sabato 6 giugno 2009

L' ennesima prova.

Ci siamo. Sabato e domenica noi mafaldesi siamo chiamati alle urne non solo a scegliere la nuova amministrazione comunale ma anche a pronunciarci sulla sorte del "Progetto Mafalda" e della centrale a biomasse. Su quest' ultimo argomento, i Giovani Mafaldesi hanno più volte chiesto la possibilità di potersi pronunciare prima delle comunali, ma gli appelli per un referendum che coinvolgesse la cittadinanza sono rimasti inascoltati.
Vi diamo, allora, l' ennesima prova della validità delle nostre tesi, cioè della pericolosità delle centrali a biomasse. La speranza è, ancora una volta, quella di svegliare le coscienze di tutti.

Come nasce l’esigenza della costruzione di una centrale termoelettrica a biomasse?
Quali combustibili utilizza? Quali conseguenze comporta per l’ambiente e l’uomo?

Ne ha parlato il prof. Gianni Tamino, biologo membro del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie.

Nel suo intervento ha più volte fatto riferimento al CIP6 e certificati verdi: può spiegarci in cosa consistono?
«Il CIP6 è un provvedimento con cui si incentiva l’energia prodotta da fonti rinnovabili e assimilate, consentendo di immetterla nella rete elettrica nazionale a un prezzo superiore al normale valore del mercato. Tali incentivi vengono addebitati sulla bolletta dei consumatori.
Le prime leggi per incentivare le forme rinnovabili vennero emanate nel 1991. Oggi l’energia elettrica da fonti rinnovabili viene pagata fino a 4 o 5 volte il suo valore. Al momento dell’approvazione del decreto vennero aggiunte le cosiddette “fonti assimilate” che oggi portano via la fetta più grossa di tutti gli incentivi.
Le principali sono le code di raffinazione del petrolio: in pratica un rifiuto tra i più inquinanti viene spacciato come rinnovabile e pagato un sacco di soldi. Un’altra fonte assimilata è l’energia elettrica prodotta dagli inceneritori: questo ha determinato l'aumento della produzione di rifiuti, motivo per il quale l’Italia è stata richiamata dall’Unione Europea.
Oggi ai CIP6 si sono affiancati i certificati bianchi e i certificati verdi, di cui tutti i nuovi impianti possono usufruire. I primi premiano il risparmio energetico e l’efficienza, i secondi riguardano le fonti rinnovabili, i rifiuti e le biomasse.
Per rinnovabili si intendono quelle fonti di energia utilizzate nel tempo e nello spazio in cui sono prodotte. Tenendo presente questa definizione, le centrali a biomasse a cui sono attribuiti certificati verdi utilizzano materie prime che non possono essere prodotte nella zona. Lo confermano differenti studi condotti dai prof. Giampietro, Ulgiati, Paletti, Pimmentel che arrivano alla stessa conclusione: in Italia per produrre il 10% di energia da biomasse avremmo bisogno di tre volte la superficie agricola nazionale.
La sostenibilità si ha quando il bilancio energetico è positivo, la risorsa si riproduce nel tempo di utilizzo e il bilancio dell’anidride carbonica (CO2) è quantomeno in pareggio».

Tutti i documenti delle centrali a biomasse sostengono che le emissioni di anidride carbonica (CO2) è pari a zero perché la quantità emessa durante la combustione è pari a quella assorbita dalla pianta durante il processo di crescita, attraverso la fotosintesi.
(Questa domanda è fatta in risposta a quanto affermava Daniele Barbone nella conferenza stampa di presentazione del "Progetto Mafalda".)
«È vero. Ma alla CO2 che si ottiene bruciando devo aggiungere la CO2 consumata per ottenere la pianta, più quella consumata per trasportare dall’Estero l’olio su una nave sino al porto e dal porto alla centrale: il bilancio non è più in pareggio. Ma non solo.
Se, come nel caso di soia, girasole, colza, il consumo di petrolio e metano utilizzati per produrre fertilizzanti, per alimentare i mezzi agricoli e per trasportare i materiali è uguale o superiore all’energia che ottengo dall’olio è evidente che la CO2 emessa è maggiore di quella assorbita dalla pianta e quindi l’energia ottenuta da una centrale è inferiore a quella che consumata a monte. A conti fatti si consumerebbe meno energia utilizzando come combustibile il petrolio.
Siccome tutte le grandi centrali a biomasse hanno questo difetto, le biomasse si possono utilizzare solo con scarti di attività agricole, forestali, zootecniche, rifiuti organici al fine di realizzare piccoli impianti a biogas con produzione finale di energia sottoforma di metano e di compost destinato all’agricoltura.
Le biomasse sono significativamente interessanti se si rende l’agricoltura autonoma dai consumi energetici: è questa la grande sfida, non certo quella di produrre energia elettrica che non avrebbe nessun vantaggio economico se non venisse pagata in maniera “drogata” con i soldi dei cittadini.
Il bilancio economico passivo di queste centrali, diventa attivo grazie ai certificati verdi, come dichiarato dalle stesse aziende.
Questi impianti sono spesso incentivati da fondi dell’Unione Europea. Vengono utilizzati soldi pubblici per costruirli e acquistare l’energia elettrica in modo assurdo: il cittadino paga per avere energia elettrica da fonti in realtà non rinnovabili, per avere inquinamento ed effetto serra, in quanto l’olio vegetale inquina più del gasolio.
Inoltre, nella combustione degli oli vegetali vengono rilasciate polveri sottili, formaldeide e acroleina, responsabile del caratteristico odore di frittura».

Le emissioni di ossidi di azoto e carbonio – stando ai progettisti – verrebbero abbattute con l’installazione di particolari filtri.
«Un filtro è un dispositivo che non elimina l’inquinamento, ma lo sposta. Secondo il principio di Lavoisier "in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Un filtro va periodicamente pulito: dove saranno conferiti i residui? Si dimentica di dire che c’è bisogno di una discarica per le ceneri, senza contare il calore disperso. La vendita di energia elettrica è un guadagno, la distribuzione di calore, al contrario, è una perdita se la condotta supera una certa distanza».

Con la depurazione dei fumi, le concentrazioni, però, rispettano la norma.
«Spesso i progettisti sostengono: "saremo sotto le concentrazioni", ma quello che conta da un punto di vista dell’impatto non è il rispetto della concentrazione, ma il rispetto delle quantità totali di emissioni compatibili con il territorio, misurate per il numero degli anni in cui permangono nell’ambiente.
Quindi non ci si deve accontentare della concentrazione per metro cubo ma conoscere il totale annuo per gli anni di vita della centrale, moltiplicando la concentrazione per tutti i milioni, miliardi di metri cubi emessi. Lo stesso vale per il monossido di carbonio, tossico, e gli ossidi di azoto, anch’essi tossici e tra i responsabili delle piogge acide. Negli anni si accumulano, così, migliaia di tonnellate di emissioni.
Nel caso della diossina abbiamo concentrazioni basse, ma è una sostanza che una emivita (durata) di vent’anni, si accumula negli organismi ed entra nella catena alimentare, arrivando al latte materno. Se calcoliamo la produzione di diossina per tutto l’arco di vita della centrale otterremo “n” grammi. Ma 1 grammo come spiegavo nella conferenza è la dose massima ammessa per 4,5 milioni di abitanti».

Nel suo intervento è stato fortemente critico verso il combustibile generalmente utilizzato nelle centrali a biomasse, l’olio di palma.
«Per fare spazio alle piantagioni di olio di palma si distruggono le foreste, le quali assorbono dieci volte più CO2 rispetto a una coltivazione e, nel caso di piantagioni convertite a palma, si sottraggono terreni destinati all’alimentazione determinando carestie.
L’inviato speciale dell’ONU per il diritto al cibo Jean Ziegler a questo proposito ha dichiarato: "I biocarburanti sono un crimine contro l’umanità".
Prodi ha sostenuto di recente su la Repubblica: "Non possiamo permetterci carburanti anziché cibo". Mi chiedo: perché queste scelte sono state fatte dall’Unione Europea sotto la sua presidenza?
Tra gli oli vegetali bruciati ci possono essere, inoltre, anche gli oli esausti, cioè rifiuti della produzione alimentare. Il guadagno per queste centrali non c’è solo dalla vendita dell’energia elettrica, ma dal fatto che l’azienda è pagata per bruciare questi scarti. Non solo queste aziende risparmiano sulla materia prima, ma vengono pagate per smaltirla».


Durante la conferenza si è parlato dell’ubicazione di questi impianti nel territorio agricolo.
«La normativa nazionale dice di no ad impianti industriali in aree agricole a meno di una modifica del piano regolatore. La V.I.A. (valutazione di impatto ambientale) permette di sottoporre un progetto a studio di impatto ambientale. Questo studio è eseguito da professionisti che apponendo la propria firma potrebbero un domani essere denunciati dalla popolazione in caso di eventuali danni».

Quali conseguenze può avere secondo lei il funzionamento di una centrale a biomasse in territorio agricolo?
«Alle conseguenze precedentemente citate si devono aggiungere quelle del danno d’immagine.
Chi vorrà acquistare prodotti biologici, D.O.P. e altri prodotti tipici provenienti da zone in cui sorgono centrali del genere? Senza contare poi che in certi casi, dopo analisi di laboratorio si potrebbero trovare valori fuori norma, specialmente riguardo le polveri sottili e la diossina. In questo caso i sacrifici e il lavoro dei coltivatori verrebbero vanificati».

Abbiamo parlato di combustibili ed emissioni. Quali altre conseguenze a suo avviso comporta una centrale a biomasse?
«Un altro elemento è costituito dal rumore. Si tratta, infatti, di motori marini modificati al cui rumore si somma quello derivato dai mezzi di trasporto che approvvigionano la centrale. Nella provincia di Pesaro e Urbino un impianto è stato bloccato proprio per questo motivo.
Non va sottovalutato anche l’inquinamento elettromagnetico causato dai tralicci che sorgono per trasportare l’energia elettrica. Inoltre, bisogna considerare che ad essere degradato è anche il paesaggio e la città a causa dei fumi che intaccano i monumenti. Posso affermare che queste centrali riducono sia il territorio sia la qualità del territorio».

In che misura una centrale influisce sulla crescita occupazionale?
«In realtà queste centrali assorbono pochissimi posti di lavoro, al massimo una decina di unità essendo controllate con sistemi informatici».

E l’indotto?
«L’indotto è rappresentato dagli autotrasportatori che lavorerebbero a prescindere dal tipo di prodotti trasportati e dalle imprese edili che terminata la costruzione esauriscono il loro compito. Si tratta di una delle attività a minore intensità occupazionale (intesa come rapporto tra capitale investito e posti di lavoro) al contrario degli insediamenti che utilizzano pannelli fotovoltaici».

24 commenti:

  1. Da Il ponente, 6 giugno 2009, 13:14

    di PATRIZIA GENTILINI
    Certo molti ricorderanno le tranquillizzanti parole del Prof. Umberto Veronesi intervistato da Fazio a “Che tempo che fa” circa l’innocuità degli inceneritori, quando con assoluta sicurezza affermò: “zero rischio…”
    Tuttavia certamente un numero minore di cittadini ha potuto ascoltare le parole dell’illustre oncologo quando, intervistato su you tube affermava: “non sono un esperto di inceneritori” e che, quanto all’assenza di danni, si rimetteva ai suoi esperti affermando : “i miei esperti mi hanno giurato…”.
    Spiace davvero dover contraddire il Prof. Veronesi, ma proprio per la serietà in passato dimostrata e per la gratitudine che gli dobbiamo per gli indiscutibili miglioramenti nella chirurgia del carcinoma mammario, sentiamo il dovere di consigliargli di scegliere meglio i suoi esperti.


    Umberto Veronesi
    Siamo infatti venuti a conoscenza di lavori che recano anche la sua firma, quali ad esempio: “Il recupero di energia da rifiuti: la pratica, le implicazioni ambientali e l’impatto sanitario - Veronesi U, Giugliano M. Grasso M e Foà V” in cui, con grande stupore, abbiamo dovuto constatare che sono stati letteralmente stravolti risultati di lavori scientifici ed epidemiologici in modo da assolvere gli impianti di incenerimento, con buona pace dell’ onestà intellettuale e del rigore scientifico.

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  2. Qualche esempio chiarirà meglio la questione

    Nel capitolo “L’ impatto sanitario” di Vito Foà, a pag 54-55 vengono presi in esame quattro studi: quello di Franchini M. e altri, pubblicato sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2004; quello di P. Elliot, del 1996, quello di Hu S.W. e al. e infine lo studio denominato Enhance Health.

    Di tutti viene fatto un utilizzo inappropriato, in particolare:
    1. lo studio di M. Franchini viene mutilato e ne sono totalmente ignorate le considerazioni sulla relazione fra inceneritori e cancro, in particolare che: “associazioni statisticamente significative sono riportate da due terzi degli studi che hanno preso in considerazione il cancro ( mortalità, incidenza o prevalenza).

    2. lo studio di P. Elliott viene capovolto nel suo significato, aggiungendo una negazione alla frase in cui si afferma che il rischio per diversi tipi di cancro diminuisce via via che ci si allontana dalla fonte emissiva.
    Vito Foà a proposito di esso scrive infatti: “La conclusione degli Autori è che non è stata trovata alcuna evidenza di diversità d’incidenza e mortalità per cancro nei 7.5 chilometri di raggio studiati ed in particolare nessun declino con la distanza dall’inceneritore per tutti i tumori: stomaco,colon-retto e polmone oltre che per linfoma di Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli.” . Peccato che nell’ originale sia scritto: “Observed-expected ratios were tested for decline in risk with distance up to 7.5 km. … Over the two stages of the study was a statistically significant (P<0.05) decline in risk with distance from incinerators for all cancers combined, stomach, colorectal, liver and lung cancer”.
    Ovvero: “I rapporti osservati-attesi furono verificati in base al declino del rischio con la distanza fino a 7.5 km. … Dopo i due stadi dello studio c’era un declino statisticamente significativo (p<0,05) nel rischio con la distanza dagli inceneritori per tutti i cancri riuniti, stomaco, colon retto, fegato e polmone”.

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  3. 3. dello studio di Hu S.W. si riporta solo una frase “rassicurante ““Alcuni anni prima, nel 2001, Hu e Shy avevano condotto una revisione degli studi epidemiologici pubblicati fino ad allora. Questi Autori avevano considerato tutti i possibili effetti che potevano essere o che sono collegati alla presenza di un inceneritore di rifiuti sia municipali che industriali, arrivando alla conclusione che gli studi epidemiologici esaminati erano stati concordi nel descrivere più elevati livelli corporei di metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di declino della funzione polmonare. Le analisi effettuate avevano fornito risultati inconsistenti per rischio di cancro e di effetti sulla riproduzione” e si omette viceversa l’affermazione che attesta l’esistenza di rischio: “Several studies showed significant associations between waste incineration and lower male-to-female ratio, twinning, lung cancer, laryngeal cancer, ischemic heart disease, urinary mutagens and promutagens, or blood levels of certain organic compounds and heavy metals” ovvero: “Diversi studi hanno evidenziato associazioni significative tra inceneritori ed alterato rapporto maschi / femmine alla nascita, cancro al polmone, cancro alla laringe, malattie ischemiche cardiache, mutageni e pro-mutageni nelle urine, o livelli elevati nel sangue di alcuni composti organici e metalli pesanti”

    4. dello studio di Coriano Foà scrive:” “Gli estensori e gli esecutori del progetto avevano ovviamente condotto una ampia analisi della letteratura già allora esistente e sono arrivati anche loro alla conclusione: non esistono prove concrete di un legame fra l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento di tumori. Dove sono stati osservati effetti apparentemente rilevanti questi effetti erano spesso legati ad inceneritori siti vicino ad altre fonti di emissione potenzialmente pericolose”.
    Peccato che ciò che viene riportanto come “conclusione” è viceversa una frase tratta dall’introduzione allo studio e, nel riportare i risultati, Foà omette di evidenziare i gravi danni per la salute femminile ed il rischio di sarcomi in entrambi i sessi, messo ampiamente in risalto dagli estensori nella “discussione” dello studio.

    Desta sgomento scoprire che questi lavori “scientifici” sono quelli su cui varie Amministrazioni Pubbliche (Provincia di Grosseto e Firenze, Regione Sicilia ad es.) fondano le proprie scelte irriducibilmente “inceneritoriste”, senza alcuna attenzione verso le tante alternative immediatamente percorribili per la gestione dei rifiuti e con una drammatica sottostima per le ricadute sulla salute pubblica.

    Ma ancora più sgomento desta constatare che anche coloro che sono vincolati dal giuramento di Ippocrate e dall’art. 30 del Codice Deontologico possono, ci auguriamo solo per distrazione, incorrere in gravi omissioni, che non fanno onore né a loro né alla categoria dei Medici cui tutti noi apparteniamo.

    Ad evitare futuri “scivoloni” ricordo a cosa ci vincola l’art. 30, relativo al conflitto di interesse: “Il medico deve evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’ interesse primario, quale è la salute dei cittadini, possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario. Il conflitto di interesse riguarda aspetti economici e non, e si può manifestare nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, [….]e nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica Amministrazione.”
    Ci sono altri conflitti, non citati nel Codice Deontologico, che riguardano quelli con la propria coscienza: fortunatamente questi, al pari dei precedenti, non ci appartengono ed almeno questa consolazione nessuno potrà togliercela: di certo nessuno potrà mai dirci: “se i medici sapevano, perché hanno taciuto?”

    Dott.ssa Patrizia Gentilini
    Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute
    3 giugno 2009

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  4. Se le promesse verranno mantenute possiamo dire di AVER VINTO!!!

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  5. Gui Rau D'E

    MI PERMETO DIRE AURELIA, SPATOCCO E FAMIGLIA.

    '''OGGI CE FESTA PURE IN CELO'''

    GRAZIE PER LA TUA BENEDIZIONE...

    NON VOGLIO CONTINUARE A ESSERE LA PECORA NERA DELLA FAMIGLIA D'ELIA AIUTATEMI

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  6. Gui Rau D'E

    FACIO UN AUGURIO A I VINCITORI E INVITO A GLI SCONFITI A LAVORARE PURE LORO IN FAVORE DELLA GENTE, (A UNO SOLO NON LO INVITO QUELLO CHE HA TUTTA LA COLPA E ADESSO è NASCOSTO), SPECIALMENTE I GIOVANI CHE SI MERITANO IL NOSTRO PLAUSO PER IL SUO CORAGGIO, PAOLO MI DISPIACE TANTO...

    NON VOGLIO CONTINUARE A ESSERE LA PECORA NERA DELLA FAMIGLIA D'ELIA AIUTATEMI

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  7. ma su sto blog è possibile che scrive solo guglielmo??????????????????????????????????????????cioe...il primo che si alza la mattina...boh...cmq ha IL PAESE DEI VOLTAFACCIA E DELL'IPOCRISIA...complimentoni...vittoria senza programma e senza lista ma evidentemente questa gente merita il peggio e ha scelto il NULLA!!!!!!!!!!!!!!il popolo dei RETROGRADI....al 2009 ancora con il lampione sotto casa e il marciapiede nuovo...ma se questo vuole la gente...

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  8. all anonimo di 9 giunio 12.11
    Tu dici "paese dei voltafaccia e dell'ipocrisia"... io ti dico paese della verità e libertà...
    podo "senza programma e senza lista" come poi dire tale mensogna... non sai leggere?? o è evidente che non voi verdere oltre il tuo naso.
    in riferimento a "retrogradi" ...scusa siete voi perche AMATE LA DICTADURA... Dove uno parla e il altri obediscono...altrimenti!!!....maaaaa meno male è finita...

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  9. Finalmente questo paese si è liberato dalla dittatura e da tante calunnie dette per screditare le persone. Valentini a perso e si è dovuto nascondere per la vergogna. Sia ben chiaro a perso Valentini non Paolo, come lui vorrà farvi credere. Chi semina vento raccoglie tempesta e dopo 35 anni di dittatura, finalmente liberi da ogni inganno. VIVA LA LIBERTA' E LA GIUSTIZIA.

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  10. Gui Rau D'E

    Caro amico che dici il mio nome 'sempre', grazieeeeee!!! si, hai raggione scribbo quando mi alzo perche sono molto impegnato dopo...

    Tu stai a dire lo stesso che dicevano 5 anni fa dal tuo padrone...allora vuole dire che sempre la gente si è svagliato, CAMBIATE ARGOMENTO UNA VOLTA ALMENO PURE VOI AVETE SVAGLIATO 5 ANNI FA è IO!!!:

    '''vittoria senza programma e senza lista ma evidentemente questa gente merita il peggio e ha scelto il NULLA!!!!!!!!!!!!!!

    eihhhh guaione, io facio cose più importante che scribere sul blog, io caccio vida un Sindaco che non serve a niente per essempio, che vi mette i piedi soppra e stilla veleno contro voi stessi, siete ingenui veramente, e tu lo sai.

    Comunque voglio continuare a complimentare, non come lo fai tu perche non mi va di farlo, ti lo lascio a te, continuo, VOGLIO COMPLIMENTARE PAOLO, PERCHE SE LEI PENSA CHE è STATO SCONFITO, IO DICO IL CONTRARIO, MORALMENTE HA VINTO 1000 VOTI PER 'STIMA', QUESTO NON SI METTE IN DUBBIO, MA UN CONSIGLIO TI DO PAOLO, ed agli altri ragazzi, ADESSO CHE TI CREDI SCONFITO, ESCI ALLA STRADA A RINGRAZZIARE ALLA GENTE CHE TI STA APPOGIANDO 'STIMA' PERCHE TUTTI VOI SIETE STATI FREGATI DI UN 'FURBONE', NOI TI STIAMO APOGGIANDO, E TI STIAMO ASPETTANDO, PURE AGLI ALTRI RAGAZZI, CHE HANNO FATO UNA MUY BUONA ELLEZIONE , SE TU TI COMPORTI COME QUESTO ANONIMO CHE NON è CAPACE DI DIRE CHI è, ALLORA IL 'FURBONE' A FATO BENE IL SUO LAVORO.

    A TUTTI GLI ALTRI ANONIMI, STILATE TUTTO IL VELENO CHE AVETE DENTRO E DOPPO CI VEDIAMO IN PIAZZA, PER COSTRUIRE TUTTI INSIEME, 'INSIEME PER MAFALDA' QUELLO DISTRUTO IN QUESTI ANNI...

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  11. guglielmo ma....nn mi fa esse volgare...

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  12. ke palle questo nn è capace nemmeno a scrivere

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  13. Gui Rau D'E

    Amici una domanda, 'ancora paura di dire chi siete? ma finitela di 'essere ANONIMI', già mi sto stancando di sentire parole senza senzo e peggio ancora senza responsabile, questa è stata sempre la vostra maniera di comunicare alla gente? cosi volete governare un paese, poverini, bel lavaggio di cerbello, N. V. complimenti, avete riaggiunto il massimo!!! ma mi sa che qualche pecorela questa volta ha cominciato a ribelarsi, io già ho una lista e rido ancora di voi, volete sapere qualli sono stati chi hanno cambiato? juajuajuajuajuajuajuajua... pecorele....

    Un behhhhhhh!!!!!!!!!! solidale.

    UNO STANCO DELLA STESSA CANTINELLA SEMPRE, ANONIMIIIIIII!!! SVEGLIATEEEEE!!! LIVERATECI SCHIAVIIII!!!!

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  14. Si..si ora siete liberi,indipendenti, non siete più schiavi del "VALENTINISMO DITTATORIALE"...come lo chiamate voi,..bla bla bla ...ma dopo tutte queste chiacchiere ora che siete felici perchè avete vinto anche grazie ai voti RUBATI ai paesani INCOLTI a cui avete inculcato un terrorismo psicologico da guinness dei primati...bene ora che le carte hanno confermato la vs vittoria... ora qui NOI che sappiamo perdere e PAZIENTEMENTE ASPETTARE... ci mettiamo in un angolino ad attendere che la centrale a biomasse venga REALMENTE bloccata da voi!!!
    Badate bene...SICURAMENTE NON PERCHE' NON LA VOGLIAMO ...MA PERCHE' NON LA VOGLIAMO NELLE MANI DI UN INCAPACE COME IL vs sindaco...
    Ci aspettiamo tanto da voi.. e soprattutto che dimostriate alla gente che quello che gli avete promesso venga mantenuto RIGOROSAMENTE!!
    Perche la centrale non si farà..VERO?
    AUGURI AUGURI
    ne avete bisogno...

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  15. Sai cinque anni addietro il tuo sindaco era felice che il comune, la provincia e la nazione erano passati in mano al pd. Dopo cinque anni tutti hanno fatto un bel ruzzolone e Valentini non ha ancora finito, perchè deve ancora ricevere il giusto per i suoi errori. I voti inoltre avete provato voi a rubarli con promesse false e soldi, questa volta vi è andata male, perchè è finita l'era "Valentini". Continui a tagliare l'erba che quello è il suo mestiere. Che goduria aver saputo come si è ridotto il grande manipolatore "Valentini"....

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  16. Non hai risposto a quello che ho scritto... forse non l'hai assolutamente capito...
    ma non sappiamo aspettare ... abbiamo pazienza da vendere!!
    CI ASPETTIAMO..ANZI IL POPOLO DI MAFALDA SI ASPETTA CHE LA CENTRALE NON SI FACCIA!!!
    DIMOSTRATECELO!!!!!!

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  17. carissimo anonimo delle 19,16
    non capisco la tua preoccupazione se dici che la centrale si fa lo stesso. per te che sei favorevole non ci sarebbe nessun problema, noi invece che siamo stati sempre contro questa centrale continueremo ad esserlo anche contro questa nuova maggioranza. Ma non vorremmo che tu, pur di andare contro qualcuno perchè per voi era una cosa non valutata liberamente, ma solo perchè si crede troppo alle favole e se queste sono raccontate bene alla fine uno ci crede, ti sei accorto solo adesso che questa non serve a Mafalda e ti farebbe piacere che quell'"INCAPACE di Riccioni" come tu dici, sia capace di bloccarla e far si che anche il tuo intendo che tu non sei stato capace di gridare prima sia esaudito, io me lo auguro e auguro a te di essere più libero di pensare con la tua testa.
    F.to Rex

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  18. VOGLIAMO VEDERVI ALL'OPERA!!
    BASTA CON LE CHIACCHIERE VOGLIAMO CHE METTETE IN PRATICA TUTTO QUELLO CHE AVETE PROMESSO A QUELLA POVERA GENTE!!
    TU PUOI CREDERE TUTTO QUELLO CHE TI PARE..CHE NON PENSIAMO CON LA NS TESTA,CHE NON VOGLIAMO DAVVERO LA BIOMASSA.. E TUTTE QUELLE STUPIDAGINI CHE DITE SEMPRE A MEMORIA...MA SE ANCORA NON VE NE FOSTE ACCORTI VALENTINI NON C'E' PIU' E A NOI CI PIACE CREDERE CHE VOI NON VI COMPORTERETE ALLO STESSO MODO!!FATECI VEDERE CHE LA BIOMASSA ORMAI E' SOLAMENTE UN RICORDO!!

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  19. Sai, io non so se la centrale si farà o meno, ma una cosa sola è sicura che "Riccioni" è un signore di onesta e farà di tutto per il bene del suo popolo che a maggioranza lo ha eletto sindaco. 120 voti di differenza dimostrano che Valentini nei cinque anni di amministrazione, anzi 30, ha lavorato malissimo portando solo odio e divisione e nulla di buono per Mafalda. E' meglio che non si faccia vedere perchè lui non è Mafaldese ma solo una persona vendicativa. Ti auguro di non sperimentare mai il suo odio per la gente di Mafalda. Ora ha smesso di giocare a pallone, così come lui dice, con la nostra testa cioè di noi Mafaldesi; giocasse con la testa di quelli di San Salvo. Un ultima cosa ti voglio ripetere la gente di Mafalda ha votato Riccioni perchè è sicuramente una persona che tiene al suo popolo e non solo perchè si batterà contro la centrale a Biomasse, può darsi che quest'ultima si farà lo stesso ma cercherà con ogni mezzo di impedirlo. Egidio non ha promesso la luna come tutti voi avete voluto credere, ma farà di tutto per il suo popolo, io per il bene mio e anche tuo spero che vinca questa battaglia.

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  20. "Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
    In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi."
    La vera pasta G.L.

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  21. Era un sottufficiale ma si faceva chiamare generale Farano. A capo di una "fortissima colonna di sbandati borbonici" nel luglio 1861 "infestava la provincia prendendo d'assalto paesetti inermi e facendo proseliti". Emilio Paterno descriveva così le reazioni ed il brigantaggio poco dopo l'unità d'Italia. Il gruppo di "sbandati" occupò diversi paesi del circondario, a cominciare da Montecilfone. I soldati guidati dal capitano Giuseppe Volpi, invece, posero il quartier generale a Montenero.
    I ribelli saccheggiarono e fecero vittime in diversi paesi, ma non mancò l'accoglienza da parte del popolo in alcuni casi. L'episodio più cruento che racconta Paterno è quello di Mafalda, che all'epoca si chiamava ancora Ripalta.
    "(...) venne presa da 25 soldati del 36° di linea, altri 25 vi furono spediti da qui la sera, dove i borbonici avevano tagliata la testa col falcione al sindaco liberale Castaldi e giocatovi a palla per le vie del paese. In questa occasione il capitano Volpi diede tre ore di sacco al paese. La mattina su l'alba i briganti tentarono di entrare in Ripalta, ne furono fugati".
    Mafalda: un paese combattuto fra reazione e progressismo
    Il fatto più singolare, dall'atrocità indicibile, fu senz'altro quello accaduto all'allora Ripalta (1800). La testa del sindaco Castaldi fu tagliata e con essa i carnefici giocarono a palla. L'episodio fino a poco tempo fa era ricordato dai più anziani i quali, da giovanissimi, lo sentivano raccontare a chi l'aveva vissuto. Il capo reciso rotolò lungo la discesa che dalla chiesa conduce alla piazza del paese
    ''120 voti di differenza dimostrano che Valentini nei cinque anni di amministrazione, anzi 30, ha lavorato malissimo portando solo odio e divisione e nulla di buono per Mafalda. E' meglio che non si faccia vedere perchè lui non è Mafaldese ma solo una persona vendicativa. Ti auguro di non sperimentare mai il suo odio per la gente di Mafalda.'' Ora ha smesso di giocare a pallone, così come lui dice, con la nostra testa cioè di noi Mafaldesi; giocasse con la testa di quelli di San Salvo''.

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  22. sempre con anonimi o pseudonimi...e firmatevi per una volta!comunque tutto come previsto...prima delle elezioni: la centrale nn si farà sicuramente!
    dopo aver vinto le elezioni: anche se alla fine la centrale si dovesse fare, noi abbiamo la coscienza pulita perchè abbiamo combattuto!
    Quindi l'obiettivo di tutti questi mesi di casino era...udite udite...rullo di tamburi...VINCERE LE ELEZIONI!!

    F.to
    Giovannantonio Della Forcella

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  23. Qualcosa non torna...
    1999 E. R. più di 100 voti
    2004 N.V. + 13 voti (???)
    2009 E. R. + 120 voti
    N. V. sconfito tre volte...
    N. V la gente nonnnnnnnnnnnn tiiiiiiii vuoleeeeeeeeeeeee........

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