, Presidente Via Duca degli Abruzzi, 103 66050 San Salvo (CH) tel: 0873 545195 fax: 0873 545195
Gruppo Marrollo (il cui pacchetto azionario è interamente detenuto dalla famiglia Marrollo) Cav. Calogero Riccardo Marrollo, Presidente Via Bafile, 14 66054 Vasto (CH) tel: 0873 361830 - 0873 366900 fax: 0873 363287
Distilleria D'Auria Spa Nicola D'Auria, Presidente Via Contrada Caldari Stazione, 48 66026 ORTONA (CH) tel: 085 9032145 fax: 085 9032359
I mandatari:
Società Meridionale Inerti Srl (SMI) gruppo MARROLLI Antonella Marrollo, Amministratore Delegato (Amministratore Delegato della Tecnoasfalti Srl gruppo MARROLLI, Presidente della Concreto Srl, società di servizi di ATECAP, Presidente dell'Ente Scuola Edile di Chieti, Vice Presidente F.C. PRO VASTO, già Vicepresidente di ATECAP, già Vicepresidente di Ance Chieti, già Presidente dei Giovani industriali di Confindustria Chieti, già membro Consiglio Nazionale dei Giovani Confindustria) Sede Legale:. Via A Bafile 14. 66054. Vasto. (CH). tel: 0873 361830 fax: 0873 363287 Stabilimento: Z.I. Contrada PIANETTE 86030 MAFALDA (CB), tel: 0873361830 fax 0873363287
Ciaf Ambiente Srl consociata SMI Srl gruppo MARROLLI Angelo Marrollo, Amministratore Delegato (Presidente Sezione Ambiente Confindustria di Chieti) Sede Legale:. Via A Bafile 14. 66054. Vasto. (CH). tel: 0873 361830 fax: 0873 363287 Stabilimento: Contrada Piazzano 89, 66041 Atessa (CH), tel: 0872 895152 fax: 0872 888028
Madruzza e Associati Sas Cristina Bonetti, Socia e Amministratore (membro del Consiglio Direttivo nazionale e della Giunta di Assoconsult, membro della costituente nazionale del Partito Democratico, gia' vicepresidente nazionale Giovani Confindustria) Via Castefidardo, 11 35141 Padova (PD) tel: 049 8751947
UCAB-Consulting / INCU-BIZ Proff. Henry Gasparin y Alirio Villaueva y María Gabriela Gutiérrez León UCAB, Facultad de Ingeniería Centro de Investigación y Desarrollo de Ingeniería (CIDI) Urb. Montalbán - La Vega - Apartado 20332 - Caracas 1020-A - Venezuela tel: +58 212 4074484, +58 212 4074331 fax: +58 212 4074484, +58 212 4074331
Italia
Comune di MAFALDA Nicola Valentini, Sindaco Via della Fermezza, 5 86030 Mafalda (CB) tel: 0875 978135 fax: 0875 978193
Dafin Spa Francesco D'Auria, Amministratore unico Via Sant'Antonio Abate, 4 66100 Chieti (CH) tel: fax: Codice Fiscale/Registro Imprese e Partita IVA: 02224670691 - CCIAA/REA CH/162051 Data di inizio attività: 13/12/2007
Sanpaolo Fiduciaria S.p.A. gruppo INTESA SANPAOLO (azionario Dafin Spa, 50%) Via Tommaso Grossi, 5 20121 Milano (MI) Codice fiscale e numero di iscrizione ai Registro delle Imprese di Milano n. 08503890157 Partita IVA: 13434160159 - REA 1417377
Thermo Finance Spa (azionario Dafin Spa, 33,33%) -- indirizzo incognito -- Codice Fiscale/Registro Imprese e Partita IVA: 92203560286 Data di inizio attività: 13/12/2007
ALFONSO TOMAS MORENO (azionario Dafin Spa, 16,66%) -- indirizzo incognito -- Codice Fiscale: MRNLNS49R29Z131Z Data di nascita: 29/10/1949 Comune di nascita: SPAGNA Provincia di nascita: EE Comune di residenza: CHIETI Provincia residenza: CH
"IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E VAPORE DA FONTI RINNOVABILI DAFIN SPA" autori: BP SEC Srl Daniele Barbone, Presidente Roberto Paganini, Associato Lilia Aquilino, Consulente Via Carroccio, 9 20020 Magnago (MI) tel: 0331 658922 fax:
Le Istituzioni:
Regione Molise Michele Iorio, Presidente della Regione Molise, Emilio Orlando, Assessore Ambiente della Regione Molise Via XXIV Maggio, 130 86100 Campobasso (CB) tel: 0874 4291 fax:
Provincia di Campobasso Nicolino D'Ascanio, Presidente della Provincia di Campobasso Angelo Cristofaro, Assessore Politiche della Tutela Ambientale della Provincia di Campobasso. Via Roma, 47 86100 Campobasso (CB) tel: 0874 4011 fax: 411976
Sindaco Valentini, ma lei cosa direbbe a chi le domandasse com'è stato possibile che la Dafin sia andata da quella persona, autrice del ricorso al Tar, e le abbia detto di non sapere nulla del casino che sta facendo la gente di Mafalda contro la sua amata centrale a biomassa?
Ci risponda sindaco. Ci dica come stanno le cose, com'è stato possibile. Non tema questo blog, ci risponda. Smentisca, magari, ma risponda. Signor sindaco, se lei non ha informato la Dafin del grido di dolore dei suoi amministrati è venuto meno al primo dovere di uno che ricopre la sua carica: essere il primo cittadino e, in quanto tale, difendere i propri concittadini, dare loro voce. Invece lei ha provato (indarno) a togliergliela, se ne rende conto? E per paura che sul serio avessero voce e gridassero no alla sua amata biomasse, non ha voluto indire il referendum che lei stesso aveva promesso due anni fa.
ORA BASTA! stiamo vivevndo sotto una dittatura, sotto un individuo che parla di democrazia ma secondo me non sa neanche cosa sia........ questa e una dittatura bella e buona e paragonalo a benito mussolini (visto che solo quella conoscete) mi sembra un onore per un tipo come lui a me sembra piu di vedere il padrino parte seconda dove al pacino ammazza prima il cognato e poi con un bacio alla giuda fa uccidere il fratello io rivedo le stesse scene durante le sua permanenza come sindaco fa aprire la morollo e ci ficca tutti i suoi sudditi e ora con un bel bacio li rimanda tutti a casa.......... tante grazie don nicola valentini
Per Fuori dai cori. Sono lusingato dal fatto che ci sia qualcuno che si “chiami” fuori dai cori, per esserlo, per non piegarsi mai a logiche di appartenenze,per le quali tutto il male è dall’altra parte, il prezzo da pagare in termini di rapporti umani,( almeno per ora)so per certo è molto alto, del resto è il prezzo per la libertà. Ho letto con molto interesse tutti i tuoi commenti e li ho molto apprezzati sia per il “taglio” che per il contenuto. In quello del 3 febbraio ci spieghi cos’è la “biomasse” e concludi con la proposta di referendum,(che io leggo far decidere in qualche modo i cittadini) con la quale non solo sono d’accordo ma mi batto anche affinchè ci si arrivi. Condivido in “toto” anche il commento del giorno dopo e spero che i prossimi amministratori facciano tesoro dei tuoi suggerimenti. Nello stesso tempo anche noi cittadini senza alcun ruolo pubblico potremmo organizzarci e dare un contributo nella direzione che tu indichi senza aspettare gli altri. Sul commento del giorno 5 però, sul quale mi ci sono soffermato parecchio,permettimi di non essere molto d’accordo almeno sulla prima parte (e qui emerge il mio essere fuori dai cori che attirerà su di me molte critiche).Mi chiedo come può uno come te, che auspica il bene collettivo, una ritrovata solidarietà sociale,una migliore convivenza,una maggiore serenità, fare apprezzamenti per l’eleganza del linguaggio di “Belfagor”? Per la chiarezza si’, hai ragione,ma non certo per eleganza. I suoi commenti secondo me sono tutt’altro che eleganti,sono ripetitivi, nauseanti e demonizzanti ed io farò sentire sempre la mia voce contro ogni forma di demonizzazione, fosse anche la persona a me più avversa. Poi tra le righe e qui torno ad essere d’accordo con te,gli rivolgi delle sottili ,ma dure critiche. Io almeno,questo ho capito. Lo fai quando gli dici che si spinge in giudizi inappellabili trincerandosi dietro l’anonimato e sulla base di conoscenza indiretta dei fatti. Lo critichi ancora quando gli dici che quando una persona ha passione politica non aspetta l’apertura di un blog per gridare a tutti quanto di perverso ha fatto l’attuale amministrazione. Poi ti voglio chiedere ancora una cosa:sulla base di che cosa si ritiene una persona intellettualmente onesta? Ti saluto e ti chiedo di continuare a dare i tuoi contributi. A dire tutto ciò sono proprio io, sono Fausto Matassa,una persona fuori dai cori, che si assume la responsabilità di quel che dice e si firma. Ah…dimenticavo di ribadire che sono contrarissimo e determinato a fermare l’insediamento della “centrale a biomasse” e sono per l’alternativa a questa amministrazione. Ciao Fausto.
Mi auguro ed auspico che tutte queste forze si indirizzino verso il solo ed unico obiettivo:"Progetto Mafalda". Sono d'accordo sul contattare il più possibile i nostri amici dei paesi limirofi ed agire in modo deciso e convinto, perchè siamo nel giusto. Il "leone" è ferito e più ci avvicineremo alle elezioni e più diventerà rabbioso. Bisogna collaborare tutti insieme: Giovani mafaldesi, Mafalda Viva, fuori dal coro, la chiesa e semplici cittadini. Usare anche mezzi plateali, vedi striscione dei Giovani mafaldesi, bisogna far svegliare le coscienze anche quelle più pigre. Gandalf
amici ci stiamo provando in tutte le maniere ma fin ora solo in CHIACHIERE !rendiamo possibile tutto questo che gandalf ci suggerisce se sembreremo ridicoli alla cittadinanza irridicoliamoci in fondo meglio un giorno da leoni che cento da pecore! pero' almeno noi un piorno ptremmo dire figlio mio se respiri a pieni polmoni e grazie a gente che ha saputo credere in un bellissimo sogno un saluto FORZA E ONORE
Fuori dai cori. Caro Belfagor, noto in te molto dinamismo ed interessamento per la nostra comunità, in particolare di quanto in politica avviene in questi ultimi periodi, in coincidenza delle scadenze elettorali. Questa passione che ti spinge non può che accreditare in me l’idea che tu sia una persona interessata direttamente al cambiamento per aver vissuto in un passato recente momenti di conflittualità diretta con il Valentini, e che da tale conflittualità tu abbia subito qualche forma di scorrettezza, che adesso ti induce a stare in prima linea per una specie di vendetta per il male subito. Sono convinto di quanto vado affermando e so chi tu sia: ho forti indizi che ho raccolto tra le righe dei tuoi interventi; quelle piccole contraddizioni che si commettono quando il discorso si fa vivace e la concentrazione a mantenere l’anonimato si attenua. Hai avuto anche un buon rapporto con lui, almeno nella fase iniziale, e ne conoscevi il carattere perfettamente, come anche la sua filosofia di amministratore. Non contesto la tua sete di giustizia, che mi pare lecito, ma non si imposta la linea politica su un sentimento negativo, tralasciando quelle idealità, che andando oltre gli interessi personali, danno lustro alla nostra azione. Tu predichi chiamando a raccolta tutti quelli che sono i nemici di Valentini, e lo fai esclusivamente contro una persona che reputi un despota, non considerando altre e più nobili motivazioni che devono guidare chi ha voglia di misurarsi in politica. A proposito del candidato ideale: tu dici che deve essere possibilmente laureato, con una buona capacità oratoria, ma anche una persona capace di mantenere la calma nella discussione; poi prendi in considerazione l’età, che credo non interessi molto a nessuno, ma tralasci quelle che sono le qualità interiori della persona, che, secondo me , devono essere di: -integrità morale; -di fede autenticamente democratica ( mantenendo un costante contatto con tutti); -di buone capacità operative; -di disponibilità a rendere chiaro e controllabile l’operato; -di sentimenti non vendicativi;. -di buona cultura; -di forte dinamismo; -di disponibilità continua durante l’arco temporale del mandato; -di rispetto delle autonomie degli assessori; -di rispetto e sostegno ad ogni forma di iniziativa proveniente dalla società civile. Ho l’impressione che per te è importante battere il Valentini, senza poi preoccuparti dell’avvenire della nostra comunità. Quando si creano i gruppi che hanno come collante solamente la negatività, è facile poi prevedere un assalto alla diligenza da parte dei tanti opportunisti in circolazione. Stiamo assistendo alla formazione di gruppi che si preparano alla battaglia elettorale, e mi pare che la partenza non faccia ben sperare sull’arrivo per il semplice fatto che la loro formazione ha come base un legante debole: la vendetta. L’alternativa al Valentini, attaverso l’antivelentinismo ,ma anche l’alternativa a Riccioni, non si ha se non si prende coscienza della necessità di un cambiamento vero dove a fare da collante siano i valori della vita, quelli universalmente riconosciuti. Purtroppo nei gruppi che si stanno formando per il cambiamento si assiste alla solita ammucchiata di persone senza scrupoli, senza sensibilità e senza cultura, che stanno alimentando uno spettacolo squallido nel quale gli attori chiedono di cambiare tutto per non cambiare niente. Vedremo in seguito come queste forze in campo agiscono e si neutralizzano a vicenda.
Caro Fuori dai cori, lei è libero di esprimere le sue opinioni e di non condividere quelle di Belfagor. Sappia, in ogni caso, che chi auspica la cessazione di una dottrina negativa come il valentinismo, non si augura che poi la stessa si ripeta a parti invertite. E veniamo all'ennesimo tentativo di giochetto a esclusione: faccia tutte le supposizioni, deduzioni che vuole, ma io ripeto per l'ennesima volta - e non per mia volontà - che non mi presto a tali giochetti a eliminazione che mirino alla mia identificazione. Quindi non rispondo alla prima parte del suo intervento, dica quello che vuole, rimarranno domande senza risposte, anche se dicesse che Belfagor è in realtà lo stesso Valentini. Ma... dica un po', e se fosse lei Belfagor?
In ogni caso, legga bene i miei interventi sui candidati alternativi al despota: ci sono solo linee guida (delle quali la prima è l'abbattimento del valentinismo), il resto lo faranno da sé gli interessati.
Fuiori dai cori. Per Matassa. Non credo di aver bisogno di precisare il mio pensiero, che certamente non è di plauso per Belgagor, ma non posso nemmeno non tener conto dei tanti ed utili suggerimenti che si trovano nei suoi interventi . Per quanto riguarda l'eleganza, mi riferivo soprattutto alla forma dei sui interventi, non ai contenuti per i quali hai ben colto le miei critiche al suo riduzionismo filosofico Un sentimento negativo può anche esserci, per un torto subito, ma non è sufficiente per poi creare aggregazioni sociali solide, come è ben scritto nell'ultimo mio intervento. E' facile trovare nella popolazione un sentimento negativo unificante, ma è altrettanto facile poi andare incontro alla disgregazione per la presenza di interessi diversi e contrapposti. Il gruppo lo si crea solamente su basi omogenee, tra persone che abbiano sensibilità e siano animate da ideali forti. “Per onestà intellettuale”, intendo grande potere di analisi, forza e coraggio, ma anche la capacità di mettersi in discussione riconoscendo i propri errori. Certo, il tipo ideale non esiste , ma lasciami usare anche un pizzico di adulazione mistica per Belfagor, antica divinità dell’inganno!! Per quanto riguarda la Biomasse, ho cercato il rigore scientifico, ma ho richiesto il referendum come strumento di partecipazione popolare, in ossequio anche alle indicazioni europee che vogliono il coinvolgimento delle popolazioni in materia ambientale. Sempre pronto per qualsiasi chiarimento.
Siamo "giovani mafaldesi" che si sono spontaneamente riuniti per informarsi ed informare su quelli che sono i REALI PERICOLI dell'eventuale attivazione di una centrale energetica a biomassa nel territorio di Mafalda.
Dall'articolo di Rossano D'Antonio del 4 febbraio 2009 pubblicato su Il Quotidiano del Molise:
RispondiEliminaQuale sede della biomasse è stato individuato lo stabilimento di “Marrollo prefabbricati”, che dovrebbe essere quindi riconvertito in centrale e distilleria. Bilancio occupazionale di questa prima operazione: 200 lavoratori a casa con la chiusura di Marrollo, 46 nuovi posti dichiarati con la biomasse.
Intanto, secondo indiscrezioni, la Dafin avrebbe avvicinato il cittadino che ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo. L’incontro sarebbe avvenuto in un ristorante e il ricorrente non vi sarebbe andato da solo, ma assieme a due esponenti del comitato “Mafalda viva”, che ha anch’esso presentato un ricorso al Tar. Il rappresentante dell’azienda avrebbe detto di aver saputo solo adesso delle proteste dei cittadini. Se confermato, suonerebbe piuttosto strano.
(http://www.monteneronline.it/news2/2009/feb09.htm#Tar)
Bilancio occupazionale: 200-46=154 lavoratori a casa
La Dafin avrebbe avvicinato il cittadino che ha fatto ricorso al Tar, incontrandolo in presenza di due esponenti del comitato “Mafalda viva”, che ha anch’esso presentato un ricorso al Tar.
Che ne è?
f.to un punto interrogativo
Questo nostro caro Sindaco,non prende in considerazione niente e nessuno.Pur di attuare il SUO progetto ucciderebbe i suoi famigliari.
RispondiEliminaChe persona perfida,arrogante,arrivista,pezzo di m....
F.to Libanese
Per ulteriori chiarimenti riguardo alla questione lavoro vi consiglio di guardare il post:"Mettiamo definitivamente i puntini sulle i.."
RispondiEliminaAndrea
Signor sindaco, si rende conto che ci ha dato l'ennesima dimostrazione di come faccia ricorso alla menzogna politica? Lo fa con una disinvoltura che definire allarmante è un eufemismo. Sa di chi era il dovere, per primo, di informare quella ditta che in paese si protestava e che i mafaldesi non erano "gente a bassa reattività sociale"?
RispondiEliminaEra sua, sindaco, era della persona che si chiama Nicola Valentini e che nelle occasioni indossa anche la fascia tricolore. Ci si riconosce per caso?
Se non ha informato la Dafin che la sua gente urlava contro la centrale a biomassa, lei ha omesso mica un dettaglio, sa?
Come è stato possibile che questo rappresentante abbia incontrato il cittadino autore del ricorso al Tar e gli abbia detto di aver saputo con tanto ritardo delle proteste? Eppure è da un pezzo che sono nati comitati e che sente la gente urlare contro il suo mostruoso progetto.
In tutto ciò lei, Nicola Valentini, ha una responsabilità politica grave. E non si arrabbi se sul blog trova qualcuno che glielo dice. Lei qui non ha il potere di togliere la parola.
BELFAGOR (il fantasma del Louvre)
Montefalcone del Sannio
RispondiEliminaImpianto x produzione di energia- Potenza 22,50 MWe alimentato da oli vegetali, in motori endotermici da società S.E.T. srl
(a responsabilità limitata?!?!?) di Trivento.....
da primonumero 04/02/09
Stiamo diventando la pattumiera del centro sud.
F.to UN LETTORE INCAZZATO.....
Fuori dai cori.
RispondiEliminaPer Belfagar
Apprezzo i tuoi interventi soprattutto per la chiarezza e l'eleganza del tuo eloquio. Non so chi tu sia, ma permettimi di darti del "tu" per rendere la comunicazione meno formale e più confidenziale. Vanti una "buona conoscenza" dei fatti di Mafalda e del Sindaco Valentini, tant'è che ti spingi in giudizi netti, inappellabili, senza tentennamenti, il che farebbe pensare che tu sia del nostro comune o che la tua vita si sia svolta fra la nostra popolazione. Chi rimane a contatto con la popolazione, ed ha la passione per la politica, non lascia correre quanto di perverso è stato fatto dall'amministrazione Valentini, se non altro per tacitare la coscienza, e non aspetta l'apertura di un blog per fare attacchi personali trincerandosi dietro l'anonimato. Poichè ti ritengo una persona onesta intellettualmente, devo dedurre che non c’eri negli anni passati e che quella sicurezza di giudizio ti venga elusivamente da fonti indirette, quelle fonti del centro-destra che ti sostengono, e che vedono nei tuoi attacchi un’occasione in più per demolire il diabolico Valentini, specialmente se sei di sinistra, come si evince dai tuoi interventi. Io nella mia vita sono stato abituato a fare il contrario: ho sempre agito alla luce del sole quando mi sembrava opportuno dipingere qualcuno a tinte forti (qui rimango nell’anonimato perché ai lettori può interessa solamente il contenuto delle mie riflessioni). Dopo questa prima parte, mi preme andare avanti per far capire a tutti perché io interveng . Ebbene, caro Belfagor, lo faccio perche le tue analisi, anche se considerate buone, hanno il difetto di riproporre la solita contrapposizione tra due schieramenti ormai obsoleti, e tu sai benissimo che nella contrapposizione, (anche se dai consigli al centrodestra per evitare scontri forti) il Valentini è maestro incontrastato,
La tua visione dualistica degli schieramenti non fa evolvere la politica verso la ricerca di energie nuove; anzi, in una situazione di stallo, con il Valentini da una parte, ormai dato per certo da te, la controparte non avrebbe altra scelta che riproporre il consunto Riccioni:la solfa è sempre la stessa , e i cittadini saranno gabbati ancora una volta, con buona pace delle tue analisi!
Io da modesto osservatore della vita politica locale, ritengo che debba esserci una evoluzione verso la ricerca di energie fresche, anche di schieramenti trasversali, non per ingenerare confusione ma per far ritrovare alla nostra comunità quell’armonia perduta, ricostruendo l’integrità e la solidarietà sociale con progetti comuni e mirati.(vedasi l’altro mio intervento del 4 febbrai2009). Se ciò non avverrà, continueremo a leggerti nel prossimo blog, magari aperto dallo schieramento contrario.
Quando verrà cambiato il nome di Mafalda in CORLEONE?
RispondiEliminaf.to Diabolik
Si scomodasse anche il Vaticano o il Padre Eterno con tutti i santi del cielo. Valentini vi ha infarinati bene bene. Venga pure il referendum consultivo o l'ira popolare. Tanto a lui che glie ne frega. L'affare è fatto e voi sarete sempre i soliti pesciolini, non vi resterà che l'aria fritta da odorare.
RispondiEliminacolui che se la ride grasso
Caro Fuori dai cori,
RispondiEliminaa diverse sue affermazioni, supposizioni e deduzioni non posso rispondere per motivi già spiegati in precedenza (il classico gioco a esclusione).
Mi preme sottolineare, inoltre, che non ho fatto nessun nome sul candidato che dovrà sfidare Valentini: sarà deciso nelle sedi opportune, dalle persone che vorranno compiere il nobile gesto di liberarci dal valentinismo. Mi sono limitato a elargire dei consigli, criticabili certo, ma che sono solo consigli, nulla di più. E tali consigli possono riguardare, perché no, anche energie fresche.
Quella che lei chiama "visione dualistica" non è originata da uno schema ideale e perfetto per ogni situazione, ma da pragmatismo. Sarebbe difficile a Mafalda avere più di due liste alle elezioni, perché è un paese piccolo e può essere non facile trovare i candidati. Allora, visto che anche in passato sono falliti i tentavi di orchestrare una partita a tre, vale la pena di indirizzare le energie e l'informazione, rendendo edotti i cittadini che poi si faranno una propria opinione, sulla soluzione che appare più praticabile.
La mia risposta finisce qui, con un ultima precisazione: nel mio corpo insegnano anche a come uscire vivi (in senso metaforico) quando si è braccati.
F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)
da un inserto pubblicitario della SOCIETA' MERIDIONALE INERTI SMI Srl
RispondiEliminaPer costruire bisogna avere una professionalità sicura e buoni materiali; bisogna, però, anche saper vedere quello che non c'è ancora. Questa filosofia per la concretezza di metodi e obiettivi, unita ad una grande capacità di previsione e rispetto per l'ambiente, ha ispirato il Gruppo Marrollo sin dall'inizio. Era il 1955 quando l'attuale presidente, Calogero Riccardo Marrollo, fondò il nucleo del futuro gruppo con un'impresa individuale per la costruzione di strade. Da allora una crescita continua, contraddistinta da investimenti in energie, tempo, capitali, risorse umane e tecnologia ha caratterizzato il cammino di questo dinamico imprenditore che faceva nascere, a distanza di 10 anni circa, la Società Meridionale Inerti SMI.
ci vogliono le maniere forti ormai, perche' le chiacchiere z l port lu vend se vogliamo ottenere qualcosa. Bisogna attirare i media se vogliamo ottenere un po' di ascolto, far conoscere il problema a piu' gente possibile.
RispondiEliminaci vogliono le maniere forti ormai, perche' le chiacchiere z l port lu vend se vogliamo ottenere qualcosa. Bisogna attirare i media se vogliamo ottenere un po' di ascolto, far conoscere il problema a piu' gente possibile.
RispondiEliminaIt was meant to be a secret project
RispondiEliminaSunday, November 23, 2008
ENI's shame
It was meant to be a secret project, with backhand dealings and discussions between a few corrupt, or at best incompetent, government officials and the oil company ENI. Absolutely no involvement of the people. Just like during colonial times, they took out a map of Abruzzo and decided where and when to start drilling. No questions asked. And not just an oil rig here or there, but thirty-five per cent of our land. No newspaper reports, no citizen councils, no transparent reports for the public. Nada.
... ...
In Italy, approval of building plans usually take months. People have waited up to two years to get permits to build garage units for their homes. It is remarkable that in this case all permits were given to ENI in the space of only 2 weeks, by the city of Ortona and by the region of Abruzzo.
Why were all environmental concerns ignored?
Why did the city officials of Ortona, ultimately, give in so easily to ENI, without informing the people, or themselves for that matter, about the consequence of oil rigs, refinery plants and pipelines in the midst of a wine district? Without ever opening honest discussions? Without acknowledging their conflicts of interest? The answer is simple: greed and corruption.
The mayor of Ortona, was and still is, Nicola Fratino, who stands to gain enourmously from the oil refinery plant. He was elected in a center-right coalition in the same political party as Italy’s current prime minister, Silvio Berlusconi. The party is called Forza Italia.
... ...
Aside from Mr. Fratino, here are other members of CIA:
Sergio Bazzanini – president, Francescopaolo Cianci, vicepresident. Councilpersons: Calogero Marrollo, Francesco D’Alessandro, Tommaso Nervegna.
Here are the other companies that belong to CIA.
... ...
Societa’ meridionale inerti SRL:
Located in Vasto they specialize in building residential and commercial real estate. The head of the company is Calogero Marrollo, also at the head of the association of industry owners called Confindustria Abruzzo. Confindustria Abruzzo has also publicly declared its support to the oil desulfurization plant.
Marrollo Costruzioni SRL:
This company was founded by same Calogero Marrollo of above.
... ....
from site: Save the Montepulciano d'Abruzzo
http://savethemontepulciano.blogspot.com/2008/11/it-was-meant-to-be-secret-project-with.html
Ortona Mafalda, Mafalda Ortona. Il copione è lo stesso.
RispondiEliminaIn inglese o in italiano le parole sono le stesse: corruzione, incompetenza, conflitto d'interessi, disinformazione, sindaco, Marrollo.
U sistemu. Vedeva bene Antonio Fasciano quando in dicembre intitolava un suo post: “Progetto Mafalda” Un progetto di Marrollo.
Valentini, Valentini. Grande minuscolo uomo. Il burattinaio burattino. L'uomo di mano di Marrollo. Il fattore di Marrollo.
Ortona, il sindaco Nicola Fratino. Mafalda, il sindaco Nicola Valentini.
Ortona, il sindaco di destra. Mafalda, il sindaco di sinistra.
Ortona, la distilleria D'Auria trasloca. Mafalda, la Dafin (D'Auria finanza) s'insedia.
Ortona, in mezzo ai vigneti il Centro Oli. Mafalda, in mezzo ai oliveti la Centrale a Biomasse.
E in mezzo a Mafalda e Ortona il capo orchestra e burattinaio in capo Calogero Riccardo Marrollo.
beh..cosa c'è da dire..questo è l'uomo che ci rappresenta..vorrei ricordare al nostro caro sindaco che in quel lontano giorno in palestra parlava di consulta popolare e referendum..forse ha problemi di memoria ma abbiamo abbastanza prove per fargli rinfrescare la memoria..caro signor sindaco le ricordo che siamo in un paese democratico e non soggetto a regimi totalitari o monarchici..
RispondiEliminaIn un precedente intervento ipotizzavo che senza centrale forse Marollo non chiudeva una struttura come la Smi quindi non licenziava tutti gli operai, dopo questi ultimi blog mi sono convinto che dietro tutto questo affare legato alla biomassa ci sia proprio un nuovo interesse del gruppo Marollo che guarda caso oltre alla Smi ha qualche attivita' legata ai rifiuti per cui una centrale a biomassa puo' anche smaltire rifiuti, e tutti sapete quali interessi ci sono dietro i rifiuti.
RispondiEliminaA pensare male a volte ci si azzecca.
f.to un amico degli onesti.
CIAF Ambiente srl
RispondiEliminaTra le attività sviluppate dal Gruppo Marrollo grande importanza ha assunto l'ecologia, tanto da generare una apposita divisione nella SMI che si occupa di trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti.
In apposite aree autorizzate ed attrezzate la SMI e la consociata CIAF Ambiente provvedono allo stoccaggio ed al trattamento di rifiuti di origine industriale sia liquidi che solidi.
La SMI si interessa prevalentemente di smaltimento di rifiuti solidi speciali, inerti, non tossici e nocivi e del loro recupero e riutilizzo in due discariche nei comuni di Rocca San Giovanni ed Ortona.
La consociata CIAF Ambiente opera prevalentemente nel trattamento di rifiuti tramite l'estrazione di sostanze nocive ed il loro reinserimento nei cicli produttivi.
(http://www.marrollo.it/gruppo/aziende.php?UID=6)
Le aziende del Gruppo Marrollo
RispondiEliminaSMI srl
Marrollo Costruzioni
Tecnoasfalti srl
CIAF Ambiente srl
Marrollo Services
Duemila srl
- Una biografia del Cav. Calogero Riccardo Marrollo -
RispondiEliminaCALOGERO RICCARDO MARROLLO CONFERMATO PER IL SECONDO MANDATO A PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ABRUZZO
La conferma, unanime, è avvenuta nel corso della riunione della Giunta di Confindustria Abruzzo, tenutasi il 21 gennaio scorso [2007], a Teramo. Alla riunione del massimo organismo degli Industriali abruzzesi erano presenti, tra gli altri, i Presidenti delle Associazioni ed Unioni Industriali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, della Piccola Industria, dei Giovani Imprenditori, dell’ANCE Abruzzo, di Federturismo Abruzzo e della Consulta Servizi Innovativi. Calogero Riccardo Marrollo, nato a Scerni (CH) nel 1934 e residente a Vasto, 5 figli, opera nel settore dell’Industria dell’edilizia e dei prefabbricati da più di cinquant’anni. Con la sua iniziativa ha costruito una tra le più importanti e solide realtà imprenditoriali abruzzesi, gestita e amministrata interamente dalla sua famiglia. Il GRUPPO MARROLLO, infatti, con le aziende MARROLLO COSTRUZIONI srl, SOCIETA’ MERIDIONALE INERTI srl, CIPRIANI ARTESIO srl (costruzioni edili stradali), Sigma 90 srl (operante nel settore ecologia), CIAF Ambiente srl, Marrollo Services srl, Società 2000 srl (operante nel campo della ricettività e delle attività congressuali), Tecnoasfalti srl, rappresenta un brillante esempio di sviluppo endogeno sul territorio che oggi da occupazione a circa 450 addetti, con un fatturato complessivo di circa 50 M euro. Tra le opere più significative realizzate dal Gruppo ricordiamo la costruzione di grandi impianti per primarie società italiane quali AGIP, FIAT, ENEL, Ferrovie dello Stato, ANAS, Autostrade, ecc., l’Interporto di Bologna, ipermercati COOP, il megaparcheggio in piazza 8 agosto a Bologna, ecc.. Il Presidente di Confindustria Abruzzo vanta una notevole esperienza anche all’interno dell’Organizzazione imprenditoriale, avendo già ricoperto importanti cariche associative: Presidente dell’Associazione Industriali di Chieti dal 2002, è stato vice presidente nazionale dell'A.N.E.P.L.A. (Associazione Nazionale Estrattori e Produttori Lapidei e Affini). Attualmente membro della Giunta nazionale di Confindustria, è Presidente dell'A.R.C.C.E.A. (Associazione Regionale Cave Calcestruzzi e Affini) e consigliere della CCIAA di Chieti. Cavaliere della Repubblica, è stato Governatore del Rotary Internazionale per il distretto 2090 (comprendente Abruzzo, Marche, Molise, Umbria e Albania) nell’anno 2001/02. All’atto della sua conferma, il Presidente Marrollo ha tracciato alcune linee che caratterizzeranno il Suo mandato, evidenziando l’impegno a rendere CONFINDUSTRIA Abruzzo sempre più incisiva e propositiva sui temi della politica economica e occupazionale della regione, in linea con le indicazioni date a livello nazionale dal Presidente di Confindustria Montezemolo. Il nuovo Presidente regionale ha quindi espresso il bisogno di dover implementare il confronto con tutte le espressioni istituzionali, politiche, sociali e culturali regionali, per l’individuazione e la soluzione di tutti quei problemi che impediscono o ritardano lo sviluppo socio economico del Territorio. In particolare, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di richiamare la Regione al suo ruolo guida e il mondo politico ad una maggiore e reale attenzione alle istanze e alle proposte provenienti dal mondo imprenditoriale e civile, chiedendo che, superando logiche e schematismi di parte, si pervenga alla definizione di una programmazione regionale realmente capace di incidere sull’ampliamento e il rafforzamento della base produttiva, e quindi dei livelli occupazionali, intervenendo su fattori di sviluppo, quali la ricerca e l’innovazione, la capitalizzazione delle PMI, la semplificazione amministrativa, il potenziamento della dotazione infrastrutturale, la valorizzazione delle risorse umane ed ambientali, il riequilibrio territoriale.
Ecomafia
RispondiEliminaOPERAZIONE MARE CHIARO: è stata condotta dalla Polizia Stradale e dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Pescara e ha visto il coinvolgimento di diversi territori Italiani quali Catania, Bari, Chieti, Campobasso, Lombardia, Veneto, Toscana con il primato dell'Abruzzo. Una vera e propria associazione a delinquere che vedeva coinvolta la malavita del Sud, Nord e Centro, con ha portato all'arresto cautelare di 16 persone e alla denuncia di altre 78 per il reato di disastro ambientale. La ditta Ciaf Ambiente Srl di Atessa (Chieti) era il “polo” dell'organizzazione, con l'ausilio di personale dipendente e di esperti chimici, falsificavano i formulari per il trattamento dei rifiuti che venivano convogliati presso la ridetta ditta. Successivamente senza nessun trattamento, con documentazione falsificata di trasporto, venivano confluiti in Puglia presso lo stabilimento della Hidrochemical Service Srl con sede a Taranto, dove venivano versati, attraverso una condotta sottomarina a 300 m dalla costa, nelle acque dell'Adriatico
(LE MANI DELLA CRIMINALITA’ SULL’ABRUZZO, Associazione di Consumatori ed Utenti – Antiusura e Antiracket, e.mail: codici.abruzzo@codici.org – sito: www.codici.org
http://www.codici.org/le_tematiche/lotta_alla_criminalita/documento_criminalita_abruzzo.pdf)
Fuori dai cori.
RispondiEliminaI giovani e la politica.
In uno dei miei interventi ho messo in evidenza come per rinnovare il modo di far politica ci sia bisogno di giovani perché posseggono “energie fresche” Qualcuno ha obiettato che i giovani sono come le foglie, e che le radici, rappresentate dall’esperienze dei meno giovani, hanno maggiore importanza. Se vogliamo rimanere nel campo botanico, devo far notare che la fotosintesi clorofilliana avviene grazie alle foglie e alla presenza in esse della clorofilla. Con la fotosintesi clorofilliana si ottiene la riduzione del gas serra e la produzione di materia organica per la nostra alimentazione. Altro che funzione secondaria delle foglie!!! Chi ha voluto sminuire la funzione dei giovani con una metafora si ritrova a fare i conti con una diversa realtà. Io voglio ragionare, senza ricercare metafore da utilizzare per rafforzare una idea, ma trovare attraverso un’analisi meno superficiale , le giuste ragioni per dire che i giovani devono farsi avanti per prendere le redini della politica mafaldese, senza, tuttavia, voler escludere persone più mature dal gruppo dirigente . In tanti anni la politica è stata vissuta solamente come scontro tra persone, con rancori che si sono diffusi a tutti gli strati sociali, paralizzando ogni forma di dialogo. Le frequentazioni tra persone di diverso orientamento politico sono considerate contaminanti, quindi da evitare. Persino negli affetti amicali si insinua il tarlo della divisioni, imponendo alle persone comportamenti adeguati per non essere sottoposte agli sberleffi o ad altre forme di ilarià. Qualcuno pensa che io stia esagerando, ma vi assicuro che sulla pelle si percepisce, specialmente in prossimità delle scadenze elettorali, un clima di diffidenza reciproca che impone ad ognuno frequentazioni all’interno del proprio gruppo. Qui la razza non c’entra, eppure i metodi di divisione, di sospetto, di diffidenza, di prevaricazione, di potenziale vendetta sono gli stessi che si utilizzano verso gli stranieri, anche se cambia il modo di veicolare i messaggi avvelenati. In questo clima i sentimenti più retrivi si sono diffusi e la comunicazione è diventata di tipo etnocentrico, con chiusure nette verso il gruppo opposto, e aperture all’interno dello stesso gruppo: capannelli di persone in piazza si formano in base alla collocazione politica, a distanze dovute, e si guardano in cagnesco, ciascuno con l’orecchio proteso per afferrare il pensiero dell’avversario. Non voglio a questo punto trovare i responsabili, ma ci sono e sono visibili da tutti, e sono quelle persone che puntualmente fanno da corollario al potere politico, dal quale trovano interessato consenso: persone senza alcuna sensibilità e con poca cultura.
Come si esce da un groviglio di sentimenti negativi sedimentati in tanti anni di vita politica? Serve un ricambio generazionale, di energie fresche, di quelle energie che non hanno assorbito la contaminazione sociale, perché distaccati dalla politica e perché giovani di età. Qualcuno può dubitare dicendo che i giovani sono portatori spesso di sentimenti che si annidano all’interno della famiglia, ed in parte è vero, ma un conto è la negatività vissuta sulla propria pelle, un altro è la negatività vissuta attraverso il racconto. I giovani da inserire in politica devono avere anche un buon grado di istruzione, perché la cultura , con la sensibilità che trasmette, è capace di eliminare le incomprensioni tra persone e di costruire una società migliore. Accanto ai giovani, certo, devono esserci persone formate, di esperienze vissute, ma vale anche qui la regola che la cultura fa la differenza
Leggo nel blog raccomandazioni , inutili e fuorvianti, di non pensare alla terza lista, come se le due liste fossero già acquisite e formate. Qui si parla di vero rinnovamento, con aggregazioni allargate e trasversali, quindi di una prima e vincente lista.
Dal quotidiano IL TEMPO, edizione Abruzzo cronaca di Lanciano-Vasto
RispondiEliminaQuindici indagati tra i rifiuti
Inchiesta della Procura di Lanciano. Verifiche sulla presenza di sostanze tossiche
di FRANCESCO FLAMMINIO
ATESSA - Associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento di rifiuti tossici e alla violazione delle leggi speciali in materia di tutela ambientale. E' questa l'imputazione con cui il sostituto procuratore della Repubblica di Lanciano Rosaria Vecchi, ha iscritto nel registro degli indagati 15 persone, tra cui il presidente dell'Associazione Industriali della provincia di Chieti Calogero Marrollo. L'imprenditore è indagato in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della Ciaf Ambiente, la società di Atessa che si occupa del trattamento dei reflui delle lavorazioni industriali. Un atto dovuto quello della magistratura, anche se Marrollo di fatto non si occupa direttamente della gestione della Ciaf, che viene invece diretta da Pierangelo Dacome, a sua volta indagato per gli stessi reati. Il blitz è scattato ieri mattina, quando agenti della polizia stradale di Lanciano e carabinieri del nucleo operativo ecologico di Pescara, si sono presentati ai cancelli della Ciaf per eseguire alcuni controlli. Verifiche necessarie a stabilire la presenza nell'impianto di sostanze tossiche. Sulla vicenda la Procura frentana ha imposto il riserbo più assoluto, ma sembra che siano state evidenziate alcune irregolarità. Le indagini erano comunque partite diversi mesi fa dopo una denuncia del Comitato Costambiente, che aveva presentato un esposto alla polstrada di Lanciano e al corpo forestale dello Stato. Un esposto a cui erano allegati diversi pareri del consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro e dell'Arta. Secondo la relazione dell'istituto di ricerca, "nei pressi della Ciaf sono stati rilevati picchi altissimi di inquinanti aromatici, pari a circa 70 microgrammi per metro cubo, a fronte di un massimo consentito dalla legge di 10 microgrammi". Anche per l'Arta l'impianto aveva ottenuto l'autorizzazione a trattare rifiuti tossico-nocivi con un iter burocratico non corretto e soprattutto le tipologie di sostanze che potevano essere smaltite, necessitavano di tecnologie e impianti di cui l'azienda non disponeva. Di qui la decisione della Regione Abruzzo di revocare, lo scorso aprile, l'autorizzazione al trattamento di oltre 500 tipologie di rifiuti, di cui 313 pericolosi. Questi gli indagati: Luigi Antonio Bontempi e Giorgio Gregori di Roma; Corrado Pappagallo, di Molfetta; Calogero e Angelo Marrollo di Vasto; Pierangelo Dacome, di Castel Frentano; Giuseppe Forgione e Franco Gavioli, entrambi di Fiumicino; Costantino e Giuseppe Mangifesta e Walter Bellia, di Campomarino; Antonio Costantino di Taranto; Danilo Bustreo, di Massanzago (Padova); Gianfranco Jeroncich, di Mogliano Veneto (Treviso); Alessio Altieri, di San Salvo.
Il magistrato ha disposto perquisizioni presso le società Ciaf Ambiente, con sedi ad Atessa e Vasto; Hidrochemical Service, con sedi a Taranto e a Lanciano; Di Florio, di Lanciano; Hidro Alluminio, di Atessa; Italcarles, di Cepagatti (Pescara); Autotrasporti Forgione, di Fiumicino; Magnesia Costantino & Autospurgo Molise, di Campomarino; Ambiente e Tecnologia, di Bitonto (Bari); Seab, di Chieti Scalo; Ecoservice, di Corridonia (Macerata); Ecos, di Barberino Val d'Elsa (Firenze); Paradivi Servizi, di Catania; Laterlite, di Lentella; Stabilimento Eni, Scerne di Pineto; Transedil, di Napoli. (2004)
OPERAZIONE MARE CHIARO:
RispondiEliminaComunicato stampa del 12.11.2007
E’ fissato per mercoledì mattina, al Tribunale di LANCIANO, l’udienza preliminare del processo ai danni di 33 persone coinvolti nell’inchiesta “Mare chiaro”.Gli indagati, 16 dei quali, il 18 marzo del 2004 finirono agli arresti su disposizione del Gip Marika Ponziani, dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzato al traffico illecito di rifiuti, di disastro ambientale e falso. Le indagini della polizia stradale di Lanciano, come si ricorderà, accertarono un traffico di rifiuti tossici he dalla Ciaf ambiente azienda della Val di Sangro di cui è rappresentante legale Calogero Marrolo, attuale presidente di Assoindustria Abruzzo, venivano sversati nel mare di taranto. Secondo le accuse furono smaltiti 90 mila tonnellate di liquami. Tra gli indagati, l'ex direttore commerciale dell'azienda, Luigi Antonio Bontempi, l'ex direttore tecnico Pierangelo Dacome. Dall'inchiesta è uscito, invece, pulito Calogero Marrollo e il figlio Angelo, quest'ultimo componente del CdA. Nell'Aprile scorso, l'associazione CostAmbiente, che con un esposto diede il via alla maxi-inchiesta della Procura di Lanciano, ha chiesto alla Regione Puglia e alla Provincia di Taranto di costituirsi parte civile. “Crediamo che sia un dovere civico per i cittadini e residenti della Val di Sangro seguire questo processo, frutto della prima e più grande inchiesta italiana nel settore dei rifiuti liquidi - spiega Pasquale Colantonio presidente di CostAmbiente-.E' sconvolgente, il silenzio della Regione Puglia e della Provincia di Taranto che hanno subito, secondo quanto riscontrato dalle forze dell'ordine il danno ambientale, non ritenendo opportuno costituirsi parte civile. I cittadini si aspettano che la giustizia una volta ricostruito tutta la vicenda punisca i colpevoli in base al principio chi inquina paga, sancito dall'Ue e ripreso dalla normativa nazionale. E' chiaro che vi è anche la consapevolezza dei cittadini che la nostra giustizia è di manica larga, che le leggi punitive sono farraginose, e le scappatoie risultano infinite, mentre troppi malfattori sfuggono al carcere. Rimane ferma, però la fiducia agli inquirenti e alle forze dell'ordine che hanno dimostrato di essere l'unico baluardo di fronte al dilagare delle attività criminose nel campo ambientale. Ci auguriamo che il governo centrale metta fine al riordino della materia riguardo ai reati ambientali. Il primo passo è stato fatto nell'aprile scorso, conclude Colantonio, con l'approvazione del disegno di legge che prevede l'inserimento nel libro II del Codice Penale di nuovi reati con pene, proporzionali al crescente grado dii offesa all'ambiente; dal pericolo concreto al danno fino al disastro ambientale oltre alla responsabilità amministrativa a carico delle società e delle persone giuridiche.
OPERAZIONE MARE CHIARO:
RispondiEliminaSui rifiuti tossici gettati in mare, gli arrestati iniziano ad ammettere responsabilità
LANCIANO - Il giudice delle indagini preliminari Ciro Riviezzo ieri ha interrogato Luigi Bontempi e Pierangelo Dacome, nelle rispettve qualità di responsabile commerciale e direttore tecnico dell'azienda «Ciaf Ambiente» di Atessa (Chieti).
I due avrebbero parzialmente ammesso il falso delle bolle di accompagnamento dei carichi di rifiuti, che non venivano trattati, escludendo invece ogni responsabilità in merito all'associazione per delinquere e al disastro ambientale. In pratica, avrebbero dichiarato di essersi limitati ad organizzarne il trasporto, sostenendo di non sapere che i rifiuti venivano scaricati in mare, a Taranto.
Oggi è previsto l'interrogatorio nel carcere di Trani di Corrado Pappagallo, 50 anni di Molfetta, responsabile commerciale e direttore tecnico della «Hidrochemical Service», difeso dall'avv. Leonardo Lanucara. Altri due dipendenti dell'azienda tarantina, Giuseppe Schettino, 27 anni di Bernalda, addetto agli impianti; ed Emiliana Elena Ingrosso, 33 anni di Leporano, segretaria, sono agli arresti domiciliari. Il campomarinese Giuseppe Mangifesta sarà interrogato dal gip del Tribunale di Larino.
I reati ipotizzati dal pubblico ministero Rosaria Vecchi sono l'associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, il disastro ambientale e il falso materiale. Le indagini dovranno accertare se gli sversamenti abbiano provocato la contaminazione delle falde acquifere. I carabinieri del Noe hanno scoperto la base operativa del traffico illegale nell'azienda «Ciaf», del gruppo Marrollo.
I rifiuti, senza subire alcun tipo di trattamento, venivano poi trasferiti alla Hidrochemical, azienda che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti chimici, che provvedeva a sversarli in mare.
In carcere sono finiti Luigi Antonio Bontempi, 51 anni di Roma, responsabile commerciale della Ciaf ambiente; Pierangelo Dacome, 67 anni di Castel Frentano (Chieti), direttore tecnico della Ciaf; Giuseppe Forgione, 64 anni di Fiumicino (Roma), autotrasportatore; Gianluca Fanelli, 31 anni di Vasto (Chieti), addetto all'organizzazione dei trasporti della Ciaf; Giuseppe Mangifesta, 34 anni di Campomarino, figlio del titolare dell'omonima ditta; Andrea Ranallo, 26 anni di San Salvo (Chieti), addetto al laboratorio della ditta Laterite; e Raimondo Imbrò, 42 anni di Siracusa, amministratore della ditta Paradivi servizi. Altri indagati hanno ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari: Giovanni Carnevale, 41 anni di Bari; Giorgio Gregori, 53 anni di Roma, autista della ditta Forgione; Luigi Lucchetti, 41 anni di Grottaferrata (Roma), autista della ditta Forgione; Angelica Marra, 26 anni di Atessa (Chieti), segretaria centralinista della Ciaf; Francesco Rossiello, 34 anni di Bari, amministratore della ditta Ambiente e tecnologie; Ubaldo Sideri, 50 anni di Corridonia (Macerata), amministratore della ditta Ecological Molise Ecom.
Settantotto le persone denunciate a piede libero. Le indagini legate all'operazione «Mare Chiaro», partite nell'aprile del 2004, sono state supportate da appostamenti, pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sequestri, ispezioni e analisi di laboratorio. Gli agenti della polizia stradale di Lanciano si accorsero che i camion carichi di rifiuti industriali diretti alla «Ciaf» di Atessa si trattenevano all'interno dello stabilimento per pochi minuti, mentre per i trattamenti a cui dovevano essere sottoposti occorrevano dalle sette alle otto ore. Secondo gli inquirenti, la «Ciaf» forniva documenti attestanti avvenuti trattamenti mai effettuati sui carichi di rifiuti.
Il tutto avveniva con la complicità di altre aziende del settore: la «Paradivi servizi» di Priolo Gargallo (Catania), la «Ambiente e Tecnologia» di Bitonto (Bari), la «Laterlite» di Lentella (Chieti) e la «Ecom» di Limosano (Campobasso). I reflui a loro volta finivano nel mare antistante il golfo di Taranto attraverso la condotta sottomarina, a circa trecento metri dalla costa. (www.mytermoli.com, 5/03/2006)
volete capire che ci vuole un nuovo Maresciallo Topo come nel 1980? Fà solo paura il tintinnio delle manette.
RispondiEliminaf.to Diabolik
Filastrocca per la CIAF
RispondiEliminaOre ventiquattro
un camioncino tutto matto
entra di soppiatto
come fosse un gatto
carico di merda
e approfittando dell'ora tarda
cambia i connotati
ai documenti imbellettati
esce dal retro e fugge via
metro per metro
da Val di Sangro al Mare di Taranto
col suo carico di morte
per i pesci è cattiva sorte
CIAF Ambiente esserrelle
segretarie chic con gambe belle
dirigenti freak con molti tik
nessuno sa nessuno vede
CIAF Ambiente non mente
Vi affonderei in quelle merde
mi ecciterei per le grida sorde
fino ad un metro sopra la testa
come in una vecchia pagana festa
al tintinnio delle manette ai polsi
inondati dal fuoco
Vivi Arsi
(http://immoralista.splinder.com/archive/2006-03)
OPERAZIONE MARE CHIARO:
RispondiEliminaOperazione «mare chiaro» a Taranto
LANCIANO (CHIETI) - Passa al Tribunale di Taranto l’inchiesta nazionale sul traffico di rifiuti industriali pericolosi liquidi, denominata «Mare Chiaro», che portò a 16 arresti, tra cui 5 abruzzesi, il 13 marzo 2006. Lo ha deciso oggi il gup di Lanciano Massimo Canosa che ha accolto la richiesta di incompatibilità territoriale avanzata da alcuni legali degli indagati, molti denunciati a piede libero, che in totale sono 33, accusati di associazione a delinquere finalizzate al traffico illecito di rifiuti, distruzione ambientale e falso. In merito al procedimento penale si erano costituite parti civili Legambiente Abruzzo e Federconsumatori di Taranto, e il Ministero per l’Ambiente.
L'inchiesta, coordinata dal pm Rosaria Vecchi, portata avanti dalla Polstrada di Lanciano ed il Noe di Pescara, fece luce su un giro illegale di smaltimento di rifiuti tossici e nocivi che transitavano nello stabilimento Ciaf Ambiente di Atessa (Chieti), accertando lo smaltimento di 90 mila tonnellate di rifiuti, per un giro d’affari di 15 milioni di euro.
La Ciaf fu ritenuta presuntivamente al centro del malaffare; l’azienda abruzzese avrebbe ricevuto rifiuti provenienti da varie regioni,in particolare dalla raffineria di Priolo Gargallo (Catania),quindi da Lombardia, Veneto, Marche, Molise e Puglia. Allo stabilimento Ciaf di Atessa tali rifiuti venivano falsamente trattati e ripartivano, tal quali, con bolle ugualmente false, verso la Hidrochemical di Taranto, dove i rifiuti sarebbero stati sversati direttamente in mare. Nel corso dell’azione investigativa un sub vigile del fuoco tarantino, che filmava i fondali marini, fu colto da malore e ricoverato per intossicazione. In merito alla vicenda gli ambientalisti abruzzesi raccolsero sei mila firme di proteste contro la Ciaf, il cui stabilimento venne chiuso e poi riaperto dalla Regione Abruzzo.(www.lagazzettadelmezzogiorno.it, 25/6/2008)
OPERAZIONE MARE CHIARO:
RispondiEliminaIndustria riapre, protesta a Chieti
La Regione Abruzzo ha autorizzato la riapertura della Ciaf ambiente di Atessa (Chieti) sollevando le protesta dai circoli di Legambiente di Atessa e Paglieta, che hanno chiesto una commissione regionale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Secondo l'associazione, si tratta di “un'autorizzazione alla riapertura data alla chetichella”. Per i presidenti dei due circoli, Maurizio Calabrese e Luzio Nelli, componenti anche del direttivo regionale di Legambiente, “sono stati lesi i diritti elementari di democrazia nella gestione dei beni comuni”.
La Ciaf fu al centro dell'inchiesta denominata Mare Chiaro nell'ambito della quale, il 13 marzo 2006, sedici persone furono arrestate e 62 denunciate - in Abruzzo, Molise e altre regioni - per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi e disastro ambientale.
Le indagini avevano appurato che, in due anni, circa 90 mila tonnellate di rifiuti liquidi, che transitavano alla Ciaf da varie parti d'Italia, erano finite nel mare di Taranto.
A seguito di controlli dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, la Ciaf venne chiusa per sei mesi per sforamento dei limiti di inquinamento. Dopo numerose manifestazioni di protesta da parte di cittadini e ambientalisti, seguirono le promesse di massima attenzione ambientale da parte dell'assessore regionale all'ambiente, Franco Caramanico.
”La pianificazione ambientale è stata disattesa - dichiarano Calabrese e Nelli. L'Abruzzo conosce una vera e propria escalation di fenomeni eco-criminali legati allo smaltimento illegale dei rifiuti. E' assurdo che, dopo la vicenda che ha coinvolto la Ciaf, neppure il Comune di Atessa sia stato coinvolto nella revoca della sospensione”. (www.ecosportello.org, 16/04/2007)
Legambiente e Ciaf: «il no del Ministero è sempre più vicino»
ATESSA. Legambiente e CostAmbiente hanno ottenuto una prima significativa vittoria, con il dossier sulla Ciaf Ambiente (dicembre 2008) inviato alla Commissione Via/Vas del Ministero dell'Ambiente. Da notizie che giungono agli autori direttamente da Roma, il dossier è stato utilissimo ed è servito da stimolo alla immediata riapertura dell'istruttoria: quindi il "no definitivo" alla compatibilità ambientale dell'impianto appare sempre più vicino. Il corposo dossier elaborato dalle due associazioni ambientaliste ricostruisce i complessi passaggi dell'iter autorizzativo dell'impianto: dal 2000, anno in cui la Regione Abruzzo rilasciò la prima autorizzazione al trattamento di rifiuti non pericolosi, ad oggi, soffermandosi anche sull'aspetto giudiziario con l'inchiesta "Mare Chiaro", conclusasi con il rinvio a giudizio di 33 persone, tra i quali i manager dell'azienda. Al dossier sono state allegate anche alcune ortofotocarte (fotografie aeree) della zona dove sorge l'impianto Ciaf. Il raffronto tra la situazione dell'anno 2000 (ante-Ciaf) e quella del 2006 (post-Ciaf) è emblematico: «prima, infatti», spiega Legambiente, «l'area era classificata nell'urbanistica comunale di Atessa come "esclusivamente industriale" mentre oggi è quasi del tutto completata la conurbazione attorno all'impianto, con la realizzazione di un complesso commerciale-artigianale che modifica sostanzialmente la situazione di riferimento». Ed è principalmente per questo motivo che la stessa Commissione Via/Vas esprime perplessità circa le conseguenze sulla popolazione che potrebbero verificarsi in seguito ad eventuali incidenti all'impianto. L'inchiesta Mare Chiaro a giugno scorso è passata al Tribunale di Taranto quando venne accolta la richiesta di incompatibilità territoriale avanzata da alcuni legali degli indagati. (Indymedia Abruzzo, italy.indymedia.org, 19/01/2009)
per saperne di piu
RispondiEliminaOPERAZIONE MARE CHIARO
RAPPORTO ECOMAFIA 2008, numeri e storie della criminalità ambientale
Il caso Abruzzo
http://www.nonlasciamolifare.org/download/rapporto_ecomafia2008.pdf
Fanghi tossici, l’intrigo porta in Puglia (Lorenzo Colantonio, L'Espresso, 28 gennaio 2007)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local//1491367
CENTRO OLI DI ORTONA
Dossier sul Centro Oli di Ortona
http://www.lancianonline.altervista.org/?p=211
Nomi e Cognomi da non dimenticare
http://apocalisseitalia.blogspot.com/2008/02/chi-vuole-mangiare-con-centro-oli.html
Liberta' di Parola
http://maurovanni.blogspot.com/2008/03/riccardo-calogero-marrollo-il.html
RICCARDO CALOGERO MARROLLO
Curriculum
http://www.confindustria.abruzzo.it/Marrollo.htm
Marrollo nuovo presidente di Confindustria Abruzzo
http://www.sansalvo.net/news.asp?id=849
Marrollo su blogbabel
http://it.blogbabel.com/search/entries/marrollo/s=time_segments/
cari amici miei le nostre battaglie non stanno dando buoni frutti!!!!!!!!
RispondiEliminae questo mi dispiace credo che sia ora di partire con la guerra e che vinvano i migliori buttiamo a terra quest'aministrazine di fasulli e riprendiamoci la nostra mafalda!
I blog che precedono ci dovrebbero fare riflettere, se l'ecologia si fa in questo modo per la centrale di Mafalda non ci sono grandi prospettive, c'e' troppa disinvoltura nella gestione di questi veleni. Secondo me, bisogna passare ad una protesta un poco piu' "vivace",
RispondiEliminaVi ricordate la protesta degli agricoltori per le quote latte? siccome nel basso molise ci sono importanti attivita' agricole, perche' non fare una protesta contro quel tipo di centrale a biomassa di Mafalda, sotto il palazzo della Regione Molise.Se occorre ci si va coi Trattori, creare un blocco procedendo a passo di lumaca.Il tutto restando nella legalita' Chiedere un incontro con Il Presidente Iorio, lamentando con quanta disinvoltura e scarsa istruttoria si e' autorizzato quella centrale,
Solo cosi si da il giusto risalto al problema che creera' questo impianto, sopratutto alla luce di quanto si leggeva sopra.
f.to Nicolino il Grande
Il Molise lascialo stare al di là dal ponte... però dagli un'occhiata di tanto in tanto
RispondiEliminapost pubblicato in Diario, il 6 febbraio 2009
.
Non so se avete sentito parlare del "Progetto Mafalda", una centrale a biomasse che deve sorgere sull'attuale sito industriale della SOCIETA` MERIDIONALE INERTI Srl (SMI) del Cav. Riccardo Calogero Marrollo. In voi, anche se siete forestieri al nostro Molise, "una regione che presenta tanti vantaggi", mi preoccuperei. Dopo tutto c'è soltanto il fiume Trigno che ci divide e l'aria e l'acqua sono analfabeti delle geografie politiche.
In fatti abbiamo tanto da condividere, incominciando dal nostro vastese cavaliere, da Ortona a Mafalda non c'è che un passo si chiama D'Auria. Da voi si chiama Distilleria D'Auria, da noi DAFIN (D'Auria finanziaria, amministratore unico: D'Auria Francesco, il figlio di 24 anni). Chiude a Ortona e riapre a Mafalda. Lo smaltimento della vinaccia non sarà più un problema, si smaltirà nel bruciatore della Centrale. Il cervello dell'operazione è sempre lui, il Cav., l'uomo di mano in questo caso è Nicola Valentini, presidente della Banca di Credito Cooperativo (BCC) della valle del Trigno con sede a San Salvo, ma opportunamente anche Sindaco di Mafalda. La trama del Centro Oli di Ortona si ripropone identica. Perché cambiare un copione già collaudato! Senza dimenticare l'operazione MARE CHIARO e la CIAF AMBIENTE di Atessa (CH) (proprietà Gruppo Marollo) in cui è implicata la LATERLITE di Lentella(CH) - questa è a cinque chilometri a linea d'aria dalla SMI (in territorio vostro). Un limpido futuro ci è promesso.
http://it.blogbabel.com/search/entries/marrollo/s=time_segments/
ma avete notato il fatto che sono stati arrestate segretarie ed austisti di camion, ma Calogero ed Angelo Marrollo se la sono cavata con una bugia della e buona?
RispondiEliminavergogna
l'impegno ecologico del cavalliere
RispondiEliminaMarrollo contro i vincoli naturalistici sul Parco Nazionale della Costa Teatina
venerdì 14 marzo 2008
E' dovuto solo passare un po' di tempo. Solo pochi giorni e le prime, dure critiche alla legge regionale che ha sospeso, fino al 31 dicembre 2008, ogni rilascio di autorizzazioni a costruire nuovi insediamenti industriali insalubri di prima classe, sono puntualmente arrivate.
A dire il vero, c'era da aspettarsi anche da chi potessero arrivare. Da chi ha maggiori interessi anche all'insediamento del Centro Oli dell'Eni: la parte padronale. Infatti, la legge regionale sospende di fatto anche ogni iniziativa intesa a costruire il petrolchimico.
Ed in particolare, ad attaccare la legge regionale è, manco a dirlo Calogero Riccardo Marrollo, presidente di Confindustria Abruzzo.
In sostanza Marrollo dice che la legge blocca lo sviluppo della regione. Poiché di fatto sono sospese le autorizzazioni per l’insediamento di nuove industrie insalubri classificate di prima classe, c'è da chiedersi cosa intenda per sviluppo Marrollo e l'Associazione da lui presieduta.
Evidentemente, come ci hanno abituato gli industriali, per sviluppo deve intendersi incremento del profitto, nel modo più facile e più rapido. Che questo sviluppo passi per la distruzione di un territorio e per l'azzeramento del diritto alla salute dei cittadini, poco importa.
E' evidente anche, che oltre al modello di sviluppo finora adottato, chi detiene le redini del sistema produttivo non ha voglia di andare. Un sistema produttivo che sfrutta fino ad esaurirla, ogni risorsa disponibile.
Solo ragionando con la logica padronale, si possono considerare dannosi dei limiti imposti per legge, con il fine di proteggere un'area di elevato pregio ambientale, come quello del Parco Nazionale della Costa Teatina.
http://rubicondo.blogspot.com/2008/03/marrollo-contro-i-vincoli-naturalistici.html
Immaginiamo che ...
RispondiEliminail sindaco Nicola Valentini risponda alle lettere inviate dal gruppo Giovani Mafaldesi.
Immaginiamo che ...
in un ripensamento, il sindaco accetti di organizzare una consulta democratica sulla realizzazione della centrale a biomasse.
Immaginiamo che ...
il risultato di questa espressione popolare sia negativa per le decisioni amministrative finora prese.
E poi ...
Secondo voi che succede?
a) il sindaco, sconfessato dal popolo, si dimette.
b) il sindaco resta in carica ma convoca un consiglio comunale straordinario avendo a l'ordine del giorno il divieto assoluto su l'intero territorio comunale di ogni attività industriale o altra su cui esistono gravi dubbi sulla loro innocuità per la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio.
c) il sindaco non può prendere in considerazione il risultato perché è invalidato per vizio di forma.
d) il sindaco ritiene che il risultato della consulta non è vincolante e la ignora.
A voi la scegliere.
Ma secondo voi il Nostro Sindaco Nicola Valentini vi darà la corda per impiccarlo?
Questa via è impraticabile. Un vicolo cieco. E finché resterete con questo obiettivo, ad aspettare. Finché perderete tempo, lui ne guadagnerà. Il tempo sta dalla sua parte.
La strada deve essere un'altra.
Scuotersi. Contattare le persone che qui vicino o più lontano avranno a subire le conseguenze della realizzazione di questo progetto. Scrivere a chi ha incarichi istituzionali e farlo sapere. Rivolgersi ai media: giornali, radio, tv o web. Organizzare manifestazioni con cartelloni o striscioni davanti ai Palazzi del Potere, incominciando dal Municipio di Mafalda e risalendo, anche con mezzi di trasporti agricoli, alla Provincia e alla Regione.
Siamo o non siamo in un paese democratico? Oppure il Regime non è mai finito!?
Questa è gente che non rispetta neanche se stessa, figuriamoci se rispetta una ipotetica espressione popolare.
VARIAZIONE IN CORSO D'OPERA
RispondiEliminaIn tutta la vicenda della centrale a biomassa ci sono alcune variabili che il sindaco Valentini non aveva calcolato. Prima di tutto non immaginava che la gente avrebbe reagito così vivacemente e con ricorsi al Tar (e ha definito questo una pugnalata alle spalle); in secondo luogo è arrivato un gruppo di giovani che pensava di domare e umiliare in quattro e quattr'otto. Sappiamo che le cose non sono andate e non stanno andando così.
Perciò Valentini ha dovuto cambiare strategia in corso d'opera, agendo in due principali direzioni:
• Far credere che comunque vada la centrale a biomassa si farà, che "quell sta tutt appust", e la recente approvazione della Regione potrebbe aiutarlo a sostenere questa posizione. Si sta facendo di tutto per far passare questo messaggio, col collaudato metodo: indottrinamento di valentiniani doc, ai quali è affidata come sempre la diffusione. Quindi: poiché ormai non ferma più nessuno la centrale, è inutile che vi sbracciate. Di conseguenza, secondo Valentini, i mafaldesi si troverebbero di fronte al fatto compiuto, come i genitori contrari a un matrimonio che, dopo la fuga degli sposi, devono ingoiare il rospo e farsene una ragione. Le cose non stanno esattamente così e certo non si meraviglierà più nessuno dell'ennesima prova pratica del principio numero uno del valentinismo: la menzogna politica.
• Ma Valentini sta anche diffondendo il messaggio che il suo sfidante (il cui nome ancora non conosciamo), quand'anche vincesse, non solo troverebbe il fatto compiuto (la centrale), ma che addirittura ne sarebbe lieto, potendo egli continuare questo grandioso progetto. Il messaggio subliminale contenuto è un capolavoro della spesso menzognera comunicazione valentiniana. Provo a spiegarlo: chiunque diventi sindaco porterà avanti il progetto Mafalda e la centrale a biomassa, per questo non è meglio che a farlo sia io, il grande e ineguagliabile Nicola Valentini?
Sindaco, naturalmente le cose non stanno così e noi lo sappiamo bene, vero? Lei sa che sarà molto difficile far iniziare i lavori prima delle elezioni, per una serie di ragioni: tecniche, legali e anche politiche. Però le piace far sembrare che il suo frutto sia già stato concepito. Vorrebbe farci credere che è già stato ingravidato il grembo che dovrà partorire il mostro a biomassa, mettendoci di fronte al fatto compiuto e proponendoci, come sempre, un'unica via d'uscita, come sempre scelta da lei per tutti: il matrimonio riparatore con le elezioni ancora una volta vinte da lei. Non andrà così...
Un'ultima cosa: la smetta di facilitare la diffusione della balla che i Giovani Mafaldesi sono pilotati dai "contrapartit", dai suoi nemici, anche sul blog. Qui regna una parola che lei ha cercato di cancellare dal vocabolario dei mafaldesi: DEMOCRAZIA! Come vede, qualche volta c'è ancora della brace sotto la cenere... la stiamo attizzando e sta diventando un bel fuocherello.
F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)
E ora di agire in senso molto visivooooooooooo!!!! Quand e' uerr e' uerr!!!!
RispondiEliminaEppure ci siamo .....
RispondiEliminasul Sito della Valle del Trigno, il sito dedicato a tutti gli abitanti della Valle del Trigno:
http://www.valletrigno.net/
MAFALDA - ASSEMBLEA "MAFALDA VIVA"
con un altro articolo “La ciminiera dei miracoli”
che rinvia al blog Ortonacity [ Città, inquinamento, salute, abusi politici: local_Network di Informazione ]
l'articolo inizia cosi:
“E se usassimo l'alcool ed i fumi della distilleria D'Auria, che già inquina moltissimo le falde acquifere e la qualità dell'aria a Ortona [...], in alternativa al trip collettivo dei pubblici amministratori e governatori vari della regione, ...”
per continua la lettura: http://ortonacity.ilcannocchiale.it/2008/01/13/la_cimiera_dei_miracoli.html
vi raccomando la visita guidata della Distilleria D'Auria S.p.a a questo indirizzo ufficialissimo:
http://www.distilleriadauria.it/stabilimento.html
../..
da Agenzia del master in Giornalismo dell'Università degli Studi di Teramo (AMATER)
RispondiEliminahttp://www.amater.it/?q=node/215
CENTRO OLI: MARROLLO (CONFINDUSTRIA), CHIEDEREMO 10% DANNI
TERAMO, 22 MAG 08 - "Se il Centro Oli non si fa è meglio, prenderemmo comunque il 10% per i danni". Lo ha detto il presidente della Confindustria abruzzese, Calogero Marrollo, che ha anche riconosciuto il coinvolgimento di alcune sue aziende nei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Ortona. Una dichiarazione che ricalca quella del segretario della presidenza regionale Lamberto Quarta, il quale, alcune settimane fa, aveva affermato: "Qualora si impedisse la realizzazione del Centro Oli, l'Eni potrebbe fare causa alla Regione Abruzzo".
L'Eni ha ottenuto tutti i permessi necessari per la realizzazione dell'impianto. Il Consiglio regionale del 4 marzo 2008 ne ha bloccato l'iter sospendendo, fino a fine anno, ogni rilascio di concessioni per la costruzione di industrie classificate come insalubri di prima classe nell'area della costa teatina. Non è chiaro su quali basi l'Eni e le aziende coinvolte potrebbero avanzare pretese nei confronti della Regione Abruzzo.
Nel Consorzio Imprese Abruzzesi (Cia), pronto a partecipare ai lavori per la realizzazione del Centro Oli di Ortona, figurano la Società Meridionale Inerti Srl e la Marrollo Costruzioni, che fanno capo al presidente di Confindustria e la Buonefra Srl, di cui è socio il sindaco di Ortona Nicola Fratino. Il fronte del "no al Centro Oli" denuncia un conflitto d'interessi, ma Fratino ha tenuto a puntualizzare: "L'azienda di cui sono socio fa parte del consorzio, ma il settore in cui è attiva non ha nulla a che vedere con i lavori per la costruzione del Centro Oli. E' un aspetto che non ha affatto influito sul mio ruolo di amministratore".
La Comunità Europea, con la direttiva 35 del 2003, sulle scelte in materia di ambiente obbliga le istituzioni ad informare adeguatamente cittadini e associazioni, coinvolgendoli nel processo decisionale. Il Comitato Natura Verde denuncia violazioni della normativa e preannuncia il ricorso alla Corte Europea contro la Regione Abruzzo e il Comune di Ortona.
Il destino del Centro Oli appare incerto. Un ampio movimento, che annovera tra le sue fila semplici cittadini, ambientalisti, medici, produttori di vini, cantine sociali, operatori turistici, associazioni di categoria, la Provincia di Chieti e quasi tutte le amministrazioni dei comuni limitrofi, annuncia battaglia. Il presidente della Regione Ottaviano Del Turco, da sempre a favore della realizzazione dell'impianto, negli ultimi tempi mostra un atteggiamento più cauto. Preferisce non esprimersi sulla vicenda, in attesa di conoscere i risultati della valutazione d'impatto sanitario (Vis) richiesta dal Consiglio Regionale. (AMATER)
dal sito di notizie online Prima da Noi
RispondiEliminahttp://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=18088
Nuova battaglia in arrivo, ad Ortona una discarica per l'amianto
ORTONA, 01/12/2008 - Una discarica per l'amianto ad Ortona? La notizia gira da qualche giorno e la Regione avrebbe già avviato l'iter per questa mega riserva di materiale pericoloso profondo 15 metri e pronto a contenere quasi 250 mila metri cubi di amianto.
Tutto nascerebbe tra le località Taverna Nuova tra Casino Vezzani e Villa Grande, zone la cui ricchezza è rappresentata da ettari ed ettari di vigneti e oliveti di ottima qualità.
Dopo la battaglia contro il Centro Oli (ancora tutta da combattere) pare proprio che per gli ortonesi non ci sia tempo per stare tranquilli.
Contrario alla discarica, però, questa volta anche il Comune che starebbe pensando di portare la faccenda in un consiglio comunale straordinario.
La richiesta per varare questo nuovo progetto è stata avanzata a giugno 2007 dalla Società Meridionale Inerti di Vasto. Ad aprile 2008 si è tenuta anche una conferenza di servizi.
Si è ancora in attesa dei pareri dell'Arta e dell'Asl ma una volta ricevuto il via libera la strada sarebbe decisamente in discesa.
«Come sempre», accusa Tommaso Sarchese, componente esecutivo regionale dei Verdi, «gli iter autorizzativi che interessano il nostro territorio per impianti di particolare impatto ambientale vanno avanti, molto spesso senza che nessuno ne sappia niente, senza che la popolazione, i cittadini interessati siano al corrente di quello che altri stanno decidendo per loro».
Il sito ha già ospitato una discarica, sempre dello stesso privato, di materiali non pericolosi. «Da qualche anno», continua Sarchese, «è stato lasciato tutto in abbandono e anziché bonificare e ripristinare l'area si vuole realizzare una discarica di valenza regionale per amianto».
I Verdi apprezzano la posizione del comune di Ortona ma sprona tutti gli enti interessati (Arta-Asl-Regione) «e soprattutto gli abitanti ed i coltivatori della intera zona ortonese, nonché le organizzazioni agricole e le cantine sociali esprimano una netta contrarietà al progetto».
Inizia una nuova battaglia per gli ortonesi.
dal blog ApocalisseItalia
RispondiEliminahttp://apocalisseitalia.blogspot.com/2008/12/marrollo-e-lamianto.html
Marrollo e l'amianto
01/12/2008
Calogero Marrollo, l'amatissimo presidente regionale di Confindustria Abruzzo, deve avere un debole per Ortona. Prima ci voleva costruire la raffineria e non aveva perso tempo a far parte del consorzio delle aziende costruttrici, adesso ci vuole fare una discarica di amianto.
La Società Meridionale Inerti Vasto (S.M.I.) vuole costruire in località Taverna Nuova tra Casino Vezzani e Villa Grande una discarica di amianto di 250 mila metri cubi. Ancora una volta in mezzo alle viti per la produzione del vino DOC, ancora una volta come se quella terra fosse inutile, se i contadini che la lavorano fossero inutili.
Questa gente qui gioca a fare l'imprenditore dentro l'orticello chiamato Abruzzo. Credono che se non ci sono ciminiere o industrie in una zona possono fare tutto quello che vogliono. Un terreno coltivato a viti e ulivi per loro equivale al deserto dell'Arabia Saudita.
E pensare che Calogero ha anche il diploma della scuola agraria. Si vede che non ha capito molto, o non era molto attento a scuola. Infatti adesso si e' messo a fare il cementificatore.
Quali sono i grandi imprenditori d'Abruzzo ? Marrollo che vuole fare il centro oli (=raffineria) e la discarica di amianto ? Oppure Toto e' un grande imprenditore che vuole fare un mega cementificio a ridosso del parco della Majella ?
Oppure dobbiamo contare sulle grandi perle dell'imprenditoria Italiana come la Snam Rete Gas dell'Eni che sta costruendo il centro di compresione del gas a Sulmona (10 posti di lavoro?) e ci vuole portare venti posti di lavoro con una raffineria a Ortona ?
Ricordiamoci chi e' Calogero e quanto bene vuole alla nostra regione
dal sito di notizie online Prima da Noi
RispondiEliminahttp://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=19006&page=1
AD ORTONA ANCHE LA GRANA DELLA DISCARICA D'AMIANTO
ORTONA, 05/02/2009 - Il coordinamento per la Tutela della Costa Teatina ha organizzato per venerdì prossimo (ore 11 Sala Rotary) un incontro per illustrare le ragioni del no per la discarica d'amianto.
Le motivazioni del netto dissenso sono nate «dopo lo studio del progetto inerente la discarica della società proponitrice Smi», assicura il coordinamento, «in cui appunto previa ricopertura di un altra discarica esistente-sempre della stessa società-, nascerà una nuova discarica regionale per lo smaltimento dell'amianto contenuto in matrici cementizie».
La conferenza sarà supportata da materiale video del sito e con approfondimenti prodotti nel merito delle osservazioni che il Coordinamento depositerà all'ufficio Via regionale .
Sono stati invitati il sindaco Nicola Fratino e tutto il Consiglio Comunale, «per generare una condivisione quanto più allargata nel rigettare il suddetto progetto».
Il comitato «non trova congrue le argomentazioni che la ditta proponente allega, poiché è vero che l'Abruzzo è pieno di discariche abusive piccole e grandi, ma questo flagello non sarà fermato da discariche autorizzate, tanto più se queste comportano ulteriore consumo del suolo, ma solo dal potenziamento dei controlli in tutto il territorio, supportando tangibilmente quei corpi che si sono distinti in questo, come la forestale; inoltre ci vuole una rivalutazione profonda dei beni pubblici come collante straordinario di una collettività, e non più come terra di nessuno da dare in pasto al più furbo».
«Bisogna ripensare la pianificazione del territorio», continua il coordinamento, «non si può fare tutto dappertutto, l'Abruzzo è già pieno di poli industriali che per loro frammentazione non permettono controlli adeguati, l'Abruzzo e già pieno di siti industriali dismessi, erodere paesaggi, o territori con vocazioni che potrebbero essere una valida risposta per una economia del futuro sempre più alla ricerca di identità e salubrità, per noi è semplicemente anacronistico».
05/02/2009 9.43
vedi anche
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=19006&page=0
E' scontro sull'inceneritore di Cerratina
LANCIANO, 05/02/2009 - L'associazione Culturale Frentania Provincia contro l'auto candidatura del presidente del Consorzio di Cerratina ad ospitare un inceneritore nel nostro territorio.
Dafin: "Non sapevamo delle proteste"
RispondiElimina(leggi l'articolo di R. D'Antonio pubblicato su Il Quotidiano del Molise di ieri 7 febbraio
http://www.monteneronline.it/news2/2009/feb09.htm#cittadino)
Che qualcuno, che non sia un privato cittadino, che sarebbe accusato di non rappresenta che se stesso, prenda carta, penna, busta e francobolli per informare questi signori di cosa sta succedendo a Mafalda per evitargli di fare una figuraccia.
Qualcuno, un comitato civico o un gruppo costituito di cittadini, venga in soccorso e tolga dall'ignoranza questi competenti signori che prendono decisioni per noi. Pubblicate le lettere, inviatele ai giornali. E se qualcuno di loro a l'educazione di fare una risposta, pubblicatelo.
I mandanti:
(in ordine cronologico)
Leonardo Alcalà, intermediario non ben precisato
cittadino venezuelano
-- senza domicilio fisso --
Banca Di Credito Cooperativo Della Valle Del Trigno Mafalda - San Salvo S.C. A R.L.
Nicola Valentini, Presidente
Via Duca degli Abruzzi, 103
66050 San Salvo (CH)
tel: 0873 545195
fax: 0873 545195
Gruppo Marrollo
(il cui pacchetto azionario è interamente detenuto dalla famiglia Marrollo)
Cav. Calogero Riccardo Marrollo, Presidente
Via Bafile, 14
66054 Vasto (CH)
tel: 0873 361830 - 0873 366900
fax: 0873 363287
Distilleria D'Auria Spa
Nicola D'Auria, Presidente
Via Contrada Caldari Stazione, 48
66026 ORTONA (CH)
tel: 085 9032145
fax: 085 9032359
I mandatari:
Società Meridionale Inerti Srl (SMI) gruppo MARROLLI
Antonella Marrollo, Amministratore Delegato
(Amministratore Delegato della Tecnoasfalti Srl gruppo MARROLLI,
Presidente della Concreto Srl, società di servizi di ATECAP,
Presidente dell'Ente Scuola Edile di Chieti,
Vice Presidente F.C. PRO VASTO,
già Vicepresidente di ATECAP,
già Vicepresidente di Ance Chieti,
già Presidente dei Giovani industriali di Confindustria Chieti,
già membro Consiglio Nazionale dei Giovani Confindustria)
Sede Legale:. Via A Bafile 14. 66054. Vasto. (CH). tel: 0873 361830 fax: 0873 363287
Stabilimento: Z.I. Contrada PIANETTE 86030 MAFALDA (CB), tel: 0873361830 fax 0873363287
Ciaf Ambiente Srl consociata SMI Srl gruppo MARROLLI
Angelo Marrollo, Amministratore Delegato
(Presidente Sezione Ambiente Confindustria di Chieti)
Sede Legale:. Via A Bafile 14. 66054. Vasto. (CH). tel: 0873 361830 fax: 0873 363287
Stabilimento: Contrada Piazzano 89, 66041 Atessa (CH), tel: 0872 895152 fax: 0872 888028
Madruzza e Associati Sas
Cristina Bonetti, Socia e Amministratore
(membro del Consiglio Direttivo nazionale e della Giunta di Assoconsult,
membro della costituente nazionale del Partito Democratico,
gia' vicepresidente nazionale Giovani Confindustria)
Via Castefidardo, 11
35141 Padova (PD)
tel: 049 8751947
I esecutori:
(in ordine geografico)
Venezuela
Universidad Católica Andrés Bello (UCAB)
Mons. Jorge Urosa Savino. Magnifico Rettore
Urb. Montalbán - La Vega - Apartado 29086.
Caracas, 1021 - Venezuela
tel: +58 212 4074407
fax: +58 212 4074447
UCAB-Consulting / INCU-BIZ
Proff. Henry Gasparin y Alirio Villaueva y María Gabriela Gutiérrez León
UCAB, Facultad de Ingeniería
Centro de Investigación y Desarrollo de Ingeniería (CIDI)
Urb. Montalbán - La Vega - Apartado 20332 -
Caracas 1020-A - Venezuela
tel: +58 212 4074484, +58 212 4074331
fax: +58 212 4074484, +58 212 4074331
Italia
Comune di MAFALDA
Nicola Valentini, Sindaco
Via della Fermezza, 5
86030 Mafalda (CB)
tel: 0875 978135
fax: 0875 978193
Dafin Spa
Francesco D'Auria, Amministratore unico
Via Sant'Antonio Abate, 4
66100 Chieti (CH)
tel:
fax:
Codice Fiscale/Registro Imprese e Partita IVA: 02224670691 - CCIAA/REA CH/162051
Data di inizio attività: 13/12/2007
Sanpaolo Fiduciaria S.p.A. gruppo INTESA SANPAOLO
(azionario Dafin Spa, 50%)
Via Tommaso Grossi, 5
20121 Milano (MI)
Codice fiscale e numero di iscrizione ai Registro delle Imprese di Milano n. 08503890157
Partita IVA: 13434160159 - REA 1417377
Thermo Finance Spa
(azionario Dafin Spa, 33,33%)
-- indirizzo incognito --
Codice Fiscale/Registro Imprese e Partita IVA: 92203560286
Data di inizio attività: 13/12/2007
ALFONSO TOMAS MORENO
(azionario Dafin Spa, 16,66%)
-- indirizzo incognito --
Codice Fiscale: MRNLNS49R29Z131Z
Data di nascita: 29/10/1949
Comune di nascita: SPAGNA
Provincia di nascita: EE
Comune di residenza: CHIETI
Provincia residenza: CH
"IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E VAPORE DA FONTI RINNOVABILI DAFIN SPA"
autori:
BP SEC Srl
Daniele Barbone, Presidente
Roberto Paganini, Associato
Lilia Aquilino, Consulente
Via Carroccio, 9
20020 Magnago (MI)
tel: 0331 658922
fax:
Le Istituzioni:
Regione Molise
Michele Iorio, Presidente della Regione Molise,
Emilio Orlando, Assessore Ambiente della Regione Molise
Via XXIV Maggio, 130
86100 Campobasso (CB)
tel: 0874 4291
fax:
Provincia di Campobasso
Nicolino D'Ascanio, Presidente della Provincia di Campobasso
Angelo Cristofaro, Assessore Politiche della Tutela Ambientale della Provincia di Campobasso.
Via Roma, 47
86100 Campobasso (CB)
tel: 0874 4011
fax: 411976
Sindaco Valentini, ma lei cosa direbbe a chi le domandasse com'è stato possibile che la Dafin sia andata da quella persona, autrice del ricorso al Tar, e le abbia detto di non sapere nulla del casino che sta facendo la gente di Mafalda contro la sua amata centrale a biomassa?
RispondiEliminaCi risponda sindaco. Ci dica come stanno le cose, com'è stato possibile. Non tema questo blog, ci risponda. Smentisca, magari, ma risponda.
Signor sindaco, se lei non ha informato la Dafin del grido di dolore dei suoi amministrati è venuto meno al primo dovere di uno che ricopre la sua carica: essere il primo cittadino e, in quanto tale, difendere i propri concittadini, dare loro voce. Invece lei ha provato (indarno) a togliergliela, se ne rende conto?
E per paura che sul serio avessero voce e gridassero no alla sua amata biomasse, non ha voluto indire il referendum che lei stesso aveva promesso due anni fa.
F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)
ORA BASTA! stiamo vivevndo sotto una dittatura, sotto un individuo che parla di democrazia ma secondo me non sa neanche cosa sia........
RispondiEliminaquesta e una dittatura bella e buona e paragonalo a benito mussolini (visto che solo quella conoscete) mi sembra un onore per un tipo come lui a me sembra piu di vedere il padrino parte seconda dove al pacino ammazza prima il cognato e poi con un bacio alla giuda fa uccidere il fratello io rivedo le stesse scene durante le sua permanenza come sindaco fa aprire la morollo e ci ficca tutti i suoi sudditi e ora con un bel bacio li rimanda tutti a casa..........
tante grazie don nicola valentini
Per Fuori dai cori.
RispondiEliminaSono lusingato dal fatto che ci sia qualcuno che si “chiami” fuori dai cori, per esserlo, per non piegarsi mai a logiche di appartenenze,per le quali tutto il male è dall’altra parte, il prezzo da pagare in termini di rapporti umani,( almeno per ora)so per certo è molto alto, del resto è il prezzo per la libertà. Ho letto con molto interesse tutti i tuoi commenti e li ho molto apprezzati sia per il “taglio” che per il contenuto. In quello del 3 febbraio ci spieghi cos’è la “biomasse” e concludi con la proposta di referendum,(che io leggo far decidere in qualche modo i cittadini) con la quale non solo sono d’accordo ma mi batto anche affinchè ci si arrivi. Condivido in “toto” anche il commento del giorno dopo e spero che i prossimi amministratori facciano tesoro dei tuoi suggerimenti. Nello stesso tempo anche noi cittadini senza alcun ruolo pubblico potremmo organizzarci e dare un contributo nella direzione che tu indichi senza aspettare gli altri. Sul commento del giorno 5 però, sul quale mi ci sono soffermato parecchio,permettimi di non essere molto d’accordo almeno sulla prima parte (e qui emerge il mio essere fuori dai cori che attirerà su di me molte critiche).Mi chiedo come può uno come te, che auspica il bene collettivo, una ritrovata solidarietà sociale,una migliore convivenza,una maggiore serenità, fare apprezzamenti per l’eleganza del linguaggio di “Belfagor”? Per la chiarezza si’, hai ragione,ma non certo per eleganza. I suoi commenti secondo me sono tutt’altro che eleganti,sono ripetitivi, nauseanti e demonizzanti ed io farò sentire sempre la mia voce contro ogni forma di demonizzazione, fosse anche la persona a me più avversa. Poi tra le righe e qui torno ad essere d’accordo con te,gli rivolgi delle sottili ,ma dure critiche. Io almeno,questo ho capito. Lo fai quando gli dici che si spinge in giudizi inappellabili trincerandosi dietro l’anonimato e sulla base di conoscenza indiretta dei fatti. Lo critichi ancora quando gli dici che quando una persona ha passione politica non aspetta l’apertura di un blog per gridare a tutti quanto di perverso ha fatto l’attuale amministrazione. Poi ti voglio chiedere ancora una cosa:sulla base di che cosa si ritiene una persona intellettualmente onesta? Ti saluto e ti chiedo di continuare a dare i tuoi contributi. A dire tutto ciò sono proprio io, sono Fausto Matassa,una persona fuori dai cori, che si assume la responsabilità di quel che dice e si firma. Ah…dimenticavo di ribadire che sono contrarissimo e determinato a fermare l’insediamento della “centrale a biomasse” e sono per l’alternativa a questa amministrazione. Ciao Fausto.
Mi auguro ed auspico che tutte queste forze si indirizzino verso il solo ed unico obiettivo:"Progetto Mafalda".
RispondiEliminaSono d'accordo sul contattare il più possibile i nostri amici dei paesi limirofi ed agire in modo deciso e convinto, perchè siamo nel giusto.
Il "leone" è ferito e più ci avvicineremo alle elezioni e più diventerà rabbioso.
Bisogna collaborare tutti insieme: Giovani mafaldesi, Mafalda Viva, fuori dal coro, la chiesa e semplici cittadini.
Usare anche mezzi plateali, vedi striscione dei Giovani mafaldesi, bisogna far svegliare le coscienze anche quelle più pigre.
Gandalf
amici ci stiamo provando in tutte le maniere ma fin ora solo in CHIACHIERE !rendiamo possibile tutto questo che gandalf ci suggerisce se sembreremo ridicoli alla cittadinanza irridicoliamoci in fondo meglio un giorno da leoni che cento da pecore! pero' almeno noi un piorno ptremmo dire figlio mio se respiri a pieni polmoni e grazie a gente che ha saputo credere in un bellissimo sogno un saluto
RispondiEliminaFORZA E ONORE
1, 10, 100 STRISCIONI
RispondiEliminaUN PAESE UN BALCONE
UN BALCONE UNO STRISCIONE
Fuori dai cori.
RispondiEliminaCaro Belfagor,
noto in te molto dinamismo ed interessamento per la nostra comunità, in particolare di quanto in politica avviene in questi ultimi periodi, in coincidenza delle scadenze elettorali. Questa passione che ti spinge non può che accreditare in me l’idea che tu sia una persona interessata direttamente al cambiamento per aver vissuto in un passato recente momenti di conflittualità diretta con il Valentini, e che da tale conflittualità tu abbia subito qualche forma di scorrettezza, che adesso ti induce a stare in prima linea per una specie di vendetta per il male subito. Sono convinto di quanto vado affermando e so chi tu sia: ho forti indizi che ho raccolto tra le righe dei tuoi interventi; quelle piccole contraddizioni che si commettono quando il discorso si fa vivace e la concentrazione a mantenere l’anonimato si attenua. Hai avuto anche un buon rapporto con lui, almeno nella fase iniziale, e ne conoscevi il carattere perfettamente, come anche la sua filosofia di amministratore. Non contesto la tua sete di giustizia, che mi pare lecito, ma non si imposta la linea politica su un sentimento negativo, tralasciando quelle idealità, che andando oltre gli interessi personali, danno lustro alla nostra azione. Tu predichi chiamando a raccolta tutti quelli che sono i nemici di Valentini, e lo fai esclusivamente contro una persona che reputi un despota, non considerando altre e più nobili motivazioni che devono guidare chi ha voglia di misurarsi in politica. A proposito del candidato ideale: tu dici che deve essere possibilmente laureato, con una buona capacità oratoria, ma anche una persona capace di mantenere la calma nella discussione; poi prendi in considerazione l’età, che credo non interessi molto a nessuno, ma tralasci quelle che sono le qualità interiori della persona, che, secondo me , devono essere di:
-integrità morale;
-di fede autenticamente democratica ( mantenendo un costante contatto con tutti);
-di buone capacità operative;
-di disponibilità a rendere chiaro e controllabile l’operato;
-di sentimenti non vendicativi;.
-di buona cultura;
-di forte dinamismo;
-di disponibilità continua durante l’arco temporale del mandato;
-di rispetto delle autonomie degli assessori;
-di rispetto e sostegno ad ogni forma di iniziativa proveniente dalla società civile.
Ho l’impressione che per te è importante battere il Valentini, senza poi preoccuparti dell’avvenire della nostra comunità. Quando si creano i gruppi che hanno come collante solamente la negatività, è facile poi prevedere un assalto alla diligenza da parte dei tanti opportunisti in circolazione. Stiamo assistendo alla formazione di gruppi che si preparano alla battaglia elettorale, e mi pare che la partenza non faccia ben sperare sull’arrivo per il semplice fatto che la loro formazione ha come base un legante debole: la vendetta. L’alternativa al Valentini, attaverso l’antivelentinismo ,ma anche l’alternativa a Riccioni, non si ha se non si prende coscienza della necessità di un cambiamento vero dove a fare da collante siano i valori della vita, quelli universalmente riconosciuti. Purtroppo nei gruppi che si stanno formando per il cambiamento si assiste alla solita ammucchiata di persone senza scrupoli, senza sensibilità e senza cultura, che stanno alimentando uno spettacolo squallido nel quale gli attori chiedono di cambiare tutto per non cambiare niente. Vedremo in seguito come queste forze in campo agiscono e si neutralizzano a vicenda.
Caro Fuori dai cori,
RispondiEliminalei è libero di esprimere le sue opinioni e di non condividere quelle di Belfagor. Sappia, in ogni caso, che chi auspica la cessazione di una dottrina negativa come il valentinismo, non si augura che poi la stessa si ripeta a parti invertite.
E veniamo all'ennesimo tentativo di giochetto a esclusione: faccia tutte le supposizioni, deduzioni che vuole, ma io ripeto per l'ennesima volta - e non per mia volontà - che non mi presto a tali giochetti a eliminazione che mirino alla mia identificazione. Quindi non rispondo alla prima parte del suo intervento, dica quello che vuole, rimarranno domande senza risposte, anche se dicesse che Belfagor è in realtà lo stesso Valentini. Ma... dica un po', e se fosse lei Belfagor?
In ogni caso, legga bene i miei interventi sui candidati alternativi al despota: ci sono solo linee guida (delle quali la prima è l'abbattimento del valentinismo), il resto lo faranno da sé gli interessati.
F.to BELFAGOR (il fantasma del Louvre)
per il commentatore precedente,
RispondiEliminaPuoi dare del despota solo perchè sei anonimo, ti pare giusto?
Fuiori dai cori.
RispondiEliminaPer Matassa.
Non credo di aver bisogno di precisare il mio pensiero, che certamente non è di plauso per Belgagor, ma non posso nemmeno non tener conto dei tanti ed utili suggerimenti che si trovano nei suoi interventi .
Per quanto riguarda l'eleganza, mi riferivo soprattutto alla forma dei sui interventi, non ai contenuti per i quali hai ben colto le miei critiche al suo riduzionismo filosofico Un sentimento negativo può anche esserci, per un torto subito, ma non è sufficiente per poi creare aggregazioni sociali solide, come è ben scritto nell'ultimo mio intervento. E' facile trovare nella popolazione un sentimento negativo unificante, ma è altrettanto facile poi andare incontro alla disgregazione per la presenza di interessi diversi e contrapposti. Il gruppo lo si crea solamente su basi omogenee, tra persone che abbiano sensibilità e siano animate da ideali forti.
“Per onestà intellettuale”, intendo grande potere di analisi, forza e coraggio, ma anche la capacità di mettersi in discussione riconoscendo i propri errori. Certo, il tipo ideale non esiste , ma lasciami usare anche un pizzico di adulazione mistica per Belfagor, antica divinità dell’inganno!!
Per quanto riguarda la Biomasse, ho cercato il rigore scientifico, ma ho richiesto il referendum come strumento di partecipazione popolare, in ossequio anche alle indicazioni europee che vogliono il coinvolgimento delle popolazioni in materia ambientale.
Sempre pronto per qualsiasi chiarimento.