lunedì 20 luglio 2009

Senza pudore

Volevamo tornare con un articolo per informare i nostri lettori sullo stato delle cose a proposito della costruzione della centrale a biomasse, ma la giornata di ieri ci ha offerto spunti interessanti di cui vi riferiamo.

I sostenitori del Progetto Mafalda hanno tirato fuori un volantino dal titolo "Mafalda: goodbye sviluppo". Siamo alle solite. E' un discorso pieno di tante parole già sentite, in cui l' accento viene posto sulla grandezza del Progetto ("al quale da diverse parti d' Italia si è guardato con interesse perché unico nel suo genere"), sui tanti posti di lavoro che esso avrebbe offerto al nostro paese, sul turismo, generale e scientifico, che ne sarebbe conseguito, sulle energie rinnovabili...peccato che in sede di attuazione concreta di detto progetto non si sia sentita nominare altra forma di enegia che quella prodotta dalla famigerata centrale a biomasse; nessuno di noi ha visto un progetto o ha sentito di imprese interessate a produrre energia eolica o solare a Mafalda, nessuno ha potuto sapere quale università avrebbe stabilito da noi un centro di ricerche. Ancora, si parla di royalties,"un milione e mezzo di euro l' anno per la durata di 20 anni", oro colato che la Dafin avrebbe versato nelle casse del comune; ma perché nessuno dice che i primi soldi tirati fuori dalla Dafin rappresentavano l' indennizzo che l' azienda doveva per legge al comune per ripagarlo dell' impatto ambientale negativo, una autorizzazione bella e buona ad inquinare il nostro paese? Ennesima dimostrazione che dietro al Progetto Mafalda c' erano soltanto dei loschi interessi da realizzare sulle spalle dei Mafaldesi.
Poi l' anonimo autore del volantino apologetico diventa un teorico sui mali atavici del Mezzogiorno e ci insegna che "lo sviluppo nasce sempre da un impulso che viene dall' alto ma per poter essere attuato ha bisogno di essere accettato dalla base, perché lo sviluppo non può essere imposto, deve essere condiviso". Ci sembra di aver già sentito queste parole...ma sì, le disse proprio lui, l' ex sindaco: "Questo è un argomento da referendum perché questo va a cambiare i connotati del paese e richiede la massima coesione della cittadinanza".
Non è uno scherzo, cari lettori, qua si cerca ancora di prenderci in giro! E in questo quadro ben si inserisce il grande ritorno sulle scene del sovrano spodestato che cerca in tutti i modi di tornare al suo posto, Nicola Valentini. Egli mette su una bella recita nella quale senza alcun pudore insegna ai suoi cosa siano gli ideali e la morale; talvolta agnellino, molte altre signorotto dai toni minacciosi, sbraita contro chi non l' ha rieletto (ops, scusate: il candidato sindaco non era lui!), apostrofa come ottusi e sciocchi la maggioranza dei mafaldesi che non la pensa come lui, si autoelogia. Poi si traveste da Nostradamus e profetizza: "Il comune fallirà!". Ne siamo certi: se il comune dovesse fallire sarà tutto merito suo! (Notate bene: merito, e non colpa, perché per lui - quello che si è disfatto del fardello di essere sindaco, quello che adesso è libero - sarebbe un grande merito...)
Ma l' impressione è che siamo alle comiche finali.
"La riflessione più triste riguardo questa vicenda è che nonostante qualcuno ci abbia provato con coraggio, non si può pretendere di mettere il motore di una Ferrari in una Cinquecento": così termina il volantino. La riflessione più triste riguardo questa vicenda è che nonostante qualcuno abbia provato a speculare sulla nostra pelle, c' è ancora gente che non vuole capirlo.
E allora, da giovani, ci rivolgiamo ai giovani che ieri sera hanno preso la parola e a tutti quelli che erano presenti.Si parlava di confronto, avete parlato di confronto, dite di volere il confronto: ebbene, questo confronto dov' è? Sono ormai più di 6 mesi che lo cerchiamo, ci vedete tutti i giorni, ma ci sfuggite, quasi fossimo degli appestati. Avete detto che con il Progetto Mafalda avreste portato il paese 30 anni avanti, mentre il voto lo ha riportato 30 anni indietro; questo non ci pare un bel modo di cominciare. Siamo giovani, non ricalchiamo il vecchio modo arrogante di far politica che la nostra Mafalda si porta dietro da sempre. C'è bisogno di tutti per cambiare le cose...

25 commenti:

  1. giovani cosa?vecchi siamo e vecchi rimarremo.

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  2. Non sono di Mafalda... ma mi sono imbattuto in questo blog. Rimango senza parole quando leggo qui di una buona parte di giovani di Mafalda che supporta questo tipo di progetto; non riesco a capire come si possa essere giovani e così ignoranti. scusate, non è un'offesa ma ignorare significa solo non conoscere e da un giovane questa cosa è intollerabile. L'unica alternativa è che ci siano forti interessi che facciano supportare questa causa ma non credo che questi possano riguardare tutti. Un popolo che non ama la propria terra è un popolo che non merita di viverla. Fortuna che abbiamo anche chi si espone e spesso viene anche emarginato, spero che non sarà questo il caso.. Continuate così amministratori del sito e complimenti per il coraggio.

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  3. probabilmente se ci sono ancora persone che pensano che il progetto mafalda avrebbe portato sviluppo e soprattutto lavoro e soldi magari forse bisognerebbe interrogarsi su possibili promesse che forse sono state fatte (in maniera del tutto privata e col solo scopo di accalappiare voti). io non vedo altri modi per giustificare simili posizioni.. non ci sono soldi o lavoro o vita migliore che tengano... se ci roviniamo la salute le altre cose non potremmo comunque godercele.. io ritengo che questo modo di pensare sia anche un segno di egoismo e individualismo, concetti che ormai permeano tutta la società (e a quanto pare anche i piccoli centri non ne sono esclusi).. ed è difficile anche concepire che simili discorsi siano presi talmente tanto sul personale all'interno della vita di tutti i giorni da rendere difficili persino i rapporti interpersonali. è una cosa tristissima pensare che invece di confrontarsi e procedere con un sicuramente più costruttivo scambio di idee si debba arrivare ad una freddezza reciproca che (questo si!)fa pensare ad uno sviluppo più che mai lontano...

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  4. Volantini o non volantini, valentini o non valentini il progetto è autorizzato e prosegue. Si sta dedicando tempo ed energie nella direzione errata. Conviene capire cosa succede realmente e togliere lo sguardo dal dito e guardare la luna, visto che siamo nel quarantennale. Saluti dal pecoraio matto.

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  5. Centrale a biomasse? No, grazie
    Approfondimenti: ambiente e inquinamento a Savona e provincia | Il ponente | luglio 20, 2009 at 09:14
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    da FRANCO XIBILIA - La Confederazione Cobas di Savona esprime forti dubbi sul progetto di costruzione di una centrale elettrica a biomasse nell’area ex-Ferrania di Cairo Montenotte. Prima di tutto va considerato che tale centrale non porterebbe incrementi nell’occupazione, ma al contrario ridurrebbe le possibilità di ricollocare gli ex-lavoratori Ferrania.
    Dopodichè, oltre a non garantire di diventare di fatto un inceneritore di CDR, prima o poi riteniamo, avendo letto la perizia commissionata nel 2007 al Dr.Paolo Franceschi, che la centrale emetterebbe polveri sottili(PM 2.5 e PM 1.0) per una quantità pari a 18 volte quanto dichiarato nel progetto e che tale centrale provocherebbe un inquinamento ambientale pari a quello provocato dall’intero traffico urbano della città di Savona. Per questi motivi riteniamo che al posto della centrale a biomasse sia possibile invece raddoppiare la produzione di pannelli solari e fotovoltaici, con un incremento certamente maggiore nella ricollocazione degli ex lavoratori Ferrania”.

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  6. PER I GIOVANI DI INTESA DEMOCRATICA:

    FATE PACE CON LE VOSTRE IDEE!!!!

    Fabrica di Roma - Pd

    Centrale corleonese, intervenga il sindaco

    Viterbo - 20 luglio 2009 - ore 3,10

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    Riceviamo e pubblichiamo - In seguito alla preoccupazione espressa dai cittadini fabrichesi e dai nostri iscritti riguardo le notizie secondo le quali si starebbe concentrando nel nostro paese l'interesse di svariati imprenditori nel campo dello smaltimento dei rifiuti , il PD di Fabrica di Roma ha sollecitato i propri consiglieri alla stesura di un'interrogazione al sindaco che è stata depositata nei giorni scorsi

    Allo stato attuale l'unico progetto che abbiamo potuto visionare e che sarà posto all'attenzione della conferenza dei servizi il 21 Luglio è quello di una centrale a Biomasse, progetto che a quanto pare è frutto di un maldestro copia-incolla di un impianto ubicato a Corleone e che ci mostra, oltre all?impatto sul territorio siciliano, la superficialità con la quale vengono fatte ed avallate proposte che invece dovrebbero essere oggetto di attento studio e condivisione con i cittadini.


    Il Pd di Fabrica di Roma vuole vederci chiaro, soprattutto al riguardo di altri tipi di impianti che sembra si vogliano concentrare nel nostro territorio e che di certo preoccupano molto di più del pressappochismo di chi ha stilato una scheda tecnica.


    E' per questo che abbiamo aderito al comitato Nov (No veleni nel mio paese), la cui finalità è quella di diffondere una cultura politica ambientale di tipo partecipativo ed un coinvolgimento e una condivisione di tutta la comunità nelle scelte più importanti che riguardano l?ambiente, il paesaggio, il territorio e la salute pubblica.

    Il Pd locale quindi auspica che il sindaco sappia vigilare lui per primo sulla difesa del territorio, sui rischi per la salute pubblica e che soprattutto impari a condividere con i cittadini e le opposizioni in consiglio certe scelte che possono modificare irrimediabilmente il nostro paese.

    Noi continueremo a vigilare e ad informare perché siamo convinti che su questi temi i processi partecipativi siano importanti anche per riappropriarci di un?identità di paese che dovrebbe essere uno degli scopi di chi ci amministra.

    Ornella Angeletti
    Segretaria circolo del Partito Democratico di Fabrica di Roma

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  7. Il grande disagio che si avverte nel nostro comune è terribile.
    Le divisioni sono nette e colpevolizzare l’uni o gli altri è solo deleterio.
    Di certo non si fa niente per ricucire questa lacerazione, sempre più netta.
    Pensavo che la “festa sagra” organizzata da Intesa democratica, potesse essere un atto di coscienza e di rinnovamento, invece è stato solo benzina per alimentare le fiamme della discordia.

    Dapprima delle elezioni mi auspicavo che la sinistra avesse un rigurgito ideologico che neanche ora, dopo una sonora sconfitta, ha.
    Qualcosa non quadra!

    Le offese e le ingiurie non fanno che male. Ghettizzarsi arroccandosi dietro un fantomatico “progetto” è precludere la nostra terra allo sviluppo sostenibile e rinnovabile.
    Un uomo è tale se è consapevole dei propri sbagli ed accettare con senso di democrazia (sovranità popolare), una decisione univoca, voluta dalle urne.
    Continuare a fronteggiare, con sprezzo, chi non la pensa come noi è incivile e offensivo, verso coloro con cui ci siamo confrontati elettoralmente e verso tutta la società.
    Le idee vanno rispettate e non denigrate, nessuno ha diritto di imbavagliare quelle altrui ma, vanno accettate se è il popolo ad eleggerle.


    Gandalf

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  8. Faccio i miei complimenti a questi ragazzi, i giovani mafaldesi, per l'impegno, le capacità e l'amore per il loro paese. L'amore senza soldi, questa la differenza con quei pochi che vanno ancora rincorrendo interessi personali.
    Mafalda ha capito troppo, 120 VOTI NE SONO UNA INNEGABILE DIMOSTRAZIONE.

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  9. Mafalda. A differenza della "vecchia" maggioranza, l'esecutivo di Riccioni è contro la centrale

    La biomasse al centro del Consiglio

    All'ordine del giorno anche la commissione tecnico-scientifica


    MAFALDA. E’ convocato per stasera alle 20.30 il Consiglio comunale, il secondo dopo quello di insediamento per l’amministrazione guidata da Egidio Riccioni. Fra i diversi argomenti all’ordine del giorno spiccano i tre collegati alla tanto discussa centrale elettrica a biomasse. La nuova maggioranza, che a differenza della precedente è contraria all’impianto, andrà a rivedere il Piano di fabbricazione. Dovrebbe perciò essere revocata la variante con la quale l’ex sindaco Nicola Valentini aveva elevato il limite massimo di altezza delle costruzioni, fattore necessario alla centrale per erigere una ciminiera di cinquanta metri. Altro ordine del giorno riguarderà la commissione tecnico-scientifica istituita sempre dall’amministrazione precedente, che dovrebbe vigilare sul rispetto delle normative ambientali una volta che la biomasse entrasse in funzione. Infine la maggioranza di Riccioni chiederà alla Regione Molise di revocare l’autorizzazione unica rilasciata a gennaio alla Dafin, ditta costruttrice della centrale. L’impianto, che tanto ha fatto e fa discutere, è stato uno dei principali argomenti anche in campagna elettorale. Sostenuto fino all’ultimo dalla passata maggioranza, dovrebbe sorgere nella zona artigianale di Mafalda, prendendo il posto della Smi-Marrollo prefabbricati, con conseguente riduzione della forza lavoro. Acceso argomento anche in campagna elettorale, il responso delle urne è stato chiaro: la maggioranza dei cittadini non vuole né la biomasse né Valentini. Quest’ultimo, pur rinunciando a riproporsi come candidato a sindaco, è stato infatti il direttore di tutta la campagna elettorale, chiudendo tutti i comizi e intervenendo più a lungo. Poi è stato eletto consigliere di minoranza, ma ha preferito passare la mano dimettendosi. Tuttavia più di qualcuno sostiene che continui a dirigere l’attuale minoranza da dietro le quinte. Di più: negli ultimissimi giorni di potere, l’ex sindaco ha incaricato un avvocato per resistere ai ricorsi presentati al Tar contro la centrale. Una beffa per Riccioni, che appena insediato ha dovuto revocare l’incarico e liquidare una corposa parcella di 42800 euro al legale. R.d’A.

    Il Quotidiano del Molise 16 luglio 2009

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  10. Il progetto biomasse si allontana

    In riunione il Consiglio comunale a Mafalda. Il sindaco Riccioni
    ha parlato di spiragli per arrivare a impedirne la realizzazione


    MAFALDA. Dieci punti all’ordine del giorno, tra i quali spiccano quelli contro la centrale elettrica a biomasse. Questo in estrema sintesi il Consiglio comunale di giovedì sera, caratterizzato dall’abbandono della minoranza. I quattro consiglieri di opposizione, infatti, non hanno partecipato a nessuna delle discussioni sostenendo che gli atti non sono stati messi in tempo a loro disposizione. Hanno perciò chiesto il rinvio di un giorno, non accordato dalla maggioranza del sindaco Egidio Riccioni, che ha proseguito con una tranquillità inattesa.
    Riguardo alla centrale a biomasse, progetto privato ma sostenuto dalla passata amministrazione, Riccioni ha parlato di primi spiragli per arrivare a impedirne la realizzazione. In particolare dalla Regione è tornata indietro la Variante al Piano di fabbricazione, definita “improcedibile” per vari errori a carattere tecnico. A questo punto resta in vigore il vecchio strumento e pertanto non si possono innalzare strutture alte cinquanta metri nella zona industriale, fattore necessario per la ciminiera della biomasse. Resta inoltre in vigore il divieto di insediamento per attività ritenute “insalubri”, cioè dannose per la salute. Un fattore, quest’ultimo, sul quale ha insistito Riccioni, ammettendo che insieme ai consiglieri dell’allora minoranza non si era accorto di questa clausola, eliminata in tutta fretta il 30 aprile dalla passata maggioranza. Ciò che secondo il sindaco spiega tanto affanno nell’approvare uno strumento così importante ad un mese dalle elezioni.
    Nell’ultimo odg si è parlato della richiesta da inoltrare alla Regione affinché sia revocata l’autorizzazione rilasciata a gennaio alla Dafin, impresa di Chieti che vuole costruire la centrale a biomasse al posto dello stabilimento della Marrollo prefabbricati. Intanto i lavori sono formalmente iniziati ma, come spiegato da diversi consiglieri e assessori, si tratta di un atto dovuto, giacché fra pochi giorni sarebbero scaduti i termini indicati nell’autorizzazione. In altre parole, un conto è piazzare un cartello sul cantiere, altro avviare effettivamente i lavori, specie in considerazione dei ricorsi al Tar in corso e della contrarietà della nuova maggioranza. R.d’A.

    Il Quotidiano del Molise 18 luglio 2009

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  11. «Io non sono un santo»

    Lo SBerlusconio(detusurella) recita «Gl'italiani mi vogliono come sono: puttanieri e leccaculi»

    «lui ha detto che ha una sua amica e vuole farmi leccare da una sua amica»

    F.to PDL Partito Dei Lecca...

    http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/6949372
    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/intercettazioni/2104824

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  12. Quelle pale non devono girare

    La bozza presentata dal ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola prevede per gli impianti solari ed eolici una tale ridda di studi e divieti da rischiare di affossare l'energia verde in Italia

    Finalmente il governo ha deciso di regolare severamente le fonti di energia che, evidentemente, considera deleterie per il nostro Paese. Carbone e nucleare? No, vento e sole. Le linee guida alla legge 387 del 2003 dovevano servire, su richiesta europea, a unificare e rendere più veloce l'iter per la realizzazione di impianti a energie rinnovabili, oggi regolato a livello regionale. Ma la bozza presentata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, prevede per gli impianti solari ed eolici, al di sopra rispettivamente di 20 e 60 kW, una tale ridda di studi, pareri e divieti, da rischiare di affossare l'energia verde in Italia. "Sono norme più rigide di quelle previste per le fonti non rinnovabili", hanno commentato gli industriali dell'eolico. Per installare turbine eoliche, per esempio, si prevedono studi finanziari, tecnici, sanitari, naturalistici, climatici, paesaggistici, idrogeologici e persino sociali e per loro sono comunque off limits ben 14 tipi diversi di territorio, comprese, chissà perché, le aree ad agricoltura biologica e Doc. "Con queste regole", spiega l'ingegnere energetico Alex Sorokin, "tempi e costi di installazione, già più alti in Italia che in Germania o Spagna, aumenterebbero ancora. Speriamo che le regioni, quando valuteranno questa bozza, la riportino
    allo spirito originale: rendere cioè la vita più facile, non più difficile, a chi vuole produrre energia rinnovabile".

    A. S.
    (17 luglio 2009)

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  13. http://www.polisblog.it/post/5155/il-governo-contro-le-energie-rinnovabili-stop-a-eolico-e-solare-termodinamico


    Il Governo contro le energie rinnovabili: stop a eolico e solare termodinamico

    Che il governo Berlusconi IV non fosse esattamente un paladino dell’ambiente e delle energie rinnovabili, lo si era già capito lo scorso autunno, quando l’esecutivo italiano si era strenuamente opposto all’accordo europeo sul clima prima, e poi aveva annunciato l’uscita dell’Italia dall’accordo di Kyoto dal 2012 e proposto di togliere gli sgravi al risparmio energetico col pacchetto anticrisi.

    Vedendo le notizie di questi giorni, di certo non si può accusare la maggioranza di avere una linea ondivaga e contradditoria sull’argomento. Leggo infati su L’Espresso che:

    “La bozza (di linee guida alla legge 387 del 2003, ndr) presentata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, prevede per gli impianti solari ed eolici, al di sopra rispettivamente di 20 e 60 kW, una tale ridda di studi, pareri e divieti da, da rischiare di affossare l’energia verde in Italia”

    Ma non finisce qui: nei giorni scorsi è stata presentata in paralamento la mozione n° 1-00155 dei Senatori D’Alì, Gasparri, Quagliariello, Viceconte, Alicata, Coronella, Dell’Utri, Digilio, Gallone, Nania, Nessa e Orsi, che invita il governo, come sottolineano i colleghi di ecoblog a spostare gli investimenti dal solare termodinamico ad altre energie, tra cui il nucleare.

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  14. dichiarato a Rinnovabili.it quanto segue:

    “è una scelta suicida per l’ambiente e le imprese ed è la conferma degli scenari che il Governo intendeva tenere nascosti circa la gestione dell’energia con l’introduzione del nucleare in Italia. Con questa operazione, in realtà, si vogliono spostare risorse dal solare termodinamico al nucleare (..) Queste scelte, inoltre, non fanno bene al Paese (..) L’opzione nucleare (..) orienterà la maggioranza delle risorse verso tecnologie prodotte all’estero, relegando le imprese italiane (..) a un ruolo marginale di comprimari, mentre oggi possiamo essere leader, come la Spagna dove è già in funzione una centrale solare termodinamica da 50 MW. Il solare termodinamico è una tecnologia emergente sulla quale tutto il Mondo sta investendo, non solo in ricerca, ma anche in progetti concreti, come dimostra il Piano solare francese che punta installare nel Nord Africa ben 20.000 MW. Se l’Italia uscirà da questi progetti innovativi si ripeterà il caso del fotovoltaico, nel quale solo 15 anni fa eravamo leader in Europa e che abbiamo abbandonato scegliendo modelli di sviluppo energetici obsoleti e che non producono vera ricchezza per il Paese”

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  15. Fin qui la linea del governo, che non dovrebbe stupire, dal momento che Berlusconi già in campagna elettorale aveva proposto una moratoria sull’eolico. In un documento del 2008 della Free Foundation di Roberto Brunetta, poi trasferito quasi integralmente nel programma del PDL, si può leggere infatti:

    «Impedire l´installazione degli impianti eolici in tutto il territorio nazionale; sfruttare l´idroelettrico al massimo delle sue potenzialità; convertire il convertibile al carbone; dotarsi di nuovi elettrodotti e aumentare l´importazione di energia elettronucleare; bloccare ogni velleità sui rigassificatori; attuare un processo di capillare e corretta informazione sulla inevitabile necessità del nucleare e predisporsi all´uso di questa fonte»

    In generale, il governo sembra sottovalutare il possibile impatto in termini di occupazione e di rilancio dell’economia derivante da un investimento sulle energie rinnovabili; come hanno affermato infatti i colleghi di ecoblog, in Europa, nel corso del 2009 verranno creati 550.000 nuovi posti di lavoro grazie alle energie rinnovabili ma di questi

    solo una minima parte si creerà in Italia, dove l’economia verde è ancora una cosa “di nicchia”. In un periodo di vacche magre per l’economia, con tante persone che perdono il lavoro, forse sarebbe il momento di puntarci un po’ di più, se politici e grandi industriali fossero d’accordo

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  16. Qui le acque si confondono, turbido è il quadro di referenza.

    Che l'abito non facesse il monaco, lo si era capito. Con Nicola Valentini, pseudo ex-pci, ex-ds, e pd(uista) il teorema si è dimostrato.
    Adesso carissimi alfieri dell'anti vergognoso Progetto Mafalda, e in primis il neo sindaco Egidio Riccioni, dovreste essere coerenti con i vostri proclami e enunciare pubblicamente il vostro dissenso con la politica miope e autolesionista di questo governo pidue(llino).
    Oppure come la nostra pseudo sinistra nostrana, anche voi siete affetti da schizofrenia.

    Il buon senso non ha etichetta politica, basta avere la testa sulle spalle. (e non la testa tra le palle)

    Il gregge invece ha bisogno di un bastone per guidarlo. (una verga ritta e dura!)

    Che facciamo? beliamo o ragioniamo?

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  17. Campobasso, 22 lug. (Adnkronos) - L'assessore regionale Franco Giorgio Marinelli (Pdl), ha rimesso oggi nelle mani del presidente della giunta regionale Michele Iorio (Pdl), la delega all'energia dimettendosi di fatto dalla responsabilita' di tale settore. "Nel rispetto istituzionale e personale di tutte le opinioni -ha spiegato Marinelli- non posso nascondere che le ultime discussioni in materia di energia, in consiglio regionale, non mi permettono piu' di lavorare serenamente soprattutto di fronte alla possibilita' che venga incrementato il numero limite delle installazioni eoliche sul territorio dopo che una lunga fase di concertazione aveva sostanzialmente trovato la quasi unanimita' sul limite attuale (545) stabilito dalla legge n. 15 del 2008".
    "Essere al contempo assessore al turismo e all'energia -ha aggiunto Marinelli- mi crea ormai dei forti conflitti interni. Sono completamente teso a difendere, finche' potro', il paesaggio molisano in funzione dello sviluppo turistico che mostra ultimamente dei miglioramenti significativi, nonche' gli interessi del nostro ambiente che tutti ci invidiano e della nostra agricoltura che gia' e' in allarme per le ripercussioni dovute alla presenza crescente delle torri eoliche. Questa -ha precisato l'assessore- non e' una posizione caratterizzabile partiticamente, anche perche' e' noto che le opinioni sono varie nei diversi schieramenti''.
    ''Io non posso continuare a conciliarmi con delle decisioni in palese contraddizione con questi miei intenti per rispetto verso me stesso e verso i tanti che, a qualunque titolo, hanno condiviso con me questa posizione a sostegno delle potenzialita' turistiche del Molise. Le mie dimissioni, quindi -ha concluso Marinelli- hanno un significato etico ancor prima che politico. Sottolineo, d'altronde, la mia immutata stima e lealta' nei con

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  18. Centrale a biomasse: parole, parole, parole soltanto parole…; A quando i fatti?
    12345(11 voti) Dopo le parole pronunciate dal Sindaco durante il Consiglio Comunale del 16/7/09 in risposta all’interrogazione dell’Opposizione, viene da domandarsi: A quando i fatti?

    Augurandoci che, come nella nota canzone non siano soltanto parole, del comunicato scritto sul sito del Comune si evidenziano tre aspetti apparentemente interessanti:

    - “…che la posizione della Provincia coincide perfettamente con quella del Comune, che su progetti di scala vasta è importante il concorso delle Amministrazioni Comunali della Valdichiana…” Le recenti elezioni Provinciali evidentemente hanno prodotto in Provincia e forse anche in Comune la consapevolezza che quando si va contro il volere dei cittadini il consenso cala vistosamente. Infatti nei comuni limitrofi gli elettori hanno premiato quei candidati a Sindaco che non hanno esitato a dichiararsi contrari al malsano progetto della centrale. Gli stessi avranno il diritto di poter dire la loro nel caso di delocalizzazione della centrale a biomasse. Siamo certi che, coerentemente con quanto detto durante la campagna elettorale, anche il loro sarà sicuramente un giudizio negativo.

    - “…l’ipotesi di riconversione può giungere ad una svolta definitiva: in primo luogo, dando un diverso indirizzo all’attuale area dell’ex zuccherificio.” Sembrerebbe che finalmente si è capito, quello che il Comitato sostiene da sempre, cioè che l’area Sadam è totalmente inadatta ad ospitare la centrale a biomasse per motivi legati alla salvaguardia di salute e ambiente, per la vicinanza dei centri abitati, ma anche per l’assenza della viabilità necessaria a far confluire i mezzi pesanti che incessantemente ruotano intorno a tali impianti. Resta comunque il fatto che gli effetti dannosi della centrale si ripercuoterebbero su tutta la Valdichiana.

    - “….discutere seriamente su un argomento che riguarda il futuro di Castiglion Fiorentino.” Finalmente ci si accorge dell’importanza di discutere seriamente del futuro del territorio castiglionese evitando ulteriori perdite di tempo dietro al progetto centrale a biomasse, prendendo in considerazione altri progetti legati alla tipicità del nostro territorio e alla filiera agricola, capaci di offrire veri e numerosi posti di lavoro nel rispetto della salute degli abitanti della Valdichiana.

    - Emerge invece un aspetto negativo nel discorso del Sindaco quando non esclude la centrale affermando che: “…che tale progetto debba essere ricompreso all’interno di un parco tecnologico-produttivo di cui ancora non vi è traccia, nemmeno sulla carta.”

    Pur essendo amanti di Mina, ci auguriamo che il Sindaco dopo le parole passi ai fatti e nell’incontro del 24/7 stralci definitivamente la centrale a biomasse e inizi a lavorare, come da lui dichiarato al Consiglio Comunale, a progetti alternativi nel rispetto della legge 81.

    Ribadiamo con forza un secco NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE e un SI A PROGETTI ALTERNATIVI nell’interesse di tutti i Castiglionesi, lavoratori Sadam compresi.



    GIOVEDì 23 LUGLIO 2009 08:16 - Comitato Tutela Valdichiana Sez. Castiglion Fiorentino

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  19. Valentini, ci ha preso in giro nel 2004, quando si è candidato a Sindaco, facendo votare la sua persona e dopo essere stato eletto si è accorto che non poteva assolvere all’incarico di sindaco perché troppo impegnato nei suoi affari, però ci ha tenuto a nominare un TUTOR, mettendo in evidenza le incapacità di tutti i componenti la sua squadra a ricoprire un simile incarico.
    Valentini è sceso in campo nel 2004, perché aveva già in mente il progetto della centrale, (ma più che nella sua mente, in quella di Marrollo). Si cercava un’Amministrazione consenziente per un tipo di progetto del genere e visto che non si trovava, l’Amministrazione lo si creava.
    Durante i cinque anni di amministrazione, tolto la strada sotto il Palazzo e la strada di collegamento alla costarella, non ha fatto nulla, se non negli ultimi tre quattro mesi, (vedi asfalto, terminal bus, e inizio lavori stradine interne.
    Valentini,ha imposto alla popolazione il piano traffico e il rifacimento della villa comunale, senza tener conto che la maggior parte di essa non era favorevole.
    Valentini, due mesi dalle elezioni del 6 e7 giugno, a dir poco con toni spavaldi, ripeteva in giro: “sarò il sindaco di Mafalda per altri trenta anni”. Ma alla formazione della lista elettorale si tira indietro e lancia il messaggio di rinnovamento, candidando giovani e scegliendosi anche il candidato sindaco giovane, facendo credere loro, che anche senza la sua candidatura a sindaco le elezioni lo avrebbero vinto comunque. Ma solo lui sapeva che questa sua scelta non era per il rinnovamento, ma solo perché, la sua carica di sindaco avrebbe potuto creare qualche problema oppure sarebbe stata incompatibile con certe situazioni che si andavano delineando. Perciò si candida a consigliere, perché anche se avrebbe vinto le elezioni, lui si sarebbe dimesso lo stesso.
    A Valentini non interessa amministrare Mafalda, altrimenti l’avrebbe fatto per i 5 anni al quale gli è stato dato il mandato di farlo. Tutto questo a discapito di chi vicino a lui ci credeva e si è schierato in lista convinto di poter dare un suo contributo onesto alla crescita di Mafalda e non ho dubbi che alcuni di loro sono stati ingannati.
    Cosa molto grave per chi si candida per amministrare un Comune, non rispettare la volontà dell’elettore. Questo, solo per far capire e riflettere a chi gli ha dato questa volta la fiducia con la preferenza, perché ritengo sia stata richiesta con falsità. Lui già sapeva che comunque andava si sarebbe dimesso, perché non ha tempo per fare l’amministratore di un Comune come Mafalda.
    Una domanda a chi lo ha votato: secondo te ha fatto bene a dimettersi?
    La parola da noi, si dice che vale più di una scrittura. Ma lui di parole negli ultimi tempi ne ha date tante senza rispettarle.
    Una per tutte: “Le Elezioni saranno il Referendum” (parole del Sindaco). Dopo aver perso il referendum ancora sta li che si batte per far si che questa centrale si realizzi.
    Agli elettori di Mafalda, sia di destra che di sinistra, un consiglio: quando si vota per scegliere chi dovrà rappresentarci amministrativamente, non scegliere secondo lo schieramento a cui si appartiene o le capacità e il titolo di studio del candidato, che sono sicuramente un ottimo biglietto da visita, guardate oltre queste referenze ed io ci metterei, l’onestà e l’ umiltà di chi deve rappresentarci. Le peggiori amministrazioni, si sono avute quando a rappresentarci erano gente con il solo titolo di studio o proprietari, dove il titolo di studio veniva usato per raggirare la povera gente e i proprietari per un loro ulteriore arricchimento personale.
    F.to DIABOLIK

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  20. Impedita la tessera a Greco: rissa nel Pd. Arrivano i carabinieri
    Insulti, paroloni e bagarre nella sede del centro commerciale Lo Scrigno dopo la clamorosa iniziativa di alcuni esponenti termolesi del Partito Democratico che hanno rifiutato l’iscrizione al sindaco. Negata la tessera anche ad alcuni esponenti dell’Udeur che, abbandonato il partito di Mastella, intendevano aderire al Pd. Chiesto l’intervento dei carabinieri. "E’ una vergogna, uno scandalo nazionale".

    di Manuela Iorio, Monica Vignale

    http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=5467

    ma anche

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369754
    http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/sindaco-di-termoli/sindaco-di-termoli.html
    http://www.youtube.com/watch?v=-iZYjcNSyTg

    A compare Greco la tessera rifiutata, al padrino Valentino la tessera raccomandata

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  21. Prima c'erano i "leccaculi" di Valentini, ora ci sono i "leccaculi" di Riccioni, così la politica mafaldese rimane miope alle angherie del potere, che sono copiose e sempre più spregiudicate, con interessi che adesso ruotano intorno a Cupello, altro centro abruzzese, con buona pace per quanti si aspettavano un cambiamento, e per quanti si aspettano ancora di smantellare piazza, biomasse e piano traffico.

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  22. La mia banca è differente.... La mia banca è costruita intorno a te....

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  23. Spero che i giovani di Mafalda non usino mai energia elettrica, altrimenti ci sarebbero delle incongruenze con la presa di posizione. Mi piacerebbe sapere in Italia chi usa tutta l'energia che in un anno si consuma (oltre 350 TWh), visto che nessuno vuole centrali elettriche anche quando queste sono rispettose dell'ambiene.

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  24. Con il fotovoltaico installato sui tetti delle case si produce sufficiente energia per il consumo domestico. Le centrali servono alle industrie e quindi che le construiscano dove ci sono le altre industrie. Le aree rurali lasciateli stare così come sono, preservare l'ambiente dove si vive è forse l'unica cosa sensata che possiamo fare in un piccolo paese come il nostro. La centrale a biomasse non mi sembra poi così tanto rispettosa dell'ambiente.

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  25. La centrale a biomasse emette tanta CO2 quanta ne viene assorbita dalle biomasse nella loro crescita, il ciclo è perfettamente chiuso. Gli inquinnati come particoalto, NOx e SO2 possono essere efficaciementi limitati a valori bassissimi da adeguati sistemi di filtrazione oggi disponibili commercialmente. Comunque ci terrei a precisare che il fotovoltaico è tuttaltro che pulito (protavi ad informarvi come vengono realizzati i pannelli!) e le centrali le usano tutti NON solo le industrie (guardate il rapporto annuale Terna sul sitema elettrico per rendervene conto). Come al solito le centrali sono nella categoria NIMBY.

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