A distanza di due settimane dall' incontro con il sindaco e la sua amministrazione comunale tenutosi in palestra, diamo voce ad Adriano Mei, un amico di Mafalda venuto apposta dalle Marche per sostenere la nostra causa. Purtroppo il "democratico" svolgersi degli avvenimenti non gli ha permesso di formulare direttamente al sindaco le sue domande.Chissà, magari lui avrebbe ottenuto qualche risposta...
«Cari amici del blog di Mafalda, vi ringrazio di avermi chiesto, tramite la gentile Aurelia, di scrivere questa mia per invitarmi ad esprimere cio' che non ho potuto dire all'incontro svoltosi domenica scorsa.
Permettetimi di presentarmi, mi chiamo Adriano Mei, sono quasi sessantenne, sposato con due figlie e, spero solo per il momento, nessun nipote. Di professione sono un piccolo imprenditore, settore edile e depurazione acque, abito a Montemaggiore al Metauro (PU).
Non immaginavo di occuparmi di cose come gli inceneritori,
non chiamatela centrale di produzione elettrica a biomasse, è un inceneritore perche' brucia ed è indifferente il materiale combusto, finche', sul finire del 2005, la Regione Marche non prescrisse, cioe' ordino', la costruzione di un inceneritore a biomasse in quel di Schieppe di Orciano (PU), a circa due kilometri dalla mia residenza, senza neppure degnarsi di informare i cittadini.
Cominciammo, a marzo del 2006, una dura battaglia contro questa decisione, battaglia che tuttora prosegue. Siamo riusciti prima ad invalidare la prescrizione, in seguito ad impedire qualsiasi tentativo, della Regione e del proponente, di mettere mano alla costruzione dell'impianto. La mobilitazione dei residenti ha finito per coinvolgere i Sindaci dei Comuni interessati piu' direttamente, 6, nonche' quelli di altri 8 Comuni.
Abbiamo fatto come voi : prima ci siamo informati, poi abbiamo informato la popolazione e quindi abbiamo usato tutti gli strumenti, leggitimi e democratici, dalle manifestazioni ai ricorsi legali alle ingiunzioni contro funzionari ed amministratori responsabili dei provvedimenti, per i danni che l'inceneritore avrebbe arrecato al patrimonio, alla salute ed all'esistenza delle famiglie interessate. Potrete trovare la nostra storia sul sito
http://www.comitatinrete.it/.
Abbiamo chiamato in nostro aiuto medici, scienziati, economisti , tecnici ed anche filosofi e studiosi di etica.
Uno dei primi che accorse fu il dr. Ferdinando Laghi, ematologo di Castrovillari (CS), e ci insegno' che portare la solidarietà concreta era un dovere per lui. Ecco perchè mi sono sentito in dovere di accogliere l'invito e di venire a trovarvi.
Non ho potuto parlare, ma ho trascorso un gran bel pomeriggio, un po' ventoso direi, assistendo prima all'incontro, e poi parlando con il Presidente, Aurelia, Antonio e gli altri.
Ecco le cose che avrei voluto dire :1) che sono orgoglioso di essere definito un nimby. Ci tengo a che il mio giardino sia pulito, e forse se tutti si comportassero come me l'intero mondo sarebbe piu' pulito.
Trovo invece singolare che un Sindaco propugni l'idea di sporcare il suo Comune, anche se fa cio' in nome di un improbabile progresso.
2)
che l'inceneritore è tutt'altro che innocuo. Il Sindaco ha piu' volte ripetuto che l'impianto non fa alcun male alla salute, come riconosciuto da tutti. Tutti chi ? Basterebbe leggere il parere positivo rilasciato dalla Regione Molise. In esso si autorizza, per l'impianto l'emissione di quantità limitate di diossina. Avrei chiesto cosa significa limitate visto che la diossina, ma anche i furani ed il particolato, sono forti fattori di inquinamento capaci prima di intaccare l'apparato respiratorio, poi alla lunga di produrre malattie, indebolimento dell'apparato circolatorio fino alle neoplasie, cioe' cancri. E l'inquinamento prodotto da questi fattori permane per periodi lunghissimi, intacca i suoli e, tramite la catena alimentare, minaccia l'uomo al di la' della sola emissione. Al Sindaco, ha piu' o meno la mia età, gli avrei chiesto se si ricordava di Seveso.In ogni caso, l'Amministrazione Comunale farebbe bene a chiedere il parere scientifico dell'IST, Istituto superiore dei Tumori, un istituto pubblico con sede a Genova. Il mio Comune l'ha fatto e potrete trovare sul sito indicatovi la risposta dell' IST, negativa, cioe' l'inceneritore a biomasse è in grado di nuocere alla salute.
3)
il progetto Mafalda. Vi sono idee buone in quel progetto, ma tutto
ruota attorno ad un perno che lo rende impraticabile. Il perno è dato dagli introiti che il Comune riceverebbe con la costruzione e la gestione dell'impianto. Non è stato detto, con la dovuta chiarezza, che la produzione di energia elettrica tramite combustione di qualsivoglia sostanza (biomassa, tra l'altro esausta nel vostro caso, o rifiuti) è antieconomica. Cioe' e' in perdita. Per arrivare all'utile, la ditta deve ricevere i cosiddetti certificati verdi, nel vostro caso e con un calcolo approsimativo circa 12 milioni di Euro garantiti per 15 Anni. Ma i certicati verdi, di emanazione europea, sono dati per la produzione di energia elettrica, ma a condizione che tutta l'energia sviluppata dalla combustione sia utilizzata. L'Europa cassa qualsiasi contributo se non viene rispettata questa parte della normativa. Ora l'incenerimento non produce energia elettrica, bensì energia termica. Solo non piu' di un terzo dell'energia termica si puo' trasformare, tramite appositi macchinari, in energia elettrica. Ed il resto ? Ha detto il Sindaco, e l'ho trovato scritto nel depliant dell'azienda proponente, che il resto, tramite il teleriscaldamento, andra' a servire le serre per circa 15 ettari coperti !?!?Ma un conto è il dire, un conto il fare. Chi finanzierà i progetti relativi, chi produrra' le derrate, quali aziende si sono impegnate ? Attenzione il costo di questa operazione è molto elevato.
A quel punto avrei fatto una domanda al Sindaco Valentini. Gli avrei chiesto : "Sig. Sindaco lo sa che senza l'utilizzo di tutta l'energia prodotta, l'Europa non finanzierà mai quell'impianto ? " Se è cosi' (e ciascuno puo' controllare ciò che affermo: basta inviare una richiesta di chiarimenti alla UE, di solito rispondono in un mese) tutto l'ambizioso progetto Mafalda sembra piu' simile ad un castello di sabbia, che ad una robusta costruzione programmatica. Notate che qualsiasi cittadino europeo puo' ricorrere alla Ue ed alla Corte Europea per ottenere giustizia.
4)
La democrazia. Nell'incontro è stato affermato che in occasione delle elezioni amministrative, i Mafaldesi (spero che si dica cosi' abbiate la cortesia di scusarmi se mi sbaglio) decideranno democraticamente il futuro.
La democrazia non è soltanto il voto. La democrazia è un sistema di regole, di leggi, di amministrazione che non puo' mai conculcare il diritto individuale. Che razza di democrazia sarebbe se la maggioranza, che puo' cambiare le leggi, si permettesse di ignorare i diritti sanciti dalla Costituzione e dalle normative Europee? Parlo del diritto alla vita, alla proprietà, alla certezza del diritto. Ebbene i danneggiati, cioe' i cittadini colpiti nei loro diritti, perche' non dovrebbero difendersi con i mezzi previsti dall'ordinamento giuridico ? Non sono ne' egoisti ne' insensibili, esercitano cio' che è proprio di una democrazia, il loro ruolo di cittadini danneggiati.
5) Avrei quindi concluso con una domanda:
"Credete che la ditta pagherebbe tutti quei soldi, se l'impianto non fosse un impianto nocivo di prima classe ?" Credo proprio di no, ed allora perche' i soldi li dovrebbe avere il Comune e non direttamente i cittadini danneggiati ?
Vi ringrazio dell'invito, della cortesia e colgo l'occasione per salutare gli amici che mi hanno invitato. E' valsa la pena venire a Mafalda per incontrare tanta gente generosa ed ospitale. Grazie ed arrivederci.
Adriano Mei »
I Giovani Mafaldesi ringraziano l' amico Adriano per il puntuale intervento. Purtroppo le sue domande sono rimaste senza una risposta, come le nostre, del resto! Ci dispiace anche che l' incontro sia finito nel modo "democratico" che tutti sappiamo: sicuramente ci sarebbero stati altri interventi interessanti come questo.